La mia prima volta, ascoltando musica alla radio

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Claudia non si sentiva molto a suo agio a vagare nei meandri di Discordia, visto che era un posto che nonostante sembrasse tranquillo, data la sua apparenza da tempio abbandonato, dava una brutta sensazione, una sensazione di lugubre e di tenebra interiore.

Laura invece, a differenza sua, era completamente impassibile e camminava in maniera ferma e rigida.

Nonostante il carattere deciso per lei nella storia creata da Claudia ed Elena era Dolce,Pigra,Ingenua lei era completamente fuori dal suo schema, era seria, severa e a dir poco misteriosa.

"Come mai questo luogo non ti spaventa?" chiese Claudia a Laura, che semplicemente rispose:"Semplicemente perché io qui ci vivo. Qui non solo ci sono ricordi di disperazione e dolore, ci sono anche alcuni personaggi che purtroppo non hanno trovato un posto tra le tante storie di Elena.
Ma le più importanti, qui, sono le sue controparti."
"Controparti?" chiese Claudia
"Esatto.
Sarebbero altre versioni di lei in altri universi.
C'è Elena, il samurai con i poteri d'inchiostro, Nightmare Elena, l'apprendista del Master della Fazione degli Incubi, Elena, la studentessa con il potere elementale del fuoco ed Elena, la piccola orsetta canterina..." e mentre Laura le elencava, mostrava alla ragazza le loro raffigurazioni, con un oggetto simile ad una bacchetta magica di legno, con dei fiori di ciliegio sopra.
"Loro però non vivono qui, ma compaiono pochissime volte, spesso sono come delle figure leggendarie per noi" concluse.

A quel punto, a Claudia venne spontanea una domanda.
"Com'è nato questo luogo?" chiese, piuttosto curiosa.

Laura rimase per un po' in silenzio, poi rispose.
"Quando Elena nacque, sviluppò nella parte più profonda del suo inconscio uno spazio vuoto, bianco.
Mano a mano nel tempo e durante la sua crescita, ebbe dei ricordi tristi, dolorosi.
Essi si sono annidati lì dentro e hanno formato lentamente Discordia, specialmente con il contributo di Elayne, che era l'incarnazione della sua negatività, il suo lato oscuro.
In origine alcuni di questi ricordi negativi erano anche delle sciocchezze, ma qui si sono amplificati, tanto che appaiono terrificanti e mostruosi. Le porte e i corridoi qui li rappresentano: se sono chiusi da un lucchetto, vuol dire che Elena è riuscita a superarli, se sono aperti, invece, vuol dire che riescono ancora a tormentarla oppure sono recenti."

Claudia non riusciva a crederci.
Elena non gli aveva mai accennato di Discordia, né che ci fosse stata, ma probabilmente capì che non gliene avesse parlato perché l'avrebbe preso per un sogno.
Invece era un'esperienza reale, che la sua amica aveva avuto ed affrontato.

"Elena ci è stata solo una volta, molto tempo fa.
E dopo di quella si sono chiusi anche alcuni ricordi ed Elayne sembrava sconfitta .
Ma adesso non più...
Non perdiamoci in chiacchiere, andiamo avanti" concluse Laura, e le due continuarono ad andare avanti per la loro strada...

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"Pensi davvero che ti potrebbero salvare?" mormorò la voce di Elayne dentro la sua
"...No..." mormorò la ragazza, rispondendo a lei, mentre i suoi nastri continuavano ad imprigionarla...

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Claudia e Laura, dopo un lungo andare, arrivarono davanti ad una porta aperta decorata da alcune note musicali, la quale indirizzava ad una stanza completamente buia.

"Ascoltami, perché dentro non potrò ripetertelo" disse Laura a Claudia fermamente, avendo lei riconosciuto la stanza.

"Se qui dentro osiamo solo urlare, dire o sussurrare una qualsiasi parola non ne usciamo vive facilmente.
Quindi entrando, dobbiamo fare il minimo silenzio, d'accordo?"
Claudia, allora, fece segno della zip sulla bocca e insieme le due annuirono, ed entrarono nella stanza in punta di piedi.

Inizialmente lì dentro, nel buio più profondo, non si vedeva niente di particolare, apparte il pavimento, che sembrava un tappeto mal ridotto di moquette di colore blu scuro.

Più avanti, le due videro davanti a loro un paio di enormi casse stereo, grandi quanto un armadio a muro, simili a quelle utilizzate nei concerti.

Di sorpresa, però, il piede di Claudia fu urtato da qualcosa di appuntito per terra, ed ella urlò per il dolore, nonostante l'avvertimento iniziale di Laura.

E quello fu un grave errore, perché le casse si accesero al massimo volume, suonando una musica spacca timpani che sembrava non volersi fermare.
Le due, allora, si tapparono le orecchie, pregando che smettesse...

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La madre continuava a parlare invano.
Elena avrebbe voluto dire la sua sull'argomento, ma ogni volta che provava ad aprire bocca, la madre alzava la musica della radio a tutto volume, impedendole di parlarle e dimostrando, in maniera anche piuttosto arrogante, che preferiva non ascoltarla.
È perciò, Elena rimase zitta, e in lacrime.

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Dalle casse stereo, dopo che la musica affievolì, uscirono delle figure inquietanti, che sembravano scarabocchi neri fatti velocemente con delle note musicali bianche e luminose, anch'esse stilizzate, al posto del volto.

"Ti avevo detto di fare assoluto silenzio!" urlò Laura infuriata, vedendo le figure avvicinarsi a loro.
"Sì, lo so, ma..." iniziò Claudia, ma non riuscì a finire la frase visto che venne attaccata da una delle figure.

Mentre lei fu inizialmente indifesa e subì qualche pugno, Laura riuscì a materializzare la sua bacchetta magica, e lanciò dei raggi di energia, iniziarono a colpire una gran parte delle figure, che dopo un po' di tempo furono tutte sconfitte dalla medesima, che stette poi a guardare Claudia, rimasta a terra con alcune ferite, con aria quasi di superiorità.

"Dovresti cercare di capire come combattere qui.
A Discordia non è tutto solo un sogno, qui le ferite e i colpi sono autentici." affermò.

Nonostante Claudia non aveva dimostrato nulla di particolare, almeno per il momento, venne avvolta anche lei all'improvviso dalle stesse scintille che trasformarono Elena, ed ebbe dei nuovi vestiti: un abito bianco con il colletto a camicia, la parte davanti della gonna sopra le ginocchia e la parte posteriore di essa lunga fino alle caviglie, decorato da alcune farfalle color blu pastello, un cerchiello azzurro con una rosa bianca e delle scarpe da ginnastica completamente bianche.

Claudia si guardò, piuttosto sorpresa per quel cambio di look improvviso, e anche Laura non era da meno.

Ma nonostante ciò le due non stettero troppo tempo ad ammirare quel nuovo vestito, ma continuarono il loro cammino...

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"Maledizione! Si stanno avvicinando!" mormorò la voce di Elayne, nella testa della ragazza, che però appariva fredda e sicura di sé.

"Non preoccupartene.
Vedrai che quelle due riuscirò a sistemarle a dovere, e poi dubito fortemente che riusciranno a salvarmi..." disse lei mentre si liberò dalla presa dei suoi nastri, e guardando uno specchio che mostrava cosa succedeva nella camera da letto della vera Elena, nel suo letto, che stava cominciando a divenire lievemente trasparente...

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