«sei troppo lenta» "max verstappen"

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01. parallel world:
[2021: Max ha perso il mondiale,
Lewis è campione del mondo]

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alessia albon

"Corri via da tutto questo
Scappa forte, finché puoi
Ricordami come Neville Paciock
In un mondo di Draco Malfoy"
irene by pinguini tattici nucleari

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Questa mattina non era iniziata bene per nessuno dei due.

«Alex, hai visto la mia polo Red Bull?» «quale delle tante?» «quella arancione» «no, mi dispiace»

«oi Max, che succede?» «ci credi che sono caduto dal letto, quando è suonata la sveglia?»

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keyris jordan verstappen

"You can't see they're faking,
they'll never be naked
Just fill your drink with tonic gin,
this is the American dream, so"
gossip by måneskin

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«ma ciao, amorini miei, come state?» Keyris è la sorella maggiore di Max. È però la ragazza di Lewis, quindi nessuno si lamenta se si presenta da noi con un cappellino Mercedes. Come aveva appena fatto, d'altronde.

Lei ci guardò. Keyris è un po' la mamma di tutti nel paddock: sa sempre quando una cosa va male. Sembra quasi abbia il radar.

«Sia, vuoi che ti presti la mia polo arancione?» ecco, questo è quello che dicevo. Io annuii. «poi mi spieghi come riesci a farlo»

«sono in questo luogo da cinque anni...ormai riesco a capire le energie» poi scomparve, andando a prendere in camera ciò che mi aveva detto.

Io, Alex e Max ci guardammo interrogativi. «sei sicuro che tua sorella non sia una strega?» «non sono mai sicuro di niente con lei. A parte Lewis»

In effetti è vero: Lewis è l'unico punto fisso di Keyris. Stanno insieme da tre anni, non hanno mai litigato. Non so come facciano. "c'hai degli anger issue potenti tu, sia" grazie coscienza. Molto utile.

In tutto sto tempo in cui stavo pensando, Keyris era ritornata e Alex era andato via con il Twitch quartet.

«tenga a lei, signorina...io vi saluto» io la guardai molto male. Non può lasciarmi da sola con suo fratello.

Non perché mi sta antipatico, anzi. Ho tipo una cotta stratosferica per lui da un po'. Un po' tanto.

Keyris ridacchiò e se ne andò definitivamente dall'hotel. Bella migliore amica che mi sono trovata.

Ci furono un paio di minuti di silenzio, prima che lui sbloccasse la conversazione. «ho dei brutti presentimenti»

«è iniziata un bel po' male stamattina» «anche a te?» «non male come a te che sei caduto dal letto, ma mi sono trovata lo struccante aperto che aveva bagnato tutta la pochette dei trucchi, non trovo più la mia polo come questa e hanno finito tutto quello che avevano senza glutine, quindi la mia colazione è tipo questa» erano riusciti a prepararmi uno smoothie, dopo una grossa insistenza. Ed è un hotel a cinque stelle.

Lo vedevo veramente giù. Lui aveva lottato con le unghie e con i denti per questo mondiale. Per Max in questo momento conta solo arrivare per primo al traguardo del Bahrain.

«oh, dai. La sfortuna l'abbiamo esaurita tutta stamattina» «si, hai ragione»

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«MA CHE SUCCEDE?!» «Max, scendi dalla macchina, veloce» il motore della RB16B di Max era andato totalmente a fuoco. Possiamo più dire che era scoppiato. Tutto il paddock era in un silenzio totale.

Nessuno ci stava credendo.

La prima cosa che vidi fu Keyris che si fionda dentro il box austriaco e va da Christian. «Max sta bene?» nessuno sapeva dare una risposta.

Keyris, Victoria, Jos e Sophia, assieme ad alcuni manager Red Bull andarono al centro medico.

Sappiamo che Max è fuori dalla macchina. Sappiamo che è vivo. Due cose che di per sé sono confortanti, ma non ti dicono nulla.

Ero vicina a una crisi di nervi. Non volevo andare al centro medico, perché non mi avrebbe aiutato. Io non potevo entrare, perché non sono nessuno per lui.

Chiesi a Keyris se potesse dirmi qualsiasi cosa, anche stupida, che aveva.

Uscii fuori per fare un giro.

«sai qualcosa?» era George a chiedermelo. Aprii il telefono: nessuna notifica.

Sospirai. «oi...» alzai lo sguardo verso il pilota Williams. «andrà tutto bene. Conosci Max, meglio di tutti noi, e dovresti sapere che qualsiasi cosa abbia, ne uscirà» poi mi allargò le braccia. Io mi ci buttai dentro.

«grazie Geo» lo dissi iniziando a piangere «non devi ringraziarmi»

Poi mi squillò l'iPhone: Keyris. Tirai su col naso e presi su la chiamata.

«allora?» «è tutto okay...è cosciente, nessuna frattura, nulla di nulla. Solo un bel po' di spavento»

«grazie a chi ci sta su in cielo» sentii Keyris ridere. «oi, cazzo ridi?» alla fine anche io stavo ridendo.

«devo sfogare la tensione» «c'hai ragione»

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«posso guidare io...non andremo a muro» «nessuno tocca la mia macchina, Alessia»

Io stavo ridendo. La Red Bull ha mandato me come inviata al Gala della FIA, da PR di Max. Non saprei come ringraziarli.

Non potrò fare le foto assieme a Max, ma almeno potrò passare una serata tranquilla in quel di Montecarlo, prima di tornare alla mia grigia Londra.

In queste due settimane dopo Abu Dhabi ho passato tanto tempo assieme all'olandese.

«addirittura Alessia» «sono arrabbiato» stava ridendo. «aww, il gattino è arrabbiato» «vai a cagare» «vieni con me, tesoro, devi mostrarmi la strada»

«perché niente tacchi?» «quando sei già tanto alta, puoi anche evitare i tacchi a un gala» io e le mie bellissime Dr Martens, una gloriosa storia d'amore.

Non avevo neanche un grandissimo vestito. Si, mi stava magnificamente, ma nessuno avrebbe dovuto farmi delle foto. A parte i fratelli Verstappen, anche se sanno quanto non mi piaccia.

«vorrei poter evitare giacca e cravatta» «almeno tu puoi riutilizzare questo outfit un miliardo di volte e nessuno ti dice nulla»

«lo riutilizzerò quando vincerò il mondiale» «ah, l'anno prossimo» «ho capito chi mi ha cumulato tutta la sfiga» «cosa che mi si è ritorta contro»

Sempre quella fatidica domenica di Abu Dhabi sono caduta e ho rotto il polso. Ho tolto il gesso, ma ho un tutore ora.

«vedi perché non dovresti farlo...il karma gira» «ora crede anche al karma» «tu non ci credi?» «io sono io, tu sei tu»

Arrivammo al casinò, luogo del gala, e ovviamente davanti era pieno di fotografi e con un lunghissimo red carpet.

Sospirai. «dai che durerà poco» «non ci credi manco tu, Maxie»

Presi fuori il telefono per vedere eventuali messaggi. "facciamo un'entrata a quattro?" "come sai che siamo arrivati?" "conosco le macchine di mio fratello". Bei messaggi da parte di Keyris. "va bene".

Max aveva visto tutto dal mio telefono e aveva iniziato a ridere.

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«come far impazzire i fotografi by Keyris Jordan Verstappen» «solo complimenti dovresti farmi, che con la nostra corsa non ci hanno fatto nessuna foto»

Alla fine mi aveva chiamata e ci eravamo messi d'accordo di scendere dalla macchina e iniziare a correre, evitando che i fotografi che si erano appostati fuori ci potessero fare delle foto.

«evita di parlare in anticipo» Max mi aveva tenuto la mano tutto il tempo e so già che in neanche mezz'ora una foto di quel dettaglio avrebbe iniziato a girare per i social.

«una cosa...ma quanto corri Ale?» mi chiese Lewis «facevo atletica ed ero campionessa nazionale sui 100 m» «ora si spiega tutto»

Era molto strano veder andare Max e Lewis dopo quello successo ad Abu Dhabi (e nel complesso per tutta la stagione). Probabilmente c'è lo zampino di Keyris.

Io nel mentre continuavo a girare per il social con il terrore di ritrovarmi incriminata in un gossip con Max per la milionesima volta.

Non sembrava essere uscito niente, quindi magari non erano riusciti veramente a fare nessuna foto e il piano di Keyris aveva funzionato.

Ma no, non può andarmi così bene, sicuramente qualcosa uscirà tra poco, me lo sento.

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«sia, vuoi fare due passi?» in realtà avevo molta voglia di andare a letto, perché domani mattina avevo il volo per Londra. Non sono però riuscita a rifiutare.

Dopo la serata di gala, eccomi assieme a Max a camminare sul lungomare di Montecarlo.

"dovresti dirgli ciò che provi" si, penso che la mia coscienza sia interpretata da Keyris. Anzi, ne sono più che sicura.

Però ha ragione.

«Max...» lui alzò lo sguardo, iniziando a guardarmi.

Smettemmo di camminare e ci fermammo in un punto abbastanza isolato.

«allora, potrà sembrarti strano e forse fuori luogo. Potrei rovinare questo momento e forse anche qualcos'altro, ma non riesco più a tenermelo per me...» non mi fece neanche finire la frase, perché mi ritrovai le sue labbra sulle mie.

Sorrisi sulle sue labbra. Ero felice e lo sapevo.

Appoggiò la sue fronte sulla mia. «sei troppo lenta» sussurrò. Io ridacchiai.

Si, sono molto felice.

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