11.2

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«Mamma stasera posso andare ad una festa? Saremo pochi amici, ti prego, convinci te papà?» 
Mi ritrovo a capo chino, mani congiunte e per completare la faccia da cucciolo indifeso.
«Ok Riley, ci parlo io con tuo padre, ma prima voglio sapere chi sono questi pochi amici.» Risponde senza opporsi mia madre.
«Sei una mamma fantastica.» Inizio a saltellarle intorno come una scema e termino questa patetica scenetta con tanto di abbraccio. 
La vedo sorridere della mia reazione.
«Non mi hai ancora risposto Riley.» Mi affronta. 
«Siamo sempre gli stessi mami.» Rispondo semplicemente. 
«Gli stessi chi? Ci sarà anche il ragazzo che abita in fondo alla strada?» Mia madre ed i suoi poteri sovrannaturali che riescono a leggermi nel pensiero. 
Non rispondo, ma mamma Kirsten mi conosce, sa già la risposta. 
«Riley, sai benissimo che quel ragazzo non mi piace. Non ha una bella reputazione. Sai che non son solita giudicare le persone senza conoscerle, ma se tuo padre venisse a saperlo...»comincia la sua ramanzina, 
«E tu non dirglielo.» La blocco, mi guarda…
«Va a preparare la tavola, signorinella.» Sussurra sconfitta, ridendo per l’ordine appena datomi.
«Corro subito Signor Capitano!» E corro sul serio, meglio non provocare ripensamenti.
Sono in camera col telefono sull’orecchio distesa a parlare con Brianna.
«Allora tua madre che ha detto?» Le chiedo conoscendo zia Julie.
«È la solita, mi lascia uscire, ma sempre con le solite lamentele e raccomandazioni. Dovevi vedere con che faccia ha acconsentito.» Sorrido mentre ascolto il suo sfogo.
«Hai già in mente cosa metterti?» Mi chiede lei per cambiare argomento. 
«Sinceramente opto per qualcosa di semplice.» Rispondo.
«Sono d’accordo con te.» Replica prontamente Brianna.
Dopo quasi due ore di telefonata a discutere su cosa fosse meglio indossare, stranamente in perfetto orario, siamo già pronte.
Recupero il mio scooter arancione parcheggiato nel garage e ci dirigiamo alla festa di Alex.
Entro lo scooter all’interno del vialetto, beccando Alex già fuori dalla porta d’ingresso che fa gli onori di casa.
«Venite ragazze, il resto del gruppo è già dentro ad aspettarvi.» Ci accoglie.
Ci dirigiamo verso la casetta in piscina, tutti i nostri amici son seduti in cerchio sopra dei cuscini posati sul pavimento con al centro dei grandi cartoni contenenti la nostra cena. 
Salutiamo tutti, Brianna si sposta a sedersi di fianco a Simon e mi fa cenno di seguirla ed affiancarla. 
Mi guardo intorno, faccio vagare un po’ lo sguardo.
Lui non c’è, non è ancora arrivato o forse sono soltanto una stupida ad essermi illusa e non verrà affatto.
Stiamo consumando la nostra cena allegramente di fianco a me i miei migliori amici.
Ad un tratto sentiamo trillare il campanello di casa, ci osserviamo tutti silenziosamente, gli invitati stanno arrivando.
Alex e Rafael si allontanano verso l’ingresso per far accomodare la gente accumulatasi. 
«Chi diavolo l’ha invitata a quella?» Sento dire dalla mia migliore amica di fianco a me.
Cindy, sgrano gli occhi, alle sue spalle le sue due comari Karen e Taylor. 
La piccola casa in piscina è gremita di gente ormai. 
«Finalmente vi ho trovati!» Ben ci affianca salutandoci infastidito a causa della lunga ricerca.
«Quanta gente.» commentiamo invece io e Brianna.
«Cosa possiamo fare per intrattenere tutta questa gente?» Alex chiede consiglio al gruppo per migliorare l’andamento della festa.
«Gioco della bottiglia!» Urla estasiato Rafael.
«Cosa? No. Te lo puoi scordare, ma tu hai visto quanta gente c’è, è semplicemente impossibile.» Commenta piccata Brianna.
«Allora potremo provare con “Obbligo o Verità”.» Propone in alternativa Joseph.
«Ottima idea, ed “Obbligo, Verità” sia.» Alex accetta, correndo ad avvertire il resto degli invitati.
«Io non gioco, categorica.» Prendo posizione.
«COME? E perché?» Cerca di farmi cambiare idea Brianna.
«Le faccio compagnia io, tanto non mi andava comunque di partecipare.» interviene Ben.
Mi volto a guardarlo, bello come sempre, accenna un sorriso verso la mia direzione.
«Grazie.» Sussurro verso di lui. 

Che la festa abbia inizio!

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