Capitolo 17 (seconda parte)

Màu nền
Font chữ
Font size
Chiều cao dòng

«Abbiamo un biglietto in più.» Giancarlo mi accoglie con le braccia aperte appena varco la sede del fanclub. Ci ha chiesto di venire per preparare uno striscione nuovo di zecca per i ragazzi, così appena ho finito la spesa – oggi è il "venerdì spesa" – mi sono precipitata.

Devo ancora riprendermi da quanto accaduto ieri, dopo il lavoro. Ho parlato con Mike, sono stata da sola con lui, mi ha riaccompagnata a casa, ci ha tenuto a restare con me...

«A che ora è la partita?» chiedo.

«All'una.»

Mi porto le mani al viso, incredula. Sono libera. Attacco alle cinque e mezza, posso andare a palazzo e poi all'Osteria.

E vedere Mike, di nuovo, senza dover aspettare lunedì.

«Sì, ci sono» sorrido imbambolata.

«La nostra bimba è su una nuvola» scherza Cornelia, agitando la bomboletta spray.

La saluto con un mezzo abbraccio e lei mi scocca un bacio affettuoso sulla guancia. Lo striscione davanti a lei recita un semplice "Per un altro anno, per sempre, al vostro fianco", con le lettere alternate tra bianco e verde, con il contorno nero. Di solito non lo firmiamo, perché scrivere "fanclub Alex Moore" occuperebbe troppo spazio, ma Bruno sta passando un pennarello indelebile che puzza di alcol su una scritta tracciata con la penna.

«Visto che i ragazzi sanno che fai parte del fanclub, è meglio farci vedere» spiega Gigi, sistemando il tappo della penna a sfera.

«Volete ridere?» chiedo, cercando io per prima di rimanere seria. «Ieri, Tomic figlio, Pala e Mike erano all'Oasi con le ragazze di Tomic e Pala.»

«Attenta a non farli innamorare tutti di te!» scherza Bruno, sincero.

«Ma le hai viste, loro?» rido. «Sono delle dee.»

«Tu non hai visto bene te» commenta Cornelia, arricciando il naso nel vedere il marito che per poco non fa un pastrocchio sullo striscione.

«Farei a cambio per ritrovarmeli all'università» dice Gigi. «Anche se una volta ho incontrato la ragazza di Pala a mensa... ma ancora non stavano insieme e io non sapevo che era lei. Quanto lo invidio.»

«Io invidio di più lei» ridacchia Cornelia.

«Grazie, eh» la rimbecca Bruno.

«Mi sono legata a te per la vita, non lamentarti!»

Io e Gigi ci scambiamo un'occhiata divertita per il loro battibecco.

«Allora è deciso, al posto di Giulio ci sei tu» sentenzia Giancarlo.

«Ti do i soldi del biglietto direttamente domenica» lo rassicuro. «Sono uscita senza contanti.»

«Non ti preoccupare, me li dai quando ce li hai.»

Sorrido e mi sento il cuore più leggero quando un'oretta più tardi esco dalla sede e scrivo a Mike.

"Domenica sono alla partita. I ragazzi del fanclub avevano prenotato i biglietti quando ancora non erano usciti gli orari e ora ne hanno uno in più, quindi ci vediamo lì."

Non mi risponde e non è online per un bel pezzo, immagino che sia all'allenamento. Spero che gli faccia piacere sapere che sarò al Palavulnus e che il nostro prossimo incontro sarà prima di lunedì sera.

Io e Audrey usciamo dal tribunale, accompagnati dai rispettivi avvocati. Abbiamo concordato che sarà lei a tenere Liam ma che per due notti a settimana potrà rimanere a dormire da me, in accordo anche con i miei impegni sportivi. Oltre a questo, spettano a me le spese scolastiche.

Audrey, da parte sua, si è impegnata a portarlo a tutte le partite casalinghe della Vulnus.

Quando ho detto ai ragazzi che avrei firmato oggi per il divorzio, mi sono sembrati entusiasti. Niko non ha più nominato Lavinia, anche se sospetto che ci sia lo zampino di Pala e degli altri dietro al suo silenzio.

«Ci vediamo domenica» dice la mia ex moglie.

«A domenica.» La saluto con un cenno, così come anche gli avvocati, e mi incammino verso l'officina che ha preso in consegna la mia macchina. Già che c'ero ho chiesto anche un controllo generale, così non mi capiteranno altri incidenti. Spero che mi dicano che non devono trattenerla di più.

Arrivo e il capo dei meccanici è gentilissimo, mi dice che hanno sostituito la gomma e che il motore, così come tutto il resto, è a posto. Mi chiede se posso fare una foto con lui e gli altri dell'officina, così mi ritrovo ancora una volta circondato da tifosi.

Questa città è pazzesca, in nessun altro posto c'è un calore simile per la squadra.

Mi metto alle spalle anche l'officina e guido spedito verso casa. Per fortuna mi sono tolto il peso delle pratiche ancora in ballo per il divorzio ed è tutto finito – almeno, con Audrey è finita.

Se con Lavinia dovesse accadere qualcosa, avrei l'anima in pace. Qualcuno potrebbe dire che è troppo presto, ma ormai è un anno che tra noi le cose non andavano e nessuno dei due era motivato ad andare incontro all'altro. A volte succede, l'amore può svanire.

Mi viene da sorridere al pensiero che invece i ragazzi della squadra stanno pensando tutti a sposarsi. Elena e Pala, Sasha e Niko, Jemmy e Alizée... Il confronto è ingeneroso. Loro stanno vivendo ancora dei bei momenti e ne avranno ancora parecchi, mentre io spero di aver definitivamente abbandonato il periodo più buio della mia vita.

Accosto a un semaforo e apro Instagram – il solo canale di comunicazione con Lavinia – e scopro che mi ha scritto per dirmi che domenica è alla partita. Sarà alla partita.

Mi do un colpo alla tempia, perché riesco a percepire la mia faccia da rincoglionito ogni volta che penso a lei anche solo vagamente.

"Mi fa piacere. Se riesci a fermarti alla fine della partita, posso fare qualche foto con i tuoi amici del fanclub."

Se Niko mi vedesse in questo momento, non oso immaginare quanto mi prenderebbe in giro.

Non vedo l'ora che sia lunedì per poter essere a tu per tu con lei un'altra volta, magari senza incidenti e senza farle prendere freddo – o senza che un malintenzionato cerchi di abbordarla.

"Menomale che me l'hai proposto tu, altrimenti loro mi avrebbero costretta a chiedertelo" è la risposta di Lavinia. "Sempre se per te non è un problema e se non ti facciamo perdere tempo."

"Se fosse stato un problema, non te l'avrei proposto."

"Sì, giusto. Scusami."

"Non ti preoccupare."

Riprendo a guidare e in pochi minuti arrivo a casa, dove trovo Whisky afflosciato sul divano. Si ringalluzzisce appena mi vede e scorge il guinzaglio.

«Se fai il bravo, ti faccio anche correre libero» gli dico.

Sul tavolo, c'è un foglio con la grafia di Eva.

"Ho fatto mangiare il cane due volte. Mi ha fregata perché mi ero scordata di averlo già fatto."

«Tu sei proprio tremendo» aggiungo. «Non posso lasciarti da solo mezza giornata e te ne approfitti. Se portassi qui Lavinia saresti capace di tenerle il broncio pur di avere le mie attenzioni.»

Abbaia festoso, non ha capito che gli ho appena dato del paraculo.

Il tarlo – il pensiero di farla salire a casa – si è già insinuato in me.

Più voglio andarci piano, più mi ritrovo a pensare a cosa mi piacerebbe fare con lei e mi rendo conto che non mi basterebbe vederla due sere a settimana per quel breve tragitto. Ma non posso correre, perché anche se mi piace devo capire se potrebbe provare dei sentimenti al di là del fatto che sono il suo giocatore preferito. Non voglio usarla per liberarmi dal pensiero intrusivo di Audrey, è solo una ragazzina, non merita un trattamento del genere, non da me.

Ha ragione Teo, devo smetterla di considerarla una ragazzina e iniziare a pensare a lei come a una ragazza.

Spazio autrice
Ed eccoci con la promessa dei due che si vedranno di nuovo! Sì, accadrà nel prossimo capitolo (so che smaniate per vederli insieme... e vi capisco, sono dolcissimi anche solo quando si guardano!).

Intanto Mike si è tolto di torno Audrey, almeno a livello legale, quindi... è ufficialmente libero ;)

Baci a tutti e buon finesettimana,
Snowtulip.

Bạn đang đọc truyện trên: Truyen2U.Pro