79 - Allo stesso punto

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Erano passati già tre giorni da quando erano ad Agraq e non avevano ancora trovato niente riguardo un probabile capo dei Salir alleati con il nemico, nessun indizio, nessuna anima macchiata di sangue. Il nulla. Le giornate iniziavano con il cammino verso la scuola dove entrambe le Dee si osservavano intorno attente, poi tra gli studenti si fingevano normali ragazzi e il pomeriggio tornavano a vagare con qualche scusa per le strade invisibili. O per lo meno Kyra, poiché la corvina doveva continuare tutta quella farsa nella casa di campagna.

E proprio Sheera aveva iniziato persino a dubitare di Damon, che le avesse mentito sotto ogni singola parola detta ma, guardando la sua anima e come si comportava, non aveva detto fandonie. E poi, nemmeno lui capiva la situazione. Era davvero strano.

Così il demone riusciva solo a raccogliere informazioni fugaci assieme a Lilith, entrambi stando ben attenti. Cercavano di intrufolarsi nei rifugi sparsi per tutto il Regno e capire i nuovi passi del piano di conquista di Shedan poiché la voce che Damon fosse tornato a lavorare per la Dea Nera si era sparsa in una frazione di secondo. Il loro nemico aveva cambiato gioco, sicuramente. Anche se Sheera in parte si domandava come facesse a comunicare con i suoi seguaci se imprigionato nell'Oblio.

In realtà, l'ipotesi più plausibile, era che essendo una parte del potere della Distruzione poteva entrare in contatto con qualsiasi essere in qualsiasi luogo come lei ma che non fosse in grado di uscire da quel buco nero ed infinito. Non senza il consenso del resto del potere che portava il caos.

Nath e Nissa di tanto in tanto cercavano di aiutarle a vedere se passasse qualcuno di sospetto al panificio di famiglia del ragazzo nonostante non sapessero ancora molto sul mondo delle due Dee. In effetti le due non avevano rivelato granché del loro passato.

– Ehi, stai bene?–

Sheera, in piedi davanti alla finestra, guardò il riflesso di Kyra che si avvicinava sempre più sul vetro freddo dell'aula vuota e lei sorrise amaramente, distraendola totalmente dalle moltitudini di pensieri per la testa.

– Potrei essere così malvagia, crudele come lui.– sospirò. Kyra la abbracciò da dietro cingendola con le braccia sui fianchi e poggiando il mento sulla spalla. Stava pensando al massacro degli Yarix, a quanti fossero morti e altri imprigionati in un luogo così tetro e terribile, che sfruttava le proprie paure per giocare con le menti e far impazzire chiunque ci avesse messo piede.

– Appunto, potresti. Sei tu a scegliere da che parte stare.– le disse guardandola attraverso il riflesso davanti a sé.

– Sì, ma...–

Sheera si bloccò, non era così brava a parlare di ciò che sentiva, a quello che le passava per la testa. Motivo per cui le diede un lieve bacio sul collo volendola calmare e ci riuscì, come la maggior parte delle volte.

– Ma?–

– È pur sempre una parte di me, cosciente e assetata di potere.–

Kyra si staccò da quell'abbraccio e la obbligò a voltarsi e a guardarla anche se Sheera fece di tutto pur di non incrociare i suoi occhi. Le prese le mani per evitare che potesse farsi male da sola senza accorgersene prima di riprendere il discorso.

– Pensi di poterlo essere anche tu? Una volta che tutto finirà e riavrai la tua energia mancante?–

– Non ho mai detto questo.–

– Ma ci hai pensato.–

La corvina sospirò guardando le loro mani intrecciate.

– Non lo nego. Però... È pur sempre la mia natura ferire, se non ci fossi tu intorno a me non sarei così, lo sai.–

La Dea Bianca sorrise dolcemente, allungando una mano verso il volto dell'altra e accarezzandole la guancia.

– Anche quando ci conoscevamo da poco non eri così crudele, avevi tutta la tua energia lì. A te un po' importa della gente, altrimenti non saresti qui a cercare di rimediare a tutto questo casino. Vuoi indietro ciò che ora non hai ma vuoi anche riportare indietro coloro che non c'entravano nulla con ciò che è accaduto tra noi. A volte sei menefreghista, lo ammetto, ma non per queste cose importanti. Uccidevi solo chi era colpevole o malati gravi o ladri, persone così. Certo, delle volte anche innocenti capitavano quando perdevi il controllo di te. Lo sai che questo non ti farà mai un essere totalmente privo di cuore.–

Sheera non le disse niente riguardo le sue parole, solo le prese la mano ancora sul proprio volto e le lasciò un lieve morso affettuoso sul dorso.

– Maledetta te e il rendermi vulnerabile.– si lamentò facendo ridacchiare Kyra. Anche lei era preoccupata e tanto. Era così, si mostrava sempre solare ma quando crollava senza rialzarsi era davvero seria la questione. Poteva ingannare gli altri con la sua felicità ma non Sheera. Come evitare un secondo scontro in cui ci sarebbero rimasti in mezzo i Salir stavolta? Potevano solo tenere quel popolo all'oscuro di tutto fermando il Demone prima che fosse troppo tardi e in un luogo disabitato come Eathevyr, quello al momento era il loro obiettivo. Bisognava ancora vedere come mettere in atto tutto. Primo mistero da risolvere era come ucciderlo e fonderlo di nuovo con l'energia di Sheera prima che ritornasse in vita, o meglio, sotto forma corporea.

– Dai andiamo a mangiare, altrimenti Nissa non avrà nessuno con cui parlare se non con Nath e potrebbe diventare sordo quel ragazzo!–

Sheera annuì prima di andare verso la mensa con la sorella al seguito, e anche lì tutto le ricordò abbastanza Yreles. Motivo in più per odiare questo postaccio! pensò cercando di non dare di matto per il caos che regnava lì. Erano troppe le voci che parlavano tra loro e avrebbe voluto farle fuori tutte.

Presero qualcosa di veloce da mangiare per non sembrare troppo strane non sfamandosi, per non parlare del fatto che si mostravano abbastanza insieme in giro, due ragazze diverse di cui una pericolosa. Si misero su un tavolo in un angolo riservato venendo poco dopo raggiunti dai loro due amici dagli occhi come smeraldi.

– Eccovi.– esclamò Nissa appena le vide sedendosi affianco all'amica tutta euforica. Pareva non cavarsela tanto male a casa del ragazzo che salutò con un cenno la corvina.

– Di che parlavate?– chiese lui per l'appunto.

– Solite cose. Voi come ve la cavate?– rispose la chiara.

– Abbastanza bene. Mia madre si è innamorata di Nissa, è diventata la sua bambola. Si diverte a farle provare i vestiti che indossava quando era giovane.–

– Davvero?– ridacchiò la Dea guardando l'amica accanto a sé che fece spallucce.

– Povera donna, siete tre fratelli maschi più il marito, le manca compagnia femminile.–

– Parli già come lei.– scosse la testa lui prima di intravvedere James ed Eyla che vennero chiamati da Nissa. In breve aveva fatto amicizia con molti ragazzi per tutta Agraq. Era assurdo quanto le fosse semplice intavolare un discorso.

– Ciao.– salutarono timidamente i due fratelli, o meglio, leggermente tesi alla vista di Sheera.

– Dai sedetevi, senza Will e Jenna siete sempre soli.– li spronò la bionda sorridendogli calorosamente.

– Fa niente, non è un problema, e poi stavate parlando già per conto vostro...– tentò di dire Eyla, ma fu interrotta da Sheera.

– Non vi mangio mica.– e li guardò di sfuggita alle sue parole.

– Almeno fino a prova contraria.– aggiunse poi riprendendo a guardare fuori dalla finestra cercando di stare calma, Kyra che le teneva una mano sulla gamba da sotto il tavolo per evitare che si agitasse troppo in mezzo a quella gente. Non era un luogo molto adatto per qualcuno che si sfamava di sangue e morte se pieno di cuori pulsanti.

I ragazzi si sedettero e poco dopo si ritrovarono tranquilli in una conversazione con gli altri due Salir che continuò anche dopo che Kyra si alzasse per salutarli. Lo stesso fece la corvina e insieme se ne andarono lasciando gli altri perplessi e Nissa sospirò dispiaciuta.

Non si era ancora abituata sinceramente al fatto che la sua amica fosse un essere immortale e così potente da dare vita ad un intero mondo e la cosa la faceva sentire un po' male, lei e Kyra si erano sempre dette quasi tutto, affrontato molte cose insieme e ora tutto era svanito. Era come se si stessero allontanando sempre di più. Ma poteva capire e immaginare il peso che aveva alle spalle Kyra, era davvero importante, ne andava di tutto il Regno Assoluto come lo era stato per gli Yarix.

Lei non sarebbe riuscita a fare quello che le due Dee tentavano di fare giorno dopo giorno, si sarebbe già arresa. Per loro non è cambiato molto la loro realtà in fondo, però per me e Nath sì. Mi chiedo solo se siamo ancora qualcosa per loro...

                

– Avete chiamato?–

Evelyn sbadigliò quella sera quando le due Dee le fecero visita nel bosco vicino alla casa in cui aveva vissuto per anni la corvina. Si era ricordata di una casa abbandonata in mezzo agli alberi dove nessuno ci passava mai e aveva proposto alla Yarix di stare lì al riparo e lei non aveva minimamente rifiutato.

Era una cosa rinomata il fatto che la sua specie avesse un forte legame con la natura e non si era lasciata di certo scappare la possibilità di stare tranquilla circondata dal profumo dei pini e la compagnia degli animali. Era riuscita anche a curarne alcuni grazie a degli intrugli che preparava durante la giornata in attesa che Kyra e la sorella la raggiungessero per controllare che stesse bene, anche se era più la chiara quella a cui premeva la cosa.

– Già. A quanto sembra Lilith ha scovato qualcosa.– la informò Sheera poggiata alla corteggia di un albero di fronte a sé a guardare il cielo che si faceva sempre più scuro.

– Oh, davvero?–

Ancora diffidava dei demoni, specie del ragazzo che le apparì accanto e che per poco non la fece saltare per aria, beccandosi una sgridata dall Dea Bianca. Poteva una Creatura Oscura dare retta ad un essere opposto al suo elemento? Ovviamente no, infatti ghignò maligno solo per far innervosire di più entrambe.

– Ehilà!– entrò in scena Lilith con un bel sorrisetto furbo sul volto, catturando subito l'attenzione della sua Dea che si fece sull'attenti.

– Due notizie, una buona e una meno. La seconda è che Shedan ha in suo possesso la Spada della Morte, la prima è che si trova in uno dei rifugi a nord del Regno. Anche se non ho capito se nel Distretto di Migresia o di Vilesia. Nomi più simili no, eh? In più i Salir da cui l'ho saputo non sapevano nemmeno parlare!– borbottò subito stiracchiandosi e levandosi poi il sangue dalle mani, probabilmente aveva ucciso quegli uomini da cui aveva avuto informazioni e la Dea Bianca cercò di non darci peso e spostando subito l'attenzione sull'argomento.

– Aspetta, ha la spada?–

– Sì, quello lo sapevo. Me l'ha mostrata quando si è messo in contatto con me quando ho sistemato Damon.– ammise in un sospiro Sheera.

– Non me lo hai detto.– ripensò ai giorni precedenti la chiara.

– Mi è passato di mente.– fece spallucce non volendo più di tanto parlare del contatto avuto con Shedan.

– Quanti rifugi ci sono esattamente in quei distretti?– domandò ancora la chiara notando la cosa e fissando Damon che ci pensò un po' sopra.

– In ognuno saranno tre o quattro. Io ero principalmente in quello in cui sei stata presa, dirigevo solo da lontano. Non sapevo nemmeno che fosse sulle tracce della spada.–

– Da quanto ho visto si è fatto aiutare dai Salir, ricattandoli. Dubito che gli altri demoni lo sappiano se non lo sapevi tu.–

Il giovane annuì alle parole di Sheera mentre Evelyn iniziò a camminare avanti e indietro sempre più freneticamente. Poi arrivò ad una soluzione.

– Da quel che so ci sono un paio di rifugi lì in quelle zone che sono meno utilizzate. Se i demoni non sanno dell'arma allora deve essere lì ma deve essere anche accessibile ai Salir e ce n'è solo uno che non è troppo sperduto in mezzo al nulla.– disse secondo la sua esperienza e beccandosi degli sguardi di disapprovazione da parte di Lilith.

– Non lo sappiamo con certezza. Quand'è stata l'ultima volta che ci sei finita?–

– Ehm, una decina di anni fa, più o meno?– tentennò passandosi una mano tra i capelli rossi come il fuoco sentendosi a disagio tra quei demoni.

– Le cose potrebbero essere cambiate.–

– Basterebbe controllare, è abbastanza nascosto ma so come arrivarci. Se andassimo noi tre...– cominciò a proporre ma venne subito fermata dalle due sorelle.

– Non ci pensare nemmeno, se ti prendono di nuovo ti ammazzano e non hai più la protezione di immortalità di Kyra addosso da quando l'hai incontrata, come aveva stabilito. È meglio studiare la situazione come si deve, così ci sono troppi buchi in giro.– la riprese Sheera seria e fissandola fredda facendola sentire un po' inutile.

– Ma...– provò a protestare, sentendo poi la mano calda di Kyra sulla spalla.

– È meglio se stai qui tranquilla. Non sono stati semplici questi anni per te e so che vorresti aiutare, però è troppo pericoloso. Basta poco per farci scoprire dai Salir e creare lo stesso caos di Eathevyr. Shedan ha la possibilità di parlare con i suoi alleati e se scoprisse qualche nostra mossa saremmo fregati.– le spiegò calma e alla fine sospirò, annuendo in aggiunta. Con un cenno invece, Sheera fece andare via i demoni e aspettò che la chiara la raggiungesse per andare via, così non fece perdere loro tempo e le salutò con un sorriso. Però, in sé, non era ancora convinta del suo non dover fare niente. Si sentiva inutile eppure poteva davvero aiutare. Sospirò e guardò il cielo mordendosi il labbro nervosa. Non sapeva cosa fare esattamente. Sandra... Resistete, sarete liberi.

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