«la prima volta che...» "jorge martin"

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artemis viviani
[31 ottobre 2001, Aosta]

«Dicono male che vada
finirò in mezzo a una strada
E la strada non mi dispiace,
sì, ma purché sia la mia»

diventare grandi
by chiamamifaro

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Artemis è la persona più timida che Jorge abbia mai conosciuto. La prima volta che l'ha vista era assieme a Marco (Bezzecchi) che parlavano dentro il box del team Mooney VR46.

Quando l'ha visto arrivare, con una scusa si è defilata.

«chi è quella con cui stavi parlando?» «Artemis? È una dei nuovi telecronisti di Sky Italia. Commenterà Moto2 e Moto3»

Lo spagnolo capì subito che dietro una telecamera diventava la persona più solare del mondo, ma di persona era difficile anche solo avere una conversazione con lei.

Capì anche che era molto suscettibile alle critiche e che spesso si chiudeva in se stessa. Era molto competente in quello che faceva e stava studiando proprio per aumentare le sue qualifiche nell'ambito giornalistico. Sta anche studiando dizione per migliorare il suo lessico.

Era pur sempre però una ragazza che faceva la voce della MotoGP in uno stato, quello italiano, che non è nuovo nel commentare e lamentarsi di una donna, anche se brava, che parla nel motorsport.

La prima volta in cui ha parlato con Artemis è stata quando era stata mandata come intervistatrice Sky nella griglia di MotoGP. Lui era in pole, per la precisione nella pista di Austin, e lei era arrivata a pochi minuti dalla gara a chiedergli se poteva fargli alcune domande.

Due cose lo impressionarono: il suo spagnolo perfetto, che dovette poi sostituire con l'italiano, e il suo cambio di tono quando aveva un uomo munito di telecamera che la riprendeva.

Jorge voleva fare amicizia con lei, ogni volta che lui era nelle vicinanze la ragazza sembra sempre scomparire.

La sua prima (e unica) idea fu il tirare in ballo colui che sembrava essere l'unico che riuscisse a parlare con la ragazza: Marco Bezzecchi.

«Bezz» «oi, come va? Sembri aver corso metà del paddock» cosa che in verità aveva fatto, ma solo le poche persone che giravano ancora per il paddock alle dieci di sera erano testimoni.

«come fai a parlare con Artemis?» «sai che non sei il primo che me lo chiede» «immagino, sei l'unico con cui riesce a parlare»

Lui per risposta però scosse le spalle. «non lo so» «come "non lo so"» «è venuta da me, accompagnata da Boselli, durante i test e mi ha chiesto se le facessi vedere il paddock»

«e niente?» «si, nulla» Jorge sospirò, appoggiandosi poi al muro fuori dal box Mooney VR46.

«ti piace?» «mh?» Martin sollevò un sopracciglio. «uno non si fa' metà paddock di corsa per una persona che non gli interessa»

«non lo so, sai» «in che senso?» «nel senso, che ho il timore di essere attirato a lei solo perché per me è un mistero»

«ti posso assicurare che una volta che la conosci veramente non potrai mai farne a meno»

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La causa della prima vera chiacchierata tra Jorge e Artemis fu un cucciolo, di neanche tre mesi, di Golden Retriever.

Jorge una mattina era entrato molto presto nel paddock consapevole che anche la ragazza arrivava molto presto.

La trovò seduta sul muretto dei box che osservava quello che era il suo cucciolo correre da una parte all'altra.

Appena il cagnolino vide il ragazzo, ebbe l'istinto di andargli incontro. Artemis arrossì imbarazzata, ma ridacchiò.

«ma ciao bello» non era sicuro di aver capito il nome del cane, quindi non lo pronunciò. Lo prese in braccio e lo riportò alla sua padrona.

«grazie» la sua voce era sottilissima, ma arrivò chiara all'orecchio di Jorge che non fece che sorridere alla ragazza, appoggiando il cane per terra e sedendosi di fianco a lui sul muretto del circuito del Mugello.

«come si chiama?» «Martin» loro si guardarono e scoppiarono a ridere.

«davvero?» «mio nonno si chiamava Martino e voleva dessi il suo nome a mio figlio. Non posso avere figli, quindi ho dato il suo nome a lui. Ero indecisa tra Marti e Martin» «e hai scelto Martin»

Lei annuì. Stava iniziando a parlare con lui come parlava con Marco.

«perché non riesci a parlare con nessuno?» «a scuola ero molto solare, però le persone dicevano che parlavo troppo. Non nel senso che spifferavo le cose, non lo farei mai, proprio nel senso che parlavo tanto. Iniziai piano piano a non essere ascoltata da nessuno e piano piano iniziai a chiudermi fino a non parlare più»

«pensi di dare fastidio alle persone?» Artemis annuì. «se posso rassicurarti in questo modo, io amo le persone che parlano: io non so mai cosa dire»

A partite da quel GP italiano, Artemis non fu un mistero per i piloti, grazie a Jorge.

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Il primo discorso serio tra Jorge e Artemis fu alla loro prima serata pizza e birra, che diventò poi una tradizione di ogni lunedì dopo una gara.

«perché non puoi avere figli?» Artemis si ricordava di avergli accennato la cosa quando gli aveva spiegato il nome del suo cane, che nel frattempo era dormiente in braccio allo spagnolo.

«soffro di endometriosi» lui non sapeva cosa fosse. Ne aveva sicuramente sentito parlare, ma non sapeva nulla in particolare. «se vuoi parlarne, fallo»

«non ti andrò a spiegare tutto nel dettaglio, ma si dice che attacchi una donna su dieci ed è piuttosto invalidante, se presa in forma grave, ma altrettanto sconosciuta e sottovalutata. In poche parole l'endometrio, che è ciò che ricopre l'utero, si sposta, per esempio nell'intestino. Ci sono quattro stadi in cui si può prendere, dal primo più lieve al quarto che è il più grave. I sintomi, per me almeno, sono dolori mestruali molto forti, quasi impossibilità di rapporti sessuali causa dolori e infertilità»

Artemis non parlava spesso della sua malattia. Era stata fortunata lei ad avere una mamma ginecologa che, quando a undici anni iniziò ad avere le mestruazioni con dolori lancinanti, si preoccupò di farle una visita approfondita. Non è così per tutte, anzi sono molte di più le persone che lo scoprono dopo dieci o vent'anni di visite.

La prima volta che Jorge si ritrovò a fare compagnia ad Artemis durante uno di quei dolori lancinanti fu un giovedì quasi al tramonto durante il GP di Silverstone.

Lei era accucciata in un angolo del paddock ed era riuscita a scrivergli di venire a farle compagnia.

Jorge si sedette a terra di fianco alla ragazza e notò che stava proprio male. L'unica cosa che effettivamente riuscì a fare fu darle la sua giacca, perché notò che stava tremando.

«non c'è proprio nulla che io possa fare?» lei scosse la testa: doveva aspettare che gli antidolorifici facessero effetto, ma quei minuti sembravano un'eternità.

Lo spagnolo la fece sdraiare, mettendole la testa sulle sue gambe. «grazie» le disse lei.

Jorge notò che avevano fatto effetto i medicinali, quando la ragazza aveva iniziato a sorridere guardando il cagnolino, che si era preoccupato anche lui per la sua padrona, girare tra i ragazzi del team di Sky che la stavano aiutando.

«andiamo in hotel?» lei annuì.

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La prima volta che Jorge le rivelò i suoi sentimenti fu durante il primo giorno in vacanza solo loro due.

Erano a Courmayeur nella casa della famiglia della ragazza e stavano andando su alle piste.

Jorge riuscì a vedere l'amore della ragazza per il freddo e la neve, totalmente opposti al suo amore per il caldo e il mare della sua Spagna.

Era la prima volta nella neve per Martin, il Golden Retriever della ragazza, che ormai aveva dieci mesi ed era il triplo della prima volta che l'aveva visto.

Dopo una sessione sciistica che si rivelò disastrosa per il pilota, che riuscì a scendere una pista semplice molto difficilmente e solo grazie ai preziosi consigli del padre di Artemis, i due si rifugiarono nella baita che apparteneva al nonno della ragazza, gustandosi una grandiosa cioccolata calda.

«perché mi hai invitato?» «mamma voleva conoscerti e tu mi hai detto che non sapevi dove andare in vacanza»

«quest'estate ti porto al mare però» «ti vedo convinto della riuscita di questo piano»

Erano seduti sul divano: Artemis era tra le braccia di Jorge, che la stringeva a sé. Non stavano ancora insieme, ma era un po' come se lo fosse.

«Artemis» «mh?» «ti amo» lei diventò rossa peggio di una Ducati. Però si girò verso il ragazzo e gli sorrise.

Gli prese il viso tra le mani e gli stampò un bacio sulle labbra. «ti amo anche io Jorge»

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La prima volta che litigarono fu abbastanza brutta, perché successe in pista. All'inizio della stagione 2024 entrambi si sentivano molto trascurati dall'altro.

L'ultima sera dei test si sfogarono e litigarono in un paddock di Barcellona completamente vuoto.

Artemis rimase lì fino a notte fonda a piangere. Non rispose a Jorge, quando la chiamò per scusarsi.

Martin rimase nella hall dell'hotel fino a quando Marco non andò a rassicurarlo. «Artemis ti vuole dire che sta bene e di non preoccuparti» «ho paura che mi voglia lasciare»

Anche Jorge stava piangendo. «sono stato un coglione» «se vuoi sapere la mia opinione, entrambi lo siete stati»

Artemis era andata a dormire nella camera di Vera Spadini e si presentò nella camera che condivideva con il pilota quando ormai avevano il volo.

Lo spagnolo aveva rifatto la valigia anche a lei. La ragazza si presentò con lo sguardo basso e due brioche appena fatte da un fornaio nelle vicinanze.

«scusami» Jorge non la lasciò parlare e la prese tra le sue braccia. «non scusarti, ti prego»

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athena viviani
[6 settembre 2006, Aosta]

«Con due ali di carta
Non ci voli di certo in America
Ci farai dell'energia eolica
Se ti va, fatta male»

peter pan by rovere

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La prima volta che Artemis è stata ricoverata (da quando conobbe Jorge) è stata una sera in cui lei era dalla sua famiglia in Italia e lui era in Spagna dalla sua.

Lo chiamò la sorella di Artemis, Athena, quando ormai la situazione si era stabilizzata.

«mamma dice che è meglio che la operino» Jorge era preoccupato: non solo perché qualcuno gli aveva detto che probabilmente a breve la sua ragazza sarebbe stata operata, ma anche perché sapeva che anche l'operazione non avrebbe risolto nulla. Non si conosceva qualcosa che avrebbe risolto i problemi della valdostana.

«devo venire lì» «Artemis dice di no, ma credo che voglia che tu sia qui» «okay, domani sono lì»

«Jorge» «eh?» «non farti vedere in pensiero per lei, la farà stare ancora più male»

Ma come poteva non stare in pensiero? Quella notte la passò in bianco a cercare un volo e lo trovò per quella mattina presto per Milano.

Poi si ritrovò a piangere e ringraziò sua madre, che ormai si era affezionata molto anche lei alla ragazza, che cercò di consolarlo. Era sempre stata brava in questo.

Arrivato in Italia non riuscì a vedere la sua ragazza subito. «la stanno operando adesso» gli disse Athena. Lo rassicurò il fatto che fu mamma Olimpia a operarla.

In quel lasso di tempo instaurò un gran rapporto con Athena. Non aveva mai capito come due persone potessero affezionarsi così tanto in poco tempo.

In quelle ore, che non sapeva se fossero tre, quattro o cinque, dato che li avevano mandati via dall'ospedale per farli sfogare, veramente si dissero delle cose che non pensavano mai di dire a qualcun altro.

«perché avete tutte dei nomi della mitologia greca?» «Artemis non ti ha ancora fatto addentrare in questo mondo?» lui scosse la testa.

«nonna è una ex professoressa di greco e latino e prova un amore pazzesco verso tutti i miti. Mia sorella e io siamo cresciute a pane, Nutella e miti greci. Le nostre favole erano quelle, per quanto alcune possano essere brutali»

«Non parla di Percy Jackson?» «si, di quello ne parla molto. Vuole farmelo far leggere» «fallo, la renderebbe molto felice»

«tu sei figlia di?» «figlia di Apollo e cacciatrice di Artemide» «che sarebbe?» «non te lo dico, quando lo scopri poi me lo dici»

La prima volta che Jorge chiamò Athena di sua spontanea volontà e non per necessità fu quando scoprì cosa fossero, o meglio, chi fossero le cacciatrici di Artemide.

Lei non le rispose, quindi ciò che voleva chiedere ad Athena lo chiese a sua sorella.

«ma Athena è lesbica?» «non credo di dover essere io a rispondere a questa domanda»

Jorge annuì, quasi vergognandosi della domanda che aveva fatto.

La prima volta che qualcuno fece un coming out a Jorge (e che le due famiglie erano in vacanza insieme) fu quando la famiglia Martin invitò tutti a Palma De Maiorca, dove c'era la loro casa per le vacanze.

Artemis aveva il ciclo e stava riposando, quando Athena chiese a Jorge se la volesse accompagnare a prendere una granita. Scoprì successivamente che la più piccola della famiglia Viviani non riusciva a ingerire il lattosio, ecco perché non chiese un gelato, cosa che prese invece Martin. Artemis invece vivrebbe solo di gelato.

Si sedettero su un muretto a pochi metri dalla costa. «Jorge» «si?» «sono lesbica»

Lui si alzò e la abbracciò «sono contenta che tu me l'abbia detto, sweetie» «hermano, occhio che ti si scioglie il gelato sulla mia schiena»

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«non ci sono altre prime volte da raccontare?» chiese Athena mentre loro tre erano in compagnia di alcuni amici piloti e stavano facendo una serata chill in quel di Madrid.

«cosa vuoi sapere?»

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