Capitolo 7. Aprile 2016

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Rufus si era sentito a disagio nell'essere invitato a casa di Lorenzo, ma lo aveva rassicurato un po' il fatto che loro due non sarebbero stati da soli.

"Mia sorella è venuta a stare qui per qualche giorno, quindi pensavo di fare una cena con noi tre e Greta, la mia amica. Ti ho parlato di lei, giusto?"

Ora, Rufus non era affatto omofobo. Non aveva problemi con il fatto che Lorenzo fosse omosessuale. Ma era piuttosto convinto di essere etero. Nel senso, il fatto che Lorenzo lo avesse baciato non gli era affatto dispiaciuto, ma perché era un bacio, non perché era un uomo.

Insomma, il fatto che gli fosse piaciuto non voleva dire che fosse gay. Rufus non era gay. Non aveva mai neanche considerato l'idea, aveva avuto solo fidanzate rigorosamente donne, non si era neanche posto la domanda. Era etero, proprio etero.

Certo, poi Lorenzo era brillante, intelligente, carino... ma quello si poteva pensare anche di un amico.

Rufus era proprio etero. Fino al midollo.

Comunque, andò alla cena nonostante l'imbarazzo, perché Lorenzo era un tipo che gli piaceva (come amico, chiaramente) e passare del tempo con lui (sempre come amico) era qualcosa che adorava.

Quindi si trovò a suonare il campanello di casa sua, sperando che il loro incontro non fosse eccessivamente un disastro.

Si vide aprire la porta da Lorenzo, che invece di lasciare i capelli sciolti come suo solito li aveva legati in un muccetto disordinato e abbastanza alto.

"Ma salve - gli disse Lorenzo con un sorriso e lui si sentì subito a proprio agio, lasciandosi dietro quelle stupide questioni che si era portato dietro dalla loro uscita precedente - Mia sorella e Greta sono in sala, te le presento."

Lorenzo aveva una casa strutturata in modo decisamente strano. Entrando ci si trovava in un corridoio, corridoio dotato di porte solo e unicamente nella parte destra. Tutte le stanze erano poi messe come in fila, alcune collegate l'una all'altra, altre no.

"Hai comprato la casa già così?" chiese, sinceramente interessato, Rufus, mentre si faceva accompagnare nel salotto ben arredato.

"Nah. Ho fatto ristrutturare quasi tutto, in realtà."

Un'altra particolarità dell'appartamento erano le decine di statue e statuette di vetro (di Murano, forse) posizionate un po' ovunque, di ogni forma e colore possibile. Quella che più saltava all'occhio del salotto, messa su una grossa mensola sopra la televisione, era quella raffigurante tre ibis il cui colore passava dal semplice trasparente, all'azzurro e rosa di infinite sfumature. Ma c'era davvero di tutto, da semplici vasi multicolore a delfini, fiori, cigni o direttamente persone. Era una cosa abbastanza strana, sì, ma dava molto colore a una casa che altrimenti sarebbe stata tutta sui toni del marrone e del porpora. In più, tutto era tenuto incredibilmente a lucido.

Mentre stava appunto nel salotto, da una stanza uscirono due ragazze, entrambe dai capelli tinti. Una, nonostante i lunghi dread blu e i vestiti più comodi che di classe, mostrava nei tratti quasi eleganti una certa somiglianza con Lorenzo.

"Tu sei Iris, immagino - disse Rufus, allungando una mano con un sorriso - Lorenzo mi ha parlato un po' di te."

"Non credevo di essere argomento di conversazione - rispose la ragazza, accettando la sua stretta di mano e sorridendo sarcasticamente - Pensavo che Lore mi pensasse appena."

"Rufus, comunque."

"Greta." si presentò anche l'altra ragazza, una tizia minuta e bassina.

Andarono quasi subito a mangiare, dato che erano già quasi le otto. Lorenzo aveva cucinato della pasta con le vongole.

"E per te, brutto bastardo - disse il ragazzo, porgendogli un piatto che aveva tenuto da parte - Ho tenuto un piatto con il sugo senza vongole. Non sarà assolutamente lo stesso e farà schifo, ma la scelta è tua."

"Sei vegetariano? - chiese Iris, subito piuttosto interessata - Che figo. Secondo me è una cosa intelligente."

"Vuoi anche tu il piatto senza vongole?" la stuzzicò Lorenzo.

Iris sbuffò "No, mi va bene così."

"Iris - chiese Rufus - Tu vivi a Milano, giusto? Com'è lì?"

"Oh bellissimo! - sorrise lei - C'è un sacco di vita, non come in questo mortorio. Tanti giovani, negozi, feste, vita notturna. La adoro."

"In teoria è andata là per studiare, comunque."

Lorenzo non tentava neanche di nascondere il fastidio che provava per il comportamento di Iris. E Iris sembrava così abituata a esso che neanche si degnava di rispondere. Da bravi fratelli, continuavano a stuzzicarsi, lui con le frecciatine, lei rifiutandosi di reagire.

Da parte sua, Rufus non trovava male Iris. Solo un po' stravagante, ecco tutto.

"Comunque Greta sta in un posto molto più interessante - aggiunge Iris - Lei vive a Londra."

"Davvero?"

"Sì... - disse l'interpellata, arrossendo leggermente - Mi hanno presa da un po' in un'orchestra. Tra uno spettacolo e l'altro posso scendere in Italia a tempo indeterminato."

"Orchestra? Anche tu suoni?"

"Sono l'unica tagliata fuori dal mondo di voi musicisti, pare." commentò Iris.

Parlarono tutti in modo tranquillo e piacevole, se non per le frecciatine tra i due fratelli. Greta era tranquilla e gentile, Iris decisamente più vivace. Parlarono di Londra, di Milano, del paesino nel Trentino da cui veniva Rufus, e poi di musica, del cibo. Si stava bene.

Aveva avuto paura di sentirsi a disagio, ma la naturalezza del comportamento di Lorenzo con lui, che non lo trattava in modo alcunché diverso, era sorprendente e lo aveva fatto sentire come se si fosse trovato al proprio posto.

Finita la cena, Iris si alzò "Ora se volete perdonarmi, io vado a fumare. Ho dello scitto, ne volete? Sono generosa."

Greta rifiutò "Lo sai che ho smesso, Iris."

"Dai, due tiri! Due due! Ti prego!"

"Meglio di no cara."

"Come sei noiosa! Rufus, tu vieni?"

Rufus non era un drogato. Non era un fumatore regolare. Aveva smesso mentre andava al liceo per concentrarsi di più sugli studi, ma ciò non significava che, se fosse stato insieme ad amici e qualcuno gliene avesse offerta una, lui avrebbe rifiutato. Al contrario, una ogni tanto non era una tragedia.

Stava dunque per annuire, quando incrociò lo sguardo gelido di Lorenzo.

"Rufus, anche no."

"Che cosa?"

"La mia sorellina drogata fuma qui perché è un parassita. Ma preferirei che tu non lo facessi a casa mia. Andate fuori, se volete."

Rufus percepì un grosso sottinteso. Preferirei che tu non fumassi e basta.

"Su, non è una tragedia." cercò di scherzarci su Iris.

"Allora fumate giù in strada. Non in casa mia. Mi fa schifo, quella roba."

"Ma piantala, alcolizzato."

Rufus cercò di placare gli animi "Non agitiamoci troppo."

"Lorenzo è il padrone di casa, decide lui - suggerì Greta - Però qui vicino c'è un vicolo da cui non passa nessuno."

"È anche un po' stronzo - commentò Iris - Mi hai fatto passare la voglia, fre. Io vado a dormire, stanotte avrò fatto due ore di sonno."

"Un miracolo, e non chiamarmi fre." Lorenzo alzò gli occhi al cielo, mentre Iris usciva di scena.

"Scusa per la situazione - commentò Lorenzo, guardando Rufus dritto negli occhi - Ma potresti evitare di darle corda."

"Che?"

"Uno, la cannabis fa schifo, fa male ed è illegale. E il fatto che tu ne faccia uso mi ha fatto perdere rispetto per te. Due, mia sorella è molto dipendente. Anzi, credo che ora invece che essere andata a dormire sia andata a fumarne una di nascosto. Non darle corda."

"La stai facendo più grande di quello che è, forse - disse Greta - Un sacco di gente fuma come Iris..."

"Sì, ma non significa che faccia bene. E io non posso urlare e rompere cose tutte le volte che la vedo con una canna in mano. Posso farlo quando non le fuma sul balcone ma direttamente in casa, però. E poi non posso farle da mamma, che cazzo."

"Eviterò - borbottò Rufus - Non lo sapevo."

"Va bene, non importa. Cioè importa, ma non lo sapevi. Ora sai anche che non devi fumare in mia presenza." Lorenzo si passò nervosamente le dita sulla fronte, in un gesto rapido di stizza.

Si guardarono. Lo sguardo di Lorenzo era tranquillo, senza traccia degli avvenimenti recenti che erano avvenuti tra di loro. Probabilmente aveva la testa sulla sorella in quel periodo, più che su loro due.

Rufus si sentì, suo malgrado, quasi sollevato.










Bene bene bene. Allora, i nostri personaggi iniziano a interagire tra loro e a fare cose.

Rufus è il "no homo" per eccellenza, i due fratelli sono sul piede di guerra... voi cosa pensate? E cosa vi aspettate dal futuro di questa storia? Fateci sapere~

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