Magnus si svegliò e quando, allungando la mano verso la parte destra del letto, non trovò un altro corpo caldo ma un groviglio di fredde coperte, pensò: Dove diavolo si sarà cacciato?

Un rumore appena fuori la porta, lo distrasse da quei pensieri. Gli era sembrato proprio un bicchiere che, infrangendosi a terra, si era rotto in mille pezzi.

Che cosa sarà stato?

«Maledizione» disse a quel punto una voce che lui, ormai, conosceva meglio della propria: era Alec che, infatti, aprì la porta con un piede tenendo in equilibrio perfetto un vassoio.

Il ragazzo guardò verso il letto, si accorse che Magnus lo stava guardando con un accenno di sorriso e abbassò gli occhi colpevole: «Mi è caduto il caffè... ora vado subito a prenderne dell'altro! Mi dispiace...»

«Alexander, non importa...» disse dolcemente lo stregone, facendogli cenno di avvicinarsi al letto che condividevano da mesi. «Mi hai portato la colazione a letto?»

Alec sorrise avvicinandosi. «Certo. Si fa fra fidanzati, no?»

«Grazie» disse Magnus commosso, poi sporgendosi verso la sua dolce metà, si prese il primo bacio della giornata.