13.4

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Lo guardo dirigersi verso di noi, a testa bassa, forse per non incontrare il mio sguardo ancora rivolto insistentemente addosso a lui o forse per non farmi notare i suoi profondi occhi rossi, dato il nauseante odore di 'fumo speciale' che si percepisce fino a qui.

È quasi giunto al nostro tavolo quando mi decido a spostare la direzione del mio sguardo.

Punto i miei occhi su Rafael seduto proprio di fianco a me.

Quando ad un tratto alle mie spalle la sedia, precedentemente occupata da Angel, prende a scricchiolare e forse sto semplicemente impazzendo, ma non ho nemmeno il bisogno di voltarmi per percepire la sua presenza così vicina a me.

Riconoscerei il suo profumo speziato ovunque, e non intendo il profumo che decidi di spruzzarti addosso la mattina prima di uscire, intendo proprio il suo profumo, l'odore della sua pelle.

Parlo dell'odore che ti si appiccica addosso sui vestiti quando state insieme e che una volta tornata a casa passi ore ed ore ad annusare per sentire ancora la sua presenza vicino a te e ti viene voglia di dormirci con quei vestiti addosso, perché hai paura che una volta tolti svanisca anche la sua essenza, unica e impossibile da imitare.

Sento la mia pelle rabbrividire, quando lui avvicinando la sedia al tavolo, sfiora involontariamente la mia spalla con la sua.

Mi accorgo troppo tardi degli occhi compassionevoli di Rafael su di me attenti a studiare ogni mia minima reazione.

«Tutto okay Riley?» Mi sussurra benevolmente, accorgendosi del mio stato d'animo.

«Tutto okay Rafael, grazie. Sei un amico davvero.» Gli sorrido dolcemente grata della sua preoccupazione.

Sono certa che il ragazzo alle mie spalle, nonostante la sua finta indifferenza, abbia drizzato le orecchie per poter origliare la nostra conversazione.

Volto lo sguardo verso lui, beccandolo in pieno a guardarci, confermando la mia tesi.

Quindi provo a stuzzicarlo un po', mandando al diavolo la promessa che avevo convintamente fatto con me stessa.

«I tuoi genitori non ti hanno insegnato che non si ascoltano di nascosto le conversazioni degli altri?» sussurro acida rivolta verso il suo viso, poggiando la spalla volutamente contro la sua per richiamarlo.

Lo vedo sussultare sorpreso per il mio inaspettato gesto, ma si ricompone subito dopo per non mostrare le sue debolezze, accennando un accattivante sorriso.

«I miei genitori mi ignorano da una vita, e poi ti sbagli Riley, non stavo ascoltando nessuna conversazione, non gira tutto il mondo attorno a te.» Ben si difende cercando di intimorirmi, non credendo nemmeno lui alle parole appena uscite dalla sua bocca.

«Sai che riconosco benissimo quando menti.» Replico a mia volta, conoscendo ormai tutti i suoi punti deboli.

«Ben Roberts non mente mai.» Risponde sicuro di sè, accennando un ghigno strafottente con tanto di occhiolino rivolto a me.

«Ma quanto puoi essere stupido?» Domando più a me stessa che a lui.

«Ma quando ammetterai che questo stupido ti ha fatto perdere la testa?» Risponde alla mia accusa con un'altra domanda, prendendomi alla sprovvista.

«Lo sai anche tu che fai tremare il mondo intero quando vuoi, sei soltanto troppo stupido per comprenderlo o forse troppo insicuro per accorgertene.» Esclamo in un sussurro, avvicinandomi volutamente al suo orecchio, lasciandolo per una volta di sasso.

Sposto il mio sguardo lontano da lui, guardo i ragazzi difronte a me, i miei amici, metto fine a questa conversazione iniziata da me.

Percepisco però ancora i suoi occhi su di me.

Mi sta maledettamente osservando.

Fingo di non accorgermene, inizio una conversazione con Brianna e Simon, litigo su cosa ordinare da mangiare con Angel.

Lo vedo di tanto in tanto trafficare col telefono ed anche se non vorrei, sento già la mia gelosia crescere a dismisura.

"Con chi si starà scrivendo?" Penso curiosa.

La vibrazione dentro la mia borsa mi distrae, raccolgo il telefono.

"Ti ho scelta tra una moltitudine di gente. Ho scelto di amarti con tutto me stesso e penso che lo avrei fatto, fino in fondo, anche se tu non avessi scelto me.

Chi ha paura di soffrire, soffre sempre di paura. Ed io ho paura Riley, ho paura di perderti, ho paura che tu un giorno possa capire quanto meriti di meglio, meriti di più di questo ragazzo stupido, geloso ed imperfetto, ed io avrei voluto davvero essere perfetto per te e rendere tutto più semplice, ma è troppo tardi per tornare indietro mia piccola Riley, perché ormai sei incisa nel mio cuore, proprio come un tatuaggio sulla pelle.

E smettila di ignorarmi piccola stupida!"

Ho le lacrime agli occhi mentre leggo quelle parole scritte da lui con tanto amore.

"Le cose più belle caro Ben non sono mai quelle perfette, ma sono quelle speciali. E tu per me, Luce dei Miei Occhi, sei davvero un essere speciale. Ti amo" scrivo voltandomi finalmente a guardarlo. 

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