LAMINAE - La Torre

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⚠️ALERT⚠️

Sì, è il solito alert: se non avete terminato Laminae andate a leggere qualcos'altro, che qui ci sono spoiler e roba incomprensibile!

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"La coda del Pavone è in grado di mandare in pezzi la Torre, ma la troppa sicurezza potrebbe rendere vano ogni tentativo".

Laminae

XVI - La Torre è una carta molto speciale (non a caso sarà quella che più verrà discussa all'interno della storia).

Dal punto di vista del percorso alchemico, segna il passaggio tra la fine del Nigredo e l'inizio dell'Albedo, quindi tecnicamente non appartiene in modo netto a nessuna delle fasi. Rappresenta quella che veniva definita "cauda pavonis", coda di pavone (Ricordate il pavone? Non Raven, quello so che ve lo ricordate 😂 Mi riferisco al pavone che avevate notato nelle illustrazioni della prima parte dedicata a Opera 😉).

Come ormai sappiamo, una delle conseguenze del Nigredo è la decomposizione della materia. Questo, secondo gli alchimisti, provocava la comparsa di scintille luminose (probabilmente un effetto visivo dato dal mercurio fuso ad altissima temperatura) che fuoriuscivano dal vaso alchemico e che venivano descritte come un cielo stellato, ma iridescente.

Da qui nasce il paragone con la coda del pavone, dal momento che in questa fase apparivano i diversi colori dell'Opera prima di fondersi insieme e generare il bianco, che li contiene tutti. Il fenomeno veniva a volte descritto come un "lampo" (fulminatio) che dal nero portava al bianco attraverso lo spettro dei colori. In entrambi i casi, si allude alla necessità di fondere insieme tutti e quattro gli Elementi per ottenere l'unità finale, e ormai sappiamo come questa "compresenza" sia necessaria al compimento dell'Opera.

Nell'Arcano troviamo proprio l'illustrazione grafica di questo momento, talvolta rappresentato con la coda del pavone, talvolta con il lampo. Il cielo pieno di scintille è un preludio alle Stelle, la carta successiva. La lama, quindi, simboleggia il passaggio dall'oscurità alla luce, ma anche quello dal vecchio al nuovo. Nella Torre c'è la distruzione dei sistemi obsoleti, il crollo necessario perché dal passato possa nascere il futuro.

Tuttavia è anche una carta che mette in guardia: lungo il cammino per portare a compimento la Grande Opera si può incorrere in numerosi pericoli.

Trasformare il piombo in oro (ovvero, compiere metaforicamente un viaggio alla ricerca del proprio io) significa tentare di armonizzare gli opposti. Nel momento in cui si riesce a dominare le passioni, come ci ha detto di fare la lama del Diavolo, si corre il rischio di passare all'esaltazione di sé, di sperimentare l'ebrezza del successo ottenuto, e questo potrebbe vanificare tutti i progressi raggiunti fino a quel momento.

La Torre, quindi, rappresenta il risultato finale al quale i nostri eroi vorrebbero giungere e, allo stesso tempo, l'avvertenza che viene data loro, di guardarsi dalla troppa sicurezza per evitare il fallimento.

Se tutto andrà per il verso giusto, allora riusciranno a vedere sorgere le Stelle dell'Albedo, che scopriremo nel prossimo capitolo 😊

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