Capitolo 15 - La High School

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Dopo un'altra estate, ebbero finalmente inizio gli anni alla High School.

Quell'estate fu probabilmente la più triste della mia vita, a causa di tutti gli avvenimenti e a causa anche del rapporto tra me e Amelie che si stava piano piano rompendo. Io ero continuamente triste e col musone. Amelie anche, però... era come se lei stesse riuscendo a riprendersi psicologicamente, anche se lentamente.

Il primo giorno alla High School fu molto bello per Amelie. Lei riuscì a fare conoscenza con molte persone, mentre io mi comportavo da ragazzo molto riservato e non avevo alcuna intenzione di fare nuove amicizie.
Vedevo tutti con sospetto, come se tutte le persone che frequentavano quella scuola fossero dei tipi loschi e per niente simpatici.

Ah, e poi... Sarah non c'era. Non so in quale altra scuola se ne fosse andata, ma lei lì non c'era. E questo non fece altro che peggiorare il mio stato d'animo.

Fu lì che cominciò una nuova fase della mia vita.
Fu lì che... il nuovo Jacob Johnson fece il suo avvento.

Immagino vi stiate chiedendo perché, in questo momento. Beh, lo vedrete da soli... non sarà difficile da comprendere, ve lo assicuro.

I nostri genitori ci fecero iscrivere alla "Westminster's Royal High School", una delle scuole superiori più frequentate di Westminster, se non la più frequentata in assoluto. Andava quasi di moda tra gli adolescenti frequentare quella scuola.
C'erano un sacco di ragazzi e ragazze in quella scuola e si sentivano quasi sempre urla di persone che non avevano niente da fare e quindi o andavano a scherzare rumorosamente con gli amici, o andavano a disturbare qualcun altro tanto, per passare il tempo.

Già, era proprio così. Non capivo cosa aveva di così tanto bello quel cazzo di posto, popolato da tanta, e dico tanta gente di merda. Mi mostravo diffidente con tutti, mostrando disprezzo con il solo sguardo che lanciavo a chi mi passava davanti.

Un giorno, mentre stavo girando per il corridoio, Amelie corse da me. Era il mese di Aprile del 2009, io e Amelie avevamo ormai compiuto dodici anni.

- Ehi, Jacob. - mi chiamò Amelie.
- Oh, Amelie. Sì, sono qui, dimmi. - le risposi.
- Senti, ma... perché ti comporti in questa maniera?
- Che intendi dire, Amelie? - le chiesi sbuffando.
- Dai, sai cosa intendo! Non parli con nessuno dal primo giorno, e... oh, abbiamo la lezione di matematica. Sbrighiamoci, là magari continuiamo a parlare.
- Beh, se proprio ti va di parlare, va bene...

Entrammo quindi in aula e scoprimmo che la lezione era già cominciata senza di noi.

- Ah, eccoli. I gemelli Johnson! Ma dov'eravate finiti? Che stavate facendo? - chiese furibonda la professoressa appena ci vide entrare in classe in ritardo.
- Ma a lei esattamente cosa cazz...
- Niente! - mi tappò la bocca Amelie - Scusi professoressa, abbiamo dovuto parlare al telefono con nostra madre per una questione molto importante. Spero ci possa perdonare.
- E va bene, Amelie. Per oggi siete giustificati. Jacob... stavi dicendo qualcosa? Sai, solitamente non parli molto...
- Ehm, niente professoressa... non avevo capito ciò che aveva detto prima, lasci stare. - mi giustificai.
- Certo, certo! - si intromise un ragazzo che era nell'aula.
- Qualcuno ti ha interpellato, per caso? No. Allora vedi di farti gli affari tuoi. - gli risposi freddamente.
- Jacob Johnson! - mi sgridò la professoressa.

Tutti quelli che si trovavano dentro l'aula si misero a ridere.

- Amelie, vedi di fare calmare tuo fratello! Mi pare che si sente un po' troppo superiore a tutti noi. Menomale che almeno tu ci sei col cervello... - disse il ragazzo di prima.

Cominciai a irritarmi e stavo per andare a dargli un pugno in faccia, se solo non fossi stato fermato da Amelie.

- Ehi, Jacob, vedi di mantenere la calma! Ma che ti prende?! Che figura mi stai facendo fare... avanti, andiamo a sederci.

Il ragazzo di prima continuava a guardarmi e a sghignazzare. Vi starete chiedendo chi fosse...

Lui era Zach Bailey, un ragazzo con i capelli neri corvino come i miei e con gli occhi azzurri che erano capace di attrarre qualsiasi ragazza le passasse accanto. Uno che, negli anni a venire, fece molte amicizie all'interno della scuola... fece amicizia anche con Amelie, sapete? Sì, cazzo, anche con lei. Diamine, meglio che mi sto zitto.

Quando ci sedemmo, Amelie cominciò a parlarmi.

- ... Jacob...
- Che c'è, Amelie? - dissi sbuffando.
- Fratellino, ma che ti prende? Perché te la stavi prendendo così tanto con Zach?
- Perché? Amelie, sei seria? Ma hai visto quanto è antipatico quel tipo?
- Ma non è vero! Guarda che Zach è simpaticissimo, semplicemente tu non parli mai con nessuno e quindi non tutti ti vedono molto bene, ecco...
- Ah, è così, quindi? Vedo che ti sta molto vicino Zach... e anche spesso.
- Jacob, smettila. Ora capisco perché nessuno vuole avere a che fare con te.
- ... non vogliono avere a che fare con me...? - sussurrai deluso da ciò che Amelie aveva appena affermato.

In quel momento, cominciò a rimbombare nella mia testa la frase "Non voglio più avere a che fare con te". Quella frase che mi disse Sarah... prima che mi abbandonasse.

- ... scusa, Jacob. Ma ti comporti da vero... stronzo! Sono tua sorella, e mi sembra giusto dirti come stanno le cose realmente.
- ...
- ... Jacob? Ci sei?
- Sì... ci sono. Vorrei seguire la lezione.
- Ah, ecco... adesso sei arrabbiato, lo sapevo... scusami, davvero.

Non le risposi più. Se le avessi risposto, probabilmente avrei soltanto fatto peggiorare la situazione.

Appena finì la lezione, uscii immediatamente dall'aula.

- Aspetta, Jacob! Dove vai? - urlò mia sorella.
- In bagno, Amelie, in bagno. Posso avere almeno un po' di privacy?
- Ok... ti aspetto qua, davanti l'aula.

All'improvviso mi scesero delle lacrime dagli occhi, forse per le parole che erani uscite poco prima dalla bocca di mia sorella. Così, mi diressi in bagno per lavarmi la faccia. Una volta lavata la faccia, mi guardai allo specchio. Cazzo, che faccia di merda che mi ritrovavo. Capii in quel momento perché nessuno aveva la minima intenzione di rivolgermi la parola.

Non ero più il Jacob di prima, sempre allegro e sereno. Adesso ero un altro Jacob, continuamente nervoso, triste e turbato. Pensare come un solo giorno sia stato capace ci cambiarmi la vita così tanto... mi fa rimanere sconvolto.

Mi girai e vidi che davanti la porta del bagno c'era Zach che sembrava mi stesse aspettando.

- Ciao, Jacob.
- Ciao... Zach. Ci siamo visti poco fa. - gli risposi.
- Sì... senti, possiamo risolvere il tutto con le buone maniere, pacificamente.
- Ma che ti prende, Zach?
- Ecco... il fatto è che sei uno dei pochi, se non l'unico, con cui non riesco ad andare d'accordo. Diciamo che hai un comportamento un po' particolare...
- Un comportamento "anomalo", dici?
- Sì, sì. Ogni volta finisce che ci scontriamo verbalmente... vorrei tanto che tutto ciò finisse. Anche perché vado molto d'accordo con tua sorella Amelie, lei è molto simpatica e sociale, oltre che carina, quindi...
- E quindi cosa, Zach? - gli chiesi seccato.
- Quindi... ehm, i-io... vorrei fare amicizia anche con te, e basta. Sì, questo!
- Diamine, sei allucinante. - replicai riguardandomi allo specchio.

Zach rimase lì ad aspettare una risposta e non capiva perché continuavo a rimanere in silenzio.

- E va bene... - affermai sospirando.
- Sei serio, Jacob?
- Certo, Zach. Ci sto. Diventeremo degli amici fantastici! Stringiamoci la mano, dai.
- Ovviamente.

Gli strinsi la mano e, cogliendolo di sorpresa, ci sputai sopra.

- Ehi, Jacob! Che schifo! Ma che cazzo...
- Pensavi davvero che avrei fatto amicizia con uno come te?
- Tu... tu sei fuori, amico...

Eh sì, Zach. Forse avevi proprio ragione.

- Scusami. Cos'hai detto, Zach? Io sono...?
- Tu sei fuori, Jacob! Sei matto.
- Tu... non mi conosci. Tu non sai niente di me, come non sai niente di Amelie. Adesso levati, devo andare da mia sorella.

Cominciai ad incamminarmi verso Amelie, ma Zach aveva probabilmente voglia di far peggiorare le cose...

- Almeno Amelie è amichevole e sempre felice con tutti. Tu invece, Jacob Johnson... sei solo un asociale, un depresso del cazzo e un ragazzo "turbato". Turbato da qualcosa che... neanche sai cosa sia, secondo me!
- No, questo non dovevi dirlo, Zach. - dissi freddamente girandomi e dirigendomi verso di lui- Ti ho detto che tu non sai un cazzo di me. Tu...
- Ehi, ragazzi, calmatevi! - intervenne Amelie per fermare il nostro ennesimo scontro.
- Menomale che sei arrivata tu, sorellina. Se no, qua la situazione sarebbe solo degenerata... - le dissi.
- Jacob, ti sei litigato ancora... con Zach?! Zach, scusa! È che mio fratello ha questo comportamento un po' particolare, ecco! - esclamò Amelie facendo finta di ridere.
- Tranquilla, Amelie. Non sei tu quella che deve scusarsi, ma qualcun altro.
- Avanti, Jacob. Andiamo in aula. - sussurrò mia sorella.
- Mi hai sentito, Jacob? - urlò Zach.

Mi girai e lo fissai minacciosamente negli occhi, senza dargli risposta. Tutti nel corridoio ci stavano osservando. Stavi organizzando proprio un bello spettacolo, eh Zach?

- Jacob, ma la vuoi finire?! - mi sgridò Amelie, una volta lontani da tutti.
- Vuoi solo catturarti l'amicizia di tutti, vero Amelie?
- Ma cosa...
- Soprattutto quella di Zach, vero?
- Ma ti senti quando parli, Jacob?! Non mi sembri neanche tu...
- Non sono più il Jacob di prima, Amelie. E tu lo sai bene.
- Ma... perché?
- Perché? Perché è successo di tutto l'anno scorso, Amelie! E adesso... sono crollato.
- Oh, Jacob...
- Sai, Amelie... mi mancano. Mi manca Henry. Mi manca la nonna Kate. Ma mi manca soprattutto...
- Sarah, vero? Stai male per Sarah, ne sono sicura.
- S-Sì...
- Jacob, guarda il lato positivo. Almeno lei, a differenza di Henry e della nonna Kate, è ancora viva. Semplicemente non è con noi, ma è da qualche altra parte. Potrebbe sempre ritornare, prima o poi...
- Lo pensi davvero, Amelie? Pensi davvero che Sarah possa ritornare?
- Beh, sì, forse...

Improvvisamete, dissentii a quello che Amelie aveva appena detto e diedi un calcio alla porta che si trovava vicino a me.

- No... sono tutte balle. Basta, non voglio più parlarne, ho troppi pensieri nella testa. Andiamo in aula.
- O-Okay. Okay, Jacob... andiamo. - rispose Amelie leggermente terrorizzata.

Il secondo e il terzo anno della High School furono pressoché identici al primo. Io continuavo a essere un tipo molto solitario e riservato. Amelie continuava a fare nuove amicizie. Come al solito. L'unica cosa che stava cambiando era il rapporto tra me e Amelie, che stava veramente prendendo una brutta piega. Nascevano continui litigi tra noi due, tutti dovuti al mio comportamento "anomalo" che avete avuto modo di vedere poco prima, causato fondamentalmente dal brutto scherzo che la vita mi fece quella sera.

Sembrava essere tutto rose e fiori inizialmente, vero? Già, sembrava esserlo davvero. E quante cose che ci aspettano ancora...

Però, al quarto anno della High School, qualcosa sarebbe accaduto. Qualcosa sarebbe anche cambiato, per davvero. Quell'anno, una nuova ragazza si sarebbe iscritta nella scuola in cui andavamo io e Amelie. Una ragazza che, di lì a poco, avrebbe cambiato completamente la mia vita...

Sì, sto parlando proprio di te... B.

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