21 - Inizio ai preparativi

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Una delle cose che Kyra non sopportava, che non erano molte a dirla tutta, era svegliarsi con il corpo fin troppo pesante, intorpidito e stanco, molto più di quando fosse la sua mente. Stare sotto forma di Salir per prolungato tempo non le era mai pesato quattro anni prima, forse perché lì la sua energia non era tornata a scorrere nelle sue vene come in quel momento. O, perlomeno, dava la colpa a quello per la sua spossatezza, dubitava seriamente che fosse dato dal fatto che il giorno prima fosse andata in giro per mezza Eathevyr con la sua amica Nissa.

Sorrise quando l'acqua calda di una piccola cascata, trovata sulla montagna ai cui piedi Agraq si estendeva, le toccò la pelle. L'aveva trovata per caso mentre volava tranquilla tra le nuvole sperando che il sole avesse potuto aiutarla, e non si era aspettata che l'acqua che scorreva lieve e cadesse in un piccolo bacino potesse essere calda a tal punto da creare del vapore. Ci sono sempre cose e posti nuovi da scoprire si disse mentre si lasciò beare da quella sensazione di calore su di sé, la faceva sentire a casa in qualche modo.

Alzò il volto sentendo tutte quelle piccole gocce raggiungerla, pensando per davvero quanto le piacesse essere in carne ed ossa. Ancora doveva abituarsi a tutte quelle splendide sensazioni che non aveva potuto provare secoli prima ad esser sinceri, o forse non aveva ancora realizzato totalmente la cosa anni prima a causa della fretta che avevano avuto nel fermare il Demone.

In passato solo Sheera aveva potuto toccarla davvero, o anche le altre Creature magiche solo grazie ad un incantesimo. Si era persa l'erba nel mondo degli Yarix sotto i piedi, il sentire il pelo degli animali quando li accarezzava, il vento avvolgente e molto altro. Solo nell'Eden o negli Abissi Infernali aveva potuto sentire l'acqua, le foglie sotto i piedi mentre camminava ma fino ad un certo punto. Era stato come afferrare qualcosa ma non al cento per cento.

Sospirò a molti ricordi che le vennero in mente e aprì gli occhi osservando le nuvole chiare sopra di sé tranquilla, l'acqua che scorreva, i massi che formavano un percorso nel bacino grazie al quale aveva raggiunto la cascata, poi gli alberi intorno come a voler nascondere quel luogo calmo e privo di persone. Poi accadde qualcosa di strano, di nuovo.

Per un attimo le sembrò di aver visto una figura davanti a sé e indietreggiò istintivamente senza farci caso lì su due piedi e sbatté le palpebre più volte quando non ci fu più niente di quello che le era sembrato di vedere: una ragazza sconosciuta. E poi eccola, la voce. Non si faceva viva da giorni e sembrò ipnotizzarla.

– Attente...Attente...– le disse.

– Stai in allerta... Ritorna!–

Spalancò gli occhi all'istante appena le gridò contro come a voler qualcosa da lei, ma si distrasse velocemente quando si ritrovò seduta a terra sulla roccia, il corpo ancora bagnato, il suo battito accelerato.

– Ma che... Come...–

Vide tutto girare per un attimo ma poi tornò ogni cosa al proprio posto. Scosse la testa confusa e si rialzò in piedi senza problemi. Cosa le era successo? Si toccò il braccio sentendolo come bruciare all'improvviso ma quella sensazione svanì poco dopo. Non mi era mai successo qualcosa del genere... Beh, c'è pur sempre una prima volta, giusto? si disse per cercare di calmarsi. Non funzionò granché, si sentì irrequieta anche una volta tornata nella camera di Sheera nella casa in campagna con il semplice schiocco di dita, asciugandosi con la magia velocemente e osservandosi intorno.

Sheera era ancora sul letto a dormire tranquilla e sorrise nel vederla. Era tutta rannicchiata su sé stessa come una bambina, il lenzuolo sfatto a coprirle appena le gambe, i capelli scuri sparsi sul suo volto ammaliante persino quando dormiva. Sembrava così tranquilla e in pace e non voleva disturbarla al momento sapendo quanto fosse difficile per lei prendere sonno.

Così silenziosamente le rubò qualche vestito come faceva ormai sempre quando aveva bisogno di sentire il suo profumo per calmarsi e stare meglio, e sempre molto silenziosamente uscì da lì raggiungendo la cucina con un sospiro.

– Ma buongiorno.– le disse tutta raggiante Nissa che per poco non la spaventò. La salutò confusa prima di rendersi conto di chi avesse davanti a sé. Era come non essere al cento per cento nel mondo reale.

– Che ci fai qui? Pensavo stessi riposando dopo la giornata di ieri.–

La bionda, seduta sul divano, rise per la sua reazione e la abbracciò tutta contenta. Ormai era passata una settimana dalla proposta di Nath e doveva ammettere che la cosa le aveva messo addosso tanta di quella euforia da renderla ancora più loquace del solito.

– Mi serve il tuo aiuto ovviamente.– le disse staccandosi da lei con un bel sorriso.

– Ehm, per cosa esattamente?–

– La scelta dell'abito scema, te l'ho detto l'altro giorno alla festa.– ridacchiò Nissa divertita; quando aveva intorno la Dea Nera quella ragazza diventava una smemorata per quanto fosse talmente presa dall'altra.

– Ah scusa, l'ho dimenticato. Comunque non ho nulla da fare quindi ti è andata bene.– le disse giocherellando con i suoi capelli un po' in imbarazzo se doveva ammetterlo. Non era da lei dimenticare cose del genere.

– Perfetto, ci sarà anche la madre di Nath dato che la mia non può. Sai, non vuole lasciare mio padre. Però tornerò a casa appena potrò e le mostrerò l'abito.–

– Così piangerete insieme?– la prese un po' in giro beccandosi una linguaccia.

– A proposito, non mi hai detto come l'ha presa effettivamente la famiglia del tuo ragazzo.– aggiunse sedendosi entrambe.

– Giusto, è stato strano da una parte, e imbarazzante. Avevamo gli occhi puntati addosso perché li abbiamo radunati in salotto e pensavano che avessimo combinato qualcosa di grave con il ritorno di Sheera. Comunque, suo padre inizialmente non ci credeva e ha abbracciato Nath tutto contento e raggiante. La madre si è messa a piangere ed è venuta da me dicendomi parole così dolci! Nico ci ha preso in giro insieme al fratello giusto per smorzare un po' l'aria ma sono felice che l'abbiano presa bene. Avrei voluto lo stesso per la mia famiglia.-

Kyra sorrise appena e le diede un pizzicotto sul braccio facendola lamentare. L'aveva fatto solo per distrarla prima che passasse ad altri argomenti scomodi che la chiara aveva intravisto nella sua mente. I suoi genitori erano felici per la figlia, certo, ma non sua nonna né gli zii lontani. Una ragazza di Stavira che si univa ad un semplice popolano, Kyra avrebbe voluto cancellare quelle strane regole che la società aveva creato ma essere una Dea non voleva dire quello.

– Buongiorno.– disse una voce che era nuova alla ragazza dai capelli candidi che si voltò a guardare una donna dai capelli castani e occhi nocciola, la pelle lievemente olivastra. Inclinò la testa da un lato non riconoscendola lì su due piedi e la sua amica sembrò capire cosa le stesse passando per la testa.

– È Amanda, la madre di Nath.–

– Oh, sì certo. Scusa ma ti avrò vista solo un paio di volte di sfuggita.– si scusò alzandosi in piedi per accoglierla, Amanda che sembrò essere un po' indecisa su come comportarsi con una Dea di fronte. Glielo lesse dalla mente.

– Vedimi come una persona normale, non mi servono riconoscimenti speciali.– le disse perciò la chiara vedendola annuire. Sembrava timida, le ricordò Nath per questo e sembravano anche avere un'aura simile. Poco dopo Dyiara entrò in casa tutta contenta raggiungendo Nissa appena la vide.

– Oh cara, sono così felice che ti sposi! Chissà quando potrò provare lo stesso per i miei figli, quei sciagurati!– le disse lasciandola spiazzata da quell'abbraccio improvviso.

– Ehm, grazie mille.–

– Ti spiace se si aggiunge anche Dyiara a noi? Ha lavorato molto nella moda da giovane.– la informò Amanda e la bionda non poté rifiutare, gli occhi già luminosi. Così entrambe le donne sorrisero e tirarono fuori alcuni volumi raffiguranti un sacco di abiti dai cesti che avevano portato con sé e per poco non sotterrarono le due amiche sedute sul divano per tutti quei fogli che mostrarono alla diretta interessata. I gusti di Nissa erano un po' complicati e lei lo sapeva bene come ne era a conoscenza Kyra, entrambe che scartavano moltissimi modelli che le due le mostravano.

Passarono forse ore, la mattinata volò in un batter d'occhio e la Dea Bianca si ritrovò sfinita o più che altro con la testa piena. Le tornò in mente il matrimonio che non era mai avvenuto con Markan addirittura, quanti preparativi aveva dovuto sopportare.

– Ma se invece di scegliere uno di questi non ne immagini qualche d'uno e lo si crea per poi provarli?– le venì in mente così all'improvviso dopo esser rimasta stesa per terra a fissare il soffitto nel pensare a qualcosa. La sua amica si illuminò nel sentirla inizialmente prima di farsi pensierosa e scettica.

– Ma come? Non ci si mette un po' troppo? E poi, non posso commissionare per dire dieci vestiti e provarli per poi sceglierne uno solo, tutti i sarti del mondo mi ammazzerebbero per il tempo perso!– disse un po' accigliata l'amica e Kyra sbuffò mettendosi a sedere. Doveva essere più specifica e precisa con i Salir, l'aveva dimenticato.

– C'è una certa personificazione di un potere primordiale che può creare e trasformare tutto ciò che vuole in un batter d'occhio.– le disse guardandola negli occhi.

– Puoi farlo sul serio? Questo è assurdo!– esclamò entusiasta e la chiara annuì ridacchiando.

– Posso creare anche la stoffa dal nulla, il problema è che posso indossarla solo io in quanto rilascia un'energia che potrebbe farvi del male. Perciò almeno quella dovrete procurarmela voi.– le spiegò e Dyiara subito scattò in piedi come una ragazzina emozionata, svanendo al piano superiore e ritornando poco dopo con un paio di rotoli di stoffa bianca fluttuante dietro di sé.

– Questa può andare?– domandò alla Dea che si alzò toccando quella seta morbida e svariati pizzi e merletti. Era meglio non chiedere perché li avesse lì da anni.

– Più che perfetto. Direi di andare nella stanza di Sheera, a quest'ora la luce lì è perfetta.–

– Fantastico!– battè le mani Nissa tutta contenta raggiungendo in men che non si dica la meta, anche se si fermò subito alla porta quando notò che la corvina stesse ancora dormendo nel suo letto.

– Ehm, non voglio disturbarla però...– disse subito alla chiara quando entrò anche lei.

– Tranquilla, meglio che si svegli ora o dopo sarà di pessimo umore per la troppa luce improvvisa che le arriverà addosso. Piuttosto, vai a metterti questo.-

Nel mentre che Nissa prese la vestaglia che l'amica le diede, svanendo nel bagno collegato alla camera, le due donne si sedettero vicine alla scrivania, Kyra sul letto accanto alla corvina stesa su un fianco. Alcune ciocche scure erano sul volto e le spostò lievemente, sfiorandole la pelle fredda e chiara, sentì subito che il suo tocco la stava svegliando.

– Direi che è ora di svegliarsi, abbiamo da fare.– le disse tracciando una linea invisibile sul braccio con un tocco lieve. Purtroppo l'altra mugugnò qualcosa di incomprensibile, voltandosi dall'altra parte e coprendosi con il lenzuolo fin sopra il volto. La cosa fece ridere Nissa appena tornata dal bagno, Kyra non si aspettò quella sua reazione invece.

- Io non la disturberei...- iniziò a dire Amanda. La donna vedeva ancora la ragazza come un pericolo se doveva ammetterlo, d'altronde l'aveva vista chiusa in una cella a urlarle contro.

– Damon ha messo a soqquadro gli Abissi Infernali e non ha la minima intenzione di sistemare. Ha pure fatto qualcosa al tuo amato draghetto.– provò di nuovo e la vide subito scattare a sedere.

– Ha fatto cosa!?– esclamò già rabbiosa ma si calmò quando la sentì ridere furba e capì che l'aveva fatto apposta a mentirle. La guardò truce facendo aumentare le risate delle presenti, passandosi poi una mano tra i capelli scuri cercando di riprendersi dal sonno che ancora la reclamava.

– Ci servi.– le disse ancora la Dea Bianca lasciandole un bacio casto sulle labbra come a dirle di sbrigarsi.

La prossima volta non te la caverai così facilmente.– la minacciò Sheera prima di alzarsi finalmente e svanendo a farsi una doccia veloce, facendo ridacchiare l'altra che raggiunse Nissa e facendola mettere esattamente al centro della stanza dove la luce solare arrivava di più.

– Perfetto, inizia a pensare a qualcosa nel frattempo.– le disse prendendo un quaderno e delle matite sparse per la camera andando poi a sedersi sul letto a gambe incrociate, in attesa.

– Beh, non saprei da dove iniziare a dirla tutta...– sospirò la bionda. Non capitava di certo tutti i giorni di sposarsi.

– Pensa magari ad uno stile che vorresti. Qualcosa di semplice o più complesso, merletti, pizzo, diamanti, cose così.– le suggerì Dyiara e la ragazza afferrò il consiglio. Nel mentre la corvina uscì perfettamente sveglia e vestita, sedendosi accanto al suo opposto che le porse ciò che aveva preso prima, facendole intuire ciò che avrebbe dovuto fare.

– Mh, direi niente di ampio, vorrei evitare di sembrare una bambola come dice qualcuno.– disse Nissa guardando la corvina che la fissò maliziosa.

– Allora te lo ricordi.– le intimò prima di osservare il suo corpo in ogni dettaglio mettendola a disagio per questo. Era la prima volta che lo faceva, cosa voleva quella strana ragazza? Prima che potesse chiederglielo la vide cominciare a segnare sulla carta dei segni con la matita e la ignorò, dando attenzione alle due donne intente ad aiutare Kyra nel tagliare alcuni pezzi di stoffa in quadrati, rettangoli, triangoli con la magia. Non capiva ancora come la sua amica potesse creare un vestito con tanta semplicità ma sembrava sapere cosa stesse per fare. E poi, era pur sempre la Creazione.

– Non muoverti.– la riprese Kyra vedendola, e subito lei sorrise e si rimise al suo posto.

– Scusa.–

– Ky.– la chiamò invece la corvina che raggiunse, prendendo tra le mani un paio di fogli che le porse.

– Ho capito cosa vuole ma non è molto informata su cosa la risalti.– aggiunse la Dea Nera riprendendo a fare qualsiasi cosa stesse facendo senza degnare di uno sguardo la diretta interessata che ne rimase confusa.

– Che sta facendo?– la precedette dal chiedere Amanda e la chiara spiegò.

– Le vede gli abiti a cui pensa nella mente e le riporta sulla carta dato che sono desideri, quello che vuole. Io non posso farlo in quel modo.–

Mostrò loro i due fogli in cui erano disegnati due modelli diversi e le due donne sgranarono gli occhi di fronte a dei tratti eleganti e precisi, armoniosi.

– Li ha disegnati lei?– disse sorpresa Dyiara non avendo mai avuto idea che quella ragazza che aveva avuto in casa per anni avessi un talento del genere.

– È una delle poche cose che fa per passare il tempo senza portare il caos. Ora, devi stare ferma o rischio di farti male.– si rivolse all'amica che annuì. Kyra così schioccò le dita e la stoffa che avevano tagliato iniziò a fluttuare in aria venendo illuminata dalla luce del sole, trasformandosi in luce bianca che raggiunse Nissa, avvolgendola. Un istante dopo si dissolse lasciando spazio sul suo corpo un abito, lo stesso che Sheera aveva disegnato e che la bionda aveva immaginato.

– Wow!– esclamarono tutte e tre le Salir non sapendo se fosse più spettacolare quella magia mai vista o quell'abito. Partiva da sottili spalline tempestate da piccolissimi cristalli come il resto del corpetto aderente da una scollatura non troppo profonda, una gonna semplice e non troppo ampia il cui orlo era anch'esso tempestato di cristalli luminosi.

– L'essere che distrugge si ritrova a fare dei vestiti, ma dove sono finita?– di domandò Sheera facendo volteggiare in aria altri tre fogli. Passarono almeno un'ora a creare e modificare i vari abiti, più che altro perché con nessuno si riusciva ad avere un'immagine perfetta e alla fine, stanca di fare nulla di distruttivo e volendo finire al più presto possibile per tornare per i fatti suoi, la Dea Nera cominciò a disegnare di testa sua per quell'indecisa futura sposa, la quale non si fidò così tanto in realtà.

– Ti fai troppi problemi.– le disse Sheera mentre tracciava linee in continuazione, Kyra e le due donne sedute ad aspettare, Nissa ancora in piedi pensando agli abiti che la sua amica aveva creato.

– Beh, non credo tu abbia dei gusti come i miei.– le rispose stanca.

– Infatti non mi sto basando sui miei, metterei tante cose interessanti altrimenti.–

– Mh, non mi fido comunque. Non hai avuto a che fare con molte ragazze.–

Sheera per poco non rise a quell'affermazione totalmente sbagliata.

– Non hai idea di quanto tu ti stia sbagliando, biondina.– ribattè senza staccare gli occhi dalla carta.

– Sì ma ci andavi a letto. È diverso.–

– Io vedo i desideri, ciò che ognuno vuole dopotutto. Anche ciò che non sapevi di volere.– ribadì ancora dando l'ultimo foglio a Kyra. Ma prima che l'altra lo prendesse, la guardò intensamente. Stai bene? le domandò nella mente e la chiara non capì a cosa si stesse riferendo.Delle volte continui a toccarti il braccio come se ti facesse male. le spiegò quindi la corvina mentre le lasciò prendere il foglio. Non me ne sono accorta. Non mi fa male, tranquilla.

– Per tutti i cieli.– si lasciò sfuggire poi quando vide quel nuovo modello, piuttosto diverso da quelli prima. Fece la stessa cosa per creare quell'abito, la stessa luce bianca avvolgente a creare quella meraviglia.

– È... stupefacente...– disse Amanda con occhi lucidi vedendola. E la Dea Bianca vide perfettamente la stessa emozione nella sua amica nel guardarsi e le si avvicinò abbracciandola. Quella ragazza avrebbe sposato chi voleva lei, senza alcuna differenza sociale, potendosi sentire sé stessa.

– Mi spiace doverlo ammettere ma hai ragione.– disse la bionda a Sheera che se la ritrovò addosso abbracciandola.

– Ehm... Ok, apprezzo le scuse ma levati.– le disse subito con tono disgustato facendola ridere, Kyra che nel vederla così imbarazzata e spiazzata fece lo stesso. Attente... Di nuovo la voce di quella mattina la distrasse. Guardò fuori dalla finestra il sole debole, per un attimo vide un'altra ombra in lontananza. Non è niente... si disse. Perché allora si sentiva in allerta, non ci credeva fino in fondo? Attenta...

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