12.2

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Mi innamorai di lui
come quando ci si addormenta, piano piano e poi profondamente!
(Colpa delle stelle)

«Riley guarda chi c’è.» Mi blocca Brianna, mentre varchiamo le porte dell’istituto una volta terminate le lezioni, indicandomi un punto preciso.
Ben è seduto su una panchina difronte scuola, ci guarda accennando un sorriso con una sigaretta speciale ben stretta tra le sue morbide labbra.
«Sapevi, che sarebbe passato?» Mi chiede Brianna sorpresa.
«No.» Le rispondo sorridendo.
Lo vedo alzarsi dalla panchina e dirigersi con la sua aria da cattivo ragazzo verso noi.
«Buongiorno.» Ci saluta allegramente.
«Ciao.» Ricambiamo in coro il saluto io e la mia migliore amica.
«Come mai ti trovi qui, da queste parti, caro?» Chiede curiosa Brianna con tono provocatorio.
«Mi trovavo da queste parti, sai com’è cara. Mi son detto perché non andare a fare un saluto alle mie ragazze.» Risponde lui facendole una linguaccia e stando allo scherzo.
«Si, certo come no, le tue ragazze.» Lo punzecchia in risposta la mia amica.
Sorrido, ho sempre adorato i loro battibecchi. 
«Andata bene oggi la scuola?» Chiede Ben voltandosi finalmente verso la mia direzione, mentre saliamo sull’autobus e ci dirigiamo verso gli ultimi posti, dove troveremo il resto del gruppo ad aspettarci.
Oggi c’è il pienone, quindi niente posti a sedere per noi. 
Poso il mio pesante zaino svogliatamente al pavimento e poggio per mantenere un minimo di equilibrio la mia spalla al muro, voltandomi a guardarlo.
«È andata. Ci siamo beccate numerosi rimproveri per le nostre continue chiacchere.» Confesso rispondendo alla sua precedente domanda.
«Come al solito.» Ci prende in giro conoscendoci.
«Essendo sedute ai primi posti non è nemmeno possibile parlare nascondendosi.» Rispondo gonfiando un po’ le guance per fare la finta offesa. 
Lo guardo sorridere per la mia faccia buffa e posare dolcemente un dito sulla mia guancia, con lo scopo di sgonfiarla per far passare una volta e per tutte quel finto broncio.
Si avvicina sempre più, sta invadendo consapevolmente il mio spazio vitale, fino a far sfiorare le mie gambe con le sue. 
Mi imbarazzo e lui se ne accorge perfettamente perché quel fastidioso ghigno è di nuovo presente sul suo volto. 
E sono proprio queste mie reazioni che lo spingono ancor di più a provocarmi e ad iniziare questo stupido gioco. 
Mi sento sempre più piccola sotto i suoi grandi occhi e lui da abile predatore sa perfettamente come conquistare la sua preda.
Lo vedo rivolgermi un sorriso ammiccante ed avvicinare il suo volto un po’ di più verso il basso, verso me
Non riesco ad alzare lo sguardo, conosco già fin troppo bene l’effetto che mi fa. 
Mi limito a guardare quello che la mia bassa statura mi concede di guardare senza spostare il volto dalla mia posizione. 
Mi limito ad osservare distrattamente le sue labbra, la sua mandibola definita che quando è nervoso tende a sporgere un po’ in fuori, il suo pomo d’Adamo, per poi risalire nuovamente alle sue labbra
Deve essersi reso conto del punto in cui il mio sguardo vaga insistentemente in questo momento perché morde volutamente quelle labbra piene per provocarmi. 
Sposto velocemente il mio sguardo, puntandolo ai suoi occhi. 
Occhi che mi stavano osservando.
Sorride. 

Occhi dentro occhi

E non abbiamo mai avuto bisogno  di tante parole io e lui. 
Continua a guardare dentro i miei occhi, come a volermi leggere dentro.
E ci riesce, ci riesce tutte le sante volte.
Scende ancor di più il suo volto verso me, fino a poggiar la sua fronte sulla mia.
E sento gli occhi dei miei amici rivolti tutti su di noi, ma non posso, anzi non voglio e non riesco ad allontanarmi da lui, perché ho bisogno di provare queste nuove sensazioni. 
Ho bisogno di sentirmi così desiderata.
E sembrerà strano, ma sono sempre stata una ragazza insicura del suo aspetto fisico, che non è mai riuscita a farsi un complimento guardandosi allo specchio. 
Bella
Questa parola BELLA, non è mai stata una parola scontata per me, ma Ben Roberts riesce a farmi sentire bella.
Lui con i suoi modi di fare un po’ bruschi, a volte difficili da capire
Lui con i suoi modi di fare, mai scontati.
«Esci con me oggi?» Sussurra tenendo ancora la sua fronte poggiata sulla mia.
E mi perdo a guardare quel suo volto, i suoi occhi ancora chiusi, forse per le forti emozioni che tutte le volte riusciamo a donarci, e non potrei mai tirarmi indietro,
non ci riuscirei neanche volendo, non con lui.
«Esco con te oggi.»



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