5.2

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Per raggiungere i ragazzi nel nostro tavolo al privè siamo costrette a salire le scale situate alle spalle del bar.
So che Brianna mi aveva vietato di guardare, ma sento come se una forza oscura mi obbligasse ad alzare lo sguardo.

Come se fossi attratta da una calamita, perché si sa che avvicinando due calamite i lori poli opposti si attraggono.

E noi siamo attratti come due poli opposti, due poli opposti che si attraggono e si rincorrono, proprio come la vita e la morte, il bene e il male, il dolce e il salato.

Perché tutto può succedere, anche che ad un certo punto, per un'inspiegabile motivazione, quegli estremi si congiungano, a volte per un attimo o a volte anche per sempre.

Ed io ci provo a non guardare verso quella direzione, ci provo davvero, ma ormai è troppo tardi, mi volto.

Lo vedo.

Lo vedo tenere un braccio svogliatamente sulle spalle di una ragazza, mentre sorseggia quello che forse sarà già conoscendolo il terzo oppure il quarto drink.
E ci provo a distogliere lo sguardo e a non continuare a logorarmi l'anima. Ci provo maledettamente, ma non riesco per nulla al mondo a staccare i miei occhi da lui, da quella visione.
Non riesco per nulla al mondo a staccare i miei occhi da quel maledetto braccio sulle spalle di quell'insulsa ragazza,
non ce la faccio proprio.

Continuo a guardarlo ballare sensualmente con lei,
lei che non aspettava altro che un suo segnale per iniziare a strusciarsi ed attaccarsi a lui come
una ventosa succhia sangue.

Lui che da grandissimo stronzo qual è, come se si accorgesse dei miei occhi ancora posati su di lui, proprio quando avevo deciso che era finalmente arrivato il momento di distogliere il mio sguardo da quella nauseante visione e seguire una volta e per tutte su per le scale le mie due amiche, ormai scomparse tra la folla,
decide di alzare quella sua zucca vuota e direzionare
quei suoi maledetti occhi
dritti su di me.

Come se sapesse già dove
dover guardare.

Come se sapesse già che io fossi
proprio lì e lo stavo osservando.

E lui mi vede osservarlo,
mi becca in pieno.

E rimaniamo così a guardarci,
come se nessuno dei due riuscisse a distogliere lo sguardo dall'altro
per primo.

Ed è proprio lì che mi accorgo di essere come al solito una grande stupida, perché lui non si è mai nascosto, non ha mai finto di essere un'altra persona, lui mi ha sempre mostrato chi fosse realmente.

E lui non sarà mai il principe azzurro che tutte le ragazze desiderano nei propri sogni.

Con lui non potresti mai avere una favola da film con la classica principessa accompagnata dal suo prode cavaliere.

Lo so, e me lo sta dimostrando
anche adesso.

Mi sta dimostrando anche adesso
chi è lui realmente,
ed io dovrei semplicemente smettere di guardarlo e correre sú,
su per quelle maledette scale.

Dovrei semplicemente smettere di fissarlo e dimenticarmi per sempre, una volta e per tutte,
di quei maledetti occhi che continuano a guardarmi mentre si avvicina con fare provocatorio a quella ragazza.

Dovrei semplicemente staccare i miei stupidi piedi ancorati ancora al pavimento e raggiungere finalmente i miei amici, invece di continuare a restare qui a guardare ancora quello stronzo che con gli occhi fissi su di me inizia a baciare con fervore  improvvisamente quella sconosciuta, per dimostrarmi poi che cosa?

Ed io lo capisco a che gioco
sta giocando, vuole continuare a dimostrarmi che nonostante tutti i nonostante lui mi tiene in pugno,
ma ahimè purtroppo lo capisco troppo tardi.
Ma adesso ne ho abbastanza di stare qui a guardare quell'egocentrico che se la ride sotto i baffi mentre mi vede voltargli le spalle, sta volta sul serio, per raggiungere i miei amici.

Perché io sono Riley Cohen,
e questa è la mia serata
ed io l'ultimo giorno dell'anno
non me la farò rovinare
proprio da nessuno,
soprattutto da lui,
Ben Roberts!

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Angolo Autrice:

Hola a todos.

Come procede?


Piaciuto questo capitolo?

Mi raccomando fatemi sapere cosa ne pensate, e lasciatemi qualche consiglio se qualcosa non vi convince.

A presto,
baci.♡

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