CAPITOLO 20

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Io e Logan arrivammo a casa mia tutti bagnati,ma felici.Avevamo corso dal parco mano nella mano continuando a ridere per qualche ragione sconosciuta.
Quando fummo dentro e lui ebbe chiuso la porta dietro di sé,mi imprigionò contro il muro, appoggiando le mani su di esso;io gli misi le mani dietro la nuca e lasciai che la passione e l'amore,da anni celato dentro a entrambi,mi travolgesse.
Era un momento stupendo,almeno fin quando non suonarono alla porta. "Non devi per forza andare ad aprire." Disse Logan,continuando a baciarmi e spingendo il suo corpo contro il mio, in modo da farmi stare ancora più addosso al muro.Risi,prima di allontanarlo delicatamente e dirigermi verso la porta. "Sì invece." Risposi senza guardarlo e afferrando la maniglia.Quando guardai la persona di fronte a me,il respiro mi mancò,e il sorriso di poco prima scomparve,rimpiazzato da una linea dura e seria.
"Ascolta Vanessa,volevo scusarmi." Cominciò Jason,passandosi una mano sul collo.Io rimasi zitta,ero curiosa di sapere che cosa voleva dire. "Non c'è niente che può giustificare quello che ti ho fatto,sei una bella ragazza, simpatica e intelligente,me ne rendo conto che non te lo meritavi." Incrociai le braccia al petto. "E allora perché l'hai fatto?" La voce mi tremava per la rabbia,mentre sentivo le lacrime pungermi gli occhi. "Non lo so." Mi girai con lo sguardo verso il basso, non riuscivo a guardare in faccia nessuno in quel momento. "Vattene." Intimò Logan a Jason con voce dura e ferma. "Non pensi di averla fatta già soffrire abbastanza!?" Mi circondò con le sue braccia salde che mi avevano sempre dato protezione,io gli affondai il viso nel petto,sperando solo che finisse il dolore insopportabile dentro di me. "Non ti intromettere tu,la stai solo usando in un momento di debolezza." Lo minacciò Jason,strattonandomi via dalle braccia di Logan. "Ma cosa vuoi? Lasciala in pace!Lei non vuole più sentir parlare di te.Noi non vogliamo più sentir parlare di te." Gli disse Logan prendendomi la mano e accarezzandone il dorso con il pollice. In quel momento mi sentivo vulnerabile e scoperta,volevo soltanto un po' di affetto,cosa che Logan provava a fare,ma Jason non glielo permetteva,infatti lo spinse lontano da me,e per un pelo Logan non cadde a gambe per aria. "Ti ho detto che non devi farla soffrire.Lo sò che ti piace da tanto,l'ho letto nei tuoi occhi."
"E sentiamo,perché tu saresti un ragazzo migliore di me!?" Chiese a denti stretti Logan,stringendo talmente forti i pugni da far diventare le nocche bianche.Jason mugugnò qualcosa di incomprensibile. "Cosa scusa!?Non ho capito." Disse in tono di scherno Logan,avvicinandosi. "Non la farei soffrire." Sputò fuori alla fine lui,con gli occhi iniettati di sangue. "Non la faresti soffrire,NON LA FARESTI SOFFRIRE!Guarda che è per merito mio se lei non ti ha scoperto quella sera."
A quel punto,scoppiò un putiferio.
Jason mollò un pugno nello stomaco a Logan,che si piegò in due dal dolore, ma non servì a fermarlo,perché si riprese quasi subito e diede un gancio destro a Jason,facendo risuonare nell'aria uno schiocco proveniente dalla mascella.Rimasi pietrificata per qualche minuto,fin quando non mi riscossi e provai a fermarli. "Per favore smettetela!" Supplicai disperata,ma Jason mi spinse contro il muro dietro di me,facendomi sbattere la testa.Caddi a terra,piano piano la vista diventava sempre più sfocata. L'ultima cosa che ricordo è la voce di Logan che mi chiama,e lui che corre verso di me.
Poi le ombre mi circondarono.

Mi svegliai con qualcosa di morbido sotto il mio corpo,tranne sotto la testa che sentivo essere più duro. Quest'ultima mi faceva un male tremendo;nel punto in cui l'avevo battuta contro il muro,sentivo del freddo,di sicuro era del ghiaccio. Molto lentamente aprii gli occhi,sbattendo più volte le palpebre. Davanti a me vidi Logan che mi osservava con sguardo preoccupato. "Vanessa,stai bene!" Gridò,appena vide che avevo gli occhi aperti.
"Co-Cosa è successo?" Sussurrai ancora in stato di trance. "Jason ti ha spinta contro il muro,facendoti perdere i sensi.Credevo non ti saresti più svegliata.Quel bastardo,figlio di putt..."
"Hey,hey,calmati Logan." Gli dissi accarrezzandoli la guancia. "Da quando utilizzi questo linguaggio?" Gli domandai con un lieve sorriso.Lui all'inizio fece una risata isterica,poi però mi fece uno dei suoi sorrisi che mi scaldavano senza un contatto fisico diretto. "Mi rendo conto di essere stato un po' pesante con le parole,ma se lo meritava e basta,dopo tutto quello che ti ha fatto.Non solo ti ha fatto del male in senso psicologico e morale,ma adesso anche in senso fisico."
Provai a sedermi,anche se a fatica e con l'aiuto di Logan. "Cosa intendevate?" Gli chiesi piano, guardandolo dritto negli occhi. "Di che cosa stai parlando?" Ribatté corruciando la fronte. "Prima hai detti che era per merito tuo se quella sera non l'ho scoperto.Di che cosa stavate parlando?" Lui all'inizio esitò prima di parlare,sembrava che non fosse facile spiegare il fatto. "Sai quando avevo insistito io per andare a chiamare Jason?Quella sera dopo la partita?" Annuii semplicemente, incitandolo con lo sguardo a continuare. "Se avessi lasciato andare a controllare te,l'avresti trovato a fare sesso con Abby,e non credo ti sarebbe piaciuto." Rimasi in silenzio cercando di metabolizzare quello che mi aveva detto,ma una domanda,una sola mi rimbombava in un piccolo angolo del mio cervello,a cui decisi di dar voce: "Come facevi a saperlo?"
All'inizio Logan non rispose,tenendo lo sguardo basso come me. "Sapevo che Jason ti tradiva..." Cominciò alla fine,quando ebbe preso abbastanza coraggio. "...dalla festa a cui mi avevi invitato,la prima a cui avessi partecipato davvero."
Me la ricordavo.Era quando abbiamo anche ballato un lento insieme,io e Logan,e il cuore batteva all'impazzata, i polmoni cercavano aria e il suo calore che mi scaldava.
"Mentre ti portavo a casa in braccio, ho visto Abby e Jason che si baciavano.Mi sono avvicinato e ho chiesto spiegazioni." Prese un respiro profondo,cercando ti trattenere qualche lacrima. "Mi hanno detto che stavano insieme da poco dopo che tu stavi con Jason,e mi supplicarono di non dirti niente,per non farti soffrire." Mi alzai lentamente, scuotendo la testa,cercando di scrollarmi di dosso tutto quello che avevo appreso,perché non riuscivo ad accettarlo. "Perché?Perché non me l'hai detto?" La voce tremava come una foglia al vento,il dolore che mi prosciugava le forze.Lui non mi rispose,allora mi voltai verso di lui, più delusa che arrabbiata. "Non volevo farti soffrire."
"No,anche tu con quella frase.E adesso che l'ho scoperto?Pensi che non stia male?Mi sento anche peggio." La mia rabbia stava sgorgando fuori di me, non potevo più trattenerla,dovevo continuare a parlare. "Sono stufa delle persone che continuano a dirmi 'lo faccio per il tuo bene' oppure 'non volevo farti soffrire'.Siamo persone, dobbiamo stare male,per essere più forti,non siamo cose inanimate che non provano emozioni." A quel punto le lacrime esplosero,e non potei più fermarle. "Vorrei che al mondo esistesse una persona che pensasse veramente al mio bene,e non di essere così egoistica da tenersi la verità per sé perché ha paura di farmi soffrire,e poi invece mi fa stare peggio.Avevo riposto la mia fiducia in te,contando sul fatto che non mi avresti mai mentito,a quanto pare non è così."
Logan si alzò velocemente e mi afferrò le spalle,avvicinando il suo viso al mio,in modo che fossero a pochi millimetri. "Scusa,forse hai ragione,capisco di essere stato uno stupido tenendomi la verità per me, ma tu sei troppo importante per me, non avrei mai voluto farti piangere." Cercò di asciugarmi le lacrime passando i pollici sulle mie guance e sotto gli occhi. "Ora ti prego, perdonami per ciò che ho fatto per farti stare così male,perché non potrei sopportare il fatto di perderti." Guardai la sua immagine sfocata per le lacrime e annuii,per poi avvicinare le mie labbra alle sue e intrecciare le nostre lingue.Logan passò su e giù le mani che aveva sulle mie braccia.Fu in quel momento che sentii quel lieve sapore di cloro sulla sua bocca,di sicuro era rimasto da tutte le volte che si era immerso nella piscina comunale.
Il cloro si mescolava al salato delle mie lacrime,che mi erano scivolate prima sulle labbra.
Quel momento travolse entrambi,non sò quanto rimanemmo lì,in piedi nel salotto a baciarci,ma solo una cosa è certa:Non sarei voluta essere da nessun'altra parte,se non lì,con lui.

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