11.4

Màu nền
Font chữ
Font size
Chiều cao dòng

Mi ha accarezzó i capelli e il mio cuore ha martellato così forte che ho pensato: se mi bacia, muoio.
(Stefano Benni)

Cammino a passo svelto per allontanarmi il più possibile da quella stanza. 
Sento dei passi alle mie spalle, ma non me ne curo, fingo di non sentirli. 
Esco fuori dalla casetta in piscina, fermandomi solo una volta raggiunto il giardino.
Noto il mio scooter ancora fermo sotto l’albero dove l’avevo parcheggiato. 
Decido di raggiungerlo per sedermi e respirare un po’ d’aria fresca, ma giunta quasi a destinazione, vengo bruscamente fermata e bloccata per un braccio.
«Cavolo ti dico di fermarti perché non mi senti?»  Ben.
Mi volto a guardare il suo volto imbronciato, come se fosse lui quello ad avere un motivo valido per esserlo veramente. 
«Non ho sentito che mi stavi chiamando!» mento.
Ci guardiamo in silenzio per riflettere ed usare le parole giuste da dirci.
«Non dovevi andare via così.» Mi ammonisce severamente.
«Io faccio quello che voglio e poi menomale che avevi detto che “volevi farmi compagnia e che non avresti giocato”.» Lo accuso come una stupida.
«Sei gelosa per caso?» Mi stuzzica accennando un sorriso.
«Tu lo saresti stato al posto mio? Non credo che Cindy ti abbia dato fastidio dato come le permettevi di farsi toccare.» Lo smaschero, innervosendomi ulteriormente.
«Tu non avresti mai fatto una cosa del genere, soprattutto non davanti ai miei occhi.» Mi avverte Ben con tono minaccioso. 
Lo vedo avvicinarsi ancor di più verso me con sguardo intimidatorio ed io in tutta risposta inizio ad indietreggiare un po’.
«Sei geloso per caso?» Cito le sue stesse parole per provocarlo. 
Si avvicina ancor di più fino a farmi toccare lo scooter con le gambe. 
Sento le sue mani scivolare con una lentezza disarmante su e giù per tutto il corpo, bloccandole volutamente intorno ai miei fianchi. 
Applica una leggera pressione sulle maniglie dell’amore e sollevandomi qualche centimetro da terra mi siede sullo scooter alle mie spalle, equilibrando così la nostra differenza d’altezza. 
Riesco quasi a guardarlo negli occhi in questo modo, senza farmi venire il solito dolore al collo. 
Mi guarda con espressione seria, un’espressione che non riesco più a decifrare.
«A cosa stai pensando?» Mi sento chiedergli uscendo dal mio stato catatonico.
«Se io ti dicessi cosa mi passa per la testa in questo momento, poi non avrei più il coraggio di farlo.» Mi risponde avvicinando ancor di più il suo volto vicino al mio.
Lo guardo in piedi tra le mie gambe con un’espressione titubante, una domanda inespressa lasciata a volteggiare tra i nostri corpi ormai quasi del tutto uniti. 

Ed è perfetto, la cosa più bella che io potessi mai guardare in questo momento. 

E non c’è più la musica a rimbombare tra le nostre orecchie, non c’è più il forte frastuono che si ode uscire dalla villa, non ci sono più le persone che attraversano barcollando il giardino.
Esistiamo noi, due punti indistinti dell’universo, due poli opposti che si attraggono ed i nostri occhi sono sempre più vicini, occhi dentro occhi. 
Ed i nostri nasi adesso quasi si sfiorano.
E la sua mano adesso stringe fortemente la mia nuca per avvicinarmi ancora di più, se è possibile, a lui. 
E quando le nostre labbra finalmente si incontrano, niente potrà più eguagliare l’intensità di questo inaspettato istante in cui io Riley Cohen baciavo per la seconda volta il ragazzo dei miei sogni. 
Perché si sa, ci sono persone, sguardi, sorrisi che una volta che li incontri, basta anche un solo sguardo per riuscire a farli incastrare lì, proprio lì, in quel punto del cuore dove devono incastrarsi.

Ed una volta che si saranno incastrati non riuscirai a scostarli più.

Bạn đang đọc truyện trên: Truyen2U.Pro