6. IL MALE ALTRUI (parte 2)

Màu nền
Font chữ
Font size
Chiều cao dòng

-Che ne dici di questo? –

Ambra si muoveva tutta impettita davanti allo specchio della parete dell'armadio di Chloe.

Il suo vestito bordeaux secondo lei si sarebbe abbinato perfettamente con le sue scarpe rosse, ma a quanto pare così non era destinato ad essere e Chloe e le altre poterono avere l'ennesima conferma che non aveva per niente gusto nel vestire.

-E' osceno. – Iris, comodamente sdraiata sul letto di Chloe a guardare qualcosa sul cellulare, espresse esplicitamente quello che pensava, guadagnandosi un'occhiata velenosa da parte di Ambra e un sorriso divertito di Chloe.

-Per me non è così male. – Brian, dal canto suo, che era venuto per l'ennesima volta da Jayden quel pomeriggio, era seduto sul letto di fianco a Iris. Era molto ben accetto fra le amiche di Chloe fin da quando si erano conosciute da piccole, e Ambra era stata subito molto entusiasta all'idea che sarebbe stato da Chloe quel pomeriggio, per il semplice fatto che secondo lei la avrebbe potuto aiutare a scegliere i vestiti per via del suo buon gusto.

Chloe avrebbe voluto dirle che indossare sempre dei completi firmati non voleva dire necessariamente avere un buon stile, ma poteva anche voler semplicemente dire sentirsi snob e importanti, che nel caso di Brian era un'interpretazione molto più azzeccata.

-No, Brian! Ti sei mosso! – Cèleste emise un gridolino concitato.

Lui si riscosse. – Oh scusa, egregia fotografa Price. Adesso mi risistemo com'ero prima. –

Cèleste non aveva niente da fare e perciò si divertiva a fotografare Brian nelle pose più assurde con la sua nuova Nikon di cui andava molto fiera. Ora era seduto diritto sul letto e guardava davanti a sé con lo sguardo più penetrante che gli riuscisse. Il risultato era qualcosa che si avvicinava molto di più al comico.

Avrebbe dovuto aspettare Jayden che si era recato fuori per sbrigare Chloe non sapeva quali commissioni e sarebbe arrivato a momenti. Nel mentre, sarebbe stato il modello di Cèleste.

-Grazie, Brian, almeno tu mi capisci. Quindi non vi convince? Neanche a te, Chloe? – Ambra la guardò con una scintilla di speranza negli occhi, ma l'altra scosse la testa.

-Ho capito, terrò quello che vi avevo fatto vedere prima. – Chiuse l'armadio e si diresse verso il bagno per cambiarsi.

Chloe sospirò e sbirciò da sopra la spalla di Brian per scoprire ciò che Iris stava facendo nel frattempo. – Iris, smetti di fare i fotomontaggi con le foto di mio padre da giovane. Me ne hai già fatti vedere altri sei oggi. –

-Ma me le mandi tu apposta perché io possa farli. Ricordi? Era il patto se io ti avessi aiutato con i compiti di chimica che tanto odi. -

Brian si girò verso di lei, ricevendo un altro gridolino irritato da parte di Cèleste, che si lamentò perché si era mosso ancora. – Iris, capisco che Jayden Jayden sia un uomo di bell'aspetto, ma non dovresti guardare uomini più vicini alla tua età? –

Chloe fece un fischio, distogliendo per un attimo l'attenzione da Iris. – Ti stai per caso dichiarando, Brian? –

Lui la guardò storto. – Non a caso le ragazzine lo chiamavano Principe di Cleveland. Capisco tutto sommato qualcosa di uomini, Victoria. –

-Non osare chiamarmi così. –

-Non è colpa mia se ti hanno dato questo nome. –

-E' il mio secondo nome. E lo odio. – Lo fissò stringendo gli occhi per fargli intendere un minimo quanto la urtasse quando si comportava in quel modo.

Brian fece un sorrisetto che lei ritenne odioso. – Secondo me è un nome sexy. Molto melliflous. –

-Forse Jayden e Chiara lo ritenevano un nome davvero sexy. – Disse Iris prima di alzarsi seduta sul letto. – E comunque amo fare i fotomontaggi con tuo padre. Cavolo, Chloe, che bono che era. E ha anche due anni in meno di Jack Savoretti. –

-Capirai che differenza. – Brian si voltò assorto.

-Iris! Non dire queste cose in casa mia. – Chloe si alzò in piedi mentre la rimproverava aspramente. – Immagina se lui fosse qui. E' sposato, cavolo. E' mio padre. E ti prego, frena gli ormoni. –

-Ohhh, qui le cose si mettono male. – Brian le guardò ad una ad una e fissò Cèleste mentre abbassava la voce. – Andiamo via? –

Lei le guardò, ignorando Brian per un attimo. – Cosa vuol dire bono, Iris? –

-Vorrei saperlo anche io. – Brian si voltò confuso verso di lei.

Chloe strizzò gli occhi mordendosi la mano in un gesto disperato. Sperò che sarebbe intervenuto Brian a spiegarglielo come doveva nella misura giusta per una bambina di nove anni, ma si ricordò che lui certi termini italiani non li sapeva, soprattutto quelli usati dagli adolescenti.

Iris la fissò con occhi sognanti. – Vuol dire molto figo. –

-Iris! –

Ancora peggio.

Lei la fissò divertita, come se fosse compiaciuta a vederla arrabbiata.

-Okay, okay. Molto bello. Va bene ora? – Iris si alzò.

Brian rise. – Come le foto che mi ha fatto Cèleste? –

-Una specie. – Iris ammiccò verso la sorella di Chloe.

-Quindi dovrei dire che Daniel è bono? – Cèleste guardò la sorella maggiore negli occhi azzurri.

Lei per tutta risposta sospirò esasperata. Non aveva evidentemente capito niente. Iris era troppo spesso volgare, e di questo passo Cèleste e Brian avrebbero imparato più parolacce che cose serie. Sperò che si sarebbe trattenuta per le prossime volte, ma purtroppo sapevano entrambe che quando si metteva a parlare delle sue innumerevoli cotte (Jayden incluso), non c'era niente da fare.

-E voi due avete scelto i vestiti? – Cèleste guardò prima Chloe e poi Iris.

-Metterò la prima cosa che troverò nell'armadio. – Chloe si sedette sconsolata ai piedi del letto. – Non ho intenzione di esibire i miei vestiti più belli in una discoteca malsana. –

-Io non deciderò fino all'ultimo momento. – Iris era ancora impegnata nell'ennesimo fotomontaggio, e Chloe colse l'occasione per strapparle il cellulare dalle mani e vedere che cosa stesse architettando.

Sospirò esasperata; doveva aspettarselo.

Iris non fece niente per riprenderselo, si limitò a guardarla con gli occhi brillavano dalla soddisfazione. – Allora, che te ne pare? –

In primo piano c'era Jayden, sorridente, probabilmente poco più che adolescente all'ingresso della scuola che lui e Chiara frequentavano. Quasi sicuramente doveva avergli scattato lei la foto. Iris era di fianco a lui e aveva un braccio circondato intorno al suo. Lo guardava con uno sguardo talmente languido che avrebbe fatto invidia perfino a una prostituta.

Le restituì il telefono. – Pensavo fosse terribile il vestito di Ambra, ma ho dovuto ricredermi quando ho visto questa roba. –

-Se vuoi ne ho anche di peggio. – Iris si stese di nuovo sul letto e scorse col dito sullo schermo per cercare altre foto. – Però quelle veramente peggio sono con Savoretti e James Bay. –

-No, grazie, non voglio vederle. E sappi che non ti manderò mai foto osé di mio padre da giovane per farci i tuoi fotomontaggi, anche perché non ne ho. –

-Io sì. – Brian si intromise nel discorso dopo essere stato stranamente in silenzio per un bel po' di tempo. A Iris si illuminarono ancora di più gli occhi.

Chloe li maledisse entrambi con lo sguardo, poi le venne la maliziosa idea di prenderlo un po' in giro. – E perché ne hai, Brian? –

Lui alzò le spalle. – Era stata un'idea di Chiara. Lei gli diceva come doveva posizionarsi e io facevo le foto. Io ero sempre quello che veniva usato. –

-Povero Brian. – Affermò Iris.

-For sure. – Lui rivolse lo sguardo sul pavimento prima di guardare Cèleste che lo fissava con fare interrogativo nell'attesa di scattargli altre foto.

In quel preciso momento Ambra ritornò nella stanza con indosso il primo abbinamento che aveva mostrato loro, ovvero una maglia bianca con un fiocco nero sul davanti e i suoi pantaloni a palazzo, anch'essi scuri, da cui non si separava mai.

-Ci hai messo esattamente quattordici minuti. – Iris la rimproverò scherzosamente mentre continuava assorta a guardare il telefono.

-Non è colpa mia, dovevo pensare anche a come fare con i capelli, sai, è importante. – Camminò a passi lunghi fino al letto e si sedette vicino a Brian, accavallando le gambe. – Brian, che mi racconti di bello? –

-Sai, nella mia vita di cose entusiasmanti non ne succedono. Per adesso mi sto limitando ad aspettare il padre ritardatario di Chloe che sicuramente si sarà perso per strada. –

Aveva appena finito di parlare che la figura di Jayden apparve trafelata in cucina. Ebbero modo di vederlo perché la camera di Chloe si trovava sul pianerottolo subito dopo le scale comunicanti col piano di sotto.

Iris arrossì e si girò dall'altra parte del letto, visibilmente imbarazzata.

-Gli avevo detto che avrei aspettato qui. – Brian si rivolse a Chloe prima di alzarsi e rivolgere una dolce occhiata a Cèleste, che sorrise. -E' stato un piacere essere il suo fotomodello, gentile signorina Price. –

Chloe sentì suo padre agitarsi al piano di sotto mentre lo vedeva camminava nervosamente per la stanza. Nel peggiore dei casi doveva essere accaduto qualcos'altro nelle ultime tre ore a complicargli la già di per sé difficile situazione.

-Brian! –

Lui fece uno scatto voltandosi verso la porta e raccogliendo nervosamente la sua giacca dal bordo del letto dove l'aveva appoggiata. – Il mio lavoro è finito qui, belle donzelle. Il dovere mi chiama altrove. – Si infilò i suoi occhiali da sole in un gesto scenico, quasi ostentato.

Iris si alzò insieme a Chloe, chinando la testa in un finto gesto regale.

– Arrivederci, Brian. E' stato un piacere. – Ammise scherzosamente stando al suo gioco.

-E per me un onore. –

Chloe si chiese quando l'avrebbero finita. Per fortuna un altro grido spazientito da parte di Jayden li richiamò alla realtà e fece sobbalzare Brian nuovamente.

-Arrivo, arrivo! – Disse, mentre si avviava verso la porta girando intorno a Cèleste che invece era rimasta seduta per terra. Si voltò un'ultima volta verso di loro e questa volta ridusse la voce a un bisbiglio per non farsi sentire. – Sì, vengo decisamente usato. Mi sento uno schiavo, Chloe. –

Iris rise con il suo solito piacere innato e ad Ambra si dipinse sul viso un sorriso sincero che tardò ad andarsene.

L'unica che non si sentiva di ridere era Chloe, all'idea che presto se ne sarebbe dovuta andare in un posto che odiava, quando avrebbe potuto passare la serata con la sorella per distrarsi da tutto quello che la stava attanagliando.

Ma era una delle poche occasioni che aveva per vedere le sue amiche. E quella sera almeno sperava che avrebbe avuto la mente altrove.

-Oddio, vedo già le visioni divine di quelli del quinto anno. –

-Stai calma, Iris, per favore. Non siamo ancora neanche entrate. – Ambra, a braccetto con Chloe per impedirle di farla camminare troppo veloce, la rimproverò, non nascondendo una vera punta di irritazione.

Chloe sapeva che Ambra era ben più paziente di lei, e se stava arrivando al limite ancora prima che la serata iniziasse, avevano speranza perfino di andarsene quasi subito.

Ma sapeva che Ambra non stava nella pelle all'idea di mostrare i suoi gioielli nuovi, oltre ai vestiti che secondo lei le donavano tantissimo.

Chloe si ritrovò a pensare all'espressione sconsolata e abbattuta che aveva assunto Cèleste quando l'aveva salutata, dopo che l'aveva aiutata a scegliere il tailleur che avrebbe indossato. Almeno avrebbe potuto consolarsi con le sue serie tv, sempre se avesse avuto voglia di guardarle.

Sua madre non si era vista tutto il giorno e quando aveva provato a chiedere a Jayden dove fosse, lui non l'aveva nemmeno guardata e a un gesto accusatorio di Brian che gli aveva comunicato implicitamente di risponderle, si era limitato ad appoggiarsi al piano della cucina e aveva incrociato le braccia mantenendo lo sguardo basso, cambiando subito l'argomento su cosa ne pensasse di un dipendente della loro azienda che sembrava si stesse licenziando.

Fortunatamente Ambra ed Iris non avevano visto nulla, in quanto erano ancora intente a sistemarsi i capelli prima di uscire ed erano scese quasi subito dopo salutando frettolosamente e trascinandola fuori dalla porta d'ingresso, salutando limitandosi a un cenno della mano.

Erano partite da più di dieci minuti e Chloe si sentiva già annoiata.

Entrarono, e si ripromise di non dare l'idea di sembrare troppo spaesata.

L'espressione che si disegnò sul viso di Ambra fu puro stupore e meraviglia.

-Iris! Non mi avevi detto che era così... -

-Spettacolare? – L'altra si voltò verso di lei e camminò all'indietro per alcuni passi. – Lo so bene, ogni volta che ci vado è sempre più bella. Selena non poteva scegliere posto migliore. Dai, entriamo. –

Una zaffata intensa di luce abbagliò Chloe, che dovette lasciare il braccio di Ambra per qualche secondo per abituarsi alla nuova atmosfera.

E quella confusione. Confusione di musica orribile sparata a tutto volume e la sala immersa di gente più matta che mai che ballava in preda all'adrenalina, sicuramente causata da qualche allucinogeno.

Guardò Ambra per avere sollievo, e fu confortata che anche lei sembrasse abbastanza sconvolta.

La voce agitata di Iris le richiamò all'ordine. – Vi svegliate? –

Chloe non aveva idea di quante volte Ambra ci fosse andata, ma sicuramente per lei costituiva solo la seconda; la prima l'aveva vissuta malamente con Mathias quando aveva perso una scommessa contro di lui. Per delle certe opzioni che ora non ricordava, lui l'avrebbe dovuta portare in una discoteca dove usualmente si recava suo fratello, e avrebbero dovuto passare tutta la sera lì.

Peccato che Chloe fosse scappata quasi subito dopo essere entrata, minacciandolo di lasciarlo là dentro se non si fosse sbrigato a seguirla.

Tanto sapeva di avergli voluto fare solo un favore: Mathias non era mai stato un tipo da discoteca, odiava i bordelli e le baraonde, e alla fine non era stato particolarmente scontento.

Chloe aveva immaginato da quella volta che sarebbe potuta ricapitare in posti simili, ma mai che le avrebbero fatto peggio di quell'effetto.

Perché si sentiva ancora peggio della prima volta.

Iris, con la sua giacca di pelle, saltellava tutta contenta di fronte a loro. -Dai, che cosa fate ancora lì? Andiamo a prenderci qualcosa da bere. Le prime cose sono offerte. –

Avrebbe voluto dirle che non si sarebbe mai azzardata a comprare qualcosa da gente che probabilmente si trovava sotto effetto di droghe o altre spiacevoli situazioni, ma Ambra la trascinò pericolosamente con lei al bancone, seguita subito a ruota da Iris. Inoltre non aveva idea di che cosa offrisse il posto. A dirla tutta, non aveva neanche idea di quali cocktail esistessero.

Non fece in tempo a realizzare ciò che stava succedendo che stavano già ordinando. -Mi fa un Mojito? – Chiese Iris sbattendo le ciglia cercando invano di essere seducente.

Impallidì nel vedere il ragazzo dietro al bancone dirigersi verso di loro. Rivolse loro un sorriso sbilenco nel mentre si scriveva su un foglietto il nome del cocktail. Aveva la testa rasata e piena di innumerevoli tatuaggi di cui Chloe non avrebbe saputo decifrarne il significato. Due piercing al sopracciglio e tre all'orecchio destro. Nell'altro, un dilatatore. E l'odore acre del fumo si percepiva con una chiarezza esasperante.

-Io un Long Island. –

Quasi non aveva sentito l'ordinazione di Ambra.

-Ti sei buttata sull'aggressivo. – Osservò Iris, guardandola.

-Per passare una serata movimentata, certo. -

Quando vide gli occhi del ragazzo posarsi di lei, disse al volo la prima cosa che le veniva in mente, ricordandosi solo all'ultimo momento di essere minorenne. – Uno Spritz, grazie. –

Ringraziò Brian silenziosamente per averle fatto ricordare di quella mattina.

Non aveva idea di cosa ci fosse dentro, ma aveva evitato di fare brutta figura con le sue amiche. Anche se si sarebbe tranquillamente accontentata di niente.

-Vi prego, statemi vicine. – Disse mentre andavano a sedersi in un divanetto lì vicino.

-Secondo voi dove sarà Selena? – Iris si guardò in giro con circospezione, mentre Chloe prendeva posto vicino a lei e accendeva il cellulare per controllare l'ora e verificare non ci fossero chiamate da casa.

Neanche una. Poteva essere una cosa positiva ma anche negativa.

-Non pensavo ti interessasse. – Notò Ambra mentre si alzava i suoi soliti occhiali da sole sulla testa. Per questa maniacale ossessione ricordava un po' Brian.

-Infatti mi sta antipatica. Volevo soltanto vedere come fosse vestita. Sai, per prendere ispirazione le prossime volte. Deve sicuramente porre una grande attenzione nel suo guardaroba. -

-Solo perché è piena di soldi? – Domandò ironicamente Chloe ponendo il cellulare nella tasca del cappotto, dopo aver ammirato ancora una volta lo sfondo della schermata iniziale del display con lei e Cèleste che tenevano in braccio il loro gatto mentre Jayden vicino a loro sorrideva.

-Può darsi. – Ambra scrollò le spalle.

-Cosa volete fare? – Chiese Chloe sperando che la risposta non fosse stata il dover ballare.

-Quello che volete fare voi. – Iris le guardò ad una ad una con il suo solito sorriso stampato sul volto luminoso.

Chloe non aveva idea in realtà di quello che avrebbe voluto fare se non stare comodamente seduta su quel dannato divanetto aspettando in silenzio che la serata finisse.

-Oh, eccola! –

Ambra si voltò irrequieta a guardare Iris mentre lei si alzava e camminava in direzione di Selena, che era in piedi poco più avanti ed era intenta a chiacchierare con alcune sue amiche di quanto probabilmente le stesse bene il suo top nuovo comprato chissà dove.

Non fecero in tempo a richiamarla indietro che lei si era già dileguata verso il capannello di gente che si stava accalcando intorno alla ragazza.

Iris aveva manie di protagonismo da sempre, e questo non avevano rinunciato a saperlo.

Chloe la seguì con lo sguardo fin quando non la perse di vista inghiottita dalla folla.

Ambra si alzò e si diresse verso il bancone. – Vado a controllare che quell'essere non si sia dimenticato di noi. –

Lei annuì e fu sollevata nel vedere che almeno si era rivolta a lui in senso dispregiativo. Non era l'unica a pensarla così sui tipi delle discoteche per fortuna.

L'amica tornò quasi subito con i tre bicchieri in mano; uno in realtà l'aveva tra l'indice e il medio, e se avesse avuto voglia di alzarsi gliel'avrebbe volentieri tenuto lei, ma non aveva voglia di alzarsi per nulla al mondo; così fu ben felice nel constatare che niente si sarebbe rotto quando l'altra riuscì ad appoggiarli tutti e tre sul tavolo davanti a lei.

-Tieni il tuo Spritz. Non pensavo ti piacesse. – Ambra la guardò interdetta prima di rivolgere lo sguardo alla sua destra, dove vicino alla confusione creatasi da Selena stava prendendo forma un altro gruppo di ragazze.

Una in particolare se ne stava in disparte: era vestita con una semplice blusa blu scuro e il suo sguardo spento era fisso sulle altre ragazze che si stavano divertendo.

Chloe pensò che fosse straordinariamente bella, tutto sommato. I boccoli biondi le ricadevano ordinati sulla schiena, e le iridi chiare si agitavano nel suo sguardo in preda a una particolare eccitazione. Certo, con tutto quel trucco così perfetto e curato anche Cèleste avrebbe potuto dimostrare tranquillamente quattro anni di più se non fosse stata per l'altezza, e Chloe si sarebbe sicuramente sentita una diva del cinema.

Seguì lo sguardo di Ambra, accorgendosi che stava puntando proprio lei. Nel suo sguardo c'era un'emozione che non avrebbe saputo descrivere, quasi come un misto tra meraviglia e stupore.

A un certo punto la ragazza si guardò in giro con un'occhiata veloce e si insinuò dietro altre due quasi come avesse voluto nascondersi, poi si dileguò scomparendo dietro un angolo.

-Devi scusarmi un attimo. – L'amica appoggiò gli altri due drink sul tavolo davanti a lei e si diresse proprio nel punto dove la ragazza si era diretta.

Chloe sospirò. Ora anche Ambra aveva iniziato a comportarsi in modo strano e irrazionale. Le mancava solo che anche a Cèleste partisse il senno.

E fortuna che aveva loro espressamente chiesto di starle vicino.

Con un sospiro rammaricato, non le restò che provare il suo drink.

Bevve un piccolo sorso e si trattenne dall'impulso di sputarlo nel bicchiere.

Brian aveva fatto la cosa giusta a non berlo quella mattina, e Jayden a non accettarlo.

Dire che faceva schifo sarebbe stato un eufemismo.

-Non ti piace? Hai fatto una faccia strana per qualche attimo. –

Quasi le andò di traverso quello che aveva bevuto.

Si meravigliò quando vide che su un altro divanetto alla sua sinistra si era seduto un ragazzo. Doveva essere stato sicuramente lui ad aver parlato.

Ebbe il coraggio di deglutire ciò che aveva ancora in bocca e lo osservò bene. La sua postura rilassata non tradiva una certa possibile tensione.

Poi si bloccò quando vide il tatuaggio che portava sulla mano sinistra.

Sbiancò al solo ricordo. La rosa con la C nel mezzo.

E quello sguardo.

I capelli neri questa volta erano accuratamente sistemati e contrastavano con gli occhi di un azzurro intenso, accesi e maliziosi. Non li aveva notati così bene la prima volta.

Il ragazzo che lei e Ambra avevano incontrato.

Bạn đang đọc truyện trên: Truyen2U.Pro