18. Corriii

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Kate:

Ho passato tutta la domenica a casa e con lo stomaco sto decisamente meglio. Dopo che Ashton è andato via sabato sera, ieri mattina mi ha inviato un messaggio semplice, coinciso, abbastanza freddo.
-Come stai?
La mia risposta è stata brevissima.
-Sto bene.
Mi ha risposto dopo pochissimi minuti.
-Domani è il tuo compleanno. Se vuoi, puoi prenderti la giornata libera. Martedì devo partire per Bruxelles.
Ricorda solo di preparare la valigia. È già tutto prenotato.

Mi ero completamente dimenticata che dovesse partire, quindi prima che il mio cervello andasse in tilt con i miei soliti vuoti di memoria, sono andata in camera e ho preparato tutto.
Dopo una buona mezz'ora, ho risposto al suo messaggio.
-Ho già fatto. Domani posso venire al lavoro. Non c'è problema.
-Okay, come vuoi tu.
Ero triste per questi messaggi e allora gli ho risposto fredda, come lui.
-Bene. A domani.

Non mi ha più più risposto. Ha solo visualizzato. Ci sono rimasta così male che stanotte non ho fatto altro che girarmi e rigirarmi sul letto con il risultato di non riuscire affatto a prendere sonno.
Oggi è lunedì, ed è il mio compleanno. 30 luglio. Compio 28 anni e anziché sentirmi felice, sono probabilmente la persona più triste del mondo e quando entro in azienda, non mi curo nemmeno del solito sguardo scocciato della guardia all'ingresso.
Lo saluto ugualmente e proseguo la mia strada fino all'ufficio.
Mi chiudo dentro e accendo il computer, organizzando il viaggio di Ashton, tra varie riunioni e tempo libero.
Rimarremo lì due notti e non ho idea di come li supereremo, dato il nostro rapporto.
Probabilmente starò sola tutto il tempo. Che gioia.

Sospiro, triste.
Poi all'improvviso qualcuno apre la porta del mio ufficio. Sollevo lo sguardo dal computer e schiudo labbra nel vedere Ashton. Ha una camicia azzurra, un pantalone elegante nero e delle scarpe lucide dello stesso colore. È così bello che quasi mi sento male.
«B-buongiorno» balbetto, un po' agitata.
I suoi capelli biondi oggi sembrano ancora più chiari e gli occhi blu hanno una luce diversa. Non sembra nervoso e forse questo è il motivo per cui il mio cuore fa una piccola capriola.
Okay, non è solo per quello, ma anche solo il semplice fatto di vederlo.
Che sia qui.

Si avvicina e solo ora noto una piccola bustina rossa nella sua mano. Si ferma di fronte alla mia scrivania e fa un piccolo accenno di sorriso.
«Buongiorno e buon compleanno.»
Mi porge la bustina. «È un regalo per te. Solo un pensiero.»

Lo prendo, emozionata. Non mi aspettavo affatto un gesto del genere. Per niente al mondo. «Non dovevi prendermi niente, non c'era bisogno. Grazie.» Mi spunta un sorriso che non riesco a nascondere.
Fa il giro della scrivania, mentre io la apro. All'interno trovo un sacchetto di velluto, anch'esso rosso.
Respiro forte perché mi sento euforica e imbarazzata allo stesso tempo.
Mi ha fatto un regalo.
Me lo ha fatto nonostante mi stesse evitando per due settimane intere.

Tiro i due cordoncini che servono per aprirlo e tolgo fuori un bracciale d'oro di quelli rigidi. Ha due ciondoli, uno tondo con disegnato Winnie the Poo e il suo amico, Pippi, presi per mano. Mentre l'altro è un cuoricino con una scritta.
La leggo, con il cuore che accelera ogni secondo che passa.
Ogni giorno che sto con te è il mio giorno preferito.

Una lacrima fa capolino sulla mia guancia. Lo indosso al polso, poi mi alzo e trovo Ashton accanto a me. Lo abbraccio di slancio e appoggio il viso al suo petto, commossa e felice.
La giornata sembrava iniziata nel peggiore dei modi, mentre adesso è cambiata radicalmente.
«Grazie» gli dico, stringendolo fortissimo.
«Mi sei mancata, Winnie. Scusa. Per tutto. Per essere stato così distante, così freddo, così stronzo» mormora, stringendomi a sé.

Mi ha chiamata Winnie.
È il nostro primo abbraccio e mi sento su di giri.
E in questo momento non mi voglio allontanare per niente al mondo.
Sollevo il viso verso il suo, ma non mi stacco, rimanendo nella stessa posizione. Lui abbassa il capo su di me.

«Non farlo più.» Gli faccio promettere.
Mi alzo sulla punta dei piedi e gli stampo un bacio sulla guancia. «Grazie ancora» sussurro al suo orecchio. «È stupendo.»
Mi fissa negli occhi e sorride, in modo del tutto naturale e sincero.
È bellissimo.
Sposta le sue braccia dalla mia schiena e le mette sulle mie guance.
Trattengo il fiato quando mi dà un bacio sulla fronte e scivola poi sulla punta del naso. «Forse non saremo mai amici, ma possiamo provarci.»
Siamo così vicini che è quasi impossibile pensare che potremmo riuscirci.
Guardo le sue labbra.
Vorrei baciarlo. Forse più di ogni altra cosa abbia mai desiderato in tutta la mia vita. Però ha ragione e devo resistere, così come penso stia facendo lui.
Smetto di guardarlo in quel punto e sposto lo sguardo nelle sue iridi che si rispecchiano nelle mie.

«Posso chiederti perché ieri mi hai detto di stare a casa, oggi?»
«Solo perché è il tuo compleanno. Ma sarei venuto in ogni caso da te, a portarti questo.»
Sorrido, emozionata. «Pensavo non volessi più avere a che fare con me.»

Scuote la testa. «Ricorda la frase del ciondolo.»
«È la stessa cosa che penso anche io. Mi sei mancato tantissimo.»
Per la prima volta, sono davvero sincera. Non fuggo. Dico come stanno le cose e non potrei esserne più orgogliosa.

Mi abbraccia nuovamente, stringendomi fortissimo. Lo faccio anche io, sorridendo sul suo petto. È molto alto rispetto a me. Mi fa sentire protetta tra le sue forti braccia.
«Come facciamo a staccarci?» ridacchia.
«Stiamo così ancora un po', poi piano piano ci proveremo.»
«Sono d'accordo, Winnie.»

Sorrido. Questo nomignolo lo adoro già.

♡♡♡♡♡♡♡

«ULTIMA CHIAMATA PER IL VOLO 2235 IN PARTENZA PER BRUXELLES.
I SIGNORI PASSEGGERI SONO PREGATI DI RECARSI PRESSO IL GATE A90.
RIPETO.
ULTIMA CHIAMATA, IMBARCO IMMEDIATO.»
«No, no, no. Cazzo!»
«Corriamooo» gli dico ad Ashton, allarmata.
Iniziamo a correre dentro l'aeroporto con le valigie al seguito e nel mentre, ovviamente, mi becco una sgridata.
«Se tu stamattina non fossi arrivata in ritardo, ora non saremmo costretti a correre, inutilmente!» dice, nervoso.
«Scusa. Mi sono svegliata tardi.»

Non è vero. In realtà mi ero dimenticata che dovessimo partire e me la sono presa con tutta la calma del mondo. Questo finché il mio cervello ha deciso di riprendersi e ricordarmi il volo. Sono letteralmente scappata via con la valigia e quando sono arrivata, Ashton era già qui che mi stava aspettando.
Adesso, per colpa mia e dei miei stupidi vuoti, sarà un miracolo se riusciremo a prendere il volo.
Ho lasciato James da solo ed è la prima volta. Spero vada tutto bene e che non si senta troppo solo. Gli ho promesso di telefonarlo spesso.

Anche se è un robot, mi sono affezionata a lui come se fosse un essere umano. È davvero bravo e siamo diventati ormai amici.
Continuerò a pagare le rate per tanto tempo, ma ora non è più un peso.
È bello vivere con qualcuno e non rimanere sola. Passo le giornate sempre in sua compagnia. Facciamo spesa insieme e me lo porto ovunque, anche dalla mia amica Melanie che non può fare a meno di lui. Ogni volta si fanno grandi chiacchierate insieme.
Mi fa piacere.

Ovviamente non potevo portarlo in questo viaggio e quindi saremo solo io e Ashton. Fino a ieri mi terrorizzava, ma dopo che abbiamo fatto pace, sono tranquilla.
Andrà bene.

«ULTIMA CHIAMATA...»
La voce all'altoparlante ci fa aumentare velocità. Ashton afferra la mia mano e la stringe alla sua, intrecciando le nostre dita.
«Corri, Winnieee.»
Scoppio a ridere, euforica. «Siii. Andiamooo.»

♡♡♡♡
Pensavate vi facessi rattristare ancora per tanto? Dai, non sono così cattiva 🤣🤣🤣

Finalmente hanno fatto pace. Amori miei😍😍😍😍
Vi piace il nomignolo? Io lo adoro🥰
Dolcissimo, il nostro Ashton.
Il regalino poi... amoreee🥰🥰

Avrete capito che sono innamorata persa di loro due🤣

Ditemi se il capitolo vi è piaciuto. Un bacione 🥰














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