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《Ti va di andare a ballare stasera?
I ragazzi mi hanno detto che si inaugura un nuovo locale e volevano andare a dare un'occhiata?》

《Riley Cohen non ha mai detto no alle serate in disco. 》sorrido, provocando la sua ilarità.

Una meravigliosa villa con piscina prende vita difronte ai miei occhi, varchiamo l'imponente cancello il buttafuori timbra i nostri biglietti, siamo dentro.

Un vasto piazzale, due piccoli chioschi dove alcun barman si dimenano per servire in tutta fretta i molteplici clienti, un grande palco al centro della pista, dove un famoso dj si diletta a mixare musica.

《È pieno di gente qui.》urlo avvicinando le mie labbra all'orecchio di Jasper per sovrastare il rumore assordante della musica.

Ordiniamo da bere, e una volta pronti, con i nostri cocktail in mano raggiungiamo i nostri amici.

La musica è pazzesca, la gente balla e salta come fosse impazzita.

È una fantastica serata, la mia pelle brilla sotto i riflessi della luce colorata a causa delle piccole gocce di sudore che la ricoprono.

Ho una brutta sensazione addosso, la scaccio via.

Jasper balla sereno scherzando con i suoi amici, non siamo mai stata una coppia da balli proibiti e baci appassionati in pubblico, la nostra intimità l'abbiamo sempre mantenuta lontana dai riflettori.

Continuo ad ancheggiare, e quella brutta sensazione alla bocca dello stomaco non vuol smettere di tormentarmi.

Faccio gironzolare il mio sguardo un po' per tutta la pista.

Lunghi muretti costeggiano l'intero piazzale fino al cancello principale.

Un gruppo di amici chiacchierano animatamente poco distanti da me, proprio vicino quei muretti.

Non capisco perché...
Mi blocco, riconosco forse un volto.

È un suo amico quello, Simon.

Non respiro,
se i suoi amici sono qui anche
Ben Roberts farà quanto prima la sua comparsa difronte ai miei occhi.

Ho bisogno di allontanarmi dalla folla e respirare un po' d'aria pulita.

《Vado a sedermi.》urlo al mio fidanzato per farmi sentire, giustificando la mia decisione con una scusa banale:
"i piedi indolenziti a causa dei tacchi".

Mi suggerisce di raggiungere alcuni suoi amici già seduti in disparte per non rimanere da sola, ed ascoltando il suo consiglio mi appresto ad avvicinarmi.

Saluto i ragazzi ed estraniandomi dal mondo punto i miei occhi nuovamente su quel gruppo, non molto distante da me e dal luogo dove mi trovo, giusto per farmi ancoraun po' più male.

Li sento parlare, cerco di capire qualche parola, sento urlare un "Riley", "Ben andrà fuori di testa", e quando meno me lo aspetto eccola lì la causa di tutti i miei mali.

Lo vedo parlare con i suoi amici, Sebastian un amico di Jasper mentre continua a parlare alle mie spalle del tutto ignoro di esser completamente ignorato.

Lo sento dire un "stanno ritornando", ma non lo ascolto, continuando ad essere attratta da quella visione come una falena dalla luce, la luce più bella e luminosa.

Lo vedo contrarre la mascella,
assumere un'espressione contrariata e come un assetato in mezzo al deserto vagare con lo sguardo alla ricerca della sua agognata fonte d'acqua.

E Ben, come attratto dal richiamo del mio sguardo ancora fisso su di lui, mi trova.

La sua mascella ha un guizzo involontario, i suoi occhi si sgranano.

《Riley mi senti?》

Rimaniamo così impalati a fissarci negli occhi senza riuscire a staccare lo sguardo, vogliosi di volerne ancora e ancora.

《Riley...》

Un movimento al mio fianco mi riporta con i piedi per terra.

Jasper imbronciato punta i suoi occhi dove poco prima erano posati i miei.

È silenzioso, la sua mano posata ancora sulla mia spalla per farmi sentire la sua voce che continuava a cercare di attirare la mia attenzione.

Il suo sguardo insiste ancora su quel punto, lo vede, il mio cuore sussulta, stacca le sue dita dalla mia pelle.

Si siede al mio fianco proprio difronte ai miei occhi per impedire al mio sguardo di puntarsi ancora lì.

Mi parla, accarezza le mie gambe nude, fasciate solo da degli shorts di jeans, per farmi sentire la sua presenza, ed io ci provo... mi obbligo a non spostare il mio sguardo oltre la sua spalla, mi obbligo ad ascoltare la sua voce, a sorridere e rispondere alle sue domande.

È infastidito,
Jasper non è mai stato uno stupido.

Lui sa l'effetto che l'uragano Ben mi provoca, ed io cedo...
Per un misero istante i miei occhi sono dinuovo su di lui.

Si agita, gesticola mentre parla, i suoi amici lo spingono, lo trattengono, provo a fissare le sue labbra, mima un "lui non deve toccarla" e poi fugge via, lontano dai miei occhi, fuori dal locale spintonato dai suoi amici che gli impediscono di raggiungermi, di venire qui, di fare forse una scenata di gelosia perché lui me lo aveva promesso che "Riley Cohen sarebbe sempre stata sua".

E caspita quanto aveva ragione.

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