77 - Alle origini

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Quando Nissa entrò nella sala da pranzo quella mattina trovò Kyra, Nath, Evelyn e Sheera seduti tranquillamente a tavola come se fosse una normale giornata priva di incontri strani o avvenimenti assurdi. Ormai si aspettava di tutto da quello che aveva vissuto nell'arco di un mese, specie nella settimana precedente. A preoccuparla di più, però, era il fatto che Kyra dovesse andarsene lì a breve. Chi avrebbe avuto al suo fianco? Aveva molti amici, certo, ma non erano mai stati come Kyra, lei non era invidiosa dei suoi soldi o la sua posizione, erano solo amiche per davvero.

– Ciao Nissa.– la salutò la chiara sentendo la sua presenza mostrandole un sorriso caloroso come il ragazzo, mentre la corvina non la degnò nemmeno di uno sguardo. Non che si aspettasse qualcosa in realtà, ancora doveva inquadrare quella strana ragazza. Era una Dea immortale e la sua amica si poteva benissimo difendere da lei, ma Nissa la teneva d'occhio. Non voleva che soffrisse, anche se sembrava già esser accaduto. Sto diventando sempre più curiosa della loro storia, peccato che abbiano altro per la testa e non so se risponderebbero...

– Ciao. Finalmente mi sento molto meglio. Non pensavo di doverci mettere così tanto a riprendermi dalla prigionia, ho dormito benissimo stanotte finalmente, senza strani sogni.– disse sedendosi accanto a Kyra prendendo le due brioches che le porse, cominciando a mangiarle felice.

– Le Creature Oscure si nutrono anche di tutte le emozioni negative e questo, per quanto non sembri, indebolisce e influenza. Giusto?– spiegò la chiara chiedendo conferma poi all'altra seduta davanti a sé che annuì senza smettere di fissare fuori dalla finestra alle spalle di Kyra, la quale non ci diede molto peso.

– Oggi ritorni a casa, vero Nath?– domandò poi vedendo il ragazzo sorridere un p' triste. Un po' avevano legato e dovevano già separarsi. Kyra ancora si chiedeva cosa avessero combinato loro due in sua assenza.

– Passata bene la notte o hai rimpianti?– domandò la Dea felice per Nath che sorrise anche felice.

– Potrò tornare dalla mia famiglia finalmente, anche se un po' mi mancherà questo posto.–

– Penso che tu possa venire quando vuoi, Sarah è rimasta estasiata dal tuo lavoro.–

– Mi piacerebbe.–

Poi il ragazzo spostò l'attenzione sulla corvina rimasta ancora in silenzio. Sapeva che non avrebbe parlato granché ma non l'aveva quasi nemmeno salutato. Che ce l'avesse ancora con sé stessa per avergli fatto del male? O forse aveva troppi pensieri per la testa, preoccupazioni? D'altronde, pensava che anche lui li avrebbe avuti se fosse stato così pieno di responsabilità verso un mondo che non doveva cadere in disgrazia come Eathevyr.

– Avete passato la notte in bianco? Sembra tra le nuvole.– disse Nissa alla sua amica accanto intenta a bere tranquilla. Nonostante il tono di voce basso, però, Sheera la sentì più che perfettamente, rispondendo alla domanda con un'altra domanda, uno dei suoi modi di fare a volte snervanti.

– Vuoi veramente informarti sulla vita sessuale della tua amica?– le disse calma prima di mettersi in bocca un acino d'uva, guardandola poi negli occhi. Era così estremamente ammaliante in ogni suo singolo gesto persino per quella Salir che ne rimase intrappolata, prima di elaborare le parole dette dalla ragazza dalle ali nere. A Kyra, invece, andò di traverso l'acqua che stava bevendo e tossì un paio di volte mentre cercava di riprendersi. Nath ed Evelyn si bloccarono.

– Che c'è? Ci si annoia qui con i vostri discorsi.– ribatté allo sguardo truce di Kyra una volta che si riprese. Le piaceva da impazzire provocarla e vedere come reagiva ad ogni minima cosa.

– Non iniziare.–

– Se non sbaglio non avevi...– ricominciò prima che l'altra facesse apparire nella sua mano una sfera di luce che le diede fastidio, distogliendo lo sguardo schifata.

– Una parola in più e sai dove finisce.– la minacciò Kyra beccandosi uno sguardo malizioso e divertito.

– Interessante.–

A quel punto la chiara sbuffò arresa e lasciò svanire la sfera di luce poggiando la fronte contro il tavolo e maledicendola nella loro lingua facendola ridacchiare.

A distrarre dalle due fu l'entrata di Sarah che li salutò subito, raggiungendo Nath e dandogli subito i soldi prima che partisse in una busta, congratulandosi con lui e ringraziandolo per il lavoro svolto. Non sarebbe stato l'unico poi ad andarsene, questo la intristì un poco quando notò Kyra in mezzo a loro. Anche lei, assieme alla Dea Nera ed Evelyn, sarebbero andate per la loro strada. A quanto aveva capito, per la Yarix era pericoloso stare in giro senza meta ed era meglio che stesse con le Dee, specialmente essendo l'ultima Yarix libera.

– Tutto bene?– le domandò Kyra quando notò che la stava fissando, ritornando con i piedi per terra.

– No, è che sono un po' agitata ecco.– le disse la donna e la ragazza capì cosa si riferisse. Potevano tornare quelle Creature Oscure per far del male a lei e suo marito in quanto a conoscenza dei due poteri Supremi tanto bramati? Per non parlare del prigioniero ancora nelle celle.

– Non verranno, ne dubito fortemente. E quel Salir rinchiuso è solo una pedina che reputano inutile.– le disse cercando di confortarla e la vide più sollevata vedendola poi uscire avendo probabilmente cose da fare.

– Sei riuscita a farlo parlare?– domandò invece Nissa e le indicò con lo sguardo la corvina.

– L'hai fatto fare a lei? E come hai fatto scusa? Tu non ci eri riuscita.– domandò curiosa ma anche preoccupata per l'uomo. L'aveva ferito? Torturato? Cosa poteva fare lei in più di quella Dea che aveva di fronte? Non erano entrambe allo stesso piano?

– Sei troppo piccola e innocente per sapere certe cose.– le disse freddamente Sheera, al ché spiegò la sorella.

– Abbiamo abilità comuni per certi aspetti, come incantare, ma lo usiamo in maniera differente. Io non posso ferire e nemmeno obbligare a rivelare ciò che potrebbe portare alla morte ad esempio. Se fosse un semplice comando la situazione sarebbe diversa.–

– In pratica sei noiosa.– borbottò una voce che riconobbe bene, troppo, tanto da alzare gli occhi al cielo.

– Sei sempre qui?– domandò a Lilith apparsa accanto a Sheera che non le disse nulla, continuando a gustarsi tranquilla la sua uva.

– Non vi sopportate proprio eh?– azzardò dire Evelyn sospirando sentendo l'aria tra le due tesa.

– Dopo quello che ha fatto la odio ancora di più di quel che dovrei.– disse la cacciatrice guardando la chiara con sguardo agghiacciante, le braccia al seno.

– Ancora, ti ho già detto che non ho fatto niente, non l'ho voluto io. Vedi di mettertelo bene in testa, demone.– ribatté l'altra.

Kyra sapeva di cosa stesse parlando e perché la stesse incolpando. Normalmente le Creature Oscure non avevano legami con altri esseri viventi, l'unica eccezione era proprio Sheera che aveva legato con la Dea Bianca. Nessuna delle due se lo era aspettato, per Kyra non fu mai un problema ma per l'altra invece sì, cambiando leggermente il suo comportamento con i demoni negli Abissi Infernali.

Se prima del loro incontro concedeva piaceri carnali e lussuria a quella ragazza come altre, dopo non lo fece più, diventando anche più fredda e spietata nei loro confronti, arrivando ad uccidere molti di loro o per lo meno solo inizialmente.

– Ti darò la colpa comunque.–

Le due si guardarono e si vide chiaramente l'odio che c'era. Ma l'aria si fece meno tesa quando la Dea Nera intervenì, finalmente.

– Che ci fa la mia demone qui?– domandò alla mora che ridacchiò. Era meglio cambiare argomento prima che potesse scatenarsi un putiferio tra lei e il suo opposto, non che le dispiacesse in realtà.

– Mi piacerebbe sapere cosa io possa fare. Ci si annoia.

– Mh, vediamo. Al momento fai quel che vuoi fin quando non serve. Se becchi qualche traditore divertiti pure.–

Lilith annuì abbastanza soddisfatta, poteva creare un po' di trambusto in giro senza problemi, in ogni caso era libera come quando abitava negli Abissi Infernali. Poi guardò sprezzante la Dea Bianca.

– Spero che tu muoia.– le disse e la chiara la ignorò quando svanì in una nube scura.

– La prossima volta la incenerisco, non la sopporto!– si lamentò facendo ridere gli altri.

– Provaci pure, sarebbe uno scontro interessante.–

Kyra guardò truce la corvina facendola ridacchiare maligna.

– Mi spiace interrompervi, anche perché mi piace sentire le vostre conversazioni maliziose, ma ho notizie!– disse un ragazzo comparso anch'esso dal nulla. Evelyn scattò subito in piedi, lo stesso fece Kyra già tesa ma la sorella la tranquillizzò, più o meno.

– Calme, l'ho sistemato a dovere, non fa pazzie. Deve solo azzardarsi.– disse la Dea Nera per tranquillizzare più che altro la rossa che non era in grado di leggere la menzogna nelle persona come l'altra.

– Non mi fido comunque.–

– Allora?– chiese invece spazientita la corvina cominciando ad essere leggermente nervosa quando si cominciava a parlare di quelle questioni abbastanza urgenti da sistemare. Rivoleva indietro la sua energia mancante, chi non l'avrebbe voluto al suo posto?

– A quanto pare Shedan aveva iniziato secoli fa le ricerche per la Spada della Morte ma l'ha rintracciata solo da qualche anno grazie all'aiuto di alcuni Salir sparsi per tutto il Regno Assoluto. Pare che li abbia convinti a lavorare per lui promettendo loro tutto ciò che volevano. Inoltre ho scoperto che c'è una specie di capo tra questo gruppo di Salir e ho speso tutta la notte per...–

Sheera si alzò e gli si avvicinò, i loro volti vicini, la ragazza con le braccia al seno seria e abbastanza nervosa.

– Vai al punto Damon, o finisci male.– gli disse seria mentre l'altro rideva tra sé e sé, adorava provocarla sebbene giocasse con il fuoco.

– E va bene, come vuole la mia signora. Si trova ad Agraq.– disse finalmente. Per poco Nath non si soffocò con la sua stessa saliva e guardò Sheera che rimase immobile pensierosa.

– Potrebbe essere Marcus? Che ti teneva d'occhio apposta per Lui? Ci potrebbe stare, ti odiava.– ipotizzò all'istante il ragazzo dagli occhi verdi.

– Ne dubito, e poi tutti mi detestano lì. Inoltre non usciva spesso di casa quindi è impossibile. La sua aura non è macchiata da quel che ricordo.–

– Aspetta, Agraq... Non è il villaggio da dove venite?– chiese Nissa interrompendoli e il ragazzo annuì.

– E di sicuro se torni ti vorranno far fuori. Sei scampata al Wix per loro, non sanno chi tu sia.– aggiunse guardando la corvina pensierosa che fece spallucce.

– Non ho problemi per quello, in qualche modo me la cavo. È più che altro tutto questo tempo in più passato qui, in un certo senso inutilmente, a preoccupare le persone.–

– Uno, siamo immortali. Due, il Wix non funziona su di noi in quanto manteniamo il Regno Assoluto. Tre, si potrebbe lasciare nelle menti solo il mese che hai passato ad Yreles e il Wix, facendo finta che ora sei più o meno a posto e che queste altre due settimane passate qui non siano esistite. E per altri invece dimenticare della nostra esistenza.– intervenne Kyra guardando la sorella che subito si illuminò.

– Da quanto volevo farlo!– esclamò con un ghigno sul volto, per poi scomparire in una nube nera e viola. Nath e Nissa guardarono interrogativi la Dea Bianca e lei rispose subito.

– Può creare una tempesta che fa dimenticare a tutti determinate cose con il profumo che emana. Giocare con i ricordi però è pericoloso, non lo facciamo spesso.–

– Anche a noi?–

Non rispose subito la ragazza, solo li fissò e vide il loro desiderio di non voler scordare nulla. Avrebbero dimenticato coloro che consideravano amiche e le dispiaceva tremendamente. Però, avevano vissuto situazioni che non avrebbero dovuto coinvolgerli a causa loro. Cosa poteva fare? Alla fine sospirò e creò una barriera magica intorno a loro per proteggerli, Damon compreso.

– Ma che gentile.– disse lui guardandola con odio.

– Sta zitto.– gli rispose a tono lei guardandolo a stento. Se vorranno, e se le cose diventeranno troppo pericolose, cancelleremo tutto anche a loro pensò. Pensò anche a coloro che l'avevano cresciuta, non avrebbero più ricordato nulla di lei o i ricordi sarebbero stati modificati. Quello purtroppo era compito di Devi, la Dea Nera lanciava quell'incantesimo ma era la Custode dei ricordi a dare l'ultima parola in capitolo nel suo mondo.

Si sentirono così dei forti tuoni in lontananza e per poco la bionda non saltò per aria dallo spavento. Il sole che aveva scaldato l'ambiente per tutta la mattina iniziò ad esser coperto da nuvole grigie. Ben presto si sentì anche il ticchettio della pioggia sui vetri e l'aria cominciò a farsi umida, la gente per strada si fermò e guardò il cielo stupito da quello strano cambiamento climatico. Così fece anche chi era chiuso tra le quattro mura della propria casa scettico mentre un odore dolciastro si diffuse per tutta quella vasta terra, tutto il Regno Assoluto, e i loro ricordi degli ultimi sei giorni si cancellarono, modificarono per sempre nelle loro menti, venendo sostituiti da azioni abituali. Nessun problema, niente uccisioni, tutto ritornò come prima.

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