Capitolo 27 Ω

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To die for (Sparkle POV)

L'espressione di Katniss mi ricordò quella di Sky nell'arena, mentre Peeta sembrava genuinamente interessato a tutto ciò che lo circondava.

Li seguimmo con lo sguardo fino alla pista.

‹‹Ti andrebbe di ballare?›› le chiesi facendomi coraggio. Non volevo farmi indietro dopo che glielo aveva chiesto Finnick.

Volevo vederla ridere come aveva fatto con lui mentre volteggiava al mio fianco.

La gente si voltò affascinata per guardarla, appena ci facemmo largo tra la folla. Sky naturalmente non se ne accorse.

Sia gli uomini che le donne presenti a quella festa, avrebbero pagato oro per uno solo dei suoi sguardi. Ed io avevo l'onore di averla vicino a me.

Lei mi osservò con uno sguardo trasognante e accettò.

Dopo le parole di Johanna, pensai che in un'altra realtà avremmo potuto esserci io e Sky al posto di Peeta e Katniss. Forse in quel caso la nostra storia sarebbe stata reale.

Io le avrei chiesto di sposarmi col cuore in mano ed ero certo che lei avrebbe accettato solo dopo una corte lunga ed estenuante. Avrei combattuto ogni giorno contro le richieste sempre più insistenti di Snow.

Nell'edizione della memoria poi, mi sarei offerto per stare al suo fianco ed evitarle ogni minima sofferenza, anche se lei non me lo avrebbe mai permesso.

Con quelle immagini nella mente, la trascinai sulla pista facendole fare una giravolta.

La sua risata argentea e la sua vicinanza mi incendiarono dalla testa ai piedi. Ogni parte di me era conscia della sua presenza, delle sue curve al punto giusto, del suo respiro leggermente affannato e del suo profumo di rosa.

Le rivolsi uno sguardo malizioso, giurando che l'avrei rincorsa per quegli sconfinati giardini se mi avesse detto di sì e poi fosse fuggita.

In quel momento, i suoi occhi si fissarono nei miei e riuscii a vedere quelli ambra dietro le lenti gialle da gatto. Notai la sua mano indugiare un po' troppo sul mio tricipite sinistro, così le cinsi di più la vita attirandola a me.

‹‹Sei bellissima, se non lo avessi già detto›› osai avvicinandomi al suo viso.

‹‹In un certo senso, lo hai detto›› mi ricordò mentre osservava il papillon che mi aveva sistemato. ‹‹Anche tu. Se non lo avessi già detto›› ribadì sbattendo le ciglia.

Quel complimento mi costrinse a sollevarla facendola volteggiare.

Quando la riportai a terra, i nostri sguardi si incollarono bramanti di desiderio l'uno per l'altra. Sfiorò il mio naso con il suo mentre mi accarezzava i capelli. Ispirammo i nostri profumi come se fossero il nostro unico ossigeno.

La strinsi a me temendo che potesse sfuggirmi ma quella volta non lo avrei permesso.

La sensazione di desiderio che sentivo provenire da lei mi dette il coraggio di avvicinarmi alle sue labbra, ma prima che potessi averne anche solo un assaggio, la musica si fermò.

La trascinai da un lato della pista cercando di riprendere il controllo.

‹‹A cosa pensi?›› le chiesi lasciandole la mano e posandogliela sulla vita. Avevo bisogno di distrarmi, ma non riuscivo a staccarmi da lei. Almeno non dopo che ci eravamo baciati. Ne volevo di più, ma dovevo darmi una calmata.

‹‹Tutta questa gente›› rifletté. ‹‹Non è colpa loro se vivono nella ricchezza, non sanno cosa succede nei distretti››

‹‹Non gli interessa›› risposi arrabbiato stringendola a me quasi per proteggerla da tutte quelle persone. Conoscevano solo il divertimento e la ricchezza e avevano dimenticato che anche la loro città aveva sofferto durante la guerra. Si erano rialzati soltanto grazie al lucro sulla morte di giovani innocenti.

‹‹Se tu avessi sempre vissuto come loro, non ti comporteresti nello stesso modo?›› avanzò stringendo leggermente le palpebre.

‹‹Non lo so. Vengo da uno dei distretti più ricchi eppure non vomito per mangiare tutto da capo›› ribattei disgustato da tutta quella opulenza.

Ogni Capitolino in quella stanza aveva guardato i giochi non solo con interesse, ma con brama folle di sangue. Ritenendosi un mostro, Sky non li avrebbe mai giudicati con odio.

‹‹Ti chiedi mai, se avessimo vinto, come ci avrebbe usato il presidente? Intendo...cosa ci avrebbe costretti a fare per non dimenticare che siamo i suoi burattini›› mi chiese improvvisamente guardando i due vincitori del 12.

‹‹Perché?›› ripensai di nuovo alla conversazione con Johanna.

‹‹Non lo so. Continuo a pensare a cosa sarebbe successo se tutto fosse andato diversamente...immagino che per la tua bellezza ti avrebbe costretto a fare compagnia ai capitolini. A me invece avrebbe fatto cantare nei locali, per poi lasciarmi in mano al miglior offerente. Temo che abbia fatto qualcosa a Tisbe...›› sospirò pensando alla sua amica. Parlare con Johanna mi aveva chiarito le idee su quell'argomento e sapevo esattamente che cosa avrebbe significato vincere i giochi.

‹‹Non lo avrei permesso...››

‹‹Tu non ci saresti stato...›› ribatté immediatamente.

‹‹Per la mia bellezza, eh?›› scherzai evitando di pensare a quelle parole.

‹‹Sono seria Spar...mmm ragazzo azzurro dagli occhi viola›› mi rimproverò sorridendo.

‹‹Lo so...ma non voglio pensare a cosa sarebbe successo, perché significherebbe pensare ad una realtà senza di te›› le risposi irremovibile stringendo di più la mano sul suo fianco ‹‹e ne ho avuto abbastanza››

La vidi soppesare le mie parole e un'ombra scura le attraversò gli occhi. Avrei voluto attirarla a me di nuovo in quell'istante. Mi ero sentito perso senza di lei e anche se sapevo che non era sano rendersi schiavo di un'altra persona, non riuscivo a fare altrimenti.

‹‹Sono felice che tu adesso stia con Adantia, ne sono felice davvero›› commentò con insicurezza.

Pensavo di averle chiarito prima che non mi importava di nessun'altra se non di lei. Dal modo in cui Sky si era abbandonata a me, come se fossi il suo cacciatore e lei la mia preda, pensavo che lo avesse capito.

Me ne stavo davanti a lei in balia dei suoi voleri, pronto per ripetere in ogni secondo ciò che era successo tra noi e lei continuava in ogni modo a gettarmi tra le braccia di un'altra. I suoi alti e bassi mi facevano girare la testa.

‹‹Tu sei felice con Jae?›› le rigirai la domanda a cui lei rispose con un'alzata di spalle. ‹‹Si, ne sono sicuro. Me ne sono accorto prima, quando hai risposto con tutta quella calma al mio bacio...›› aggiunsi esasperato guardandola negli occhi.

Forse ero io a sbagliare tutto e davvero mi stava usando per dimenticare qualcosa. In fondo glielo avevo proposto io.

‹‹Mi sono mancati tanto i tuoi occhi, sai. Sono di nuovo profondi come il mare al largo, nonostante adesso siano viola›› confessò lasciandomi ancora una volta senza parole.

Fraintendere era impossibile quando era così esplicita.

Era chiaro che continuasse a pensare al momento in cui mi aveva beccato. La pena che provava per me, non era ancora totalmente svanita.

‹‹Per questo hai sempre quello sguardo preoccupato? Pensavi che non sarei più tornato quello di prima, vero? Temi che possa ricascarci in ogni momento, non pensi che io sia in grado...›› mi arrabbiai perché doveva smetterla di vedermi come qualcosa che aveva bisogno di essere protetto.

‹‹Siamo tutti diversi, i giochi ti cambiano›› mi interruppe con tono triste.

‹‹Tu sei sempre la stessa›› dichiarai pensando a come mi aveva aiutato anche al di fuori dell'arena, quando non c'era più nessuno a minacciare di ucciderla.

Avrebbe benissimo potuto lasciarmi a me stesso e continuare con la sua vita, ma non lo aveva fatto e io gliene ero tremendamente grato.

Mi avvicinai sperando che non si scansasse, ma la sua attenzione fu attirata da qualcosa.

‹‹Credo di aver visto Beetee, perché non cerchi Enobaria?›› ordinò con tono autoritario.

‹‹Certo. Agli ordini›› sbuffai stanco di quelle continue interruzioni.

Ma lei sfuggì di nuovo alle mie braccia come sabbia tra le dita.

Enobaria era la vincitrice che mi spaventava di più. Speravo che Sky mi avrebbe accompagnato da lei per fare fronte comune, ma qualcosa aveva attirato la sua attenzione. Avrei riconosciuto quello sguardo risoluto lontano un miglio.

Dicevano che la ragazza del 2 avesse limato i suoi denti per poter strappare a morsi la carne dei nemici. Di certo non mi interessava verificarlo.

La trovai subito senza troppa difficoltà. Se ne stava al bancone del bar in compagnia di una costosa bottiglia di gin. Indossava un abito nero semitrasparente che non lasciava quasi nulla all'immaginazione. Sull'apice dell'orecchio sinistro portava un orecchino d'oro a forma di serpente.

Mi ricordava molto Atala. Avevo fatto parte del suo gruppo insieme a Laerte e Citrine per pochi minuti, fino a che non si erano accorti che stavo con loro solo per evitare che uccidessero Sky. Ricordavo bene la foga con cui mi avevano attaccato. Sicuramente l'aggressività della mentore aveva influenzato lei e Zatos rendendoli inarrestabili.

Mi avvicinai a lei di soppiatto, ma mi notò subito. Appena mi fece l'occhiolino, mi appropinquai nello stesso modo in cui avevo approcciato i miei mentori. ‹‹Bella serata non è vero?››

‹‹Dipende dalla compagnia›› rispose subito lei con fare sensuale.

Sky mi avrebbe infilzato con la sua lancia se mi avesse visto flirtare con ogni vincitrice con cui parlavo. D'altro canto non mi dispiaceva vederla gelosa.

‹‹Se siete sola posso offrirvi qualcosa da bere›› sfoggiai il mio fascino passandole un calice rosa.

‹‹Il nero è il mio colore›› aggiunse fingendo di berne un sorso, poi me lo porse e io feci lo stesso.

‹‹Allora, che cosa ti porta qui? Non credo di averti mai visto›› iniziò lei poggiando un gomito sul tavolo e sporgendosi verso di me. Avevo deciso di non rivelare la mia vera identità perché i favoriti si sentivano sempre troppo vicini alla capitale. Erano totalmente inaffidabili in un piano contro di essa. Eravamo cresciuti nella ricchezza e pensando di essere al pari dei capitolini, ma non lo saremmo mai stati.

‹‹Diciamo che ho delle cose importanti di cui discutere›› lei sembrò intrigata dalla mia spiegazione.

‹‹E richiede la mia completa attenzione?›› domandò con voce melliflua scorrendo il suo indice dal collo della mia camicia fino alla giacca.

Sky mi avrebbe decisamente ucciso. Magari invece non le sarebbe importato...se non fosse stato per quel bacio...dovevo concentrarmi, dannazione.

‹‹Potrebbe essere una conversazione molto interessante per una vincitrice...dato che riguarda i prossimi Hunger Games›› a quella allusione notai un guizzo nei suoi occhi.

‹‹Sono tutta orecchi›› rispose voltandosi verso di me.

‹‹Diciamo che sono un informatore, molto vicino ai vertici. So che la prossima edizione sarà particolare. Verranno richiamati in gioco tutti i vecchi vincitori›› recitai come avevo fatto con i miei mentori.

Enobaria ascoltò con attenzione le mie parole.

‹‹Questo va in conflitto con il contratto che stipulate con Capitol, quindi vorremmo creare un'alleanza tra i tributi. Non è necessario conoscere adesso i dettagli, ma è fondamentale che siate il più possibile›› conclusi cercando di studiarla.

‹‹Certo che vi aiuterò!›› esclamò quasi con troppa facilità ‹‹Sai, sono anni che mi costringono a fare cose che non voglio. Non posso rifiutarmi perché farebbero del male alla mia famiglia›› spiegò con tono lamentoso strusciandosi alla mia spalla ‹‹Solo...vorrei sapere meglio che cosa avete in mente››

Chiunque sarebbe caduto in quella trappola con facilità, ma i suoi denti affilati mi ricordarono che era un'assassina provetta.

‹‹Vorrei tanto, ma non so niente...sono solo un messaggero. L'unica cosa fondamentale è che Katniss resti in vita, altrimenti sarà tutto inutile›› conclusi domandandomi se non le avessi rivelato troppo.

Alle mie parole sorrise ancora di più e in modo inquietante.

Leccandosi le labbra come un lupo che brama la preda, si avvicinò al mio orecchio. La sua pelle risplendette in una nuvola di brillantini dorati, come un pugnale tagliente contro il sole.

‹‹Credi che non ti abbia riconosciuto? So chi sei, Sparkle. Distretto 1, so che tua madre...›› sussurrò minacciosa.

‹‹Ti stai sbagliando›› risposi subito allontanandomi.

‹‹Non preoccuparti, non rivelerò il tuo piccolo segreto, ma ti conviene stare vicino alla tua ragazza se non vuoi che qualcuno te la porti via›› la sua risata malvagia fu accompagnata da un gridolino. ‹‹Chi non ha notato le vostre smancerie è uno stupido. Non passate certo inosservati›› feci per afferrarle un polso e minacciarla ma mi sarei tradito, così sorrisi anche io.

‹‹Bene, allora sei davvero intelligente come dicono›› imitai il modo di porsi di Plutarch, logico e tattico. ‹‹avrai capito che la mia è una proposta allettante e realizzabile››

Lei sembrò sorpresa e soddisfatta dalle mie parole. ‹‹Altrimenti non sarei qui›› conclusi lasciando Sky fuori dal discorso.

Lei mi studiò per un attimo, scrutandomi dall'alto verso il basso con uno sguardo che mi fece rabbrividire. ‹‹Peccato che non hai vinto tu, saresti stato di grande "compagnia"›› sottolineò quella parola con tono viscido prima di baciarmi una guancia. Io rimasi immobile come un topo in trappola. ‹‹Ci sto, potete contare su di me››

‹‹Bene, riceverai istruzioni più dettagliate molto presto›› mentii prendendo un bicchiere e fuggendo il più lontano possibile da lei.

Dovevo assolutamente trovare Sky. Aveva cercato di minacciarmi con quelle parole? Forse aveva avvertito i pacificatori che eravamo alla festa? Se era le cose stavano in quel modo dovevamo andarcene. Non mi importava del segnale di Plutarch se rischiavo di perderla.

Mentre mi voltavo intorno per cercarla, urtai una donna che camminava velocemente nella direzione opposta.

‹‹Mi scusi!›› esclamai gentilmente.

‹‹Non si preoccupi›› rispose subito lei guardandomi. La riconobbi ancora prima di vederla.

Mia madre indossava una tunica morbida dorata molto scollata sul davanti.

Portava i capelli platino più corti di come li ricordassi, sciolti in morbidi boccoli a caschetto. La sua pelle era bianca come una perla e mi superava in altezza anche se i suoi tacchi non erano vertiginosi. Era sempre stata bella, ma in quel momento con gli occhi arrossati ed il rossetto nero quasi sbavato, mi fece uno strano effetto.

Mi guardò per un attimo come se potesse riconoscermi sotto al travestimento e prima che potesse dirmi qualcosa, abbassai lo sguardo e me ne andai. Dovevo allontanarmi di lì e trovare subito Sky; qualunque reazione avrebbe potuto tradirmi.

Avevamo già rischiato di farci scoprire con i miei mentori e dopo la conversazione con Enobaria, non volevo rinunciare a tutto il lavoro che avevamo fatto.

Scappai lontano dalla vincitrice del distretto 2 allontanando tutti i pensieri che mi si paravano in testa, in cerca di una nuvola rosa dagli occhi dorati.

Corsi in tutte le stanze dei due piani della reggia aperta, ma non riuscivo a trovarla da nessuna parte. Il panico si instillò in me.

E se qualcuno avesse rivelato i nostri piani e le nostre identità?

Magari era stata proprio Enobaria. Avevo lasciato che mi convincesse, ma potevo davvero crederle?

Iniziai a correre fuori slacciandomi il papillon che iniziava a costringermi il collo.

Se Snow l'avesse rapita per torturarla, mi sarei aperto la strada verso di lei menando fendenti con qualunque cosa avessi trovato a tiro.

Era da tanto che non usavo la spada o i coltelli, ma mi ricordavo ancora come si combatteva a mani nude.

In fondo dopo l'arena e l'addestramento nel 13, sapevo cavarmela benissimo contro un esercito di pacificatori.

***

It is if everyone dies alone
Does that scare you?
I don't wanna be alone

I look for you
Every day, every night
I close my eyes
From the fear, from the light

As I wander down the avenue, so confused
Guess I'll try and force a smile

Pink lemonade sippin' on a Sunday
Couples holding hands on a runway
They're all posing in a picture frame
Whilst my world's crashing down
Solo shadow on a sidewalk
Just want somebody to die for
Sunshine livin' on a perfect day
While my world's crashing down
I just want somebody to die for

I long for you
Just a touch (does that scare you?)
Of your hand
You don't leave my mind
Lonely days, I'm feeling
Like a fool for dreaming

As I wander down the avenue, so confused
Guess I'll try and force a smile

Pink lemonade sippin' on a Sunday
Couples holding hands on a runway
They're all posing in a picture frame
Whilst my world's crashing down
Solo shadow on a sidewalk
Just want somebody to die for
Sunshine livin' on a perfect day
While my world's crashing down
I just want somebody to die for

I just want somebody to die for (to die for)
I just want somebody to die for
(Does that scare you?)
(I don't wanna be alone)

Pink lemonade sippin' on a Sunday
Couples holding hands on a runway (oh)
They're all posing in a picture frame
Whilst my world's crashing down
Solo shadow on a sidewalk
Just want somebody to die for
Sunshine livin' on a perfect day
While my world's crashing down
I just want somebody to die for

I just want somebody to die for (to die for)

***


Ciao a tutti da Shadow_Moonlightear!

Oggi sono qui con un capitolo extra per ringraziarvi del 1K a "The breath of trees"! Non ci sto credendo, sono davvero felicissima e vi ringrazio infinitamenteeee!

Quando ho iniziato a scrivere questa storia, credevo che non avrebbe mai visto la luce e che nessuno si sarebbe mai preso la briga di leggerla...invece eccoci qua!

Vorrei ringraziarvi uno per uno. 

Voi che vi siete appassionati alla storia, che avete amato e odiato i personaggi, che non vedevate l'ora di avere il seguito...siete speciali per me <3

Spero che continuerete a leggere con passione e spero anche di non deludervi! Per adesso, godetevi anche questo capitolo!

Con affetto, 

Shadow_Moonlightear xo xo


p.s.: menzione di fiducia ad Azzurra che si è sorbita tutte le revisioni. Se non mi avessi convinto a pubblicare, nessuno l'avrebbe mai letta <3

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