Capitolo 26

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La mattina dopo Maurizio si svegliò ed ebbe l'impressione che l'ostilità di Chiara e di Irene nei suoi confronti si fosse parecchio attenuata: soprattutto la sua matrigna, da quando aveva saputo che lui e Sofia si sarebbero visti, era diventata improvvisamente gentile nei suoi confronti.
《Come è andata ieri sera?》gli chiese a colazione, sfoggiando un sorriso a trentadue denti.
《È stata una serata piacevole》rispose Maurizio in tono asciutto.
《La mamma è in ansia di sapere quando vi rivedrete》intervenne Irene.
《Domani. Mi ha chiesto di andare con lei a Milano, per accompagnarla a vedere la "Boheme" alla Scala 》fece il ragazzo.

                                  ***

Dopodiché, finita la colazione, si preparò per uscire, con la sensazione di essere osservato fino al momento prima di essere fuori casa.
Arrivò alle Seterie con una sola priorità: parlare con Elena, spiegarle che lui non voleva tutto questo, che lo avevano incastrato.
Come al solito c'era una grande frenesia: collaboratori e dipendenti correvano da tutte le parti, con in mano pacchi, stoffe, stock di tinture, documenti vari.
Cecilia, vestita di tutto punto e alla moda, si preparava a correre nell'ufficio di Valerio Mercalli, con cui stava avendo una grande intesa: quella mattina le chiese di andare a cercare Maurizio urgentemente.
Il giovane seguì la giovane segretaria nell'ufficio dell'amico.
《Signor Mercalli, è arrivato il signor Cristaldi 》annunciò la ragazza.
《Grazie, signorina Dondi. Può andare 》sorrise Valerio. Poi, dopo che Cecilia fu uscita, si rivolse a Maurizio: 《Allora, come è andata con Sofia?》
《Abbiamo passato una piacevole serata. Ci rivedremo domani》rispose Cristaldi.
《Di già?》domandò Mercalli.
《Credimi, questa storia mi sta uccidendo. Mi sento incastrato, osservato e manipolato. Tutti si aspettano qualcosa da me. Non ce la faccio più...》sbuffò Maurizio.
《Immagino la pressione della tua famiglia e dei Lanciani di Vallefiorita》commentò l'uno.
《Riccardo è qui alla Silkway ogni tre per due, e Chiara e Irene sono gentili con me. Ma io devo parlare con Elena. Devo assolutamente trovare un momento》rispose l'altro.

                                   ***

Il ragazzo uscì dall'ufficio con la sensazione di non riuscire a respirare, quando fu richiamato dalla voce di Cecilia.
《Signor Cristaldi, il signor Lanciani di Vallefiorita la aspetta nel suo ufficio》comunicò la ragazza.
《Riccardo?》chiese lui seguendola.
Quando lo vide accomodato su una delle poltrone, ebbe come l'impressione che si sentisse già il padrone delle Seterie Silkway.
《Maurizio!》lo salutò.
《Signor Riccardo, come mai qui?》chiese il ragazzo.
《Ho saputo che il tuo appuntamento con Sofia è andato splendidamente, e che domani vi rivedrete ancora》esordì Lanciani di Vallefiorita.
《Le notizie volano...》commentò Cristaldi.
《Oh, mia figlia non fa che parlarmene. Si aspetta molto da te...》rispose Riccardo.
《Mi sta chiedendo qualcosa?》domandò Maurizio sospettoso.
《Domani sera alla Scala dovrai chiedere a Sofia di sposarti》disse l'uomo.
《Di sposarla?》domandò il ragazzo.
《Esattamente. A quel punto potremmo parlare del prestito, e le Seterie si occuperanno dell'abito da sposa di mia figlia 》spiegò l'uno.
《Dovrò mettermi in contatto con un gioielliere》fece l'altro, le parole che gli uscivano quasi a forza.
《Per quello non c'è problema, ci ho già pensato io. Verrà qui nel pomeriggio 》rispose il banchiere.
Maurizio non seppe come rispondere: non solo era stato già organizzato tutto, ma ogni cosa era orchestrata nei minimi dettagli.
Non voleva tutto questo. Ma si rese conto che era necessario: il suo matrimonio con Sofia avrebbe significato il saldo di tutti i debiti contratti da suo padre.

                                   ***

Schizzò via dall'ufficio, diretto verso il cortile, dove Elena avrebbe passato la pausa pranzo.
Appena lo vide, la ragazza si congedò dalle amiche e lo seguì dove nessuno potesse vederli.
《Che cosa vuoi ancora? Le cose si sono definite tra noi, o sbaglio?》sbottò lei.
《Non si è definito un bel niente. Riccardo Lanciani di Vallefiorita mi ha incastrato, vuole che sposi sua figlia Sofia e non mi lascia altra scelta...》rispose lui.
《Mi sembra tutto molto chiaro invece. Con un matrimonio vantaggioso salverai la Silkway e i posti di lavoro di tutti noi》commentò la giovane.
《Non mi aspettavo certo tutto questo. Non mi aspettavo i debiti di mio padre, né tantomeno le dichiarazioni di tua madre》continuò il ragazzo.
《Però adesso tutte queste cose sono successe. Non puoi fare finta di ignorarle, è la quotidianità. Sofia sarà tua moglie, e io la tua sorellastra 》affermò la Bassi.
《È tutto quello che hai da dire?》domandò Cristaldi.
《Tutto 》concluse la ragazza, ma mentiva, e avrebbe voluto dire la verità all'uomo della sua vita, mentre le voltava le spalle e se ne andava, cioè che lo amava e che avrebbe superato qualsiasi tipo di ostacolo per confutare le dichiarazioni di sua madre, a cui lei non aveva mai completamente creduto; ma forse era meglio lasciare le cose come stavano.
Maurizio era il padrone delle Seterie, e lei solo una filatrice.

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