50 - Ipotesi

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– Ancora niente?–

Il tempo sembrava scorrere lento come non mai per Nissa mentre se ne stava seduta accanto al corpo della sua amica steso sul suo letto dalle lenzuola chiare a riposare da ormai qualche ora, il sole era già svanito all'orizzonte. Solo delle candele sparse in giro per la stanza illuminavano l'ambiente.

– No.– sospirò, voltandosi verso Nath il quale teneva tra le mani un vassoio con del cibo fumante.

– Il medico ha detto qualcosa?–

– Solo che potrebbe esser stato la stanchezza e lo stress, non so altro dato che Sarah è andata a parlargli in privato.–

Dopo che Kyra aveva ascoltato la richiesta di Pièrre, si era totalmente persa ad osservare il proprio riflesso, o così pensava fin quando non aveva provato a parlarle e non ci era stata risposta, portandola a toccarle la spalla. Subito dopo la ragazza dai capelli bianchi era caduta a terra priva di sensi. Victor si era subito fatto serio quando realizzò la cosa, e dopo aver scambiato uno sguardo con l'altro uomo, era subito uscito e rientrato poco dopo nella bottega con un medico trovato tra la folla. Poi si era fatto tutto confusionario, ricordava solo che anche sua madre Imìr era rimasta nella villa a fare compagnia a Sarah.

– Ora sembra star bene.– cercò di rincuorarla lui sedendosi al suo fianco.

– E dovresti anche mangiare un po', tutto questo trambusto porta via energie.– aggiunse porgendole una ciotola fumante di zuppa, una delle ultime prima che il caldo si facesse troppo intenso. Lei, sebbene la fame fosse l'ultima delle sue preoccupazioni, sorrise e accettò volentieri. In più, il ragazzo l'aveva raggiunta per farle compagnia, evidentemente voleva assicurarsi che mangiasse tutto o che non rimanesse sola in uno stato di preoccupazione. Era un gesto dolce, questo pensava. Doveva ammettere che quel ragazzo aveva un gran cuore con chiunque, si prendeva cura di tutti, persino delle domestiche. La sera tardi faceva trovare loro qualcosa da mangiare dopo la lunga giornata di lavoro e si sedevano tutti intorno al tavolo nella sala riservata a loro a parlare e gustare tutti insieme il pasto.

– Ti trovi bene qui vedo.– gli disse tra un boccone e l'altro e lui annuì felice.

– Sì, all'inizio aveva pensato che mi sarei trovato male dato che Stavira è davvero enorme e ricca, di classe rispetto a dove vengo.–

– Ti aspettavi persone che criticano e che sanno solo sparlare di altri?–

– Beh, in parte.–

Nissa gli sorrise vedendolo un po' in imbarazzo.

– C'è gente così, te lo assicuro. Ma sei capitato nel posto giusto e ormai rendi tutti felici qui.–

– Lo so. Mi piace essere d'aiuto e passare il tempo con le persone. Anche con te.–

La ragazza si sentì avvampare, una strana sensazione si mosse nel suo stomaco che non aveva mai provato prima.

– Lo dici solo per cortesia?–

Lui ridacchiò, forse per cercare di nascondere anche il suo di imbarazzo-

– No davvero, mi sono trovato bene a passare del tempo con te.–

Un silenzio calò tra i due, non uno di quelli freddi ma uno di quelli in cui non si sa cosa si possa dire per scacciare quella strana sensazione che pervadeva il corpo e che non smetteva di colorare le loro goti.

– Devo andarmene per caso? Se volete stare soli basta chiedere.– sentirono dire entrambi che si voltarono a guardare Kyra, la quale se ne stava tranquillamente seduta con le braccia appoggiate alle ginocchia piegate, guardandoli maliziosa. Subito dopo si ritrovò un cuscini in faccia lanciato dalla sua amica che, oltre all'essere ancora più in soggezione, sembrava arrabbiata. Di nuovo.

– Hai idea di quanto tu mi abbia spaventata?– le disse infatti.

– Scusa, non so nemmeno cosa sia successo in realtà.– le rispose l'altra guardandosi intorno un po' confusa. Come ci era arrivata a casa?

– Sei svenuta e ti abbiamo riportata qui. Il medico ha detto che sei stressata ultimamente e non dormi molto.– le spiegò brevemente, vedendola passarsi una mano tra i capelli un po' disorientata. Le sembrava di aver fatto un sogno strano che non ricordava. C'era solo il vuoto e questo la portò a passarsi le mani sul volto sbuffando. Non ci sto capendo più niente!

– Sicura di stare bene?– le chiese Nath.

– Sì solo... Ho troppe cose per la testa.–

– Non stai dormendo per la questione del matrimonio?–

Nissa vedeva chiaramente che qualcosa la turbava, e anche tanto e prese le mani tra le sue come a dirle che poteva dirle qualsiasi cosa mentre qualche piccola immagine di quanto era accaduto dopo che aveva guardato lo specchio si insinuava nella sua mente. Un ragazzo aveva provato a ferirla, delle parole taglienti per lei incomprensibili. E poi quegli occhi rossi li aveva già visti. Ma dove? Perché si era sentita in colpa per qualcosa e aveva visto degli occhi viola scuro prima di cadere nel vuoto? Delle lacrime iniziarono a rigarle il viso e se ne accorse solo quando Nath le mise una mano sulla schiena accarezzandola. Perché quella fragilità l'aveva colpita così tutto d'un tratto?

– È tutto così confusionario, non capisco più niente.– disse cercando di calmarsi in qualche modo ed evitare di andare in panico, asciugandosi le lacrime mentre la sua amica le stringeva le mani.

– Che intendi?–

Alla bionda non piaceva vederla così e nemmeno al ragazzo per quanto poco la conoscesse. L'aveva vista così solare il primo giorno che si erano conosciuti e in quel momento sembrava un'altra persona.

– È come se non fossi al mio posto, non so spiegarlo. È come se avessi un costante vuoto in me che ho sempre avuto ma ignorato ogni volta che ci facevo caso. Ha sempre funzionato, mi bastava distrarmi ma in questi giorni questa sensazione è aumentata e continua a crescere. E non solo quella, anche la mia magia sembra non fermarsi e farsi più forte e non mangio quasi più non sentendone il bisogno. Poi ci sono delle figure, delle voci che parlano e dicono cose senza senso ma che allo stesso tempo sembrano averne ma non riesco a trovarne un filo logico.–

Kyra chiuse gli occhi per un momento, doveva calmarsi o sentiva che sarebbe impazzita. Le mani le tremavano appena e Nissa cercava di scaldargliele sentendole improvvisamente fredde. Non era mai accaduto. C'era una cosa però che rimaneva fisso in testa alla chiara: perché tutto era precipitato proprio subito dopo che Sheera se ne era andata? E per quale motivo quella ragazza era stata in grado di colmare quel vuoto? L'attrazione che nutriva per lei era legato a cosa? -Ogni volta che si allontanerà da te dopo giorni passati insieme, starai male, la sua aura intaccherà la tua.- risuonò nella sua mente, una frase già sentita qualche giorno prima. Cosa significa? Come fa un'aura a ferirne un'altra?

– Non è normale che la tua energia continui a crescere, a nessun Salir accade.– disse Nath pensieroso e appena la chiara riuscì a riprendersi un poco. A quel punto lei guardò la porta e si concentrò sul proprio udito che si fece più acuto: non sentì nessuno all'esterno. Si alzò e raggiunse la porta e appena toccò la maniglia questa produsse delle scintille dorate. Aveva appena bloccato ogni accesso. Dopodiché prese dei libri che erano sparsi sulla scrivania insieme ai fogli delle sue ricerche e tornò dai due che la fissavano non capendo cosa stesse facendo.

– È da qualche giorno che sto cercando di capire delle cose e a volte perdo la cognizione del tempo e passo tutta la notte tra i libri.– iniziò a dire dando uno dei libri alla sua amica.

– Leggilo.– le disse e la bionda lo aprì, vedendo poi segni strani che non riusciva a comprendere. Non era l'antica lingua dei loro antenati che aveva già tradotto grazie alle sue abilità magiche.

– Non riesco, non riconosco i segni. Non sono nostri.– le rispose confusa e Kyra continuò.

– Esatto, questo perché questi libri vengono da Eathevyr e sono scritti nella lingua degli Yarix.–

– Quindi l'ipotesi di Nissa è reale, c'erano davvero dei portali che collegavano i due mondi. Ma dove li hai presi?– disse Nath sfogliando un altro libro.

– Nella biblioteca di mio padre, lui possiede i più antichi volumi esistenti. Li ho trovati per caso, non pensavo ne avesse. Quello che è più assurdo però è che non mi sono accorta subito del fatto che non siano stati scritti dai Salir. Io capisco ogni singola parola che c'è scritta.–

Gli altri due ragazzi la fissarono non sapendo minimamente cosa dire.

– Tutto? Senza difficoltà?– le domandò Nissa come disorientata e più che stupita. Sapeva che la sua amica non possedeva la sua abilità con le carte, quindi come era possibile?

– Sì. Ad esempio, questo parla di botanica e a quanto sembra gli Yarix avevano un profondo legame con la natura. La rispettavano e vivevano in maniera diversa da noi, non costruivano case come le nostre.– continuò la chiara iniziando a sfogliare le pagine fino ad arrivare a quello che le interessava.

– Ma questo fiore...– iniziò a dire Nath riconoscendo perfettamente le linee tracciate con l'inchiostro sbiadito sulla carta giallognola a creare un disegno di una pianta in particolare.

– È la Nirme, e qui nel Regno Assoluto non dovrebbero esistere, se ne trovano poche già a Eathevyr in quanto in realtà provengono e proliferano a migliaia in tutt'altro luogo, l'Eden.– spiegò Kyra continuando a sfogliare le pagine e spiegare tutto quello che aveva letto.

– A quanto ho capito è un luogo magico diverso e sconosciuto persino per gli Yarix e hanno fatto solo supposizioni di come sia ma ognuna smentisce l'altra.–

A Nissa cominciò a sorgere una domanda in testa a cui non riusciva a dare una risposta in realtà e perciò parlò.

– Tu non hai fatto tutte queste ricerche per aiutarci, vero? C'è dell'altro.–

La sua amica chiuse il libro e prese dei fogli su cui aveva scritto, riconosceva la sua scrittura. Sembrò tentennare un po' mentre osservava tutto quello che aveva scritto e cancellato prima di spiegare la sua motivazione.

– La mia magia è sempre stata un po' diversa dagli altri, e anche il mio aspetto. Non c'è nessun altro come me.–

La bionda annuì, ricordandosi di quanti medici l'avevano visitata ed erano rimasti colpiti dal suo volto radioso, quei capelli setosi e candidi, gli occhi chiari e infiniti che sembravano però irreali, innaturali. Nessuno aveva mai capito quale potesse essere la sua aura poi, sembrava che possedesse un po' di tutto di tutti e tre tipi di auree ma allo stesso tempo non aveva nulla in comune con essi ed era considerata una cosa rara nel Regno Assoluto.

– Però, leggendo quel poco che resta degli Yarix, ho scoperto avere molte più cose in comune con loro che con voi. Ad esempio, i loro sensi erano più sensibili permettendo loro di essere più in contatto con ciò che li circondava, potevano controllare di tanto in tanto il tempo atmosferico, alcuni possedevano abilità profetiche ed erano in grado di vedere frammenti del futuro o del passato. Forse mi sto solo incasinando di più ma... Qualche settimana fa ha piovuto per causa mia, per come mi sentivo. E in questi ultimi giorni continuo a vedere delle figure che non sono reali, o sento delle voci che si mischiano tra loro non facendomi capire più niente. E ora il fatto che io riesca a comprendere ogni frase e lettera di quanto hanno scritto...–

La ragazza dai capelli bianchi aveva il volto chino, le mani che stringevano i fogli, un senso di smarrimento. Se lo fossi davvero, cosa mi accadrebbe? Tutto questo è così surreale, non so cosa fare...

– Ehi.– le disse Nissa abbracciandola quando vide dai suoi occhi che si stava perdendo in sé stessa, nei suoi pensieri sempre più vividi nella mente.

– Che tu sia una Salir o una Yarix non cambierà mai ciò che sei né l'affetto che provano chi ti sta intorno. Saremo sempre qui qualsiasi cosa accada.– le disse e Kyra la strinse a sé sentendone il bisogno, il calore del suo corpo era rassicurante, anche se non quanto la freddezza di quella ragazza che le mancava da impazzire e che continuava a tormentarla nella testa. Lei c'era sempre nei suoi pensieri in un modo o nell'altro. Se fossi qui inizieresti a lamentarti di quanto io mi stia preoccupando per niente, che dovrei lasciare che il tempo mi dia le risposte...

– Ora che ci penso.– le interruppe Nath mentre osservava uno dei fogli della chiara.

– Gli Yarix non ci sono più da moltissimi secoli secondo i nostri documenti, e poi i portali che Nissa ha individuato non vengono usati da parecchio. Ammettiamo che tu sia davvero una di loro, come ci sei finita qui? Hai diciassette anni non centinaia.–

In effetti il ragazzo non aveva tutti i torti, portandoli a ragionare.

– E se qualche d'uno di loro si fosse salvato e avesse continuato a vivere tra noi?– ipotizzò Nissa ma venendo messa di nuovo in dubbio dal ragazzo.

– A quest'ora però ce ne sarebbero parecchi e dubito che non siano riconoscibili o individuabili dopo tutto questo tempo.–

– O forse sì. E se i Superior li tenessero nascosti o imprigionati da qualche parte e qualcuno sia riuscito a scappare portando con sé Kyra? Magari non è riuscito a sopravvivere ma ha portato in salvo lei.–

La ragazza sbuffò e si scompigliò i capelli candidi e poi sospirò.

– Per oggi basta, sono successe fin troppe cose e ho bisogno di distrarmi. Cercheremo di capirlo poi. Ora, nessuno di voi ha voglia di uscire un po' da queste mura?–

L'espressione quasi sofferente della ragazza che sembrava una bambina annoiata fece ridere gli altri due che iniziarono a prenderla in giro, facendola lamentare e lasciando che il resto della serata la passassero insieme, ignari del fatto che una figura di luce azzurrognola li stesse osservando o più che altro i suoi occhi erano fissi su quella ragazza dai capelli bianchi e in volto un lieve sorriso. Ti stai avvicinando sempre di più alla verità, tuttavia... il tuo corpo non è ancora pronto al potere che racchiude...

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