༼sᴇᴄᴏɴᴅ ᴘᴏʟᴀʀᴏɪᴅ༽

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L'estate stava volgendo al termine quando i ragazzi avevano tristemente risolto che per quell'anno avevano trascorso delle vacanze davvero misere, per quanto tempo avessero dedicato al lavoro. Fu così che in pieno settembre Sehun, Jongin e Baekhyun proposero un improvvisato weekend al mare, sotto il sole che, lottando in modo un po' instabile per prevaricare sulle nuvole, irradiava comunque un soffuso calore dolce e rilassante, che non scottava ma al contempo li teneva ancora lontani dall'inverno freddo che sarebbe dovuto arrivare da lì a poco. Era stata una buona idea dopotutto: invece di tornare a casa ognuno dalle proprie famiglie, era molto più semplice organizzare qualcosa insieme così su due piedi. D'altronde loro erano già una famiglia, si consideravano uniti al pari di una qualsiasi cerchia di parentela e in cuor proprio ciascuno sperava che questa cosa non sarebbe mai cambiata con gli anni.
«Yeooool! Non stai portando nulla, ti pare che solo perché hai le mani impegnate con quell'aggeggio hai il diritto di lasciare tutto a me??» Baekhyun trascinava una valigia di medie dimensioni dietro di sé, con una borsa da mare a tracolla e un pallone da volley sottobraccio, mentre si lamentava del minore scuotendo la testa e rischiando di lasciar cadere il capello di paglietta che vi aveva appunto poggiato. Il più alto a quelle parole dovette fermarsi e aspettare un paio di secondi per realizzarle, riempiendo quel breve lasso di tempo limitandosi a sbattere le ciglia più volte. Nonostante ciò, però, le sue gambe si mossero comunque per avvicinarsi all'altro e liberarlo delle borse che trasportava così difficilmente. Non ricordava effettivamente quand'era l'ultima volta che il maggiore gli avesse chiesto aiuto, ma gli pareva essere così lontana che stentava a riportare alla luce quel ricordo. Doveva essere stato mentre stava tentando di cucinare dei takoyaki e con un filo di voce aveva sussurrato a Chanyeol di aiutarlo, celando l'imbarazzo dietro il suo solito sorriso sfacciato. In realtà quel giorno Baekhyun stava progettando una sorpresa per Sehun, gli era parso davvero così emozionato all'idea che il più piccolo tra di loro stesse crescendo e per il suo compleanno aveva voluto cucinare qualcosa con le proprie mani, sebbene non fosse mai stato un genio in cucina. D'altro canto i genitori del più alto gestivano un ristorante, quindi bene o male era abbastanza ferrato in cucina, o almeno sicuramente lo era più del maggiore. Era stato un momento importante per Chanyeol, come in realtà lo era ogni momento passato con il più grande. Il fatto stava nelle emozioni che il minore avvertiva ogni volta che c'era di mezzo Baekhyun, per ogni piccola cosa, in ogni sua impercettibile azione; era come se il cuore di Chanyeol saltasse un battito perennemente, aspettando magari che il suo cuore avrebbe smesso di battere quando Baekhyun avrebbe finalmente riempito la sua vita.
Il maggiore, però, di questo non se ne accorgeva. Il suo modo di stare col più alto, dopotutto, era identico al suo modo di stare con gli altri, lui era affettuoso con tutti, si lanciava frecciatine con tutti, si lasciava coccolare da tutti e amava essere al centro dell'attenzione di tutti.
Era come se lui si accorgesse delle premure e delle attenzioni di Chanyeol, ma non gli desse peso, semplicemente le accumulava insieme alle altre nel suo scrigno di approvazioni e commenti positivi che custodiva segretamente dentro di sé, quasi non volesse farsele sfuggire. Era tutta un'accozzaglia di sorrisi, carezze e parole dolci che Baekhyun non distingueva da una persona all'altra, semplicemente le teneva strette e amava ciò che tutti gli davano, lo amava maniacalmente, con il timore costante che qualcuno avrebbe smesso di prestargli attenzione da un momento all'altro.
«Grazie» Un candido sorriso dissipò i pensieri del gigante, il quale, senza essersene accorto, si era già caricato in spalla la borsa del più basso e aveva il suo trolley fermo accanto a sé, mentre con l'altra mano reggeva la sua vecchia borsa da calcio in cui aveva gettato tutto il minimo indispensabile - necessario e sufficiente - per quei due giorni fuori casa. Chanyeol annuì semplicemente, ma l'altro gli aveva già dato le spalle per avvicinarsi a qualcun altro.
«Min-hyuuung, giochiamo a pallavolo?» La sua risata leggermente infantile riempì i padiglioni auricolari del minore, in cui sembrava rimbombasse ormai solo la sua voce. Xiumin, però, sembrava intento a fissare il suo cellulare come se fosse qualcosa di incomprensibilmente strano e, in realtà, forse non era qualcosa di molto piacevole ciò che stava guardando su quel telefono. Baekhyun a quelle "piccolezze", anche così palesi, non faceva caso, era come se fosse cieco quando la sua focalizzazione richiedeva di guardare all'esterno spostandosi sugli altri.
«Non siamo neppure arrivati in spiaggia, Baekhyun.»
«E allora muoviamoci! Io mi sto annoiando!» Sembrava un bambino a comportarsi così, con quell'insistenza che lo caratterizzava fino in fondo al midollo. Prese a camminare più avanti, superando un Minseok leggermente scocciato e prendendo ad infastidire Kyungsoo, sotto gli occhi attenti di Chanyeol che controllava qualsiasi suo movimento e qualsiasi sua azione, con la premura di un genitore che guarda il proprio figlio crescere, anche se lontano da sé.
Non se ne rese conto, ma con la mano sinistra, leggermente tremante, scattò una foto, un po' sfocata, con la polaroid che teneva sempre a portata di click. Disattento e sommerso dai pensieri si accorse della foto soltanto quando la carta plastificata uscì dall'apposita fessura della videocamera, schiarendosi lentamente e mostrando un ragazzo con un dolce sorriso sulle labbra e un pallone tra le mani, come se fosse pronto a lanciarlo a qualcuno. Lo stesso ragazzo che adesso urlava contro uno di loro, cercando di difendersi da qualche accusa che Chanyeol si era perso, mentre era concentrato su quella nuova foto. Mise la piccola carta in tasca, appuntandosi di aggiungerla al cassetto in cui aveva nascosto tutte le foto di Baekhyun, appena sarebbero tornati a casa. Poi lasciò quel pensiero alle spalle e si avvicinò al gruppetto che discuteva animatamente, pronto a prendere le parti di Baekhyun, anche se sapeva che, come sempre, il maggiore fosse nel torto. Era disposto a passare per lo stupido di turno per lui, per dargli appoggio e non farlo sentire solo, cercare di dargli comprensione e supporto anche nelle insignificanti litigate quotidiane per via dei suoi atteggiamenti, che a volte irritavano gli altri. Succedeva che qualcuno gli rivolgesse occhiate incredule o di disapprovazione quando difendeva Baekhyun, eppure lui sentiva che era giusto così, anche se il maggiore non l'avrebbe mai ringraziato, anche se non l'avrebbe mai guardato davvero con occhi riconoscenti, non gli importava. Vederlo sorridere era la sua consolazione più grande.









































Ieri è stato il mio diciottesimo
sono abbastanza contenta
dell'esito della festa e spero
che questo sia quindi un anno
migliore. Spero stiate tutti bene
e spero che possa andare sempre
meglio ad ognuno di voi.
Mi auguro che questa storia vi
stia piacendo, come tutte le altre
e spero sempre di essere
all'altezza delle aspettative
per ciò che volete leggere.
Vi amo, grazie mille per tutto.
❤️

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