Capitolo 21.

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>>Arrivato. Buona serata!

20:52

Sorrido.

<< xo

Poi guardo la piattaforma. Io e Luca non ci siamo mai scambiati i numeri. Abbiamo sempre usato il mezzo fornito dalla scuola! Oh cazzo...

"Che cosa succede?" una voce mi risveglia dai miei pensieri.

Alzo lo sguardo, vedendo mamma.

"Oh... No, niente... Credo. Come stai?" le sorrido.

"Bene, ti ringrazio" va al pc appoggiato sul tavolo.

"Ci devi dire qualcosa?" fa con il suo tono da investigatrice mia sorella entrando nella sala da pranzo.

"A te proprio..." le faccio la linguaccia andando a prendere un bicchiere d'acqua. Mi segue.

"Questo è un chiaro segno che stai nascondendo qualcosa di importantissimo!" sussurra.

"Sei scema?" la guardo.

"Ti nascondi sempre qui quando hai qualcosa che vorresti dire ma non ti senti pronta, fingendo di dover bere....Avanti sorellona, ti conosco" Si mette a braccia conserte contro al frigorifero. "Scommetto che in realtà non hai sete e lo stai bevendo a forza quel bicchierone pieno fino all'ultimo. E' un modo per tenerti la bocca chiusa. Adesso lo berrai tutto d'un sorso... Dai, è la solita cosa!"

"Ma che diavolo stai dicendo?!" esclamo buttando giù d'un colpo l'acqua. "Non è affatto... Oh mio dio" guardo il bicchiere, quasi vuoto.

"Sono tua sorella!" mi ricorda con sguardo dolce. "Se non sei pronta non ti obbligo certamente, ma almeno non mentirmi. Non sono sciocca!"

"Non ti sto mentendo, è che... Mi è venuto naturale!" le spiego lavandolo e asciugandolo. "Oggi mi ha salvata, lo sai?" sorrido, ripensando a come mi teneva stretta, al modo così carino in cui mi continuava a ripetere che andava tutto bene per evitarmi un attacco di panico, alle sue carezze...

"Lo ami?"

"Sì" sorrido.

Non so il perché, ma d'improvviso mi tornano in mentebqieste domande: <<Do you love him? Why do you love him? How do you love him?>> Rido.

"Come?"

La guardo stranita. No, non è possibile!

"In che senso?"

"Come fai ad esserne certa? Che sia amore dico" si avvicina. "E' diverso da quello che provavi con Matteo? O senti di star ripetendo tutto?"

"No, non c'entra niente" scuoto il capo. "Nonostante Luca riesca, in alcuni momenti, a farmi tirare fuori anche la parte insicura, per la maggior parte delle volte ci divertiamo a stuzzicarci. Riesce a farmi cambiare idea in due secondi, basta uno sguardo. Ed è incredibile, perché tu mi conosci... Io non cambio quasi mai idea, a meno che l'altra persona non abbia una motivazione che io reputi valida! Il ché non significa che con lui non ci sia dialogo, ce ne sono moltissimi, interminabili... Di quelli che ti fanno sempre venire voglia di continuare all'infinito, non importa l'argomento! Però..."

"La sua presenza ti basta. Il fatto che sia presente nella tua vita e non ti lasci come invece ha fatto Matteo ti dà sicurezza, e ti fa venire voglia di crederci e buttarti. Ma... Hai paura" interviene mamma.

Mi volto.

"Ma tu i fatti tuoi?" la prendo in giro col sorriso. "Sì, comunque... Ma non è la paura che pensate voi, per quello sono la prima a volermelo vivere questo amore... E lui anche" guardo mai sorella.

"Cosa vi trattiene?" chiede mamma. "Se posso saperlo"

"Non puoi" sorrido facendole la linguaccia. "No, scherzo... I piani alti, le responsabilità..." Rispondo semplicemente andandomene prima che possa intuire qualcosa.

"E allora non correte. Usate la testa!" mi ricorda.

"Sarà fatto!" urlo dalla mia stanza, tutt'altra parte di dov'è lei.

Disfo lo zaino, riprovo qualche esercizio di mate, poi rifaccio li zaino e prendo il cellulare.

Due chiamate perse. Una mia compagna e papà.

Richiamo prima papi.

"Ciao, dimmi! Scusa, parlavo con mamma..."

"Non ti preoccupare... Niente, volevo avvertirvi che torno un po' tardi stasera"

"Ah... Va bene!"

"Domani sarebbe un problema per te prendere il pullman, o sennò usare la macchina se non serve a mamma? Non riesco a portarti..." ha un tono stravolto.

Sorrido.

"Papi, non prendo il pullman da quando andavo in prima. Adesso prendo il treno, ma non preoccuparti... Andrò benissimo anche in macchina, visto che non le serve! Tu però riposa..."

"Benissimo. Ciao, saluta tutti" fa stanchissimo.

"Va bene. Buonanotte!"

"Buonanotte. Dai un bacio alla mamma e alla piccola"

"Certamente. Un bacio a te"

"Ciao"

Chiude.

Corro in sala per dire che papà le saluta, quando Noemi risponde.

"Ehy ciao, scusami... Ho visto adesso la chiamata persa, dimmi"

"Ciao Clau! Non ti preoccupare, ho risolto. Era per dei compiti di mate che non mi uscivano. Ma non fa niente..."

Compiti?!

"Scusa, quali compiti?" domando preoccupata.

"Ah non lo sapevi? Aspe, te li mando subito!"

Mi manda le foto.

"Sei un angelo!" esclamo mentre si caricano. Mamma mi guarda malissimo.

<<Y= log (x^2 -4x+3)>>

<<f(x)= log (x^2 + 5x - 6)>>

<<ln (x)-2>>

Ma sono quelle che mi ha fatto fare oggi! Sorrido. Io lo amo!

"Grazie mille!" attacco, con la gioia di chi non ha da fare niente perché ha già fatto ogni cosa con il suo docente preferito!

"Sono libera!" esclamo andando a guardarmi un film, felice e spensierata. Dopo un po' mi vengono i sensi di colpa. Avevo detto che mi sarei impegnata...

Torno in camera e mi metto sotto.

Un'ora dopo mi vibra il telefono. Una notifica di Insta. È Luca.

》Disturbo?

《Mai

Rispondo io.

》Troppa grazia, Milady.
Scherzi a parte, come stai?

《Ho appena finito di fare mate...Prof, giudichi Lei!😁

Che brava ragazza!😁😁 Dai, adesso un riposo direi che te lo sei meritato...

《Magari!
No, invece devo finire di ripetere italiano... Domani ho l'interrogazione su tutto il programma!

》Sono certo che tu sappia già tutto. Ripassa, quello sì... Ma non esagerare. Tieni a mente quanto ci siamo detti.

Sorrido.

Certamente. E grazie per preoccuparsi❤

》Tu non faresti lo stesso?

《Certo che sì😘. Comunque... Che fa?🥰

Preparo i programmi con le cose da fare. Ho finito da poco di correggere delle verifiche di terza e quarta e stasera revisiono la vostra, che ho ultimato.

Sento l'ansia che sale.

《Prof, così mi fa paura...

Claudia Manni, abbiamo lavorato duramente quest'anno, non ti ho mai lasciata sola. Non ti sei mai arresa per la prima volta - e questo l'hai detto tu -.
Ho avuto modo di sentire la tua vecchia insegnante e ha detto che è felicissima, riconfermando che sei migliorata tantissimo, non tanto. Quindi non ti preoccupare.

È arrabbiato?

《Luca Fields, da quando usa questo tono così aggressivo? Le ricordo che sta parlando
con una persona estremamente sensibile🥺,
proprio come Lei

E dai!

*te. Scusa😅

Era già online, dopo qualche secondo sta già scrivendo.

No, non volevo sembrare aggressivo. Non sono arrabbiato, mi dispiace ti sia arrivata questa percezione. Sono contento del tuo progresso, ma sono consapevole che dovrai fare ancora tanta strada in fatto di autostima. E lì, per quanto mi dispiaccia, non ci posso fare molto io, come nessun altro al di fuori di te. Però nulla di irreparabile, sono certo che con il tempo ce la farai pienamente. Basta solo un po' di consapevolezza in più... L'acquisirai. Il buon lavoro paga sempre, se ti metti ancora un po' e non molli vedrai i risultati, di conseguenza... Un po' oggi, un po' domani... Anche per questo sarebbe importante fare esercizio ogni giorno. Perché a una certa capisci che puoi e che sai fare tutto! Non è che ti volessi punire quando ti chiedevo di restare un po'più a scuola. Era dura per entrambi, ma adesso ci siamo! No?😊

Sorrido, e scrivo di getto.

《Prof, Lei è sempre dolcissimo e stra rispettoso di tutto e di tutti... Grazie! Grazie veramente!

》Per chi se lo merita...❤

》❤

Okay dai, forse qualcosa da fare c'è...

Ripasso alcune materie per le quali sono indietro, poi faccio una pausa guardando un film con mia sorella e, dopo un'ora e mezza, riprendo a fare mate.

Arriva l'ora di andare a dormire e sono ancora a metà, sia perché i numeri mi annoiano, e quindi ho fatto più pause, sia perché sono davvero stanca.

"Ma fammi capire... Tu sei passata dal voler buttare i libri, al volerli vendere tutti, al pensare - erroneamente - di non comprarli.. A passarci ogni giorno?" mi guarda confusa mamma. "Dì la verità, ti piace il Professore!" scherza.

Lancio uno sguardo a mia sorella, che prende un bicchiere d'acqua sorseggiando la CocaCola. Faccio lo stesso per prendere tempo.

"Ma no!" esclamo tra un sorso e l'altro. "Sono in quinta, devo fare tutto bene. Per lo meno fino a quando non sapremo le materie!" alzo le spalle.

"Stavo scherzando!" ride.

"È molto suscettibile quando si parla di quell'uomo" mi canzona Fede.

"Anzitutto parla correttamente: è un ragazzo. Si sarà laureato due, tre anni fa" La correggo. (Dai! Non sono innamorata di un uomo! È un Signore nel senso che è elegante, ha i modi per dire e fare le cose, è sempre perfetto... Ma se mi viene detto <<Uomo>> io penso a un signore di quarant'anni, non di certo a lui!)

"Fino ai trenta sei un ragazzo... O una ragazza" dico.

"Oh ma cos'hai oggi?" interviene mamma. "Ha sbagliato a parlare, non è morto nessuno!" La difende.

"No, assolutamente... Vorrà dire che dal suo trentesimo compleanno in poi inizierò a chiamarla signora" mangio, guardandola. Mi sta osservando divertita, io faccio lo stesso. "Parole tue, eh!" sorridiamo.

"Ah... Claudia, Claudia!" sospira.

"Ti strangolo" rispondo secca.

"Basta!" alza la voce mamma. "Cosa sono queste parole?"

"I miei pensieri!" faccio spallucce.

Ridiamo.

Mi alzo e vado ad abbracciare Federica, sedendomi di fianco a lei.

"Dai vieni qui" batto le mani sulle cosce. Tutta contenta si siede, facendosi piccola piccola. L'abbraccio, stringendola e dandole un bacio sulla fronte.

"Ti voglio bene" sussurro.

"Anche io" Risponde. alzo lo sguardo, mando un bacio a mamma.

"Litighiamo un giorno sì e l'altro pure, ma non mi scordo di quanto hai fatto e continui a fare insieme a noi, insieme a papà per noi" le sorrido.

"Che cosa ti succede oggi?" sorride anche lei. "Comunque... Se voi foste meno disordinati, litigheremmo di meno!"

Le faccio la linguaccia. Sorride ancora, ripete il gesto, ma in un attimo il suo sguardo muta: "Non mi hai risposto... "

Aggrotto le sopracciglia : "A cosa?"

"Ti piace il Professore?" sussurra.

Resto di sasso. Ma come... Non può!... Io...E adesso? Vabbè, se lo ammetto mica ammetto di starci insieme! Oh mio dio... Luca...

Mia sorella scoppia a ridere.

"Sei fottuta" Sussurra al mio orecchio.

La guardo malissimo, diventando bordeaux. Anche mamma ride adesso.

"Finché ti serve per andare bene e uscire da lì..."

Non l'ha detto davvero.

Come si permette?!

Completamente spiazzata dalle sue inopportune parole, guardo Federica sorridendo forzatamente per non dare nell'occhio, lei appoggia la testa sulla mia spalla e mi dà un bacio sul mento.

"Ti voglio bene" sussurra. "Devi fare quello che senti sia giusto per te, sii egoista. Per una volta nella tua vita, non rinunciare a ciò che ti fa felice e continua a proseguire quella strada.

Mamma non lo sa, non sa niente, come me... Però tu sai che con le parole non è una cima. Lasciala stare"

La guardo.

"So che la voglia di difenderlo è alta, ma ragiona"

Respiro e mi calmo. Ha ragione.

"Tornando a noi..." la guardo un'altra volta. "Davvero, dammi retta. Vivitelo! E fallo perché te lo meriti, cazzo. Non hai mai continuato una relazione tu. Ti piaceva Giacomo, hai rinunciato. Francesco? Non ci hai nemmeno provato perché piaceva anche alla tua amica. Devi uscire con le ragazze? Non lo fai perché devi studiare. Stai studiando? Lasci perché devi venirmi a prendere o mamma si arrabbia e tu ti senti in colpa. Eri a scuola con lui? Hai lasciato, infatti, per correre a casa. Ti scrive qualcuno per chiederti i compiti? Lasci anche di pranzare per rispondere.

Adesso basta, Claudia!

L'hai detto tu: nonostante questa, la relazione dico,  non fa differenze tra te e gli altri, ti fidi di lui... Allora lasciati andare!"

Sorrido. Sono le stesse cose che gli ho detto io.

Le accarezzo con tenerezza la guancia.

"Rischia grosso lui" le ricordo. "È questo il problema. Per me... Due mesi nemmeno e sono fuori! Ma Luca resta, è il suo lavoro! E se ci scoprissero, prima di tutto non avrebbe più un lavoro, e poi tutto il resto che ne conseguirebbe... Cavolo!"

Ci pensa.

"No, adesso...Calma" mi riporta al presente. "Se io non fossi una sua alunna non ci sarebbe nessun rischio però, nessun problema. Giusto? Se non capitassi in quella sezione..."

"Non è l'unica che ha. E poi tu stanne fuori" la ammonisco. "Inoltre.. Non è essere sua alunna o meno, è proprio sbagliato quello che stiamo facendo! Però allo stesso tempo è così giusto!"

Allarga le braccia, e completamente ignorando l'inizio del discorso continua: "Non può avere l'intera scuola! Sarà anche il Prof perfetto, ma qualche sfigato che non ce l'ha esisterà pure! Dai, su! E' appena arrivato poi, non gli possono dare così tante responsabilità"

"Sì, ma l'anno prossimo? E' bravissimo, e se lo merita anche. Adesso... Lascia stare la parte sentimentale, che può sembrare dica così per quello, ma anche oggettivamente nel suo lavoro è uno dei migliori. E non lo dico solo io!"

"E questo va benissimo... Ma da qui a licenziare altra gente perché esiste solo lui..." mi guarda.

"Ah questo no..." rido, comprendendo anche che sarebbe ridicolo. "Non ho detto quello!"

"E allora? Magari io sarò sfortunata!" alza le braccia.

"Poverina!" esclamo. Mi guarda malissimo, ma poi scoppia a ridere. "Okay, la smetto... però è davvero bravo"

"È riuscito a spiegare matematica a te, in un modo che non ti stai scordando le cose a distanza di tempo. Non è bravo, è Dio!" fa mia sorella. Resto a bocca aperta, fingendomi offesa, e spontaneamente le tiro uno schiaffetto.

"Cretina!"

Me lo restituisce.

"Tu!"

"Basta!" sbotta esasperata mamma. Noi continuiamo a ridere.

Terminata una breve disputa su cosa fare, passiamo la sera a guardare qualche episodio di Pretty Little Liars.

"Mamma mia... Ma non si può risalire a questo -A? Vai dalla polizia!" alza le spalle mamma.

"Ma loro hanno fatto qualcosa di illegale prima" Dico io. "<<-A>> è una conseguenza" spiego. "Si autodenunciano? Voglio dire, sì, potrebbero anche farlo... Però..."

"Shh!" alza il volume la nanerottola. "Il nuovo Prof" mi tira una gomitata.

Le tiro discretamente - e leggermente - una ciocca di capelli. Lei ridacchia.

"Ma è quello del bar!" lo riconosce mamma. "Oddio!"

"Vabbè..." faccio io.

"No, non va bene!" mi guarda. "Scusa, tu ti metteresti con un tuo Professore?"

Mia sorella si alza, andando a prendere la bottiglia della CocaCola lasciata in cucina e delle patatine. Versa la bevanda, poi apre il pacchetto e mi guarda.

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