Decisioni

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Era da tempo che allo stesso tavolo non sedevano tanti personaggi di spicco degli Inferi e Lucifero li osservava tutti, non vedendone alcuni da quasi mezzo secolo.

"Bene..." esordì il padrone dell'hotel "Siamo qui sostanzialmente per due ragioni: decidere che fare degli alberghi e capire come agire con le nuove normative riguardanti il vero aspetto demoniaco. Se non vi dispiace, farò un piccolo riassunto e poi sarò lieto di ascoltare quel che avete da dire".

I presenti annuirono. Fuori era notte, tutto era piuttosto tranquillo tranne che per qualche umano mezzo ubriaco che cantava in piscina.

"Mio figlio Ahriman rinuncia a tutto questo, non desidera proseguire con questo business. Come mortale, non intende... sporcare la sua anima. Decisione più o meno discutibile, ma non è questo il punto. Voi siete preziosi collaboratori, alcuni fin dal primo giorno. Contabili, avvocati, receptionist, cuochi, animatori, addetti alla sicurezza, tentatori,  performer... tutti voi avete reso questo progetto possibile e perfetto. Personalmente ho amato l'Amartìa e quel che ne è conseguito. Spero anche voi".

Quasi tutti annuirono, entusiasti.

"Tuttavia..." riprese parola Lucifero "Molte dinamiche, ammetto perlopiù riguardanti la mia persona, sono cambiate da quando ho acquistato l'Amartìa. Se ripenso a quel giorno, mi sembra essere trascorsa un'eternità per quanto è successo. Eppure sono meno di cinquant'anni...".

"Esperienza movimentata" ridacchiò Azazel "Per più di qualcuno".

"Già. Se ripenso a come ero all'ora, al tempo la persona più adatta per realizzare il progetto che ci ha portati fin qui, mi rendo conto che priorità e dinamiche nel mio caso sono profondamente mutate. Non so se è lo stesso anche per voi".

Alcuni dei presenti si fissarono, dubbiosi.

"Io amo l'Amartìa, l'Avgerinos e tutti gli altri nostri alberghi. Amo come questa idea ha preso forma e ci ha fatto ottenere molte anime. Ma io ora non sono più il sovrano degli Inferi, non sono più un tentatore. C'era una volta il Diavolo... ma ora non c'è più. Ora c'è una creatura che deve occuparsi di un universo proprio, che ha una famiglia e dei patti da rispettare. Perciò non posso più essere il proprietario o il punto di riferimento degli hotel. Spero capiate. Quel che voglio capire è se molti di voi hanno a cuore tutto questo e vogliono proseguire o se chiudiamo questa parentesi e troviamo valide alternative per chi vorrà occuparsene".

"Avevate già preso tale decisione, se ben ricordo" parlò Mammon, che gestiva principalmente l'aspetto finanziario.

"Sì. E sono tornato in attesa di un'alternativa, in mancanza di mio figlio. Ora che è redivivo, e senza alcun interesse per l'edificio che lui stesso ha fatto costruire, intendo proseguire con la mia decisione".

"Comprendo la scelta" annuì Belphagor, il demone della pigrizia "Moglie, figli, universi... dev'essere stancante. E la signora immagino reclami la propria metà".

"Più di qualcuno pensa che il mio agire dipenda da mia moglie. In realtà lei adora lavorare in hotel e spera di poter continuare a farlo. Ciononostante io credo non sia una scelta saggia, al momento. Gli umani, come sapete, sono venuti a conoscenza di molte cose su di noi e questo rende la nostra presenza sulla Terra più pericolosa, specie per chi è di livello inferiore".

"O per chi non può usare i propri poteri liberamente" mormorò Astaroth.

"Questa è una faccenda che non vi riguarda. Io voglio solo che mi diciate quel che pensate. Pensate sia utile mantenere aperti gli hotel, e in questo caso dovreste proporre un nuovo direttore generale, o è più utile e proficuo chiudere tutto?".

"Voi che pensate?" domandò Azazel "Dite sia meglio chiudere o agire in altro modo?".

"Ti hanno sparato, Azazel. Hanno aggredito altri di noi. Non lo reputo più un luogo sicuro".

"La Terra non è mai stata sicura!" sbottò Bael, il capo cuoco "Abbiamo sempre dovuto essere prudenti per non farci esorcizzare o benedire. L'unica differenza fra prima e ora è che Voi non potete usare i poteri tra loro. Gli umani un tempo ci vedevano ovunque, erano paranoici, lo sono sempre stati e tra macchine fotografiche, videocamere, cellulari... è sempre un rischio!".

"Un tempo vi era la fede. Ora la fede è quasi estinta e ci vedono come animali da sterminare. Belzebù è rinchiuso in uno stanzino, sorvegliato a vista, come una bestia feroce".

"Noi siamo demoni. Siamo bestie feroci!" ghignò Astaroth, allungando i tacchi sul tavolo.

"Magari a te piace, ma io non gradisco essere ingabbiato ed esaminato. E gli umani questo vogliono. Ci cercano, con morbosa curiosità e sadismo. Non vedono l'ora di riversare su di noi tutta la merda che hanno commesso su questo pianeta. Non vedono l'ora di addossarci la colpa, pensando così di essere redenti ed innocenti".

"Quindi siete per la chiusura?" incalzò il messaggero.

"Sì, io sì. Ma attendo i vostri pareri. Prego: dimmi pure quel che pensi, Azazel".

"Io? Personalmente ho trovato l'attività in hotel stimolante e divertente. Ma pure io ho notato un radicale cambiamento umano. Sono diventati più sempre più stupidi e violenti, sono quasi tutti armati, e la tecnologia che avanza rende sempre più difficile nascondersi. Inoltre, essendoci sempre meno credenti, ottenere le anime è complesso e spesso si perde solo tempo. Credo che come attività tentativa non funzioni più di tanto. I clienti sono molti ma quasi tutti senza una fede da scalfire".

"Il che va benissimo, intendiamoci" sorrise Lucifero "Le anime così si dissolvono, non salgono ai piani alti".

"Vorrei però mettere un punto su alcuni altri aspetti" continuò Azazel "In hotel non ci vengono solo umani, ma anche molte creature di altro tipo. Vengono per rilassarsi, divertirsi e imparare. Un luogo così penso possa essere molto utile, per quelli come noi".

"Concordo" si unì Astaroth "Gli hotel sono un ottimo trampolino di lancio per i più giovani, un modo per mettere alla prova le proprie capacità. Inoltre sono un ottimo spazio per le nostre attività, come i miei abiti o i dolci di Bael. Sono business concatenati e senza gli alberghi si andrebbe a perdere".

"E aggiungo..." parlò Bael "...che lavorare per gli Hotel è un piacevole stacco rispetto alla quotidianità infernale".

"Potremmo accettare solo clienti sovrannaturali" propose Lilith.

"Lo ritengo comunque estremamente rischioso" storse il naso Lucifero "Come potremmo escludere completamente i mortali nel loro mondo? Ricordiamoci che questo è tecnicamente territorio loro, non nostro".

"Azazel da fare i miracoli con certe cose. E sono certa che riuscirà anche a risolvere questo problema".

"Non lo dubito. Ma...".

"Ma il Cielo non vedrebbe certe cose di buon occhio" interruppe Espero "La Terra è fatta per l'Uomo. Angeli e demoni possono custodirli, tentarli, guidarli e via discorrendo, ed è per questo che possono camminare su di essa. Non per andarci in vacanza, anche se so che lo fate comunque da sempre. Una struttura dichiaratamente per questo non sarebbe benvista".

"Non che mi fotta qualcosa del parere del Cielo..." ghignò Lucifero "Ma sappiamo quanto sanno essere fastidiosi".

"E se..." alzò educatamente la mano Lailah "E se si trasferisse tutto in un luogo dove al Cielo non interessa? Senza umani. Solo per noi...".

"Intendi all'Inferno?" ipotizzò Mammon.

"No, intendo il nuovo universo".

Il marito la fissò, arricciando la coda con fare interrogativo.

"Lasciate che vi spieghi" continuò Lailah "Nel nuovo universo c'è molto spazio e nessuno che pone chiari limiti, tranne Lucifero. Mio marito lì sarebbe libero di agire come meglio crede in qualsiasi momento e non dovremmo mai pensare a umani o cieli bacchettoni".

"Non ci sono mortali nel nuovo universo?" si incuriosì Belphagor.

"Sì, ce ne sono. Ma non serve tentarli e sono molto meno numerosi degli Uomini. Hanno il loro spazio, ben protetto, e basterebbe non sconfinare. Lucy, cosa ne pensi? Potrebbe funzionare? Io mi occuperei di tanti piccoli demoni, mentre i loro genitori si divertono in hotel".

"Cioè tu mi stai chiedendo di aprire il nuovo universo a un'orda di turisti?".

"Un'orda mi pare eccessivo...".

"Si pottebbe creare qualcosa di esclusivo e con posti limitati" propose Azazel "A numero chiuso, così passa poca gente, con un portale apposito. Nemmeno te ne accorgeresti".

"Dubito fortemente che non me ne accorgerei..." alzò un sopracciglio il Diavolo.

"Resta una buona idea però, papà" annuì Najira "Questo posto tiene solo impegnati demoni al lavoro e le anime che otteniamo in proporzione sono pochine. Almeno nel tuo universo ci si andrebbe solo per rilassarsi ed eventualmente promuovere la propria attività. E tu saresti libero da ogni vincolo, vicino alla tua famiglia e lontano dal Paradiso e dai mortali. Potremmo dire che vincono tutti. Cosa ti lascia perplesso?".

"Il mio universo non è un parco giochi. Non ci faccio andare e venire gente a caso".

"Perché?".

"Perché è mio e decido io!".

"Ok, simpaticone... dunque che si fa? Qui vorrebbero tutti chiudere, se ci fosse una valia alternativa per gli eterei".

"Valuterò il progetto" sbottò scocciato Lucifero "Vi farò sapere...".

"E quindi qui si chiude, mi pare di capire" commentò Lilith.

"La maggioranza così ha deciso".

"Ma... gli ospiti?" si allarmò Azazel "Ho prenotazioni ancora per mesi!".

"Non prenderne altre" gli rispose Lucifero "Per nessuno degli hotel. Organizzeremo una grande festa, la più grandiosa che questo mondo abbia mai visto, per salutare i fidati clienti. E poi via. Se qualcuno comprerà gli alberghi, buon per lui. Altrimenti diverranno gli ennesimi ruderi fra le città mortali. Che ne dite?".

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