CAPITOLO 39

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Appena arrivai sulla spiaggia lo riconoscetti subito, seppur fosse di spalle.
Potei notare subito i capelli scuri scompigliati e i muscoli in tensione.
"Logan..." Sussurrai una volta che gli fui abbastanza vicino, vedendolo girarsi di scatto con sguardo incredulo.
Gli occhi erano gonfi e rossi, come se non avesse dormito per tutta la notte, la mascella che un attimo prima era contratta, ora si era rilassata nel vedermi all'appuntamento.
Fece anche finta di non vedere Matthew di fianco a me.
"Vanessa?" Mi chiamò lui, avvicinandosi e allungando la mano; ma io indiettreggiai subito, come un animale impaurito.
"Non mi toccare." Sibilai, mentre mi tornava in mente quando il giorno prima mi aveva dato uno schiaffo.
A quanto pare, lui dovette capire.
"Mi dispiace; ti prego, non fare così." Sembrava veramente dispiaciuto dal tono della sua voce; ma a me tornava solo in mente il momento in cui la sua mano era atterrata velocemente sulla mia guancia, dove il forte impatto aveva lasciato lividi violacei presenti ancora adesso.
Pensare a ciò mi fece involontariamente portare una mano nel punto interessato, postando i capelli quel poco che bastava per fare in modo che anche lui vedesse.
"Non volevo, te lo giuro. Sono disgustato da solo da ciò che ho fatto, non ero in me." Continuava a provare a giustificarsi Logan, lo sguardo ancora più triste e pieno di disprezzo nei propri confronti, dopo che aveva notato i lividi.
Cominciava a farmi pena, sinceramente; assomigliava ad un cagnolino che viene abbandonato nel bel mezzo dell'autostrada.
"Parla, avanti Vanessa, parla. Insultami; offendimi; gridami contro; fammi del male fisico se ne hai bisogno, ma dopo torna con me." Le sue parole erano pronunciate piano e lentamente, soppesandole una ad una, per paura di spaventarmi.
"Tu mi hai fatto del male, senza prima ascoltarmi." Iniziai, volendogli dire tutto d'un fiato, ma non riuscii nel mio intento. "Mi hai accusata di averti tradito..." Percepii Matthew passare il peso del suo copro da un piede all'altro colpevole; mi ero quasi dimenticata di lui, avendo rivolto tutta la mia attenzione su Logan. "...quando in realtà non l'avevo fatto, non l'avevo voluto quel bacio."
"Lo so, e me ne rendo conto solo adesso." Provò a fare un passo avanti, titubante, credendo che avrei indietreggiato; ma io rimasi lì, con una strana forza che mi teneva attaccata al suolo.
"Ti sei limonato con una di quelle oche." Sottolineai, ma lui scosse a metà frase la testa. "No, questo non è vero." Rispose lui, facendo un altro passo avanti, lasciando solo un metro tra noi due. Glielo permisi.
"Quando ti ho chiesto che avevi baciato una di quelle tre arpie, tu non mi hai risposto, sei rimasto in silenzio." Puntualizzai, facendo questa volta io un passo avanti.
"Perché in parte è vero. Ho baciato Stacy sulla guancia, ma non c'è stato nulla di più. Te lo giuro sulla mia vita."
A quelle parole non resistetti.
Sentii le lacrime che uscivano dai lati degli occhi, mentre mi precipitavo tra le braccia di Logan; in un primo attimo rimase talmente sbalordito che non seppe cosa fare, ma dopo qualche secondo mi strinse a sé più forte che mai, come se potessi scivolargli via di nuovo.
"Mi...Mi perdoni?" Domandò insicuro Logan, quando ci fummo staccati un po' per guardarci negli occhi.
I suoi azzurri erano lucidi, come se stesse per piangere; sentivo il battito del suo cuore sotto ai polpastrelli delle mani sul suo petto: era veloce e ritmatico.
"Certo, so che non volevi farlo apposta, e sono abbastanza certa che non succederà più." Portai una mano sulla sua guancia, facendo combaciare le nostre labbra.
Sì, saranno pur state morbidi quelle di Matthew durante i nostri due baci, ma quelle di Logan erano soffici e calde, dolci come il miele.
Il bacio all'inizio fu lento, ma dopo qualche secondo lui mi chiese l'accesso per poter far combaciare anche le nostre lingue.
Glielo concessi.
Il cuore cominciò a battere all'impazzata, il mio corpo si faceva sempre più caldo, non solo a causa del calore dei raggi del sole, ma anche grazie al calore di Logan che mi penetrava fin sotto le ossa; le farfalle cominciarono a volare in circolo nel mio stomaco, vorticinando e facendo capriole.
Chi ha detto che il primo bacio con una persona è unico e irripetibile?
Sì, certo, quando io e Logan ci siamo baciati la prima volta, stava piovendo, e lui mi aveva avvolto con il suo calore e il suo profumo.
Ma adesso?
Quel bacio era forse meglio del primo, non sapeva di perfezione o felicità; sapeva di dolore guarito, cuori riparati e del sale delle mie lacrime; che però cessarono di scendere quasi subito. Ci staccammo per riprendere fiato, e solo quando sentii la falsa tosse da parte di Matthew, mi ricordai di lui.
Possibile che con un semplice bacio, mi ero dimenticata di tutto ciò che mi stava intorno?
Sì, possibile.
"Logan, ti voglio presentare la persona che mi ha convinto a venire qui per ascoltarti." Mi allontanai da lui per avvicinarmi all'altro ragazzo e fargli fare un passo avanti.
"Matthew, lui è Logan, il mio ragazzo." Lo vidi sorridere a questa mia affermazione, facendo increspare anche le mie labbra in un sorriso. "E Logan, questo è Matthew, un nuovo amico."
Entrambi allungarono la mano per stringersela a vicenda.
"Ehm, scusa per quel fatto, sì insomma, il bacio." Si scusò Matthew, grattandosi la nuca imbarazzato. "Non lo sapevo."
"Tranquillo, alla fine hai rimediato." Lo tranquillizzò Logan, ormai tornato quello di prima, mentre mi prendeva per mano.
Il sorriso che avevo sulle labbra si spense, appena mi balenaronò nella mente tre nomi fastidiosi.
"Hey, tutto apposto?" Mi chiese Logan, mettendomi una mano intorno alle spalle e tirandomi a sé.
"Se il problema sono quelle tre streghe, come facciamo? Chi mi dice che tu non tornerai a sbavare dietro a quelle tre una volta tornati in casa?"
Lui si mise a ridere, strofinandomi il braccio. "Allora, intanto ho imparato la lezione e non voglio più perderti, mi farebbe troppo male un'altra volta; e poi loro sono partite stamattina, non devi più preoccupartene."
Lasciai andare un sospiro di sollievo, mentre cominciavamo ad incamminarci.
"Allora, dove vuoi andare?" Mi chiese Logan.
Guardai nella direzione di Matthew di fianco a me. "Beh, per prima cosa, direi che sarebbe meglio se riportassi le mie cose in camera da noi." Feci una pausa, fermandomi sul posto e guardando i due negli occhi, per infine proporre: "Perché non andiamo al ristorante dei genitori di Matthew a pranzare?"

ANGOLO AUTRICE
Hey gente, come va? Oggi è San Valentino, e mi sembrava carino pubblicare due capitoli al posto di uno, visto anche che a causa della scuola non riesco a scrivere molto (colpa tua scuola). Quindi, che dire, AMATEMIAhah
E voi, come passerete San Valentino? Io penso che lo passerò con il mio divano (unico e vero grande amore della mia vita) a leggere o studiare. Mi sento stranamente sola.
Beh, spero che i capitoli vi siano piaciuti, e alla prossima, ciaooo!

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