CAPITOLO 70

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《Lyra, stai sanguinando.》

Guardai a terra, dove delle piccole macchie rosse avevano segnato un tragitto.

Gideon mi posò una mano sulla spalla e il mio volto, come di riflesso, si accartocciò in una espressione sofferente.

《Ti sei tagliata.》

Cercai di sporgere lo sguardo sufficientemente indietro da vedere lo stato della ferita.

《È solo un graffio.》

E proseguii in cabina.

《Perché l'hai fatto?》

Gideon si sistemò su un'amaca.

《Perché l'hai salvata?》

Lo guardai, per capire se stesse parlando seriamente, ma il disappunto gli si leggeva sull'intero volto.

《Non la sopporto, ma non sono così egoista da lasciarla morire.》

《È proprio questo che mi preoccupa: tu non sei egoista. L'hai fatto davvero per lei, o l'hai fatto per il principino?》

Serrai la mascella.
Cambiava qualcosa?

《Anche tu hai salvato Rubyo in passato. L'hai fatto per lui, o l'hai fatto per me?》

Ma la risposta che arrivò fu del tutto inaspettata.

《Per te.》

Il suo sguardo e la sua voce erano privi di esitazione.

《Sapevo che se fosse morto avresti sofferto troppo. Non riuscirei mai a sopportare di vederti in quelle condizioni. Sarebbe troppo straziante.》

Lo fissai senza parlare. Il suo sguardo cristallino era ancora intenso, fisso nel mio. Quella sicurezza mi fece vacillare, obbligandomi a voltarmi di lato, in un tentativo di nascondere il rossore.
Il cuore in petto mi batteva così forte che, se non fosse stato per i fulmini, avrei temuto si sentisse rimbombare in tutta la cabina. Un altro scossone improvviso mi fece perdere l'equilibrio, ma il braccio di Gideon mi sorresse, impedendomi di cadere.

Ci guardammo nuovamente e non potei non notare il suo ghigno. Mi sollevai di scatto, ricreando della distanza tra i nostri corpi. La situazione non sarebbe potuta diventare più imbarazzante. Continuando a dargli le spalle, mi scostai una ciocca dietro l'orecchio, ora bollente dall'imbarazzo.

《Non fare così, o mi illuderai sempre di più.》

La sua voce, improvvisamente più roca, mi colse di sorpresa.

《A-avresti dovuto pensarci prima di obbligarmi a baciarti.》

Ma mai parole furono più sbagliate. Con un tonfo secco e cigolante, sentii Gideon scendere dall'amaca e avvicinarsi a me a passi pesanti. Cercai di spostarmi, ma riuscii solo a finire con le spalle al muro. Era destabilizzante come, ogni volta che mi trovavo in una situazione del genere con Gideon, tutti gli anni di insegnamento militare svanissero nel nulla, rendendomi un agnellino impotente davanti ad un lupo affamato.

《Ti sbagli Lyra, io non ti ho obbligata.》

La figura imponente di Gideon si ergeva sopra di me, senza accennare all'allontanarsi. Prima non ci avevo fatto caso, ma i capelli gli erano cresciuti e ora gli ricadevano sulle ciglia.

《Non l'ho mai fatto.》

Continuavo a seguire con lo sguardo il movimento delle sue labbra, finché in me non scattò qualcosa.

Da quando avevo iniziato a sentirmi così attratta da lui?

Doveva essere stato quel bacio. Per forza. Non c'era altra spiegazione. Ma un modo per esserne sicura, quello si, che c'era.

Lo baciai.

Rapida, bloccandogli a metà una frase che non ero riuscita ad ascoltare. Quel bacio fu così leggero che quasi non me ne accorsi, ma su Gideon ebbe un altro effetto: si allontanò improvvisamente, con gli occhi sgranati e le guance dello steso colore dei miei capelli. Trovai comico il vederlo arrossire in quel modo.

《C-C-Cos- P-Perch-?》

Un'altra scossa delle nave, questa volta lo fece scivolare a terra come un peso morto. Non lo avevo mai visto così impacciato. Risi, ponendogli poi la mano per rialzarsi.
Ma il Kelpie decise di giocare sporco e, anziché alzarsi, mi tirò a sé.

Con un tuffo al cuore, gli ricaddi sulle gambe.

《Non muoverti.》

Mi voltò, in modo che gli dessi le spalle e, lentamente, iniziò ad abbassarmi il collo della maglia.

《G-Gideon!》

Cercai di dimenarmi, ma rafforzò la presa.

《Ferma, ho detto...》

In quel momento un leggero pizzicore mi avvolse la spalla.

《... o non riuscirò a guarirti.》

《Avresti potuto dirmelo prima...》 Dissi mentre cercavo di recuperare fiato.

《Non pensavo fossi così maliziosa!》

Mi voltai nella sua direzione di scatto, colpita da quelle parole.

《Non lo son-》

Gideon mi zittì con un bacio.

Sgranai gli occhi, ma non ebbi il tempo di reagire che il cigolio della porta annunciò l'arrivo di Rubyo.

Rimase immobile, sull'uscio, a fissarci, come imbambolato. Lo sguardo sprezzante.

Mi allontanai da Gideon in un istante, ricoprendomi la spalla. Non avevo mai provato così tanta vergogna come in quel momento.

《Ero passato a controllare come stessi, ma a quanto pare sono di troppo. Ancora.》

Non ebbi neppure il tempo di controbattere che la porta sbatté violentemente. Mi alzai di scatto in un tentativo di raggiungere Rubyo, ma la mano di Gideon mi fermò.

《Lyra, aspetta-》

《Ho aspettato a sufficienza. Ora devo andare a parlargli.》

Ritrassi il polso e uscii di corsa dalla cabina, accecata dai sensi di colpa e dalla vergogna. Feci in tempo ad uscire, che uno scossone mi fece sbattere la spalla contro il legno della nave, obbligandomi ad un urlo silenzioso. Cercai di ignorare il dolore e proseguii verso la sua cabina.
Era socchiusa.

《Non è colpa tua. Tu hai fatto il possibile. È lei quella troppo immatura per capirlo, non si rende conto dell'importanza che ha la missione che avete intrapreso e neppure del suo ruolo. Non è pronta per essere riconosciuta ufficialmente...》

Coline, ancora stesa nel letto, stringeva le mani di Rubyo in un tentativo di consolarlo.

《Io- io non lo so, non capisco più nulla-》

Quelle non erano le parole che mi aspettavo da parte sua. Va bene, poteva anche iniziare a disprezzarmi, ma non poteva rinnegare quello che ci aveva uniti per anni. Con quelle parole, in quel momento, non aveva fatto altro che affermare l'opinione di Coline. Il pugno mi si strinse lungo i fianchi.

《Perché ti ostini a seguirla e a difenderla? Potresti rimetterci la vita un giorno.》

《È la principessa.》

《No, non è vero.》

Rubyo alzò lo sguardo, sconvolto.

《Ciò che fa di una guardia, una guardia, è la sua nomina, non certo l'armatura che indossa. Lo stesso vale per il sovrano. È tale solo se viene riconosciuto. Abbandona questa missione, questa vita, abbandona lei. Ora ha quel Kelpie, non le servi più. Vieni con me. Solo noi due, come ai vecchi tempi.》

Un altro scossone fece tremare la nave, ma questa volta non vacillai e rimasi con i piedi saldi sul legno. La porta socchiusa però, non resse il colpo e si aprì, rivelandomi alle due guardie.

Nel vedermi, Rubyo scattò in piedi in un secondo, mentre Coline mi guardò solo con più disprezzo.

《Non farmi la ramanzina adesso. Io non ho detto nulla di falso e tu hai origliato. Chi credi sia dalla parte del torto?》

《Mi dispiace di non essere in grado di soddisfare le tue aspettative, ma non ho intenzione né di farti una ramanzina, né di oppormi alla decisione di Rubyo. Hai ragione, non hai detto nulla di falso: sono immatura, incompetente, non mi rendo conto dell'importanza del mio ruolo, Rubyo rischia davvero la vita per me tutti i giorni e ora ho Gideon al mio fianco. Ma su una cosa ti sbagli: ciò che rende le guardie tali, non è né l'armatura, né il titolo, ma l'onore e il valore che portano con sé. E fidati, tu di guardia imperiale, non hai nulla.》

Mi allontanai immediatamente da quell'uscio che mai avevo varcato, annegando l'ardente rabbia sotto la tempesta. Il vento soffiava gelido e i vestiti, fradici, iniziarono subito a pesarmi addosso.

《Ci penso io a lei, ora torna dentro e asciuga le lacrime. Una Regina non può permettersi di mostrarsi debole.》

Quelle parole calde e la stretta improvvisa di Gideon alle mie spalle, mi fece sentire ancor più fragile di quanto non volessi ammettere.

《Non sto piangendo. È la pioggia.》 Mi asciugai in fretta le gocce agrodolci sulle guance.

Come lo aveva capito? Non mi aveva neppure vista in volto.

《Hai ragione. È la pioggia.》

《Signore! Terra in vista!》

Un urlo improvviso rubò la nostra attenzione e, in seguito a quelle parole, ci addentrammo ancora di più nella tempesta, raggiungendo Dollarus.

《Abbiamo visto queste coste così tante volte che sarei in grado di riconoscerle anche da cieco. Non c'è dubbio, quella è Chaot.》

Ma non appena Dollarus concluse la frase, un'onda di dimensioni colossali assalì la nave, infrangendosi sul legno usurato.

《Lyra!》

Non capii più nulla, finchè non mi ritrovai a sprofondare nelle acque scure, trascinata dall'onda.

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