84 - Parlare tranquille

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– Non ci penso nemmeno ad entrare da lì, ci sono almeno tre persone che mi odiano, così come odio loro. Basta passare dal retro.–

Sheera non sembrava molto intenzionata ad entrare nel panificio della famiglia di Nath passando per l'ingresso principale quando lo raggiunsero dopo che quest'ultima si fosse calmata abbastanza da non lasciare la sua energia avere la meglio.

– Eddai, riesci a stendere un drago ma non riesci a guardare tre Salir?– ridacchiò a bassa voce Kyra dandole una lieve spallata come a prenderla in giro, beccandosi un pizzicotto sul braccio subito dopo.

– Sbrigati lamentona.– rincarò la dose prendendola per mano trascinandola dentro. Subito il profumo caldo e avvolgente del pane le avvolse e per un attimo Kyra tornò ai giorni in cui il ragazzo dagli occhi verdi portava a lei e alla sua amica focacce e dolci di ogni tipo. Seguiti da aneddoti della famiglia Wavebane.

– Ma chi abbiamo qui!– disse subito una voce femminile che Sheera riconobbe, roteando gli occhi già innervosita, ritrovandosi in poco davanti una ragazza dai capelli di un castano chiaro. Ancora questa! La disintegro la prossima volta che mi si presenta con quel faccino saccente!

– Luise, ancora qui per cercare di conquistare Nath?– le disse lei di rimando con tono acido portandosi le braccia al seno.

– Sei sempre senza speranze.– aggiunse maligna in volto beccandosi uno sguardo sprezzante che non le fece effetto.

– Si stava divinamente senza di te qui. Mi domando perché ti abbiano salvato dal Wix, te lo meritavi.–

– Probabile, ma potresti chiedere a lei.– indicò la chiara al suo fianco che sgranò gli occhi dandole una lieve spinta per ripicca facendola ridacchiare maligna. Quel comportamento fece insospettire Luise, da quando la combinaguai si faceva toccare in quel modo da persone che non fosse Nath?

– E attenta, potrebbe spedire te al Wix.– le ribadì all'orecchio quando la sorpassò facendo sospirare Kyra. Possibile che non riesce a stare mai zitta?

– Non darle retta. Per quanto riguarda fare il filo a Nath, beh, ha già un'altra ragazza in mente, giusto per non farti illudere. Mi spiace.– le disse Kyra sorridendo e allontanandosi con la corvina che la stava aspettando, lasciandola nel dubbio e facendo sorridere malignamente la sorella. Quanto la ucciderei, ma questa non me lo permetterebbe e la riporterebbe in vita! pensò raggiungendo il bancone per cui quasi Kyra non rimase affascinata. Aveva sempre ammirato le abilità culinarie dei due popoli, come facevano a trasformare dei semplici elementi in pietanze così elaborate?

– Oh, Sheera...– si stupì Peter nel vederla lì davanti a sé. Lei si passò una mano tra i capelli un po' a disagio, probabilmente ricordava ancora quello che aveva detto a lui e la moglie quando le avevano proposto di prenderla con sé.

– Ciao.– prese quindi la parola Kyra notando che avesse distolto lo sguardo per qualche motivo.

– Ciao, chi è questa splendida ragazza?– si incuriosì lui subito

– Mi chiamo Kyra, vengo da Stavira.–

– Ah sì, sei l'amica di Nissa, giusto?–

– Già, ha detto anche che Nath non è stato bene. Volevamo vederlo.– disse sempre con il suo sorriso rassicurante che venne ricambiato. Sheera a volte si stupiva di quanto quella ragazza riuscisse a sollevare il morale a tutti in pochissimo tempo.

– Certo, Sheera sa la strada. Divertitevi!–

– Grazie!–

Le fece passare dietro il bancone e la corvina fece strada verso il retro dove ogni bene di quel luogo veniva creato, poi presero un corridoio spoglio che portavano a delle scale e ci si ritrovava al piano superiore davanti ad una porta. Da fuori sentivano delle voci parlare tra loro.

– Ehi, non puoi entrare così senza bussare!– la riprese Kyra quando la vide sbloccare la porta con la magia ma la corvina fece spallucce fregandosene ed entrando.

L'ambiente era caldo anche in quella piccola casa dove le venature del legno erano sovrane a differenza della pietra della casa in cui era cresciuta Sheera ed era diversa dalle solite ville che aveva visitato nella sua vita. Tutto là dentro era semplice: un tavolo in legno adornato da una pianta, due poltrone ed un divano posti davanti ad un camino che doveva esser stato usato spesso, poi l'alto soffitto e le finestre che davano sulla piazza potendo vedere le persone camminare, i vetri coperti da tende chiare.

A sinistra invece c'era una piccola cucina illuminata da una grande finestra ed un corridoio che portava a delle camere verso cui Sheera si diresse sentendo le voci sempre più vicine fino ad arrivare alla camera del suo amico Nath su cui si affacciò curiosa.

Lo vide tranquillo seduto sul letto con addosso vestiti malconci e più grandi di sé, seduto sulle sue gambe invece prendeva posto il fratello minore, Chez, e davanti stravaccato su una piccola poltroncina Nico con al suo fianco Nissa. Sembravano parlare divertiti di qualcosa fin quando Nath non la notò alla porta, illuminandosi.

– Ehi combinaguai! Mi stavo giusto chiedendo che fine avessi fatto.– ridacchiò lui facendole cenno di entrare ed eseguì, seguita da Kyra che subito si presentò e raggiunse la sua amica.

– Non ti ammali in pieno gelo ma nella stagione calda sì, eh? Sei strano.– lo prese in giro lei maligna, giusto per rompere un poco l'aria tesa che aleggiò nel momento in cui mise piede lì.

Nath sorrise per farle cenno di raggiungerlo e Chez si spostò per raggiungere l'altro fratello. Sheera non gli disse niente non facendogli una colpa se non si fidava di lei che si sedette accanto all'amico, tirando fuori dalla tasca dei pantaloni un piccolo sacchettino di stoffa contenente delle strane foglie bluastre.

– Mangia.– gli ordinò quasi porgendogliene un paio, e lui non fiatò prendendole anche se venne fermato da Nico poco prima che potesse mettersele in bocca.

– Non sappiamo cosa sia.–

La corvina lo guardò appena scrutando i suoi occhi blu mare, la pelle chiara, i capelli scuri e mossi, folti. Se non fosse stato per la differenza d'età poteva sembrare il gemello di Chez, con la differenza che il bambino aveva i capelli più chiari e gli occhi nocciola, oltre che la pelle più scura, simile a Nath. Era anche più magro dell'ultima volta che l'aveva visto quasi un anno prima, gli occhi appena circondati da occhiaie. Stava bene però, non fiutava niente di male in lui.

– Sono solo erbe curative.– disse Kyra per tranquillizzarlo. Ma anche con lei diffidò, d'altronde si erano presentate nella loro casa totalmente a caso, contando che Sheera non era ben vista e Kyra fosse un'estranea.

– Sono dolci, non le ho mai viste.– disse Nath una volta mangiate le foglie. Le erano sembrate zucchero quasi e si erano subito sciolte in bocca.

– Sono rare da trovare. Le si trovano di più a Stavira.– fece spallucce la corvina, sottolineando il nome della capitale e osservando la sorella, facendogli intuire che provenivano dall'Eden o che le avesse fatte apparire dal nulla proprio la Creatrice.

– Che combinavate?– domandò proprio lei e Nissa si alzò in piedi.

– Bhe, Peter e Amanda sono indaffarati con il negozio, qui sono tutti e tre malati.–

– Ma che carina, la bambolina si prende cura di loro.– si lasciò sfuggire Sheera ma Nissa ridacchiò, iniziava a capire quando era seria e quando scherzava.

– Almeno faccio qualcosa.–

– Ma non sei brava a cucinare.– le disse invece il bambino facendo ridere gli altri per la sua sincerità.

– Ehi, guarda che ho seguito tutte le indicazione di tua madre.– si lamentò la bionda.

– Infatti papà è più bravo.–

– Possiamo sfruttare qualcuno oggi, volendo.– si intromise Nath guardando la corvina accantò a sé che ricambiò lo sguardo accigliata.

– Con quale permesso scusa?–

– Oh ma andiamo! Tutto quello che cucini è superbo. Ti aiuto se serve a convincerti.– insistette lui.

– La febbre ti fa delirare.– ribatté lei portandosi le braccia al seno guardandolo divertita dalle sue suppliche. Alla fine si alzò e si diresse verso la cucina e Nath la seguì quasi saltellando contento, riuscendo ad abbracciarla una volta raggiunta tutto contento. A quanto pareva essere di nuovo a casa l'aveva messo di buon umore.

– Per tutti i cieli, Nath, sei bollente!– esclamò lei non aspettandoselo e facendolo ridere.

– Levati!– cercò di liberarsi ancora e alla fine si staccò per lasciarla in pace, anche se lei gli scompigliò i capelli per ripicca.

– Che devo fare?– domandò poi mentre la vide aprire gli sportelli per capire cosa potesse fare.

– Stare seduto e non intralciarmi.– disse solamente mentre anche gli altri li raggiunsero. Più che altro Nico lo fece per il suo non fidarsi della corvina, sedendosi accanto al fratello mentre Kyra fu in un certo senso rapita dal più piccolo a giocare con piccoli incantesimi che stava giusto imparando, Nissa che riuscì a convincere la corvina ad aiutarla. La osservava, studiava ogni gesto che faceva e si chiedeva se avesse imparato tutto nella sua vita sotto forma di Salir, anche se Sheera smentì la cosa dopo averle letto la mente.

– Non farlo di nuovo, mi mette ansia la cosa.– riuscì a dirle senza farsi sentire ad un certo punto.

– Non sempre lo faccio volontariamente, la mia energia cerca sempre negatività.– le spiegò invece la Dea Nera maneggiando vari coltelli alla ricerca di uno specifico.

– E visto che è la prima volta che alla fine parliamo noi due.– iniziò a dire.

– Che mi dici del rapporto tra te e il mio rompiscatole?–

Nissa arrossì appena e scosse la testa.

– Siamo amici. Mi piace avere la sua compagnia.–

A quelle parole però la bionda si ritrovò la punta di un coltello sotto il mento a qualche centimetro di distanza, la ragazza a fissarla seria. Non se lo aspettò minimamente.

– Meglio non mentire in mia presenza, biondina.–

– Perché no?– domandò incuriosita.

– Sono l'Ingannatrice, mi è più semplice giocare con le menti non sincere scoprendo ciò che nemmeno tu sai di te.–

– Come riconosci una bugia?–

– Ci sono vari modi, come cambia il battito, la sudorazione, lo scorrere del sangue nelle vene a livello fisico, poi il distogliere gli occhi e cambiare argomento in quello psicologico. Sono troppi da elencare ora.– le spiegò brevemente.

– Quindi faresti meglio a darmi retta.– aggiunse levandole la lama puntata e ritornando a concentrarsi sul da farsi.

– E se non stavo mentendo? Se tu hai fiutato una bugia che in realtà è una verità?–

Sheera si fermò un attimo e la fissò seria.

– Nissa, non sto scherzando. Ho poteri che mi permettono di percepire certe cose e fidati se ti dico che ti piace e viceversa.–

– Come fai ad esserne sicura se nemmeno io lo sono?–

– Lo sento. Vi sentite bene insieme, compresi, a volte siete in momenti di imbarazzo, altri non riuscite a non pensare all'altro. I battiti accelerano, le pupille si dilatano, senti agitazione e tranquillità nello stesso istante.– disse prima di spostare lo sguardo per un attimo su Kyra dietro di loro a dare le spalle ancora a giocare con Chez a cui si erano uniti gli altri due fratelli e che parlavano tutti tra loro, ignorandole.

– So cos'è, lo riconosco.–

Ritornò a guardare varie pentole ed usare la magie per evocare sotto esse dei piccoli fuocherelli magici.

– Quello che voglio dire è che sta bene con te. Non riusciva a stare in compagnia di altri oltre me fino a mesi fa, non parlava nemmeno. Perciò, fagli del male, e ti decapito.– la minacciò alla fine facendola ridacchiare appena ma anche il resto delle sue parole la fecero ragionare non solo sul suo rapporto con il giovane ma anche quello tra le due Dee.

– Quindi aveva ragione Lilith quando ci ha detto che avete una relazione proibita.–intavolò il discorso dopo un po' timorosa. Le avrebbe risposto?

– Tsk! Quella demone a volte storpia le cose secondo il suo modo di vedere.–

– Quindi non siete macchiate di quel peccato?–

Sheera fece spallucce.

– Io ne ho innumerevoli alle spalle se è per questo, è nella mia natura. Non ti aspetti che un essere come me possa amare?–

– Oh, no no, solo... Non ce lo si aspetta.– ammise arrossendo un poco.

– Lo so, l'avevo pensato anche io.–

Nissa non si aspettava di poterle parlare in quel modo, tranquilla e abbastanza liberamente. Forse era l'influenza di Kyra un po' a renderla più loquace? Non le dispiaceva più di tanto.

– Cosa intendevi quando, nel Gioco del Caos, hai detto che hai portato Kyra nella disperazione?–

Non avrebbe dovuto domandarglielo ma era stato più forte di sé, lei e la sua curiosità. Infatti, la ragazza si irrigidì appena e si fece seria, fin quando non le schizzò dell'acqua dal lavandino per ripicca o come segno che non voleva rispondere, qualche goccia che le bagnò il volto facendola lamentare.

– Ora stai andando troppo in là, biondina.–

– Scusa.– ridacchiò a quel punto. Era finito quel momento evidentemente ma non era stato male per essere, come aveva detto lei, la prima volta che si parlavano davvero. Anche perché Kyra riuscì a raggiungerle e a poggiare le braccia sulle loro spalle dividendole.

– Ehilà, come ve la cavate?–

– La tua amica se è attenta impara in fretta. Un po' come te.– la informò la corvina a cui continuò a rivolgersi.

– Sbaglio, o l'hai minacciato per caso?–

– Nha, a quest'ora sarebbe già sottoterra.–

– Bugiarda.–

– Ficcanaso.–

Kyra ridacchiò e le lasciò un morsetto affettuoso sul collo facendola lamentare, anche se dopo Sheera le fece assaggiare qualcosa che tenne tra le dita che non rifiutò.

– Mh! Buono, è meglio di quello di ieri sera. A saperlo venivo sempre negli Abissi Infernali.–

– Ne dubito.–

Nissa le osservò, ogni loro discorso o gesto era così naturale, l'una sembrava conoscere perfettamente l'altra. Il tempo per loro sembrava non esser passato, che la loro vita precedente fosse solo stata interrotta e che aveva ripreso a scorrere solo in quei giorni. O meglio, era così. Non sembravano cambiate però, erano sempre le stesse, la solita casinista e maliziosa Sheera, e la curiosa e solare Kyra che lei, da piccola, aveva conosciuto. Anche se ne tempo si era spenta un po'.

– Tieni, fattelo andare bene per i prossimi anni.– annunciò ad un certo punto Sheera una volta finito facendo volteggiare in aria tranquillamente delle ciotole già piene di un profumato stufato che raggiunsero i ragazzi a tavola, una già fumante davanti a Nath contento.

– Grazie! Sei la migliore!– esclamò lui fiondandosi subito a mangiare, sembrava affamato, forse era da un po' che non riempiva lo stomaco per bene.

– Non montarle troppo la testa che poi tocca a me subirla.– lo riprese Kyra ridacchiando allo sguardo truce dell'altra.

– Ammetto che non è male. Ma c'è di meglio.– disse invece Nico stando sempre sulla difensiva, la corvina che gli rispose a tono.

– Allora perché l'hai già quasi finito?–

Lui rimase per un attimo con un boccone per aria, fissandola senza avere un effettiva risposta.

– Avevo fame.– mentì, ma non gli disse altro, solo guardò fuori dalla finestra, il sole che tramontava. Un'altra giornata era appena passata.

– Non mangi niente tu?– domandò Nissa vedendo le due Dee sedute con loro ma solo Kyra che, obbligata dall'altra, si era ritrovata a doversi sfamare. A quanto pareva la corvina aveva scoperto che, a causa delle nuvole, non era riuscita ad accumulare abbastanza energie e che aveva anche digiunato. Non che a loro interferisse, ma ancora i loro corpi doveva abituarsi gradualmente a ciò che effettivamente serviva loro. Ancora erano simili ai Salir e gli Yarix.

– Tranquilla, non la lascio a stomaco vuoto.– intervenne la chiara spostando il suo piatto verso la corvina che alzò gli occhi al cielo, e Chez arricciò il naso.

– Non ti piace la carne?–

– No, preferisco evitarla.– cercò di trovare una risposta in fretta lei. Non poteva di certo dirgli che era la Dea Bianca, colei che creava ogni cosa con la sua energia e che, da quando aveva ricordato tutto, non riusciva a sopportare l'idea di addentare un animale ad esempio. Già prima di ricordare aveva avuto dei problemi al riguardo. A volte le era difficile con le piante anche, ma si sforzava poiché era solo temporanea la cosa, giusto fin quando non tornava sé stessa.

– Lasciala perdere, è strana.– disse Sheera finendo la carne che la sorella aveva avanzato apposta. L'altra non fece in tempo a dire qualcosa che entrambe sentirono in loro una strana sensazione, come di pericolo. O meglio, qualcuno era in pericolo.

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