Capitolo 13

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Il resto di quella notte fu l'agitazione più totale.
La prima a trovare il corpo inerme di Lorenzo Cristaldi fu Chiara, che prima di recitare la parte della vedova addolorata si sincerò di nascondere la lettera scritta dal marito nella sua borsa.
Fu raggiunta da Irene subito dopo, e le disse di non piangere troppo, che dovevano essere forti, da quel momento in poi.
Maurizio ed Elena furono ritrovati in un fosso, svenuti e feriti nella macchina di lui, che per fortuna riprese subito coscienza e stette vicino alla donna che amava per tutto il tempo dell'operazione d'urgenza a cui fu sottoposta.

                                ***

Il giovane Cristaldi fu raggiunto da Vittorio, che gli espresse le condoglianze per suo padre.
《Perché lo ha fatto? Cosa gli passava per la testa?》si chiese il giovane, sotto shock.
《Suo padre era un uomo pieno di ombre che con la sua morte ritorneranno alla luce. Lei dovrà prepararsi ad affrontarle 》rispose il capo del personale.
《Posso affrontare tutto, l'importante è avere accanto Elena. Io amo sua nipote, signor Vittorio, e non rinuncerò mai a lei》affermò Maurizio, guardandolo dritto negli occhi e poi rivolgendo lo sguardo verso la stanza in cui era ricoverata Elena.
Bassi sospirò: erano soltanto due ragazzi, ma le Cristaldi avrebbero fatto loro la guerra, e se anche Elena fosse riuscita ad entrare in quella famiglia, Chiara e Irene le avrebbero reso la vita impossibile.

                                   ***

Intanto la notizia del ritrovamento e del ricovero di Elena e Maurizio aveva fatto il giro delle Seterie, e ognuno cercava di trovare il nesso tra quella vicenda e il suicidio di Lorenzo Cristaldi.
Intanto Maurizio e Vittorio vegliavano su Elena senza staccarsi mai dal suo capezzale, finché un giorno non furono raggiunti dall'ultima persona di cui ci si potesse aspettare il ritorno.
《Anna?》chiese Vittorio sbigottito nel vedere sua sorella diciotto anni dopo la sua fuga in Inghilterra con il suo amante comunista.
《Ciao, Vittorio. Salve, signorino Cristaldi, e condoglianze vivissime》esordì la donna. Somigliava moltissimo ad Elena, a parte quei pochi tratti che la ragazza doveva aver ripreso dal padre naturale, rimasto sempre ignoto.
《Grazie》mormorò Maurizio.
《Era un brav'uomo》continuò Anna Bassi.
《Si può sapere che ci fai qui? Ci voleva l'incidente di tua figlia per farti tornare?》la attaccò Vittorio.
《Guglielmo è morto da un anno, di tumore al cervello, tuttavia non ho avuto il coraggio di tornare. Ma oggi sono qui, e non me ne andrò più 》affermò la donna.
Poi entrò anche lei nella stanza della figlia e le si mise vicino, stringendole la mano; miracolosamente la ragazza ricambiò la stretta: finalmente si stava svegliando.
《Elena, tesoro, sono io...》 fece Anna.
《Mamma?》domandò incredula la giovane.
《Sì, sono qui e non ti lascerò mai più 》rispose la donna, dandole un bacio sulla fronte.
Maurizio e Vittorio stettero a guardare in silenzio.

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