Lo sento raggiungermi e posizionare una mano alle mie spalle bloccandola saldamente sulla mia sedia, mentre l'altra giace tranquillamente sul tavolo, proprio di fronte ai miei occhi.

Mi ritrovo intrappolata, rinchiusa tra le sue braccia.

Trattengo il respiro.

I ragazzi seduti al tavolo, cercano invano di fare gli indifferenti inventandosi conversazioni assurde pur di non far vedere quanto siano curiosi di sapere quello che potrebbe accadere da un momento all'altro.

«MIA piccola e ingenua Riley...» Sussurra, avvicinando quelle sue splendide labbra sempre di più vicino al mio orecchio.

Quel MIA sussurrato fa sì che numerosi brividi si insinuino fino alle mie tremanti gambe, trasformando il mio volto in tutte le sfumature del rosso.

"STUPIDA" mi rimprovera la mia coscienza. 

"Così impari a stuzzicare il cane che dorme."

«...Quante volte devo dirti che non ti conviene giocare con me, lo sai che è una partita persa in partenza. Continua pure a ridere e scherzare seduta a questo tavolo con i nostri amici, tanto quando meno te lo aspetterai io troverò il modo per vendicarmi. E poi vedremo se avrai ancora tutta questa voglia di ridere mia cara o se magari riderò soltanto io.» Continua a sussurrare pizzicando il mio orecchio con i suoi denti, sfiorando con il suo naso i miei lunghi capelli.

Lo sento inspirare il mio profumo, prima di staccarsi definitivamente da me ed allontanarsi con uno stupido sorriso vittorioso dipinto sulle sue labbra verso il bancone, per tornare a terminare le sue ore di lavoro.

Silenzio.

«Stupido. Stronzo. Troglodita.» Borbotto stizzita sottovoce.

«Wow! Quel ragazzo è sesso allo stato puro, sorella.» interrompe quello scomodo silenzio Rafael, commentando a bocca aperta tanto quasi quanto me.

«Rafael!» Lo rimprovero paonazza tirandogli una leggera pacca sulla spalla.

«Cosa le ha detto? Non ho sentito, da qui non si sentiva nulla. Uffa!» Piagnucola Brianna, mentre interviene curiosa.

«Smettetela entrambi. Sta volta non otterrete niente da me, nessuna informazione.» Rispondo piccata per placare la loro curiosità.

«Sì come no, certo. Affronteremo nuovamente il discorso a casa.» Commenta Brianna inviperita, chiudendo momentaneamente l'argomento Ben, perché conoscendola non mi lascerà tranquilla fino a quando non avrà raggiunto finalmente il suo scopo, cioè SAPERE. 

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