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Buon compleanno a me!

Il weekend insieme ai suoi genitori era passato, avevamo trascorso due giorni in spiaggia insieme ai suoi amici. Sua madre e suo padre si erano abituati a vedermi gironzolare per casa.

«Finalmente questo strazio è finito!» Si lagna Jasper mentre saliamo le nostre borse in macchina.

Sorrido.

«Non doveva esser un weekend rilassante, cosa è cambiato tesoro?» Parlo con voce civettuola provocandolo, conoscendo benissimo la causa della sua frustrazione.

«Due giorni di completa astinenza, ecco cos'è cambiato.» Borbotta fintamente infastidito.

Sorrido.

«AHAHAHAH.»

«Ridi, ridi. Ride bene chi ride ultimo.» Sussurra mentre prendiamo posto in auto pronti a tornare a casa.

«Sabato è il mio compleanno.» Canticchio saltellando sul sedile, provocando le risa del conducente al mio fianco.

«Ma davvero? Sono mesi che me lo ricordi, mi domando come potrei anche lontanamente dimenticarmene.» Scherza.

«Sei sempre il solito esagerato.» Sorrido, i miei occhi quasi brillano per la serenità che questo ragazzo riesce a provocarmi.

«Amo quando le tue labbra sorridono coinvolgendo anche i tuoi occhi.» Sussurra puntando un istante i suoi occhi nei miei, per riportarli subito nuovamente in strada.

Le mie gote si tingono di rosso.

«È merito tuo.» Sussurro emozionata posando un lieve bacio sulle sue labbra.

"Senza di te la vita sa di fumo e di malinconia. Senza di te la vita sa di fumo e di malinconia." La radio trasmette la canzone di Grido dei Gemelli Diversi.

«Sai è proprio vero che la mia vita prima senza di te sapeva di fumo e malinconia.» Confessa aspirando il fumo dalla sua sigaretta, la allontana dalle labbra e con un soffio la espira al di fuori della macchina.

«Mi sta per caso dedicando questa canzone signor Jasper Hale?» Sorrido.

«Sarebbe per caso un problema per lei?» Domanda sarcastico con voce altezzosa.

«Oh, per nulla...» Confesso.

«Perfetto, perché gliela sto dedicando signorina Riley Cohen.»

È già arrivato venerdì sera.

«Domani è il mio 18'esimo compleanno...» Entro urlando in cucina, facendo sobbalzare la mia famiglia per il mio tono di voce.

«Lo abbiamo capito tesoro...» Borbotta allegra mia madre, «Dove pensi di andare vestita così?»

Indosso un semplice top a cuore nero, abbinato a degli short di jeans e sandali dal tacco grosso nere, trucco da sera ed i miei lisci capelli trasformati in morbide onde.

«Il mio fidanzato mi porta a ballare, non aspettatemi svegli.» Sorrido schioccando due rumorosi baci nelle guance a mamma e papà, e con passo lento mi dirigo in auto dal mio cavaliere.

Il locale è situato sulla vetta di una montagna, completamente all'aperto, vicino alla pista vi sono degli splendidi alberi di pino.

Ordiniamo i nostri cocktail, ed una volta pronti, raggiungiamo i nostri amici a passo di musica.

Il locale è colmo di gente, e nonostante la brezza fresca della notte piccole goccioline di sudore scorrono libere sulla mia schiena.

«Sono sfinita.» Borbotto buttandomi a peso morto sull'auto di Jasper a fine serata, pronti per dirigerci verso casa.

«Buon compleanno principessa.» Sussurra, e le sue labbra si incollano alle mie.

«È vero... La mezzanotte è scoccata da più di un'ora, è il mio compleanno adesso.» Realizzo su di giri stringendo il mio accompagnatore in un abbraccio stritola ossa.

Raggiungiamo casa in un battibaleno, libero il mio corpo dagli indumenti e distendendo il mio volto sul cuscino crollo in un sonno profondo.

«Si sveglia l'ape maia dentro un fiore... Apre i suoi occhi trasparenti, stropiccia le sue ali trasparenti...»

Una voce lontana canticchia un'odiosa canzone.

«No, ti prego.» Borbotto con voce sommessa attutita dal cuscino.

«Vola, vola, vola... L'ape maia.» Urla gettandosi con un balzo addosso al mio corpo addormentato.

«Seth...» Ringhio.

«Buongiorno sorellina. Buon compleanno!» Parla con voce allegra dentro al mio orecchio.

«Ti odio.» Borbotto, ancora intontita a causa del sonno.

«Sveglia dormigliona, la colazione ti attende di sotto.» E con un salto scende giù dal letto fiondandosi giù per le scale.

«Buon compleanno a me, che questa meravigliosa giornata abbia inizio.»

Sorrido raggiungendo la mia famiglia.

Siedo in giardino, la tavola piena di ogni varietà, croissant, sfogliatine, focacce.

«Chi diamine mangerà tutto questo ben di dio?» Domando curiosa fissando mia madre.

Sorride.

In lontananza un auto parcheggia difronte casa nostra.

Un enorme mazzo di rose, compare davanti ai miei occhi.

«Ma co-osa?» Balbetto.

«Buon compleanno amore mio.»

Mio padre sussurra avvicinandosi al mio volto per posarvi un tenero bacio.

«Ma siete matti?» Balbetto emozionata.

«Sei la nostra principessa, ed oggi sarà una giornata davvero speciale.» Sorride entusiasta mia madre.

Alle sue spalle una ragazzetta si avvicina verso di noi saltellando.

«Buon compleanno pulcina mia.» Quasi urla e con un balzo mi salta addosso.

«Brianna.» Borbotto con la voce impastata a causa dei suoi capelli sulla bocca.

Consumiamo la nostra colazione.

Un auto entra dentro al vialetto di casa.

Occhiali scuri, a proteggere i suoi occhi dal sole cocente, ciuffo ribelle all'insù, e con un sorriso stampato sul volto si avvicina con passo molleggiato a me.

«Buon compleanno piccola Stella.» Jasper, sorrido, mentre lo bacio.

Una benda si stanzia sui miei occhi.

«Che succede?» Domando colta alla sprovvista.

«Sorpresa!» Urla euforica Brianna alle mie spalle.

Mi spingono a piccoli passi all'interno dell'auto.

La musica risuona ad alto volume nelle casse.

«Non osare toglierla.» Mi minaccia Brianna prendendo posto sui sedili posteriori.

Non so quanto tempo sia passato, ma dopo un bel paio di curve, la macchina si ferma.

Li sento scendere, ed abbandonarmi da sola in auto.

Finalmente aprono lo sportello, scendo ed incomincio a camminare.

«Dove siamo?» Borbotto calpestando quello che sembra un prato, dato che alcune foglie sfiorano i miei piedi coperti da delle semplici infradito.

Finalmente la benda vola via lontano dai miei occhi, un bellissimo giardino con tanto di piscina prende vita difronte ai miei occhi.

«Sorpresa!» Urlano alle mie spalle.

I miei cugini, i miei amici, la mia famiglia, tutte le persone a me più care sono tutte lì per festeggiare insieme questa giornata speciale.

La giornata scorre via veloce tra musica, tuffi in piscina e chiacchiere tra amici.

La sera arriva presto, torniamo a casa per agghindarci e tutti di nuovo al locale per ricevere gli ospiti.

«Sei bellissima amore mio.»

Mio padre sussurra sul mio orecchio, mentre mi stringe in un abbraccio.

Un abito rosa antico fascia il mio corpo.

Balliamo, scarto i regali, faccio un'infinità di foto, ed a fine serata tutti giù in piscina.

«È stata davvero una bellissima serata.» Commenta entusiasta Jasper stringendomi in un caloroso abbraccio, avvolti negli accappatoi per liberare la nostra pelle dal cloro della piscina.

Quella sera quando stanca la mia testa si poserà sul morbido cuscino della mia camera un sorriso raggiante farà fatica a scomparire dal mio volto, e cosa potrei mai desiderare di meglio?

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