Capitolo 21

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La ricerca di creditori alternativi a Riccardo Lanciani di Vallefiorita si stava rivelando infruttuosa: l'insolvenza delle Seterie Silkway scoraggiava qualunque banca o altro istituto di credito a concedere un prestito a Maurizio.
Quando lui ed Elena si incontrarono sulla terrazza delle Seterie lei lo trovò particolarmente affranto.
《Ancora niente?》gli chiese.
《Purtroppo no. Sembra che nessuno voglia concedermi un prestito. Dicono che la Silkway è insolvente 》sospirò il ragazzo.
《Ma tutti quanti?》domandò lei.
《Tutti. Comincio a pensare che Riccardo Lanciani di Vallefiorita mi stia facendo terra bruciata intorno 》ammise lui.
《Ne sei sicuro?》domandò la giovane.
《È palese, Elena. Il giorno prima rifiuto la sua offerta, quello dopo tutti gli altri banchieri mi chiudono le porte in faccia. Che altra spiegazione vedi?》rispose Cristaldi, disperato.
《E quindi cosa vuoi fare?》continuò la Bassi.
《Non intendo arrendermi e rinunciare a te. Noi ci amiamo e meritiamo di essere felici. Se nessuna banca di Bergamo vorrà farmi credito allora mi rivolgerò a quelle di Milano o di qualunque altra città della Lombardia》affermò Maurizio sicuro.
Elena sorrise e i due si baciarono: l'orizzonte si prospettava pieno di nuvole scure, ma loro avrebbero sfidato la tempesta per ritrovare il sereno e vivere felici.

                                 ***

Ma tutto questo era destinato a non durare, e i due ragazzi lo capirono tornando nelle rispettive case.
Elena fu accolta da Vittorio e Anna che sedevano al tavolo del soggiorno, con delle carte sul tavolo.
《Cosa sono quelle facce?》chiese alla madre e allo zio.
《Siediti, mia cara, c'è una cosa che dobbiamo dirti 》esordì Anna.
《Sono arrivati i risultati delle analisi i quali potrebbero confermare l'identità di tuo padre 》continuò Vittorio.
《Mio... padre?》chiese sbigottita la ragazza. Ogni volta le era stato detto che suo padre era un uomo egoista che aveva lasciato sua madre da sola, un uomo di cui non fidarsi e da non cercare mai. Perché adesso emergeva dalle nebbie del passato?
《Sì, abbiamo le prove che sia Lorenzo Cristaldi》le disse lo zio.
Elena rimase come pietrificata. Lorenzo Cristaldi, il padre di Maurizio e Irene. Non era possibile. Non doveva essere possibile. Si stavano sbagliando, avevano avuto un abbaglio.
《Cosa state dicendo?》domandò con un filo di voce.
《Venticinque anni fa, poco tempo dopo che il signor Cristaldi rimase vedovo di Clorinda Treves, la madre di Maurizio, abbiamo avuto una breve relazione, prima che io conoscessi un altro uomo. Qualche mese dopo ho scoperto di essere incinta》spiegò Anna.
《Quindi mi stai dicendo che Maurizio e io...》fece la ragazza, ma aveva paura di concludere la frase.
《...potreste essere fratelli 》sentenziò sua madre.
《Oddio...》biascicò Elena, accasciandosi sulla sedia. Lei e Maurizio fecero l'amore per la prima volta a quattordici anni, poco tempo prima di progettare la loro prima fuga. Ora sua madre e suo zio le stavano facendo salire la consapevolezza di aver consumato un incesto. Si faceva schifo. Si sentiva sporca.

                                   ***

E la stessa sensazione la provò Maurizio, quando Chiara comunicò la verità a lui e Irene.
《Perché? Perché riemerge tutto adesso?》sbottò la minore.
《Vostro padre era un uomo pieno di segreti, con la sua morte dovevate aspettarvi che sarebbero venuti alla sua 》rispose la vedova Cristaldi.
《Questo non me lo doveva fare. Elena è mia sorella... mia sorella!》esclamò Maurizio sconvolto.
Si alzò da tavola senza nemmeno cenare, telefonò a Valerio Mercalli e si diedero appuntamento al Caffè del Tasso, dove raccontò tutto all'amico.

                                   ***

《Questa storia è assurda 》commentò Mercalli.
《Lo so, ma sembra vera》rispose Maurizio.
《E cosa te lo fa pensare?》fece Valerio.
《Ci sono le prove. I referti medici 》ammise affranto Cristaldi.
《Comunque tutta la vicenda mi puzza, amico mio. Prima Lanciani di Vallefiorita ti concede un prestito a patto che tu sposi Sofia, tu lo rifiuti, Chiara e Irene se la prendono con te e tu dimezzi le loro rendite; poi tutti gli altri banchieri di Bergamo e provincia che ti chiudono le porte in faccia; infine dei referti che attestano che tu e la tua amata Elena siete fratellastri. Ci vedo un folle piano per separarvi 》spiegò il primo.
《Realtà o folle piano che sia, devo parlare con Elena》fece il secondo.
《Ci parlerai, ma domani. Oggi bisogna bere. Tanto》propose il primo, ordinando una bottiglia di spumante e due bicchieri.
《Alla memoria di mio padre, che tutto era meno che un sant' uomo!》brindò il secondo.
I due amici bevvero in quantità diverse: Valerio qualche bicchiere, Maurizio tracannò quasi tutta la bottiglia; difatti fu l'amico a riaccompagnarlo a casa.
Chiara sentì rientrare il figliastro con la piacevole sensazione di aver vinto.

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