Capitolo 66

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Quando Virginia aprì la porta e si vide davanti Maurizio e Irene Cristaldi, impallidì.
《Che cos'è questa storia?》esordì subito la ragazza, nella voce un misto di rabbia e disperazione.
《Mia sorella vuole solo parlare》cercò di mediare il fratello.
《Entrate 》li fece accomodare Virginia.
In breve tempo fu raggiunta anche da Maria, che nel vedere i due fratellastri rimase a bocca aperta.
《Quando è uscita la notizia, sono andata a chiedere a mia madre la verità. E lei mi ha dato questa. L'aveva scritta papà prima di morire. È per te, Maurizio. Riguarda tutto quanto 》dichiarò Irene, porgendo la lettera che aveva in mano al fratello.
Il ragazzo l'aprì e lesse ad alta voce:

"Caro Maurizio,
quando leggerai questa lettera, probabilmente avrò già lasciato questo mondo.
So di non essere stato un padre perfetto, e di aver ostacolato i tuoi sogni, ma adesso che sento di stare per arrivare al capolinea, capisco quanto sono importanti per te, e per questo motivo ti darò la mia benedizione per vivere alla luce del sole il tuo amore per Elena Bassi.
Probabilmente anche tua madre, Clorinda, sarebbe stata felice per voi: anche lei ed io ci siamo sposati per amore, ed è da quell'amore che sei nato tu. Se n'è andata troppo presto, con un infarto che l'ha colta mentre beveva un tè. Chiara mi consolò, ma non riuscii mai a superare la morte di tua madre, tanto che fu proprio questo a spingermi tra le braccia di Virginia De Sanctis, dalla quale ho avuto Maria, che è tua sorella, e io ho deciso di riconoscerla: ti chiedo di vegliare su di lei e di proteggerla nel momento in cui il resto della famiglia le farà la guerra - perché gliela farà.
Cercate di essere felici, e di perdonarmi se potete. Con affetto,

tuo padre."

《Quindi voleva riconoscermi?》domandò sbigottita Maria.
《La sua coscienza era troppo pesante per sopportare tutti questi pesi. Riconoscendo te, e benedicendo il mio amore per Elena, voleva redimersi》realizzò Maurizio.
《Era un uomo semplice che si è trovato a gestire situazioni troppo complicate. Non era cattivo》spiegò Virginia.
《Io non riesco a capire, né ad accettare tutto questo. Mio padre ha sposato mia madre col ricordo di Clorinda frapposto tra di loro. E per di più l'ha tradita con lei, signora De Sanctis. Per quanto mi riguarda, Maria non sarà mai mia sorella》rispose Irene.
《Irene, ti prego. Nessuno ha colpa in questa storia 》cercò di farla ragionare Maurizio.
《Non ho nient'altro da aggiungere 》insistette la Cristaldi, per poi girare i tacchi e andarsene.
Il silenzio che seguì fece molto più rumore di mille parole. Fu Virginia a spezzarlo.
《Si è fatto tardi, credo che dovremmo tutti riposare, domani sarà una giornata impegnativa. Soprattutto per lei, Maurizio. Se è ancora sposarsi con la signorina Sofia ciò che desidera 》commentò.
《Devo andare dai Bianchini...》disse convinto Maurizio.
《Non faccia lo stesso errore di suo padre, scelga la felicità!》esclamò la De Sanctis prendendolo per le mani.
《Lo farò 》rispose il ragazzo.
《Buona fortuna, Maurizio 》si aggiunse Maria.
Maurizio sorrise, prima di congedarsi.
Arrivò alla macchina che aveva cominciato a tuonare, e quando arrivò a Villa Bianchini sopraggiunse la pioggia. Sfidando le gocce fredde e insistenti, avanzò fin sotto le finestre e si mise a gridare: 《Elena! Ti prego, affacciati!》
Ma nessuno rispose. Il ragazzo non si perse d'animo e ricominciò: 《Lo so che sono l'ultima persona che vorresti vedere, perché in teoria domani dovrei sposarmi con Sofia. Ma non voglio, non posso farlo sapendo che amo te. Sì, perché io ti amo, Elena Bassi, ti amo da quando siamo piccoli, e ti amerò per sempre. Magari non vorrai rispondermi, ma io non me ne andrò di qui, dovessi ammalarmi, con tutta questa pioggia!》
A un certo punto si sentì uno scatto di serratura, poi una voce dietro di lui.
《Ti prenderai un malanno 》commentò divertita Elena, venendogli incontro. Maurizio sorrise commosso.
《Sei un incosciente, Maurizio Cristaldi, ed è per questo che ti amo anch'io!》aggiunse poi.
Il ragazzo avvicinò il suo viso a quello di lei, e si baciarono come non si erano mai baciati prima, come se niente e nessuno esistesse più al mondo, solo loro due.
Pensarono che probabilmente Sofia li avrebbe odiati, non sapendo che quella notte, quest'ultima la stava passando con Gianfranco.
《Ti sposerò io, domani!》le disse mentre erano nel letto, accarezzandole i capelli.
《Sarà una follia...》commentò divertita la ragazza.
《Una follia giusta!》sottolineò lui.

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