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In che situazione orribile mi sono cacciato! Ma perchè devono succedere tutte a me.

Non mi può attrarre un ragazzo normale? Assolutamente no, deve essere lo psicopatico di turno.

Ora mi tocca anche chiamarlo per risolvere questo casino ed è proprio quello che cercavo di evitare. Non volevo avere contatti fuori dallo stretto necessario con James ma evidentemente l'universo mi vuole male e mi condanna a rimanergli attaccato, dandogliela vinta.

Apro il telefono e seleziono il suo numero. Faccio un grande respiro appoggiandomi anche ad uno degli scatoloni presenti nel retro e dopo cinque minuti abbondanti di riflessione, lo chiamo. Jesse è troppo importante per me, farò tutto quello che è nelle mie capacità per lei.

"Tesoro!" esordisce il mio caro amico e io inizio a pentirmi di ciò in cui mi sono appena buttato.

"Non mi chiamare così, e poi ti ho telefonato per Jesse...come hai potuto?!" domando irritato, non voglio girarci intorno.

"Non puoi fare quei giochetti con me Willy...proprio no" dice con tono deluso.

"Ma se sai che era solo un "giochetto" perchè te la sei presa così tanto? Al massimo non era meglio far licenziare me?!" grido nel microfono del telefono, sono troppo agitato. Davvero troppo.

"E non averti più tutto per me a lavoro? Assolutamente no; e poi dai, ti avevo avvertito del potere che avevo, non pensavo che saresti stato così stupido! E anche se non state davvero insieme non mi importa, posso fare ciò che voglio e te lo volevo dimostrare un'altra volta ancora"

"Ti prego James, ora smettila di fare il solito arrogante e ascoltami, ti sto chiedendo di far riassumere Jesse...stava per essere promossa, ci teneva davvero tanto e tu sai benissimo quanto è difficile fare carriera lì dentro" lo voglio sottolineare.

"E io cosa ci guadagnerei?" domanda e riesco a percepire il suo sorrisetto da stronzetto approffittatore da dietro lo schermo.

Deve sempre avere qualcosa in cambio, è pazzesco. Sto in silenzio per un po' pensando a cosa potrei dargli ma non mi viene in mente nulla.

Cosa c'è che uno come lui, che ha già tutto, può volere da me?

Oh...forse...No! Non posso dirgli una cosa del genere!

Ma così molto probabilmente accetterebbe...mi sa che è l'unico modo. Ci devo provare, per Jes. Le voglio troppo bene e sono disposto a dire anche questo.

Mi guardo intorno prima di fargli la mia proposta, cercando di trovare un'altra soluzione in extremis tra gli scatoloni e le scope del retro, ma non mi viene nulla.

"Avresti me, una volta per tutte, è quello che hai sempre voluto, no? È per questo che hai fatto tutto questo: tu ridai il lavoro a Jesse e io sarò tuo" ammetto che, una volta detta ad alta voce, questa proposta mi sembra leggermente esagerata, ma ora come ora sono davvero disperato, voglio rendere di nuovo contenta la mia migliore amica e non vanificare tutti i suoi sforzi.

Allo stesso tempo però una parte di me che sto cercando di sopprimere vuole quello che gli ho appena proposto.

Il mio corpo vuole essere toccato dalle sue mani, è inutile, più cerco di nasconderlo più torna a galla. 

Ho capito di non odiare James Boyce, odio solo il fatto di desiderarlo così tanto ardentemente da quel nostro primo "quasi bacio" nel bagno.

Vorrei davvero non provare queste cose dato il tipo di persona che è James ma...

"No" solo queste due lettere provengono dalla sua bocca.

Cosa?

"No?" domando nuovamente per cercare di capire se ho sentito bene.

"No, è semplice, non accetto la tua proposta; la tua cara amica Jesse rimarrà senza lavoro e io riuscirò ad averti comunque" non ci credo, non voglio credere a quello che ha appena detto.

Che persona di merda!!

"Ma..." cerco di dire ma vengo subito interrotto.

"Niente "ma", ciao Willy, ci vediamo!" e aggancia.

Come cavolo faccio ora. Sono disperato, non posso dirlo a Jes...come la prenderà...mi ucciderà!

Ha lavorato così duramente per arrivare a quel posto e stava anche per avere una promozione...era il suo lavoro dei sogni arrivare ad essere capo di sala.

Ed è tutta colpa mia, perchè nonostante tutto riconosco che se non avessi agito in certi modi James non sarebbe arrivato a tanto, ho tirato la corda fino al suo limite e l'ho fatta rompere.

Mi tocca chiamare lei ora.

Anzi no, meglio andare direttamente a casa sua.

Chiedo il permesso a Gabriel di andare e lui me lo accorda dato che il signorino Boyce ormai è già andato via e i miei servizi speciali non servono più.

Riprendo la macchina e guido velocemente fino a casa della mia migliore amica, cercando di trattenere le lacrime, che però escono comunque a fiotti.

Busso alla sua porta e mi apre dopo un paio di secondi la versione di Jes in pigiama, con i capelli disordinati e con il mascara tutto colato sulle guance.

"Scusa...non ci sono riuscito...non mi ha ascoltato; ho provato ogni cosa" dico solo queste parole poi scoppio di nuovo a piangere e a scusarmi a raffica fino a quando Jes, dopo avermi detto di entrare, non mi abbraccia.

Ci sediamo sul divano e dopo che ho smesso leggermente di singhiozzare, parla lei:

"Mentirei se ti dicessi che non sono arrabbiata con te per quell'idea malsana dei finti fidanzati, ma mentirei allo stesso modo se ammettessi di non volerti più come migliore amico; hai fatto ciò che potevi, ci hai provato e la colpa non è solo tua, tu ci sei sempre stato per me, in ogni momento della mia vita e non ho intenzione di buttare via quello che siamo noi per un lavoro; ne troverò un altro, ora c'è molta richiesta...e anche se non sarà il posto dei miei sogni, chi lo sa? Potrebbe diventarlo con il tempo, ma so che potrebbe essere così solo se ci sarai tu, Will, accanto a me" e torna a stringermi in un forte abbraccio.

Quanto sono fortunato...non me lo aspettavo.

"Ti voglio bene Jes, non sai quanto" le sussurro all'orecchio.

"Anche io, stupido!"

Ci stacchiamo e rimaniamo in silenzio per un po', come facciamo sempre dopo momenti di questo tipo, fino a quando decido di raccontarle tutte le conversazioni fra me e James, anche per cercare di trovare insieme una soluzione.

Ma Jes ad un certo punto, mi fa una domanda:

"Certo che potevi innamorarti di un altro, eh? Proprio di uno stronzo patentato come lui avevi bisogno in questo momento?"

La parola innamorato mi inquieta, non credo di provare quello per lui.

"Io non sono innamorato di James! Sono solo...il mio corpo è attratto perchè ci sa fare, nulla di più" ammetto. "Anche perché mi tratta male e poi non lo conosco neanche così bene"

"Mhh; esiste il colpo di fulmine...e io credo di conoscerti abbast-"

"Che c'è non mi credi?" domando indispettito interrompendola.

"Nulla...lascia stare; e comunque un consiglio che ti posso dare è non dargli corda, non ti arrabbiare, non fare ciò che vuole da te; ora però vai, voglio comunque stare un attimo da sola, per pensare, sai non ti ho ucciso ma sono ancora turbata" lo dice mentre si alza e mi porta verso l'uscita.

La capisco, ha ragione a voler elaborare la cosa da sola, ne ha tutto il diritto.

Mi sono liberato di un peso e il tragitto verso casa diviene molto più piacevole. Almeno non ho perso Jes.

Ora mi rimane solo un problema: James.

Non voglio dargli soddisfazione...gliene ho già data troppa con la conversazione di prima, Jes ha ragione, devo calmarmi e evitare di cedere ancora alle sue provocazioni.

Ma si sa, quando si parla del diavolo...

Noto una persona camminare sul marciapiede in un completo elegantissimo e super curato con una sigaretta fumante in mano: il mio tormento. Lo riconosco subito.

Decido di accostare e scendere dalla macchina per poterlo raggiungere.

"Boyce!" urlo per farlo girare.

Quando lo fa i suoi occhi mi colpiscono come ogni volta "Willy! Ma che ci fai qui?" domanda.

"Ti ho visto, ho appena parlato con Jesse e ho pensato di farti prendere coscienza del fatto che hai fatto del male ad una ragazza che non si meritava tutto questo"

"Ah grazie, che bel pensiero...vuoi venire con me in un posto?" che posto? cosa intende? poi non era questo l'argomento della conversazione! Dio quanto odio quando cambia così gli argomenti a suo favore!

Però non faccio in tempo a dire niente che si corregge da solo "Ah no, scusa non mi ero ricordato che ora mi vedo con Jacob e stasera con Jessica, si può fare domani però!"

"Chi, scusa?" domando confuso da queste sue ultime affermazioni.

"Non credo di doverti spiegare come si utilizza un'app di incontri, vero Willy?"

"Tu ti stai vedendo altre persone?" Chiedo.

"Si? Cosa c'è che non ti torna..." rimango in silenzio guardando e basta "oh oh oh  ho capito...pensavi di essere l'unico a ricevere le mie attenzioni!" e gli parte la sua solita velata risatina.

Non so cosa dire, è vero, pensavo che date tutte le energie spese su di me lui fosse interessato davvero a conquistarmi e che si stesse concentrando solo sul farmi dispetti. Mi era entrata in testa l'idea che dopo la scenata di gelosia ci fosse qualcosa in più per lui, qualcosa di particolare che lo intrigava in me.

In questo momento sbotto: "E allora perchè licenziare Jesse, se non sei geloso perchè ti interesso solo io e se riesci senza problemi a portarti a letto addirittura due persone in un giorno?! Che bisogno c'era! Pensavo di aver capito che i giochetti di avere altri partner non ti piacessero, dato che quando l'ho fatto io sembravi uno psicopatico geloso"

Mi aspettavo davvero qualcosa di diverso.

"Perchè potevo e perchè in quel momento mi andava, ma non credo di doverti spiegazioni, soprattutto non a te" sospira, continuando a fissarmi "e poi scusa, non hai mai sentito dei rapporti di una botta e via? non è che mi ci fidanzo, come tu mi volevi far credere con quella scenetta al ristorante, ci scopo e basta" sorride e se ne va, lasciandomi fermo immobile come ogni volta, senza parole.

È proprio uno stronzo.

Non posso andare avanti così!

La sua nomea non delude, ha mille avventure con sconosciuti, è fatto così.

E io sono solo un passatempo con cui giocare. Ovvio.

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