Capitolo 3

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L'intera città è stata suddivisa per razze.

Trenta raggi differenti per trenta specie di dinosauri.

A umani e mega alfa è vietato andare nelle aree più esterne, quelle di alfa e beta e quest'ultimi sono gli unici che possono allontanarsi dalla città.

Le regole sono state dettate da una parte del consiglio, tra cui la rappresentante degli umani.

Ormai è quasi mezzanotte e io sono sui gradini del cottage di mio padre a fissare il vuoto.

Nevica e i piccoli fiocchi si posano sui miei capelli dalle ormai punte sbiadite e biancastre e la lunga ricrescita scura.

Mancano pochissimi giorni alla mia matura età e ciò significa che mi assegneranno una casa nella zona dei mega alfa degli Utahraptor.

Sospiro e guardo il cielo coperto di nuvole soffici.

Lascio appoggiare alcuni fiocchi suo palmo della mano e li osservo sciogliersi.

È una sensazione piacevole, che ho sempre amato, ma ancora di più adoro la sensazione della neve che scricchiola sotto ai piedi.

Chiudo gli occhi per un breve attimo, quando improvvisamente sento un rumore alla mia destra e volto la testa di scatto.

-Psst!-

Noto tra le piante una piccola creatura piumata.

-Beatrix? Che ci fai qui? È proibito!-
Le dico avvicinandomi a lei, mettendomi in ginocchio davanti a lei.

-Ci stiamo mettendo d'accordo tutti noi ragazzi per incontrarci fuori dalla città!-
-Fuori da cosa?!- alzo il tono.
-Sssh! Parla piano!-

Mi volto e guardo se qualcuno mi ha sentita e mi abbasso nuovamente verso di lei.

-Perché vorreste uscire?-
-Per incontrarci tutti insieme. Dopo queste inutili divisioni non ci vediamo più...- dice con tono malinconico.

Sospiro e annuisco lentamente.

In effetti non vedo più nessuno da molto e gli unici che incontro sono mio padre e Jack poiché sono del mio stesso grado e la mia stessa specie.

-Bene, vado a spargere la voce! Tu se riesci avverti anche Albin. Ci troviamo in cima al ruscello fra un'ora.- sparisce fra le foglie.

Vado verso casa e vedo mio padre alla soglia che mi cercava.

-Zora, io vado a dormire. Non fare troppo tardi.- mi dice.
-Sì, io sto ancora un po fuori...- accenno un sorriso e appena rientra vedo la luce di camera sua accesa.

Attendo fino a quando non vedo spegnersi e poi mi avvio verso la zona degli alfa.

Hanno messo dei muri di tre metri a dividere quelli che chiamo quartieri.

Se ci passo sopra mi vedranno subito...

Mi trasformo e uso gli artigli per iniziare a scavare, ma purtroppo ha delle fondamenta molto profonde.

-Ci dev'essere un modo per passare...- l'unico passaggio sono degli archi ad altezza uomo, ma sono sempre controllati.

Per Beatrix è facile, è abbastanza piccola e può anche volare.

Continuo a cercare il modo per passare e cerco un qualche difetto nel muro.

Inizio a spingere masso dopo masso finché uno finalmente non scatta in avanti.

È abbastanza grande da lasciare un passaggio che può farmi passare.
Continuo a spingere finché non esce dall'altro lato.

Mi infilo e striscio fino all'altro quartiere.

Quello degli alfa.

Alfa e beta sono uniti e non hanno barriere che gli bloccano il passaggio verso l'esterno, verso il bosco.

Inserisco nuovamente il masso e mi trasformo così da confondermi fra i beta.

Non posso neanche parlare, mi farei notare subito.

Posso mandare dei comandi ad Albin e così richiamare la sua attenzione.

"Albin, esci di casa." gli ordino.

Immediatamente lo vedo uscire e si dirige verso di me.

-Zora, che diavolo fai? Non puoi stare qui!- mi rimprovera.
"Ti spiego dopo, dobbiamo andare verso la fonte del ruscello." la mia gola fa un gorgoglio.

Mi accarezza le piume del capo.
-Ok...- dice leggermente titubante.

Inizio a fargli strada.

Passo accanto le stalle e vedo i raptor dormire pacificamente.

-Beatrix mi ha detto di avvisarti che ci troveremo in cima al ruscello, non ho idea di cosa abbiano intenzione di fare.- apro bocca e parlo.
-Chi scusa?- mi domanda.
-Non ne ho idea, ma sbrighiamoci.-

Inizio a correre fra la vegetazione.

È così piacevole tenere le zampe a contatto col terreno.

La neve soffice mi fa rabbrividire.

Meraviglioso.

Guardo in alto e vedo le cime dei pini che come me osservano il cielo che sparge i suoi piccoli fiocchi gelidi.

Mi volto e guardo verso Albin.

In questo paesaggio pare così misterioso.

Una creatura dalla criniera piumata e con gli stessi colori della notte, avvolta in un candido manto invernale.

Lentamente mi avvicino a lui e lo guardo con dolcezza.

Rimaniamo in silenzio mentre la neve continua a scendere su di noi.

Ci avviciniamo e assumiamo la nostra forma alfa.

-M... Meglio andare.- dico e lo precedo e a passo svelto vado avanti.

Vedo in lontananza il ruscelli, quasi completamente congelato che scroscia tranquillamente.

Vedo un dinomorfo che cammina nella nostra stessa direzione e si guarda ripetutamente alle spalle.

È una Microraptor color rosa tenue, simile al pompelmo rosa e con qualche accenno color mogano.

-Ehi, ehi tu. Aspetta!- la chiamo e questa si ferma.
-Siete amici di Beatrix?- domanda e io annuisco decisa.

Lei improvvisamente assume la forma alfa.

È magra e graziosa con un piumaggio folto è scompigliato.

-Io sono Lily.- si presenta.
-Aspetta... Lily Steel? Sei la rappresentante.- la riconosco e lei sorride.

-Sì, Beatrix mi ha avvertita che voleva che ci incontrassimo tutti noi ragazzi  così l'ho aiutata a spargere la voce.- spiega.

Ricordo che era imparentata anche con un altro dei rappresentanti, ma anche loro sono stati divisi.

-Possiamo andare direi... Probabilmente gli altri saranno già arrivati lì.- ci fa strada.

Risaliamo il ruscello quando finalmente vediamo una vecchia capanna illuminata.

All'entrata c'è Beatrix nel suo aspetto umano che agita le braccia per farci cenno di raggiungerla.

I suoi capelli sono molto più lunghi dell'ultima volta che l'ho vista.

Sono castani e leggermente mossi.

Il suo viso è solare e i suoi lineamenti sono morbidi.

-Ehi, finalmente siete arrivati!- ci saluta allegramente.
-Come mai ci hai chiamati?- chiede Albin.

Alle spalle della mia amica esce un ragazzo alto dai capelli biondi e gli occhi scuri.

Ha un aspetto molto autoritario, ma non in negativo.

-È stata una mia idea. Mi chiamo Edmund e sono il rappresentante dei Tyrannosaurus rex.- incrocia le braccia.

Albin solleva un sopracciglio probabilmente per l'atteggiamento del ragazzo che ricorda vagamente quello di Henry, ma decisamente più serio.

-Come mai hai voluto fare questa cosa?- domanda e il biondo sospira.
-È per via di Camelia.-

Beatrix annuisce e incrocia a sua volta le braccia.

-Ha iniziato a prendere troppo potere come avete notato e non solo lei.  Pure il signor Winter, rappresentante degli Spinosaurus e Iolanthe, rappresentante dei Parasaurolophus. Ma temo che anche altri stiano iniziando a condividere la loro stessa mentalità. Molti di noi non sapevano assolutamente nulla di queste decisioni e siamo stati costretti ad accettare queste divisioni delle razze...-

-La scelta di separare le razze però è stata una decisione dei nostri genitori.- interrompe un'altra voce maschile.

È uno  ragazzo dai capelli scompigliati tinti di verde, con la ricrescita nera e gli occhi dorati, accompagnato da una ragazzina a me familiare.

Katy, la figlia di Iolanthe.

Ha i capelli castano chiari ed estremamente folti e con una bellissima treccia a lisca di pesce posata sulla spalla sinistra e gli occhi di un verde pallido.

-Katy....-
-Mia madre e il padre di Max hanno deciso di separarci...- risponde lei malinconica, stringendo la mano al ragazzo con lei.

Guardo verso Albin.

-Vogliamo creare una sorta di riforma e oltre ad avere alcuni dei rappresentanti abbiamo anche dei civili. Dobbiamo spargere la voce e trovare un modo per fargli comprendere quanto le loro decisioni siano state un errore.- conclude Edmund serio.

-Sono assolutamente d'accordo. Lo so che sono i vostri genitori, ma per colpa loro non vedo mio fratello da tanto tempo e così molti si sono separati dalle loro famiglie!- esclama Lily rivolgendosi alla coppia e poi si volta verso il biondo.
-Io ci sto, vi aiuterò a spargere la voce!-

-Ci sono anch'io.- rispondo e Albin mi posa una mano sulla spalla.

È la decisione più corretta da fare.

La natura ci ha dato questi aspetti, questi poteri speciali.

Ma il problema è che li ha dati a l'essere umano.

L'uomo ha sempre temuto le diversità e così facendo la natura ci ha solo peggiorato.

Guardo i ragazzi decisi a unirsi per la giusta causa.

Forse... Non è vero che ci siamo divisi, in fondo abbiamo combattuto insieme fin dall'inizio.

-Abbiamo riunito umani e dinomorfi quando Xira ha minacciato la sua supremazia...- stringo la mia mano ad Albin.
-Ce la faremo.-



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