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Jasper Hale è l'uomo che vorrei

Quando udì per la prima volta il tuo nome non avrei mai pensato che mi sarei ritrovata qui un giorno, con il cuore in frantumi ed il nostro amore spezzato a fare da collagene alle nostre povere anime distrutte.

E ci siamo spezzati le anime senza nemmeno rendercene conto.

Ed il problema non è mai stato dove andare, perché siamo scappati da un'infinità di posti per riuscire a trovare rifugio in altri mille posti ancora.

Il problema non è mai stato dove andare, ma dove rimanere.

Dove rimanere...

Sorrido.

A che serve chiedere una seconda occasione.

Seconda occasione.

Continuo a ripetere queste due paroline nella mia testa, perché le seconde occasioni non hanno mai avuto senso!

E non è una domanda quella che vi sto porgendo, perché la risposta è facile, è semplice, semplicemente le persone non cambiano.

Ti ho visto, ti ho scelto, ma si sceglie di vivere con una persona al proprio fianco per migliorare la propria vita e non per peggiorarla.

E il nostro era solamente un amore malato, corroso dalla gelosia e dal veleno marcio del desiderio di possesso verso la persona amata, perché lei è mia e di nessun altro.

Ma chi non capisce i tuoi silenzi, non capirà mai nemmeno le tue parole.

E tu i miei silenzi non li hai mai capiti.

Eppure dicono che chi si è voluto bene non si dimenticherà mai, e continueranno a cercarsi ancora oppure si lasceranno andare per sempre.

Leggo questo stupido libro che parla di questa storia d'amore in cui i protagonisti si incontrano, all'inizio non si calcolano, lui è il classico stronzo menefreghista, lei invece è la classica brava ragazza.

Si frequentano, poi quando lei si innamora, lui cambia, si innamora di lei e vissero tutti felici e contenti.

Beh, notizia dell'ultim'ora, nella realtà la verità è un'altra, perché lei si innamorerà, ma lui non cambierà, anzi forse non cambierà mai.

«Riley chiudi quel cavolo di libro e vatti a preparare, che tra un po' torna Serena da lavoro e dobbiamo farci trovare pronte, se non vogliamo uscire in ritardo e sorbirci le sue lamentele.» Si lamenta Brianna.

Non replico, mi alzo sbuffando, raccolgo il borsone da terra e a passo lento mi dirigo verso il bagno.

Mezz'ora più tardi siamo pronte in tempo, prima che Serena varchi la porta di casa.

Tre settimane.

Tre settimane da quando ho messo fine alla nostra relazione.

Tre settimane in cui il mio cuore non ha cessato di battere pensando a lui.

Tre settimane in cui ho deciso di darla vinta alla mia mente rendendomi conto che no, non potevamo continuare in questo modo.

Entriamo dentro al locale, dopo aver recuperato altre amiche. Ci accomodiamo in un tavolo vicino alla pista.

La musica rimbomba nelle nostre orecchie, tanto che devo urlare per farmi sentire dalle ragazze al mio fianco.

«Cosa ordinate da bere?» Domando alzando il tono di voce per sovrastare la musica.

I menù stretti tra le mani.

Passiamo una serata tranquilla, oserei dire spensierata.

Balliamo, ridiamo, il Dj passa la nostra canzone preferita, iniziamo a saltare e muoverci al ritmo della musica.

«Adoro questa canzone.» Urla Brianna al mio orecchio.

Prendo posto al tavolo, mentre le mie amiche continuano a muoversi a ritmo.

Le saluto allegramente da lontano con un cenno della mano e per smorzare il tempo recupero il telefono dalla borsa per curiosare sui social network.

La home di Facebook riempie il mio schermo, una notifica compare all'improvviso, una nuova richiesta d'amicizia.

Sto quasi per cliccarci sopra per placare la mia curiosità, quando un movimento al mio fianco mi costringe a posare il cellulare nuovamente al suo posto.

Le ragazze ancora scalpitanti prendono posto al tavolo.

Sorrido a guardarle così divertite, ed i miei brutti pensieri vengono scacciati nuovamente via, lontani da me e da questa serata.

Ci scattiamo qualche foto, ridiamo per le facce buffe di Brianna, per il ragazzo sconosciuto messo anche lui in posa alle nostre spalle, per il telefono che quasi cascava di mano a Serena a causa della strana posizione assunta per scattare un buon selfie.

È tarda notte, il momento di tornare a casa si è avvicinato in un batter d'occhio, ed è proprio vero che quando stai bene il tempo sembra volare.

Entro in casa in punta di piedi, la mia testa vortica udendo ancora il rimbombare della musica tra le orecchie, che fischiano in mezzo a questo soffocante silenzio.

Mi dirigo in camera mia a piedi nudi, sostituisco con velocità i miei vestiti con il pigiama, accendo il portatile e con un salto mi butto stanca sul letto.

Le due di notte, l'insonnia a far da padrone.

Mi ricordo improvvisamente di quella notifica.

Apro Facebook.

Il mio cuore scalpita pensando all'eventualità che possa essere lui.

Jasper Hale, lampeggia sul mio schermo e che mi venga un colpo, ma questo nome mi sembra di averlo già sentito. 

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