29.3*

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«Perché ci siam fermati qui?» Borbotto quando noto il piazzale buio dove ci siamo fermati, dopo una serata trascorsa con gli amici.

«Ho voglia di te Riley.» Sussurra avido sulle mie labbra.

Continua a sfiorare il mio collo con caldi baci, il cambio manuale ancora a dividere i nostri corpi.

Le sue mani che diventano sempre più invadenti fino a sfiorare la mia pelle.

«Fai l'amore con me.» Sussurra su di giri.

«Jasper.» Sussurro dolcemente guardando le mie mani.

«Riley?» Mi imita bloccando i suoi movimenti e voltandosi finalmente a guardarmi.

Mi osserva, mi studia, punta i suoi occhi sulle mie mani che continuano ad intrecciarsi nervosamente.

«Ho capito!» Sussurra allacciando la cintura e mettendo in moto nuovamente la sua auto.

E sembra davvero riesca a leggermi sempre nella mente.

«Mi dispiace.» Sussurro.

«Smettila Riley.» Borbotta contrariato «non devi scusarti proprio di nulla, quando arriverà il momento... Sarai perfetta!» Conclude rivolgendomi un sorriso dolce.

Spingo il mio corpo verso di lui, sedendomi quasi sul freno a mano, l'auto ancora ferma, cospargo il suo volto di piccoli e dolci bacetti, sorride, e trovo sempre adorabile quel suo sorriso che lo rende sempre un po' come un bambino al parco-giochi.

«Adoro quando lo fai.» Ride mentre parla.

«Cosa?» Sorrido di riflesso.

«Quando mi riempi di baci.»

Sorrido continuando a torturarlo di baci.

«Portami al mare.» Sussurro sulle sue labbra, sugellando poi quelle parole con un dolce e profondo bacio.

La spiaggia deserta fa da spettatore ai nostri continui baci.

E continuiamo a baciarci come due adolescenti in balìa degli ormoni.

"Eh dio... Le sue mani dovrebbero essere proprietà dell'unesco." Continuo a pensare mentre con una dolcezza che fa a cazzotti con la foga ardente del momento afferra le mie mani per posarle sul cavallo dei suoi pantaloni.

«Se non vuoi andare fino in fondo, mi sta anche bene, ma non puoi continuare a lasciarmi con questa asta di marmo bloccata nei pantaloni.» Sussurra in preda ad una crisi isterica.

Scoppio a ridere sulle sue labbra, contagiando persino lui, mentre con un'audacia che non credevo di possedere, siedo sulle sue gambe facendo scontare i nostri petti a causa dei miei goffi movimenti.

Guardo i suoi occhi profondi, lucidi per l'eccitazione.

Passo la lingua sulle mie secche labbra e lui osserva i miei movimenti estasiato avventandosi sulle mie labbra, prosciugando il mio respiro.

«Cazzo...» Impreco dando voce ai miei pensieri.

"Quanto cavolo è enorme quel coso?" Penso con un'espressione indecifrabile sul volto.

«Sì, proprio lui.» Ride di gusto Jasper, staccando le sue labbra dalle mie per l'ilarità del momento.

Sorrido insieme a lui, spezzando così l'elettricità del momento. E se credevo di essermela scampata, beh mi sbagliavo di grosso.

«Riley, fermami adesso se son sei d'accordo perché dopo non si torna più indietro.» parla avido sulle mie labbra, ma la mia mente è su un altro pianeta.

«Chi tace acconsente.» Sussurra ghignando, prendendo d'assalto il mio corpo.

Liberiamo i nostri corpi dai vestiti, ed una volta pelle contro pelle comncio a danzare sopre di lui, su e giù, su e giù.

<<Oddio Jasper!!>> sospiro sulle sue labbra, e tu posi le tue mani sul mio sedere per calibrare il ritmo che più desideri.

E non distinguo più il cielo stellato perché tutte le stelle che lo ricoprivano hanno deciso di abbandonarlo per venire a cospargere l'ambiente che ci circonda, e brilliamo di una luce nuova, tutta nostra.

E mi odio, perché anche quando sembra che tutto fili a gonfie vele, la mia mente vola libera, mentre torturo la sua schiena con le mie dita marchiandolo con lievi graffi.

E tu posi le labbra sul mio collo iniziando a torturarlo con caldi ed umidi baci, ed io non posso far a meno di pensare che domani una piccola chiazza viola adornerà il mio collo, e mi torni inevitabilmente in mente tu, anche qui, in questo momento.

***

«Fra una settimana sarà il tuo compleanno.» Sussurra dolcemente, mentre siamo soli in casa sua distesi sul letto.

«Già.» Lo guardo con aria sognante e faccio scorrere le mie piccole dita tra i suoi un po' mossi e corti capelli, il suo orecchio poggiato sul mio cuore.

«Hai già deciso cosa ti piacerebbe aver regalato?» si prende gioco di me sapendo quanto odio scegliere i miei regali rovinandomi l'effetto sorpresa.

«Smettila scemo.» Borbotto con finta rabbia salendo con un balzo su di lui, sovrastando il suo corpo con il mio, e bloccando le sue braccia muscolose sulla testa.

Sorride.

«Lo sai che se volessi potrei capovolgere la situazione in un soffio e tu nemmeno te ne accorgeresti piccoletta.» Parla con stampato sul volto un sorriso da ragazzaccio che non gli appartiene.

Faccio scontrare la mia mano con la sua guancia, simulando uno schiaffo.

Sorrido guardando la sorpresa nei suoi occhi per il gesto inatteso, ed IN UN BATTITO DI CIGLIA mi ritrovo proprio come mi aveva avvertita sotto il suo corpo, con lui che si avventa sul mio volto pizzicando le mie labbra con piccoli morsi.

«Oddio, che oscenità. Non sono ancora pronta Jasper, la mamma è troppo giovane ancora per avere un nipotino.» Angel sua sorella se ne sta impalata sulla porta con aria disgustata ad osservarci.

«Angel.» Borbotta il ragazzo sopra di me con tono contrariato provocando le mie risate.

«E tu cosa ci trovi di così divertente signorina?» Chiede con tono scherzoso prendendo a solleticare i miei fianchi facendomi singhiozzare per le eccessive risate.

«Aiuto.» Balbetto chiedendo rinforzi per questo insopportabile assalto.

Ed Angel accorre realmente in mio aiuto buttandosi a capofitto sul fratello gridando come una matta «Six One Nine.» Prima di gettarsi senza alcun contegno sui nostri poveri corpi, e se è possibile rido ancora di più guardando il volto sofferente del ragazzo disteso ancora sopra di me.

«AHAHAH.» 

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