Capitolo 45

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Siamo fermi di fronte alla porta in mogano della casa di tuoi genitori, mentre aspettiamo che qualcuno venga ad aprirci. La scena è come un deja-vu per me ed è inevitabile che il mio pensiero corra veloce al giorno in cui ho conosciuto i tuoi hyung, la tua seconda (o forse era meglio dire prima?) famiglia.

Mi ero sentita accolta da loro, visti però i recenti avvenimenti avevo probabilmente preso un abbaglio. Il loro cambio di atteggiamento mi aveva incuriosito, e non poco a dire il vero, ecco perché ero decisa fermamente a scoprire la verità dietro le loro azioni.

«Stai bene?» mi chiedesti. Probabilmente ai tuoi occhi ero sembrata così assorta nei miei pensieri che non avevi potuto fare a meno di preoccuparti. Era proprio in momenti come questo che mi accorgevo di quanto fossi fortunata. Lasciai quindi scivolare le mie dita nella tua mano e annui piano col capo, prima che l'ingresso si aprisse.

Una donna minuta comparve di fronte a noi, il suo sorriso era così simile al tuo che capì immediatamente chi fosse e, d'altronde, quei suoi occhi scintillanti mi avevano già detto tutto. Non mi erano servite parole per allungare la mano e presentarmi; il suo sguardo era stato così dolce e sincero da convincermi subito a compiere il primo passo.

Poco dopo mi ritrovai nel salotto ad aspettarti, mentre tu aiutavi tuo padre a scendere le scale per venire a conoscermi. Tua madre era svanita da qualche parte, ma non avevo osato seguirla con la paura di poter sembrare invadente.

Rimasi perciò seduta sul divano a girarmi i pollici al disagio, poi il mio sguardo si focalizzò sulle varie foto sistemate in giro per la stanza.

Sopra al camino riconobbi subito una foto di te con la tua migliore amica, Soyeon. Eravate sulla spiaggia, mentre vi rincorrevate con mucchi di sabbia tra le mani.

«Sono carini vero?» mi chiese tua madre, presentandosi affianco a me con un bicchiere d'acqua che mi porse.

«Sì, molto» sussurrai, completamente rapita da quell'immagine.

«Erano così uniti che tutti pensavamo un giorno ci avrebbero rivelato di stare insieme. Io avevo persino pensato che si sarebbero sposati. Purtroppo però, le persone alcune volte pensano di saperne di più solo perché vedono le cose in una determinata materia, ma la realtà era sempre stata tutt'altra e me ne sono accorta solo di recente. La differenza tra amore e l'affetto di Jungkook per Soyeon l'ho capita solo quando mi ha raccontato di te» mi spiegò la donna con un sorriso bonario sulle labbra. Le mie guance si tinsero di una candida sfumatura di rosa mentre la ascoltavo. «Certe cose sono difficili da capire, ma per una madre il figlio è sempre un libro aperto. È stato inevitabile accorgermi di come parlava di te, dal tono alle parole che usava: tutto mi ha fatto capire quanto fosse innamorato. L'ho convinto io a portarti qui da noi... Volevo ringraziarti per esserti presa cura di lui. In fondo so che se è venuto a trovarci dopo tutti questi anni è solo merito tuo.»

«Non credo di meritare la sua gratitudine e non credo di meritare suo figlio. Non sa quanto l'ho ferito... Ho tentato di allontanarlo tante volte, ho cercato pure di andarmene» dissi ricordando bene quanto dolore gli avessi procurato.

«Nonostante tutto però sei qui, no? So che l'amore a volte terrorizza, ma non puoi combatterlo. Alla fine è solo tutto in mano al destino e sono sicura, ragazza mia, che la vostra storia era già stata scritta.»

Non avevo mai creduto nel fato o in una qualsiasi entità che governasse l'universo, ma dopo quella frase pensai davvero che tutto il dolore che avevamo passato era servito solo a portarci esattamente in quel momento, insieme.

Angolo me
Il capitolo è esageratamente smielato, me ne rendo conto, ma spero vi abbia fatto sciogliere un pochino il cuore perché dai, la mamma di Jungkook è una tenerona, forse anche più di lui.

Buon ferragosto in ritardo (è l'una di notte di giorno 16, ma considerate che io vi abbia fatto gli auguri prima).

Sono in vacanza, ma presti tornerò così da poter completare finalmente la storia. Vi voglio bene.

A presto,
GAIA

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