Capitolo 1

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Bergamo, 1943

Cadevano le bombe, quella notte del 1943; da quando l'Italia si era schierata al fianco degli Alleati, gli Italiani erano diventati traditori agli occhi dei Tedeschi ed era loro riservato un trattamento peggiore che ai nemici.
Bergamo era inoltre un bersaglio strategico come tutte le città industrializzate: con la guerra anche le Seterie Silkway avevano dovuto produrre contemporaneamente tessuti d'alta moda e divise per i soldati; perciò era obiettivo delle bombe qualsiasi fonte di rifornimento.
  
                                    ***

Per fortuna Lorenzo Cristaldi si era occupato anche della costruzione di un rifugio nelle sicure e profonde cantine delle Seterie, e tutti, familiari e dipendenti, si rifugiavano lì.
Tra tutta quella gente che aspettava solo la cessazione del bombardamento, c'erano due bambini di undici anni, un maschio e una femmina: lui era Maurizio Cristaldi, il figlio maggiore di Lorenzo nonché erede delle Seterie, aveva folti capelli castani e grandi occhi blu come suo padre; lei invece era Elena Bassi, la nipote del capo del personale Vittorio, amico e braccio destro di Lorenzo, ed era una bella bambina con capelli e occhi castani, molto somigliante a sua madre Anna, scappata quattro anni prima in Inghilterra con il suo amante, un comunista convinto.
Erano molto uniti, complici, e si facevano forza a vicenda mentre fuori si stava scatenando l'inferno.
《Non avere paura, non dura mai molto》disse Maurizio.
《Ma se una di queste colpisce il rifugio?》chiese Elena terrorizzata.
《Vedrai che andrà tutto bene》la consolò lui.
《Davvero?》fece lei.
《Sì, davvero. Non ti devi preoccupare,  ci sono io qui con te》la abbracciò il bambino.
《Sempre?》domandò la bambina.
《Sempre 》rispose il rampollo della famiglia Cristaldi. Per quanto fosse molto giovane e poco in grado di capire i sentimenti, era sinceramente innamorato di Elena Bassi come poteva esserlo un bambino di undici anni, ed era ricambiato.

                                    ***

Lorenzo Cristaldi e Vittorio Bassi vedevamo quel legame con tenerezza e preoccupazione: non avrebbero mai potuto avere un futuro insieme perché lui era l'erede dell'impero Silkway e lei la nipote di un dipendente nonché figlia di padre ignoto - Anna non le aveva mai voluto dire chi fosse - eppure sapevano che sarebbe stato difficile sradicare quel giovane amore; confidavano, con il tempo e i cambiamenti, che sarebbe passato, e che i due ragazzi si sarebbero dimenticati perfino di averlo provato.

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