23.3

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«Qual é la password del tuo contatto facebook?» Chiede Ben spezzando il silenzio che si era venuto a creare.

Persa fra i ricordi di ciò che abbiamo appena fatto, arrossisco.

E lui è ancora lì fermo ad osservare le mie guance prendere colore, e mi prenderei a sberle da sola quando noto quel sorriso malizioso prendere nuovamente vita sul suo volto.

«Cancella subito quello stupido sorriso dalla tua faccia.» Lo accuso con finto disgusto.

«Tu adori la mia faccia.» Si prende gioco di me.

«E tu hai un ego fin troppo spropositato.» Dico nervosamente.

Sorridiamo guardandoci negli occhi come due idioti. E sono i momenti come questi che adoro fra di noi.

Questi momenti ricchi di spensieratezza che riescono a farmi scordare i ricordi brutti che a causa dei nostri caratteri siamo stati costretti ancora ad affrontare.

«Qual é la tua password?» Domanda deciso ad ottenere risposta.

«Pensavo te ne fossi scordato.» Lo provoco, così perché ormai é un gioco che adoro troppo fare, quello di portarlo all'esasperazione per poi vederlo esplodere, come una bomba ad orologeria, ed io lo amo ogni giorno di più, nonostante tutto, nonostante tutti i nonostante.

"Sadica!" Commenta la mia Io Interiore.

«Perché continui a deviare la mia domanda?» Domanda con un velo di irritazione nella voce.

«E se io non volessi dartela?» Lo provoco, cercando di alleggerire l'atmosfera.

«Non provocarmi Riley.» Sussurra con un ghigno accennato, alzandosi dalla poltrona del computer.

Si avvicina sempre più come un leone pronto all'attacco.

Sfioro le mie gambe tra loro, in imbarazzo, ancora seduta sul letto, mentre guardo Ben camminare a passo sicuro verso me.

«Non hai più voglia di scherzare adesso amore?» Si prende gioco di me, notando il mio cambio d'umore, una volta sedutosi al mio fianco.

E le mie braccia si riempiono di brividi.

Attorciglia una ciocca dei miei capelli tra le sue dita.

«Farfalla93.» Confesso rivelando la password del mio contatto prima che si innervosisca ulteriormente.

E riesce sempre a manipolarmi, mandando in fumo persino la mia privacy.

Sorride vittorioso, facendo aumentare a dismisura il mio nervosismo.

«Non c'è nulla da ridere Ben.

Io non sono mai entrata dentro il tuo contatto Facebook, come non ho mai controllato il tuo cavolo di telefono, e sai perché? Perché mi fido di te.» Dico contrariata.

«Anch'io mi fido di te.» Borbotta sottovoce.

«E allora cosa stai facendo?» Chiedo in un sussurro.

«Voglio soltanto... Voglio soltanto togliermi il dubbio, sai quanto cazzo sono paranoico, ed io mi fido Riley, cazzo se mi fido.

Sei la prima ragazza di cui posso giurare di fidarmi cazzo, ma sono un coglione.

Un coglione paranoico che ha bisogno costantemente di certezze per vivere serenamente la propria vita.» Sospira, parla tutto in un sol fiato, guardandomi negli occhi.

Torna a sedersi sulla sedia girevole posta difronte al computer.

«Ok.» Sussurro. «Se questa cosa ti fa essere meno geloso, paranoico, ossessivo, beh allora fallo, ma non iniziare a rompere se noti cose che ti infastidiscono.»

«Che vuoi dire?» Domanda già in preda al panico.

«Voglio dire che potresti trovare messaggi vecchi o richieste a cui io non ho mai risposto perché ho occhi solo per te.» Dico posizionandomi alle sue spalle per stringerlo in un abbraccio.

Avvolgo le mie braccia intorno al suo collo, iniziando a mordicchiare il lobo del suo orecchio.

«Non provare a distrarmi Riley.» Dice lui serio, ma divertito dalle mie attenzioni.

«Tanto non troverai nulla di compromettente Ben.» Sussurro esclamando in tono serio il suo nome.

«Davvero? E allora questo Daniels chi è?» Chiede nervosamente.

«Daniels?» Sussurro.

«Riley chi cavolo è questo Daniels?» Alza il tono di voce allontanando le mie braccia dal suo corpo.

«Io..io..» Balbetto, le parole muoiono in gola.

*Riley chiama cervello, rinforzi, abbiamo bisogno di rinforzi. Attivare neuroni, capacità di dialogo disattivata.*

«Riley rispondi!» Urla perdendo la poca pazienza rimasta.

«Non è nessuno.» Sussurro quando capisco che con il mio silenzio non faccio altro che peggiorare la situazione e basta.

«Nessuno.» Sussurra tra se e se, incredulo.

«Amore..» Lo supplico con lo sguardo. «Dico sul serio, puoi leggere tutta la chat, credi davvero che se avessi avuto qualcosa da nascondere ti avrei rivelato la mia password?

So che non è una giustificazione, ma non stavamo insieme e so che ti dà fastidio lo stesso sentirtelo dire, ma non c'è scritto nulla di così compromettente, e no.. non andare a leggerla, perché geloso come sei te la prenderesti anche per un semplice ciao come va?»

Accenna un sorriso, perché sa che ho perfettamente ragione.

«Ben... Dai, guardami. Chiudi quel cavolo di computer e vieni qui.» Lo guardo speranzosa.

«Ti odio.» Sussurra.

«Ed io invece Ti Amo.» Sorrido per alleggerire l'atmosfera.

«Sei soltanto mia Riley.» Dice ancora adirato.

«Sono soltanto tua.» Sussurro con sguardo dolce.

«Vorrei uccidere chiunque osi anche solo guardarti, o posare i suoi occhi su di te.» Confessa, facendo inarcare la sua mandibola, nervosamente.

«Adesso andiamo a prepararci che tra non molto tornerà Duncan a prenderci per andare a questo compleanno.» Si alza dirigendosi nell'altra stanza senza nemmeno aspettarmi ed io so già che questa non sarà affatto una piacevole serata. 

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