Capitolo 77.

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Seguii silenziosamente Blaise, tutta quella storia mi faceva stare male. Volevo bene a Theo, vederlo comportarsi in quel modo mi feriva nel più profondo. Credevo di aver trovato un vero amico.

"Blaise..." chiamai il suo nome alle sue spalle, camminava a passa spedito. "Non dirlo a Draco." Parlai a bassa voce. Si fermò di colpo e si voltò.

"Grace, se lo scopre se la prenderà con me." Rispose serio.

"Succederà un casino se glielo dici, non voglio che finisca per litigare ancora con Theo." Mi avvicinai a lui.

Pensavo che non dire nulla fosse l'opzione migliore, Draco odiava Theo, se avesse saputo della sua... vicinanza, sarebbe uscito fuori di testa. Non volevo che tornasse qui di corsa preoccupato.

"Io-"

"Ti prego... se dovesse ricapitare, lo diremo insieme a Draco." Lo pregai, in fondo non era successo nulla di grave. Ancora.

Blaise sospirò e si grattò la fronte con le dita, rimasi in silenzio con il fiato sospeso. Non c'era bisogno di far preoccupare Draco inutilmente.

"E va bene, ma non posso stare zitto se dovesse riavvicinarsi a te." Io annuii velocemente e buttai fuori quel respiro che tenevo bloccato in gola. "Andiamo a mangiare." Si voltò e seguì la strada verso la Sala Grande. Blaise rimase in silenzio per tutto il tempo, i miei pensieri si concentrarono di nuovo su Draco. Quando finimmo di cenare, tornai nella mia stanza e decisi di mandargli una lettera. Mi sedetti nella sedia della scrivania e presi un foglio di pergamena.

Caro Draco

Mi mancate anche voi, dai un bacio a Narcissa da parte mia. Qui tutto bene, Blaise mi controlla continuamente, qualcosa mi dice che lo sta facendo per te. Ci vediamo presto.

Tua, Grace.

Elymas prese la busta con il suo becco e mi avvicinai alla finestra aprendola per farle prendere il volo. Guardai la mia civetta allontanarsi. Sospirai pesantemente e mi preparai per la notte.

Dopo una doccia e aver indossato il mio pigiama, mi diressi nel letto e mi addormentai con l'immagine degli occhi di Draco nei pensieri.

Draco's POV

Sentivo mia madre sospirare continuamente, erano sospiri tristi. Mi metteva a disagio guardarla fissare continuamente la porta come se lei potesse spuntare da un momento all'altro. Avevo spiegato a mia madre che Grace voleva passare del tempo con suo zio, era contenta sì, ma un po' triste.

"Sta bene? Sei sicuro che non verrà? Mi guardò con un bagliore di speranza nei suoi occhi.

Era troppo affezionata a Grace, l'amava tanto, proprio come si fa con un figlio. Per la prima volta ero contento di quel rapporto che avevano istaurato, sarebbe stato più facile dirle di noi. Narcissa già conosceva Grace e sapeva quanto fosse una brava ragazza, anzi, sarebbe impazzita di gioia appena l'avesse scoperto.

"Sì mamma, sta bene e no, non verrà." Sbuffai, la sentii di nuovo sospirare.

Non ero del tutto tranquillo a sapere Grace da sola al castello, beh, sola non era. Avevo chiesto a Blaise di rimanere con lei, non mi fidavo di Theo e non volevo che l'unico amico che avessi lì, fosse lui. Mi meravigliai quando non vidi più Theo girarle intorno ma forse, appena avesse saputo della mia partenza, sarebbe piombato su di lei come un'arpia.

"È passata una ragazza prima del tuo ritorno, chiedeva di te." La sua voce tranquilla mi fece accapponare la pelle.

Mi bloccai improvvisamente col cuore che batteva forte, una ragazza?

Doveva essere per forza Adeline, sapeva dove abitassi, anche perché non conoscevo altre ragazze talmente pazze da bussarmi alla porta. La vera domanda era: perché Adeline si sarebbe spinta fin quaggiù dalla Beauxbatons?

"Ti ha detto il suo nome?" Mi alzai dalla poltrona in cui ero seduto, rimanere seduto mi rendeva ancora più nervoso. Mia madre scosse la testa.

"No, mi ha detto che è una tua amica. Abbiamo parlato anche di Grace, è anche una amica sua?" L'innocenza nello sguardo di mia madre mi fece sprofondare lo stomaco. Lei non conosceva Adeline, e mi puzzò ancora di più il fatto che conoscesse Grace. Qualcosa mi portò dritto dritto all'unica persona che avesse potuto dire di Grace ad Adeline: Theo.

Il desiderio di spaccargli la faccia crebbe in me. Perché mandare Adeline qui? Che cosa aveva in mente quel farabutto?

"No, non è una nostra amica. Se dovesse tornare, non farla entrare, non parlarci neanche." Le dissi con tono serio e deciso, mi guardò aggrottando leggermente le sopracciglia.

"Perché? È così carina, mi ha detto che ti conosce da quando eravate ragazzini." Scossi la testa e mi fermai davanti a lei.

"Perché te lo dico io! Non voglio che si avvicini a questa casa." Alzai la voce, mi sentivo lo stomaco sotto sopra. Erano anni che non provavo quelle sensazioni, non erano affatto positive. Non volevo vedere Adeline, era una parte del mio passato che avevo superato insieme a Grace.

Adeline portava distruzione, soprattutto dopo come le cose tra noi erano finite, era molto vendicativa. Anche se non conoscevo i suoi pensieri in quel momento sapevo benissimo a cosa stesse puntando.

"Va bene... tutto bene tesoro?" La preoccupazione scavò ancora di più i suoi tratti. Sospirai e mi sedetti al suo fianco sul divano, le presi una mano tra la mia e la strinsi leggermente.

"Non preoccuparti, solo... non farla avvicinare, okay?" Le dissi con voce più dolce, i suoi lineamenti si rilassarono ma non del tutto, c'era ancora un accenno di preoccupazione sul suo viso.

"D'accordo, non sembrava comunque che avesse intenzione di tornare o rimanere, aveva con sé un baule e qualche borsa. Probabilmente stava partendo e voleva salutarti." Mi sorrise.

Mia madre era troppo ingenua, credeva che una bella ragazza dall'aspetto dolce, non potesse mai nascondere nulla. Adeline era tutto il contrario della dolcezza, a quanto aveva detto suo cugino, era cambiata parecchio. Speravo solo di non vederla.

"Va bene mamma, tranquilla. Tu..tu fa solo come ti ho detto io." Tirai gli angoli della labbra in una specie di sorriso tranquillo, non dovevo far agitare anche lei.

Qualcosa che picchiettava sulla grande finestra in salone, ci fece voltare le teste di scatto. Mi sentii il cuore in gola ma esso tornò al suo posto quando vidi che si trattava della civetta di Grace, Elymas.

"Quella è la civetta di Grace!" Mia madre si avvicinò e tirò il pomello della finestra, Elymas entrò e volò verso di me lasciando cadere una busta sulle mie gambe. Presi in mano la lettera.

"È Grace." Dissi ad alta voce scartando la busta, tirai fuori il foglio di pergamene e lo lessi. "Ti manda un bacio." Non alzai lo sguardo dal foglio, sentii l'emozione di mia madre mentre tornava accanto a me.

"Tutto bene? C'è qualcosa che non va?" Mi chiese per la centesima volta.

"Sì mamma, ha risposto solamente alla mia lettera." Richiusi la lettera nella busta e mi alzai, mia madre mi seguì con lo sguardo. Avanzai verso il tavolino degli alcolici e versa in un bicchiere un po' di Whisky. Avevo bisogno di bene per riuscire a inghiottire quella novità su Adeline.

"Non è presto per bere, tesoro?"

Rimasi con lo sguardo fisso sulla finestra aperta, buttai giù il liquido che mi provocò parecchio bruciore lungo tutta la gola.

"Non lo è mai." Mormorai appoggiando il bicchiere sul tavolino. Salii al piano di sopra in silenzio e mi buttai sul mio letto.

Cazzo!

Grace's POV

Elymas era tornata ma senza un'altra lettera da parte di Draco. Erano passati quattro giorni dalla sua partenza. Piton mi aveva chiamata nel suo ufficio e stavamo lavorando a qualche pozione.

"La pozione sputafuoco è di livello avanzato, è molto complessa e dimenticare la menta comporterebbe ustioni a palato e gola." Spiegò, io annuii al suo fianco. Sopra un tavolo in mezzo alla stanza, aveva preparato tutti gli ingredienti e aveva posizionato un calderone. "Sei molto brava con le pozioni, quindi ti faccio fare tutto da sola."

Piton si sedette alla sua scrivania, cominciai a sminuzzare la menta e metterla da parte, presi cinque semi di fuoco e sette ramoscelli di Valeriana, posizionai accanto ad essi anche la Lavanda e la polvere di corno di drago. Seguii le istruzioni che mi aveva dato mio zio e dopo un'ora avevo finito la pozione, doveva solo cucinare per altre due ore e il risultato si sarebbe visto solamente alla fine della cottura.

"Sembrerebbe tutto apposto." Piton si era avvicinato sbriciando dentro il calderone. "Nell'attesa puoi fare una pausa." Finì mescolando il liquido.

"Va bene, tra due ore sarò qui." Annuii e presi la mia bacchetta che avevo lasciato sulla sua scrivania.

Era un ottimo metodo per non pensare ad altro, mi piaceva preparare le pozioni, soprattutto impararne delle nuove.

Uscii dai sotterranei e mi avviai verso il piccolo cortile, alcuni studenti erano seduti nei corridoi a mangiare schifezze o a chiacchierare animatamente. Pensai ad Hermione, mi mancava la sua risata e la sua parlantina continua, non vedevo l'ora di vederla.

Mi sedetti sopra una panchina in cortile, assaporai l'odore dell'estate che lentamente si faceva avanti e ascoltai il cinguettio degli uccellini. Appoggiai le mani indietro la panca e chiusi gli occhi, il sole baciava la mia pelle riscaldandola piacevolmente. Aprii gli occhi quando un'ombra oscurò il sole davanti a me.

"Ciao, come stai?" Il sorriso di Oliver si allargò dolcemente, mi raddrizzai e gli sorrisi.

"Ciao Oliver, sto bene, tu?" Si sedette accanto a me.

"Benissimo, sto preparando dei nuovi schemi per la squadra. Come mai sei rimasta al castello?"

"Mio zio, sai..." indicai un punto qualunque alle mie spalle, Oliver aprì la bocca e annuì.

"Capisco, e il tuo ragazzo?" Mi guardò alzando velocemente le sopracciglia, scoppiai a ridere e lo spinsi leggermente dalla spalla.

"Mh è tornato a casa." Sorrisi guardando il cielo.

Oliver tornava a casa solamente a fine anno, preferiva rimanere al castello e creare nuovi schemi per il Quiddich durante le vacanze. Mi sembrava troppo triste, io mi sentivo già in colpa per essere rimasta, volevo vedere Narcissa almeno una volta ma ormai era troppo tardi, ci saremmo riviste a fine anno.

"D'accordo, allora ci vediamo in giro." Si alzò e mi diede una pacca sulle spalle.

"Ci vediamo." Gli sorrisi amichevole, cominciò a camminare ma si bloccò, lo guardai aspettando che facesse qualcosa. Si voltò lentamente e tornò verso di me. "Oh Grace, se qualche volta il tuo fidanzato cadrà dalla scopa, nulla di personale eh. Mi scuso in anticipo ma...è il Quiddich." Alzò le spalle e strinse le labbra in una linea retta cercando di non ridere, lo guardai seria qualche secondo prima di scoppiare.

"Tranquillo, lo sai anche tu quanto possa essere abbastanza agile sulla scopa." Ridacchiai scuotendo la testa. Oliver sorrise e annuì velocemente.

"Già. Ci vediamo." Alzò la mano verso di me per poi scomparire dentro un corridoio.

Ripresi la posizione assunta prima del suo arrivo e mi godetti il sole.

Spazio autrice
Buon pomeriggio a tutti.
Cosa pensate del fatto che Adeline sia passata da Draco? Forza forza, vediamo cosa pensate voi.
Comunque ieri sono stata malissimo, soffro continuamente di mal di testa e mi capita che me ne arrivi uno davvero forte, tanto da farmi addormentare le mani e la bocca. A voi è mai capitato? C'è qualcuna che ha avuto delle cose simili?
Adesso sto meglio, il mal di testa è leggero. Ma sono preoccupata...
Lasciando perdere questo discorso, vi ricordo l'aggiornamento di Venerdì. Un bacione.

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