2

Màu nền
Font chữ
Font size
Chiều cao dòng

"Will tutto bene?" Mi domanda Jesse, una mia collega, nonché la mia migliore amica, vedendomi assorto nei pensieri.

"Si...beh no" sto ancora pensando a ciò che è successo ieri, con James. "ti ho raccontato cos'è successo con Boyce, non riesco a smettere di pensarci; non posso essere caduto nella sua trappola davvero!" Mi do uno schiaffo da solo.

"C'è da dire che è comunque un bel ragazzo nonostante tutto il suo carattere discutibile..." Risponde facendo spallucce.

"Jes, non mi aiuti così però, non posso dargliela vinta, non è assolutamente possibile" sbuffo. Non voglio che pensi di poter avere anche me come tutti gli altri.

Ed è in quel momento che mi viene un'idea spettacolare:

"E se facessimo finta di stare insieme, per cercare di scoraggiarlo e farlo passare ad una preda più facile?" Propongo.

"Sei sicuro? Sai lo volevi baciare nel bagno...non so se sarà credibile"

È rischioso è vero, però non mi importa, non ora.

"Non al 100% ma cosa altro possiamo fare per allontanarlo?"

"Mi fido, proviamoci Will"

Mi porge il braccio e attraversiamo il ristorante andando verso l'uscita perché tanto oggi dovevamo fare solo il turno della colazione e dato che sono le 10:45 il turno è largamente terminato.

Così, mano nella mano, ci assicuriamo di passargli proprio davanti, in modo che dal suo solito tavolo riesca bene a vederci.

Riesco a percepire i suoi occhi verdi puntati su di me e per questo decido anche di fare una cosa non del tutto prevista: baciare appassionatamente Jesse.

Lei all'inizio è stranita ma poi capendo la mia idea non può fare altro che darmi corda.

Così rimaniamo qualche secondo davanti al portone di ingresso.

Ci separiamo, ci teniamo per mano un altro po' fino a che non scompariamo svoltando l'angolo.

E Jes appena ci separiamo mi tira un ceffone per il bacio e io mi scuso per l'impulso che ho avuto, ma era così importante per me farglielo proprio così.

"Sei un stupido, però baci bene dai" mi consola. "Ora io vado, speriamo ne sia valsa la pena"

Ci salutiamo e io continuo a camminare per conto mio, felice di quello che ho appena fatto e di come sia riuscito almeno un po' a scioccarlo, perché sono sicuro di esserci riuscito.

Ma poi, dopo qualche minuto di camminata, mentre sono intento ad ascoltare un po' di buona musica con le mie cuffiette che ho appena tirato fuori dalla tasca, sento una mano afferrarmi la spalla.

Mi giro di scatto per lo spavento e lo vedo: James è davanti a me, con il suo solito sguardo glaciale ma così dannatamente sexy, i suoi occhi magnetici e il suo sorriso da malandrino.

"Willy...chi era quella bella ragazza bionda con cui sei uscito? Non dirmi che fingi di essere etero perché ti vergogni di chi sei veramente..." Dice con tono altamente strafottente.

"Ma no! No...lei è la mia ragazza: Jesse; io non faccio finta di essere etero e vorrei farti notare che non ho mai detto di esserlo al 100%...anzi ti dirò, sono bi, sai cosa significa, vero?" Cerco di tenergli testa. "E comunque, perché ti importa, non sarai mica geloso?" Lo incalzo.

"Ti dico la verità: si sono leggermente geloso, ma non pensare di avermi stravolto la vita eh" risponde e io rimango leggermente scioccato, non pensavo lo ammettesse con questa facilità.

Non mi posso far scappare questa opportunità, anche se piccola, la devo cogliere.

"Però mi sembrava che fossi stato tu a respingermi all'ultimo nel bagno ieri; quindi essere geloso ora non mi pare proprio molto coerente" sto andando benissimo devo fargli capire che stavolta ho vinto io.

"Si può essere gelosi per molti motivi e in diverse situazioni, caro mio...ho fatto anche cose a tre nella mia vita, quindi se pensi che ti voglia tutto solo per me ti stai sbagliando, potrei benissimo condividerti con questa...Jesse e anzi, potrei benissimo prendervi entrambi; ah e aggiungo una cosa, sei un fidanzato di merda lo sai? Provare a baciarmi quando hai la ragazza..."

Cazzo non va bene, ha ribaltato la situazione.
Io rimango in silenzio, non voglio far peggiorare le cose.

Mi si avvicina ancora di più: "Non hai vinto Willy, non è finita, al comando ci sarò sempre io e stai tranquillo, ho appena cominciato" mi fa' l'occhiolino, si rigira e con le mani in tasca se ne va.

Cazzo.

Non è andata come avevo previsto, per niente.

Però allo stesso tempo vedermi con Jes lo ha scosso perché in fin dei conti mi ha seguito, e questo è già qualcosa.

Decido di fare una passeggiata per schiarirmi le idee, passo fra le strade e arrivo fino al mio parco preferito , dove rimango per quasi due ore senza accorgermene.
Il tempo quando sono lì vola. La tranquillità mi culla e...niente, amo quel parco.

Quando finalmente arrivo a casa e salgo le scale per arrivare alla mia porta, proprio prima di aprirla decido di guardare il messaggio che mi è appena arrivato.

Sbianco quando noto che quel messaggio in questione viene da un numero sconosciuto, ma in realtà è il suo contenuto che mi fa bloccare.

Dice: "Ciao Willy, sono io, Boyce, si, ho il tuo numero; non perdere tempo a capire come ho fatto a scoprirlo: ho le mie conoscenze. So molte cose su di te. Ma la cosa che volevo dirti è: ti aspetto al ristorante fra mezz'ora"

Sono scioccato, turbato, non so come...

Dovrei...cosa devo fare??

Ma poi cosa vuol dire che mi aspetta fra mezz'ora al ristorante...il mio turno per oggi è finito.

È pazzo.

Apro il portone dell'appartamento, mi butto subito sul letto e salvo il numero come "James psicopatico Boyce" perché credo sia il modo più adatto.

Devo metabolizzare tutte queste cose, ma non faccio in tempo a rilassarmi neanche per due minuti perché dopo poco mi suona il telefono e vedo il nome del mio capo apparire sullo schermo.

"Pronto?"

"Kopfer, ci servi al ristorante fra venti minuti, c'è stata un'inversione di turni, ti aspetto, sii puntuale" sentenzia.

E attacca.

Non ci voglio credere, è stato James, può essere stato solo lui a farmi cambiare il turno.

Pezzo di merda.

Mi lavo un po' e sistemo di nuovo la mia uniforme. Stavolta decido di prendere la macchina per andare a lavoro, non ho voglia di andare a piedi.

Faccio tutto il tragitto con un peso sul cuore. In cosa mi sono cacciato?

Appena entro noto subito James al suo solito tavolo, che mi fissa mentre passo per andare a sentire le direttive del capo.

"William" mi chiama Gabriel "ti ho chiamato perchè mi aspetto che tu faccia un servizio impeccabile al cliente del tavolo 69; deve uscire super soddisfatto, è uno di quelli che spende di più ogni giorno, lo sai e quindi... È molto importante e ha espressamente chiesto di te. Se non vuoi farlo non mi importa, lo farai comunque" mi dà una pacca sulla spalla "ti occuperai solo di quel cliente fin quando non se ne andrà, intesi?"

"Si" che altro posso dire?

E ovviamente chi è quello seduto al tavolo 69? Boyce. Scontato. Ha chiesto di avermi come suo cameriere personale praticamente e nessuno può dirgli di no, è troppo influente, lui e la sua dannata famiglia!

Mi avvicino cauto verso il tavolo, cercando di mantenere la calma. La luce del suo tavolo è quella settata sulla luminosità minore e questo lo rende ancora più inquietante.

La tovaglia di velluto bianco e rosso si abbina perfettamente al suo abito, che è praticamente dello stesso colore. Un completo meraviglioso, elegantissimo.
La camicia bianca si intravede grazie ai primi due bottoni aperti.

Ma il mio sguardo cade sempre e solo sui suoi occhi.

Dio non posso farne a meno.

"Che cosa significa tutto questo, James? Ora sono il tuo schiavetto?" Gli domando sottovoce.

"Siediti" risponde solo così indicando la sedia davanti a lui.

La luce soffusa sembra perfetta anche per un appuntamento, ma mi rifiuto di pensare che io possa essere ad uno con lui in questo momento.

"Willy, Willy..." Dice sottovoce.

"Non mi chiamare così per favore" non voglio che continui a darmi questo nomignolo.

Rimango con le braccia incrociate a fissarlo senza dire altro e lui per un po' fa lo stesso.

"Hai bisogno di qualcosa? Ordini?" Spezzo il silenzio.

"Si vorrei il piatto del giorno per pranzo" risponde.

Finalmente si è deciso, annuisco e cerco di alzarmi per andare verso la cucina a comunicare l'ordine quando...

"Non ancora. Non ho fame ora, magari fra qualche minuto, risiediti per favore...Willy" e marca molto l'ultima parola, facendomi ribollire il sangue nelle vene.

"James la puoi smettere con questi giochetti, puoi avere tutti quelli che vuoi, trovati qualcun altro" non ce la posso fare.

"Calmo Willy! Mi eccita molto di più vederti arrabbiato e così desideroso di baciarmi"

Ahh!!

"E cosa ti fa pensare che io voglia baciarti?" Domando alzando il sopracciglio.

"Il tuo sguardo, le tue labbra, il tuo corpo...tutto di te sogna un mio bacio"
Dio quando fa così non lo sopporto...non è possibile che sembri così tanto palese.

Non ce la posso fare, pensavo di nasconderlo meglio. Perché è vero, nonostante io non lo sopporti, vorrei finire quello che abbiamo iniziato nel bagno la scorsa volta.
Ma non voglio dargli altre conferme, almeno non per ora.

"Ho cambiato idea sai, non ho proprio più fame, me ne vado; è stata una bella conversazione..." Si alza, io faccio lo stesso, poi mi prende la mano e con la sua sale fino alla spalla per poi afferrare delicatamente il mio collo "amo quanto fremi sotto il mio tocco; buon pomeriggio!" Si allontana e fa per raggiungere la porta ma si gira prima e mi dice:

"Ah e dimenticavo una cosa! Tra poco vedrai che riceverai una notizia...spero ti faccia capire chi è davvero al comando di questa cosa, visto che mi sembra che tu l'abbia un po' dimenticato" e poi lascia definitivamente il ristorante.

Non ci sto capendo davvero più nulla. Ora cosa intende?

Ma quando torno nel retro trovo subito la risposta.

Ho appena ricevuto un messaggio da Jesse.

Bạn đang đọc truyện trên: Truyen2U.Pro