CAPITOLO 6 - LA SINDROME DEL GATTO SULL' ALBERO

Màu nền
Font chữ
Font size
Chiều cao dòng

«Tu ci devi assolutamente andare, non voglio sentire storie questa volta!»

"Ed eccoci qui, l'ennesimo sabato sera a convincere la mia migliore amica a lasciarmi in santa pace a casa mia. Pensavo che con il racconto della serata precedente, o per meglio dire di quella mattina, visto l'orario, mi avrebbe lasciata stare quella volta, ma a quanto pare mi sbagliavo, e anche di grosso. Io e Meg avevamo due concezioni diverse della mia sicurezza personale."

«Meg, amore mio, luce dei miei occhi, cosa non hai capito del mio racconto? Quel tipo, che vive nella casa in cui mi stai spronando ad andare questa sera, nel caso te ne fossi dimenticata, è sbucato dal nulla ieri notte chiedendomi di nasconderlo dalla polizia. Dalla polizia, Meg! Ed ha praticamente ammesso di aver stalkerato tutti i campanelli del mio palazzo per trovarmi! Ora, ragioniamo insieme: per quale diamine di motivo vuoi mettere ulteriormente a repentaglio la mia incolumità?»

Mi sembrava di essere stata sufficientemente esaustiva con il mio racconto, ma forse un riassunto era doveroso per farle vedere le cose dal mio punto di vista.

«Si stava nascondendo da te solo per sicurezza, e comunque non mi sembra proprio che tu poi lo abbia cacciato di casa esattamente 15 minuti dopo il suo arrivo, come invece avevi sentenziato all'inizio. Tutt'altro, siete stati belli belli a vedervi serie tv come due amici del cuore fino all'alba e lo hai anche rivestito per non fargli prendere freddo!»

"Bene, continua pure a girare il coltello nella piaga, ricordami quanto sia stata sconsiderata ieri sera facendo addirittura amicizia con il nemico."

«Meg, da quando difendiamo i delinquenti? Quel tipo porta guai, guai grossi, sottolineerei. Io sono sempre stata una ribelle, non lo nego, ma la mia ribellione non è mai andata contro la legge» rammentai queste cose più a me stessa che a lei, per prendermi a calci nel sedere per essere stata così sciocca.

«Difendiamo i delinquenti, purtroppo, perché abbiamo la sindrome della crocerossina, mia cara. Ovvero cerchiamo di aiutare chiunque in difficoltà, pensando di poterlo salvare» sospirò affranta la mia amica.

Come darle torto?!? Eravamo due perfette idiote quando si trattava di aiutare qualcuno. Ci eravamo sempre e solo messe nei pasticci e, alla fine, eravamo noi quelle che ne avevano subito le conseguenze.

«Che sindrome del cavolo, non mi poteva venire... che ne so... quella per cui mi devo lavare le mani ogni volta che tocco qualcosa?»

«Io ho deciso che da oggi in poi mi voglio fare venire una nuova sindrome tutta mia! Quella del "gatto sull'albero"!» affermò raggiante la mia interlocutrice, al di là dello schermo del mio computer. La guardai perplessa, non capendo assolutamente di cosa accidenti stesse parlando.

«La sindrome di che?» chiesi senza girare intorno al fatto che non avessi la più pallida idea di cosa intendesse.

«La sindrome del gatto sull'albero! Sono stanca di salvarli sempre io questi uomini dai loro destini avversi, per una volta voglio essere io quella che viene salvata come un gattino su di un albero da un tizio senza maglietta, con un fisico da paura e ricoperto di cenere!» E vi assicuro che asserì tutto ciò con solennità, come se fosse la cosa più ovvia e normale del mondo.

Io, una volta colto il significato delle sue parole, non riuscii proprio a trattenermi, scoppiando in una sonora risata. «Tu sei tutta scema. La sindrome del gatto sull'albero. Questa me la segno, è stupenda! Potrebbe rientrare tra le nostre regole insieme a quella dello sciacquone!»

L'immagine nella mia testa di una delle due aggrappata a un ramo di un albero mi faceva talmente ridere che non riuscivo a smettere per quanto ci provassi.

«Perché? Vorresti forse dirmi che ti farebbe schifo venire salvata da un pompiere bello, prestante ed aitante? A me proprio no! Ti garantisco che mi metterei anche quello schifo di pigiama da gatto che ti sei comprata oggi, se servisse allo scopo.»

"Eh già, io lo avevo detto la sera precedente, e si sa che sono una persona che mantiene sempre la parola data! Ed infatti ecco il mio nuovo acquisto: un pigiamone tutto nero corredato anche di orecchie, occhi e baffi sul cappuccio ed una meravigliosa coda dietro!"

"Ora fatevi avanti, membri del club anti-pigiamone, io non vi temo! MAO!"

«Sottolineo la bellezza del mio nuovo acquisto ricordandoti che ha anche la coda!» Così dicendo, la presi per poi iniziare a farla roteare davanti alla videocamera.

«Cielo, per carità! Ma poi che ci fai con quella? Una danza d'accoppiamento? Ti prego, non ti ci far vedere da nessun essere di sesso maschile con quella roba addosso! Obiettivamente, il tipo che tu definisci il "pazzo stalker", io lo avrei premiato con una medaglia al valore solo per essere rimasto tutta la sera vicino a te vestita in quel modo assurdo!»

"Perfetto, ora la mia amica lo difende anche!"

«Lascia stare, che quel cretino mi ha scambiata per un roditore, ma ti rendi conto?» esclamai, ancora assolutamente indignata dall'equivoco.

«Amore, io accenderei un cero solo perché ti ha scambiata per un topo e non sia scappato di casa urlando dopo averti vista conciata in quel modo.»

"Ma sì, quasi quasi questi due li faccio conoscere così si possono accanire su di me insieme, invece che separatamente."

«Comunque, torniamo serie per un secondo per piacere. Io 'sta sera non ci vado! La felpa gliel'ho restituita, quindi il mio dovere l'ho compiuto. Sono stanca di ficcarmi nei guai, o in situazioni ai limiti della realtà. Ogni volta che quel tipo mi ronza intorno mi succede qualcosa di totalmente assurdo. Io questa sera sto a casa mia da sola e basta!» affermai perentoria, incrociando le braccia al petto con fare irremovibile.

Se lo scordava proprio che avrei ceduto; c'era un limite alle follie che potevo sopportare.

«Ti vorrei ricordare che il tipo sa dove abiti, quindi, la tua teoria secondo cui saresti più al sicuro nella tranquillità della tua cameretta, non regge assolutamente! Che ne sai, potrebbe farti un altro agguato notturno! E comunque ti ha detto che quasi sicuramente non ci sarebbe stato questa sera, di conseguenza, paradossalmente, sei più al sicuro in casa sua che non nella tua.»

Dannazione, non aveva per nulla tutti i torti. Quella scimmietta matta aveva invaso il mio spazio personale e quindi ora non ero più protetta dal mondo esterno neppure in casa mia, come invece accadeva prima che lui piombasse nella mia vita, o per meglio dire, che si inginocchiasse ai miei piedi.

«Cavolo! Cavolo, cavolo, cavolo, cavolo!» digrignai i denti per il nervosismo che mi stava salendo.

«Quanto mi piace avere sempre ragione! Dai, Ollie, cambiati e vai dai ragazzi, che da quel che mi hai raccontato mi sembra di aver capito esserti molto simpatici, nonostante abbiano un coinquilino dalla dubbia stabilità mentale. E poi te lo devo dire: da quando lo hai incontrato, o meglio, da quando hai incontrato tutti loro ti diverti di più. Sembri tornata ad essere un po' più quella di prima. Mi mancava vederti così.» La tristezza che trapelò dai suoi grandi occhi mi provocò una fitta al petto.

Mi rammaricava terribilmente farla preoccupare per me. Aveva già i suoi di problemi, e anche se ero consapevole che si sarebbe sobbarcata anche i miei senza fiatare, ciò non toglieva che non volevo gravarla di un ulteriore peso, e se il sapermi un tantino più tranquilla e socievole le levava questa preoccupazione dalle spalle, allora ero pronta a fare di tutto, anche sorbirmi il mio stalker personale.

«D'accordo, ci andrò. Alla fine è solo una serata film e pizza, nulla di che. Poi me ne torno a casa. Non nego che i ragazzi mi siano simpatici e in fin dei conti mi dispiaceva dirgli di no.» cedetti per il malcontento della mia sociopatia e la gioia di Meg invece.

«Ottimo! Anche io questa sera esco con delle amiche. Andiamo in un pub in centro e tra poco comincio l'azione di restauro.»

«Ma quale restauro? Te saresti uno schianto anche con uno dei miei pigiami che tanto denigri» affermai convinta, palesando una grande verità, perché lei era sempre stupenda, dentro e fuori.

«Ah no, con uno di quelli addosso non si salverebbe neppure Miss Mondo, fidati di me. Sono l'anti femminilità fatta vestito, anzi, fatto pigiama.»

«Prima o poi riuscirò a convertirti ai miei pigiamoni, sappilo! Io non mollo!» la minacciai dal mio lato dello schermo con un dito puntatole contro.

«Questo mai!» strepitò con fare indignato, portandosi una mano al petto e scatenando l'ilarità di entrambe.

Mi faceva sempre bene parlare con lei, mi alleggeriva lo spirito, mi toglieva i pensieri di troppo dalla testa e non mi dovevo sforzare mai di nascondermi dietro una maschera di sorrisi, perché ogni volta che sorridevo, o ridevo in sua compagnia, era uno di quelli veri e genuini.

A quel pensiero, mi balenarono per un attimo in mente le parole di Luke della sera precedente, quando aveva preso in mano la mia foto con Meg.

"Che diamine voleva dire?"

Scossi la testa, come per scacciare quell'immagine, concentrandomi invece sull'inviare un messaggio a Ry per avvertirlo che sarei stata dei loro.

«D'accordo, mon amour, allora ti lascio andare a prepararti, che anche io devo iniziare a cambiarmi per poi avviarmi verso casa dei ragazzi, altrimenti faccio tardi.»

«Va bene, cara, divertiti questa sera. Tanto ci teniamo aggiornate. Ormai sto diventando una fan delle tue avventure, non posso perdermi neppure una puntata!» le sue due malachiti iniziarono a rilucere di puro divertimento mentre mi osservavano.

«Ah ma certo, sai che spasso. Io francamente spero che la serie tv della mia vita si concluda qui per calo di ascolti!»

E me lo augurai davvero con tutto il cuore. Non credevo l'avrei mai detto, ma mi mancava la normalità e la tranquillità nella mia vita.

«Dai, Ollie, non fare la melodrammatica! Vai, divertiti e se c'è la scimmietta ricordati: NO alla sindrome della crocerossina, SI alla sindrome del gatto sull'albero!» risi nuovamente di gusto per quella nuova trovata della mia amica, prima che riprendesse il suo discorso. «Ed un'ultima cosa prima che tu vada! Certo, sii prudente, però cerca di vivere un pizzico più pericolosamente. Non dico di eccedere e andare contro la legge, ma viviti la vita come facevi prima di rinchiuderti nel tuo bozzolo. Fai scemenze, nuove esperienze, sii avventurosa, stupisciti per le nuove piccole scoperte. Riempi la tua vita di piccoli tasselli!»

Mi fermai per un secondo a riflettere sulle sue parole e non potei che darle ragione. Avevo sempre vissuto non eccedendo troppo, ma concedendomi i miei colpi di testa, perché avevo sempre reputato che senza un briciolo di avventura sarebbe stata una vita triste da scrivere. Ma negli anni, a forza di vedere dipinta sul volto dei miei genitori la delusione continua, anche per le piccole cose che combinavo, o per le idee che avevo circa alcuni argomenti, mi ero convinta che il mio modo di fare fosse semplicemente troppo infantile e che mi dovessi soltanto dare una calmata, anche se io in quella calma, per quanto lo volessi negare, mi ci sentivo soffocare. Giorno dopo giorno percepivo di star perdendo un pezzetto di me. Non mi sentivo accettata e allo stesso tempo non riuscivo ad accettare me stessa, perché per come ero mi sembravo solo una grandissima delusione.

Sospirai a quei pensieri che preferii accantonare per il momento, anche perché era da tanto che ci rimuginavo e non ero giunta ad alcuna conclusione.

«D'accordo, cercherò di lasciarmi andare un filino di più, te lo prometto! Tu fai la brava questa sera, mi raccomando! Ci teniamo in contatto durante la serata, altrimenti ci sentiamo direttamente domani. Buona serata, Meg, divertiti!» le mandai un bacio volante da oltre lo schermo che lei fece finta di prendere al volo.

Spensi il computer, abbassando lo schermo e, proprio in quel momento, sentii il cellulare vibrare sulla scrivania. Era il messaggio di risposta del mio amico che mi avvertiva che sarebbe venuto Matt a prendermi sotto casa, perché non volevano che andassi in giro da sola di notte. Ero troppo stanca per controbattere. Li avrei lasciati fare gli uomini delle caverne all'andata, ma al ritorno me ne sarei tornata da sola.

Esasperata da 3 ragazzi con le manie di salvare giovani donzelle in difficoltà, assolutamente non richieste, mi cambiai e truccai velocemente. Scelsi come al solito qualcosa di comodo, visto che era una serata film: jeans neri stretti a vita altra e maglioncino leggermente più corto; anche se in realtà lo avevo fatto accorciare io da mia nonna per poterlo abbinare meglio con quel paio di pantaloni, con sopra il classico logo con lo smile dei Nirvana.

Stavo indossando i miei stivaletti bassi con le stringhe, quando sentii arrivare un altro messaggio. Il numero che comparve non era registrato, così toccai il display per poterlo leggere, ma appena aperto Whatsapp capii immediatamente chi fosse il mittente dal sorrisetto strafottente che mostrava nell'immagine personale.

"Scendi o butta la tua treccia, oh mia bella principessa, il tuo cavaliere è qui che ti attende al freddo e al gelo!"

Sorrisi a quel modo di provarci unico nel suo genere. Matt era davvero inimitabile!

Risposi velocemente che poteva stare tranquillo e che non sarebbe morto di ipotermia nell'attesa perché stavo per giungere al suo cospetto.

Indossai il mio piumino, il cappellino viola, e presi la piccola borsa in pelle nera a tracolla per dirigermi finalmente verso il portone d'ingresso.

"Devo cercare di fare come mi ha consigliato Meg: vivere un po' più pericolosamente e godermi questa serata. Andrà tutto bene, la scimmietta neppure sarà presente. Non ho proprio nulla da temere e, se anche ci sarà, posso certamente tenergli testa ormai, non c'è nient'altro che può inventarsi per prendermi alla sprovvista." Mi spronai mentalmente, scendendo le rampe del condominio.

Ma ai tempi non sapevo ancora chi fosse Luke, perché se lo avessi davvero conosciuto, sarei stata consapevole del fatto che lui era un ragazzo che sapeva sempre come lasciarti a bocca aperta.

Ed eccoci qui, con un nuovo capitolo in compagnia di Ollie e Meg. Mi auguro di avervi strappato un sorriso anche questa volta con le mie trovate. Abbiamo scoperto qualcosina in più su Ollie e sul suo stato emotivo, ma nei prossimi capitoli è giunta l'ora di ingranare la marcia. Conosceremo meglio questa bislacca combriccola di coinquilini e soprattutto avremo qualche informazione importante su Luke, che come al suo solito, troverà il modo di lasciare senza parole sia Ollie, sia tutti voi :)

BUON WEEK-END A TUTTI!!! 

Bạn đang đọc truyện trên: Truyen2U.Pro