89 - Proprie debolezze

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– Dannata Dea...–

Molte volte Sheera si era vendicata per qualcosa che le aveva fatto in passato, un torto, uno sbaglio, una frase fuori posto. Ma mai come quella volta, segno che si era arrabbiata sul serio e che aveva lasciato che la sua parte negativa avesse la meglio.

– Dovrò nasconderli con la magia!– sbuffò guardando i propri polsi su cui c'erano dei segni evidenti lasciati dalla stoffa con cui la corvina l'aveva legata.

– Svaniranno come tutti gli altri.– ridacchiò Sheera sulla sua spalla, seduta dietro di lei sul suo letto in quella stanzina in cui aveva vissuto per anni appena tornata da una bella doccia fresca, i capelli umidi.

– Anche se, in effetti, stonano un po' sulla tua pelle.– aggiunse passando le dita lentamente lungo la schiena nuda e, a detta sua, abbellita da splendidi segni rossi. Molti stavano già guarendo.

– Finiscila tu!– esclamò la chiara evitando di farle vedere che il suo volto era già andato in fiamme. Forse però l'altra lo percepì comunque, ridendo appena e lasciandole un bacio sul collo prima di alzarsi in piedi e buttare giù qualche sorso di vino rubato dalle scorte di Marcus. Dopodiché si voltò ad osservare Kyra, la quale era intenta a legarsi i capelli in una lunga e morbida treccia.

Rimase incantata dal suo corpo ma in parte sì maledì per averle lasciato segni di morsi, graffi e molto altro ancora sulla pelle morbida e calda. Si morse il labbro nervosa, non si era accorta del limite che aveva superato.

– Ti ho fatto male?– le chiese alla fine appoggiandosi alla scrivania e fissandola colpevole mentre si passò una mano tra i capelli che si asciugarono grazie alla magia. Kyra si bloccò nel sentirla e la guardò stupita.

– Non più del dovuto, tranquilla. Se me ne avessi fatto ti avrei fermata.– le disse sorridendole per cercare di tranquillizzarla. In realtà non la vide convinta della sua risposta, perciò si alzò in piedi anche lei e la raggiunse.

– Sicura?– le domandò infatti e annuì, ridacchiando appena e poggiando le mani sui suoi fianchi.

– Sì. È stato... interessante. E poi, è stato piacevole questo dolore.– le disse maliziosa di tutta risposta prima di lasciarle un bacio sulle labbra che però si approfondì qualche istante dopo.

– Se non ti vesti entro cinque secondi rischi di tentarmi troppo.– le sussurrò quasi in un ringhio Sheera invertendo le posizioni e mettendola seduta sulla scrivania. Nonostante quell'avvertimento, però, la chiara la stuzziccò di nuovo con le sue parole all'orecchio ridacchiando.

– Mi vuoi ancora eh?–

– Vale la scusa che ci sono troppi anni arretrati?–

Kyra ridacchiò e la squadrò un poco, in testa iniziava a frullarle una strana domanda ma non così tanto. Era curiosa, e già da un po' ad essere sinceri. Quella ragazza le aveva mostrato che ci tenesse davvero a lei, ma fino a che punto esattamente? In passato non aveva potuto scoprirlo a causa della comparsa di Shedan, ed un pensiero lontano le ritornò alla mente.

– Ti inginocchieresti davanti a me?– le chiese fissandola. A quella domanda la corvina assunse una sguardo confuso. Di cosa voleva parlare? O cosa voleva fare?

– La Dea Nera che si sottomette la Dea Bianca? Non è troppo pretenzioso?–

– Io penso che lo faresti.– ribatté con un sorriso malizioso la chiara, quasi a mo di sfida.

– Perché lo dici?–

– Faresti di tutto, no? L'hai detto, sono la tua debolezza.– ridacchiò lasciandole un bacio sul collo e la vide trattenersi, deglutire a fatica mentre in lei, o forse meglio dire entrambe, il desiderio cresceva di nuovo. Non era mai abbastanza.

– Fallo per me.– le sussurrò sulle labbra rosse che Sheera continuava a mordersi nervosamente. Le prese il volto freddo tra le sue dita calde e passò dall'osservare le sue labbra agli occhi viola scuro, stava tentennando.

– Inginocchiati, Distruttrice.– ripeté lenta staccandosi appena da lei. Non si aspettò più di tanto quel gesto da lei, l'orgoglio e l'avere sempre tutto sotto il proprio controllo scorrevano nelle vene di ogni Creatura Oscura, la Dea Nera più di tutti proprio per il potere pericoloso che custodiva. Ma lo fece, per lei, la Dea che aveva saputo guardare oltre, si inginocchiò lentamente sfiorandole la pelle con le sue mani fredde. Non distolse minimamente lo sguardo, rimanendo all'altezza del suo ventre. E non mosse un dito, aspettò solamente mentre Kyra cercò di capacitarsi della scena che aveva davanti a sé.

Era impagabile. Vedeva come e quanto la desiderava stando in mezzo alle sue gambe, come i suoi occhi scrutavano ogni centimetro della sua pelle prima di ritornare ai suoi occhi viola chiaro. Cercava di non impazzire, di mantenere calmo il suo respiro. Bastava poco perché la Distruttrice cambiasse le carte in gioco a suo favore giocando con le sue di debolezze.

– Hai intenzione di tenermi qui tutto il tempo?– ironizzò Sheera mordendosi il labbro nervosa e le sorrise furba.

– Potrei farlo, non sarebbe male. Potrei anche abituarmici.–

Si beccò un'occhiataccia per cui rise appena prima di sollevarle appena il volto con le dita e osservarla in tutta la sua bellezza stregante.

– Mi vuoi?– le domandò beandosi di quella visione, la corvina che le prese il polso su cui lasciò un bacio umido.

– Tremendamente.– le rispose fissandola, entrambe già in visibilio, ancor di più quando Kyra spostò la mano dell'altra sulla gamba risalendo alla coscia ridacchiando divertita. La stava già mangiando con lo sguardo, stava impazzendo e aveva appena scoperto che adorava vederla così.

– Allora mostrami quanto.– le disse quasi come ad ordinarglielo ancora vedendo un luccichio nei suoi occhi. Portò le mani calde tra i suoi capelli corvini appena sentì i suoi respiri profondi sulla pelle, poi le sue mani che si muovevano lungo le gambe, la sua lingua contro di sé a giocare lentamente come ad essere una tortura. Sheera cercava solo di non dargliela totalmente vinta anche se cedette di nuovo quando la sentì gemere, assecondando il suo volere. La sua voce la mandava fuori di testa, così come il suo profumo, la sua aura, il suo corpo.

Non sapeva perché l'avesse fatto, non aveva mai ascoltato in quel modo qualcuno, soprattutto quando si ritrovava in quella situazione. Però, con la Creatrice capitava quel vagare nell'ignoto e solitamente si divertiva a scoprire cosa sarebbe accaduto andando avanti, stando al gioco fino al momento in cui non avrebbe colto qualcosa di più allettante da fare. E, fortunatamente, fu così anche quella volta.

Uno dei pregi di essere la Dea Nera, era che i suoi sensi erano sempre in allerta in qualsiasi situazione e ambiente a differenza dell'altra Dea, e sentì in lontananza delle auree che si avvicinavano sempre di più. Era una fortuna che la sua camera fosse nell'area più isolata da tutto il resto della casa, dove nessuno avrebbe potuto sentirle. A meno che non si fossero avvicinati alla porta. Non è una così cattiva idea pensò.

– Ammetto che è eccitante vederti da qui.– le disse maliziosa fermandosi un attimo per ammirare la ragazza che amava intenta a fissarla, il suo petto che si alzava e abbassava in modo irregolare.

– Potrei dire lo stesso.– ribatté Kyra. Era un tentativo di avere ancora lei il controllo, ma lo stava già perdendo e non se ne stava accorgendo. Sheera ridacchiò e si leccò le labbra come vittoriosa, quello fece inclinare la testa alla chiara che non capì le sue intenzioni.

– Sappi che mi lascio fregare una volta come ieri, mai due dolcezza.– le disse semplicemente prima di premere le dita contro di lei lì dove aveva smesso di giocare facendola gemere rumorosamente e inclinare la testa appena all'indietro obbligandola a poggiare una mano sul legno rugoso del tavolo.

– Ehi?– sentirono assieme ad un bussare alla porta. Era la voce di Nissa e Kyra sgranò gli occhi. Che diamine ci fa qui!? Ogni suo pensiero però svanì quando sentì di nuovo la corvina provocarla.

– Non avrai mica intenzione di continuare!– le disse a bassa voce incredula facendola ridacchiare maliziosa.

– Ti conviene rispondere se non vuoi che lo scoprano.– ribatté facendola trattenere un altro gemito. Aveva appena mischiato le carte e stava vincendo lei ora, tremendamente. Non c'era più nulla che potesse fare che ascoltare.

– Oppure la puoi lasciare entrare.– la stuzzicò ancora.

– Non ci pensare nemmeno a...–

Lasciò la frase a metà quando risentì sulla pelle la sua lingua e tappandosi la bocca con la mano.

– Siete lì ragazze? Dyiara ha detto che stavate lavorando ad un qualche progetto.–

Bloccò subito la porta con un incantesimo e già quello fu difficile da fare ma provò a parlarle per evitare di farla preoccupare. Anche se era lei quella più preoccupata.

– Sì, e voi Salir non dovete saperne niente.– si inventò al momento. Tuttavia, sapeva bene che la bionda oltre la porta fosse una ragazza curiosa quanto lei, a volte peggio.

– Perché no?– la sentì lamentare mentre lei dovette mordersi il labbro già più volte torturato.

– È pericoloso.– disse di fretta stringendo la presa sul capelli corvini di Sheera che ridacchiò. Si stava divertendo da impazzire.

– Scherzi? Siamo stati catturati da dei demoni ti vorrei ricordare.–

Per sbaglio, e per colpa della corvina, lasciò che un gemito sfuggisse dalla sua bocca maledicendosi subito dopo.

– Stai bene?–

Non riuscì a rispondere, cercava di rimanere zitta mordendosi la mano piuttosto, ormai era allo stremo e si lasciò beare dalla sensazione che l'avvolse e che fece sorridere soddisfatta la Dea Nera che si rialzò, raggiungendo il suo volto ridacchiando.

– Te la sei cavata per un po'.– le sussurrò sulle labbra.

– Sai, ora a pensarci non so se farmi piacere di più il tuo sangue o il tuo sapore.– rincarò la dose leccandosi maliziosamente le dita, lo stava facendo apposta, era ritornata in sé. Anche se si beccò una spinta dalla chiara con le guance in fiamme.

– Vedi di vestirti.– la minacciò senza farsi sentire da chi stava oltre la porta cercando di riprendersi e mettersi in piedi. Sentirono anche il tentativo di aprire la porta e Sheera a quel punto sbuffò. Non possono farsi gli affari loro? pensò mentre schioccò le dita grazie al quale si vestì magicamente, sistemandosi anche i capelli scompigliati e dirigendosi alla porta che aprì solo in parte, appoggiandosi contro la stipite per dare il tempo alla sorella di sistemarsi senza essere notata.

– Si può sapere perché devi rompere, biondina?– le disse irritata. Nissa fece un passo indietro, sembrava imbarazzata e stava cercando di evitare di guardarla. Inizialmente non capì perché fin quando non si rese conto che la camicia che indossava anche quel giorno era sbottonata per metà permettendo di intravedere appena i seni.

– Ah, pervertita la biondina.– ridacchiò maliziosa fissandola.

– Cos-no! Non volevo guardare, ti sei presentata così e...–

– Ti sto prendendo in giro, rilassati–- ridacchiò divertita Sheera facendo stupire la ragazza che non se lo aspettò. Sembrava calma e alzò appena lo sguardo notando che si fosse sistemata la camicia quel che bastava per coprirsi.

– Ti va bene?– le domandò e annuì ancora imbarazzata.

– Ehi, come mai qui?– fece capolino Kyra dietro la sorella che rimase impassibile.

– Siamo passati così tanto per, non siete venute oggi a scuola e ci stavamo preoccupando. E Nath ha portato qualcosa dal forno per Dyiara.– spiegò lei. Anche se squadrò l'amica che non capì cosa le stesse passando per la testa.

– Hai caldo? Hai le guance rosse.– le disse e Sheera si trattenne dal non ridere tremendamente.

– Un po', a Stavira si stava meglio.– mentì la chiara nervosa.

– In effetti sì, faceva più fresco.–

– Infatti penso che andrò a farmi una doccia veloce, poi vi raggiungo.– disse velocemente.

– Vuoi una mano per caso? O altro?– la stuzzicò Sheera essendo più forte di sé voltandosi appena, e per poco non si beccò un colpo in testa che schivò, ridacchiando maliziosa e chiudendo la porta facendo cenno alla bionda di andarsene da lì.

In sala la luce arancione del sole era lieve perciò non le diede così tanto fastidio sulla pelle, salutando Nath seduto sul divano in attesa scompigliandogli i capelli come solito, facendolo lamentare.

– Ehi combina-guai, ti trovo bene.–

– Un po' meglio degli altri giorni sì, il colpo di Kyra a quell'esame non ci voleva ma fortunatamente è passato più in fretta di quanto mi aspettassi.– gli disse solamente vedendolo contento. Poi si diresse verso il tavolo in cui i gemelli cercavano di studiare dato che Chris, seduto con loro, cercò di attirare la sua attenzione. Stava disegnando e sembrava voler un aiuto dalla corvina che, seppur tentennando, accontentò sedendosi al suo fianco.

– Come ve la siete passata la giornata? Novità in quella gabbia di matti?– domandò poi ai due ragazzi che fecero spallucce.

– Insomma, non è stato granché. Solo che Ross è partito di nuovo per chissà dove.– disse solamente Nath e la corvina non disse nulla al riguardo, solo annuì appena.

– Ok, ora si sta meglio.– esclamò Kyra tornata tra loro con un sorriso smagliante e Nissa sorrise anche lei dandole una lieve spallata che, però, scaturì una lieve smorfia di dolore alla chiara che si toccò il braccio coperto dalla maglia.

– Che hai fatto?– le chiese subito preoccupata.

– Niente di che.– rispose solamente guardando truce la corvina che ridacchiò. La bionda si fece subito protettiva.

– Che le hai fatto?–

– Perché la colpa dev'essere mia?–

– Ha guardato te.–

– Ha solo avuto... un'esperienza nuova. E se l'è cercata lei.–

Kyra la fissò nonostante la volesse spedire dall'altra parte di quel mondo seduta stante mentre Nissa si fece pensierosa, poi passò dal guardare la sua amica, che era riuscita a prendersi un bicchiere d'acqua, alla corvina che disegnava tranquillamente.

– Eri strana e rispondevi in modo altrettanto strano. Non è che vi ho interrotte mentre...– iniziò a dire maliziosa.

– Non te ne faccio una colpa solo perché è stato divertente vedere come si arrampicava sugli specchi per non farti entrare.– la interruppe Sheera guardandola appena divertita. Kyra le lanciò all'istante addosso l'acqua appena presa e la corvina non se lo aspettò minimamente facendo ridere Nath per la sua espressione incredula. Ci mise poco però ad asciugarsi i capelli, le spalle e le gambe.

– Tu non lo conosci proprio il pudore, vero?–

– Non esiste molto negli Abissi Infernali. Dovresti saperlo.–

Kyra alla fine si arrese e Sheera la prese per un braccio per tirarla a sé facendola sedere sulle gambe tranquilla, continuando poi a disegnare come se niente fosse dopo averle lasciato un lieve morso affettuoso sulla guancia. Gli altri evidentemente non se lo aspettarono quel gesto da lei, motivo per cui la fissarono anche se li ignorò.

– Non ho capito niente.– disse improvvisamente Chris.

– Lascia perdere, hai solo vissuto con un essere spregevole.– gli disse la ragazza dai capelli bianchi accarezzandogli la testa prima che il bambino si alzasse andando in camera sua accompagnato dai suoi fratelli per prepararsi ad uscire. O forse a volerli lasciare soli anche se i due ragazzi dagli occhi verdi decisero di andarsene anche loro lasciando le due Dee di nuovo sole in silenzio.

Un po' troppo per Kyra che si mise ad osservare cosa stesse combinando sul foglio Sheera la quale non smetteva di scarabocchiare. Riconobbe subito il paesaggio: era una foresta che si trovava negli Abissi Infernali e al centro di questa foresta c'era sempre stato un lago in cui la corvina aveva trascorso parecchio tempo. Ci era finita anche lei un paio di volte, prima dell'incidente che l'aveva portata quasi a tornare ad essere una sfera di energia e basta.

Kyra sorrise a quei ricordi lontani e rubò la matita che la corvina aveva in mano, dilettandosi anche lei in qualcosa. Certo, non era brava quanto la Dea Nera ma un pochino se la cavava. Sheera invece poggiò la fronte sulla sua schiena assaporando il profumo delicato della Dea Bianca e la strinse un po' più a sé, come a cercare più contatto possibile senza rendersene conto. Non seppe perché, solo sentì in sé nostalgia.

I ricordi la riportarono indietro, i litigi, i momenti spensierati e non. Obblighi che aveva infranto giorno dopo giorno. Poi il loro incontrarsi di nuovo, vedere come l'una si era legata all'altra in fretta senza nemmeno ricordare, a come le loro anime si erano riconosciute, le parole scambiate. E il corpo della chiara, caldo, la pelle così liscia come in quel momento. Poteva sentire anche il battito del suo cuore calmo e la strinse ancora di più come se stesse per svanire tutto, fin quando Kyra sembrò sentire che qualcosa in lei non andava.

- Ehi.-

La chiara provò a girarsi sentendo che qualcosa non andava ma la sorella glielo impedì per quanto l'avesse stretta a sé, il volto nascosto sulla sua spalla e dai suoi capelli scuri. La sua mano calda si poggiò sul braccio ghiacciato della corvina ma non successe niente, ancora il silenzio e la fece preoccupare solo di più.

– Sheera, che hai?– le domandò con tono basso e accarezzandole dolcemente i capelli non riuscendo a fare altro.

– Io non... Non voglio perderti. Non voglio farti male come quella volta.– la sentì dire in un sussurro. A cosa si stava riferendo esattamente? Forse a quando l'aveva colpita con la sua magia fuori controllo in passato? Oppure a quando l'aveva ignorata per non aver accettato ciò che stava accadendo tra loro?

In qualche modo riuscì a farle allentare la presa e alzandosi in piedi per poco poiché si risedette sulle sue gambe in modo che potesse guardarla, prendendole il volto tra le mani e sollevandoglielo. Voleva vedere i suoi occhi viola scuro e inizialmente non glielo permise. Kyra sapeva bene che l'altra non amava farsi vedere vulnerabile e le faceva male vederla così. Alla fine riuscì nel suo intento e le asciugò un paio di lacrime che le avevano rigato il viso. Lesse disperazione nel suo sguardo violaceo e profondo. Non era la prima volta che la vedeva così, era accaduto di peggio tempo addietro quando, per colpa sua, un suo gesto avventato, aveva visto ben più molte lacrime di quelle solcare il suo volto.

Kyra sorrise dolcemente e appoggiò la sua fronte contro quella dell'altra che sembrava essersi calmata un poco con il suo sguardo viola chiaro, le accarezzava i fianchi lentamente e con tocco leggero.

– So che non me ne farai mai. E sai anche che la mia idea su te non cambierà. Ho visto la tua oscurità.– le disse avvicinandosi di più a sfiorarle le labbra.

– E la amo alla follia. Ti amo e ti amerò sempre, ogni pregio e difetto. Non sarei come sono ora senza di te.–

Le diede un bacio dolce e lento, sincero, il loro legame infrangibile. Era quello che la Dea Nera non aveva mai voluto e che aveva sempre cercato di spiegare alla sorella quando si erano incontrate: legarsi troppo alle persone. Era rimasta qualche anno sola, nessun legame e le era andato bene. Poi l'incontro con la Dea Bianca aveva cambiato ogni cosa, ormai non riusciva a non averla intorno.

Lo so... sussurrò Sheera sulle labbra una volta che si staccarono poggiandole il volto nel suo incavo a sentire il suo profumo inconfondibile che abbracciò. Il suo compito era sempre stato distruggere, portare caos ovunque senza essere influenzata da emozioni. Ma i fatti cambiarono quando incontrò Kyra, non aveva voluto e non voleva più scatenare il suo potere più oscuro di fronte a lei come aveva già fatto una volta. E in quel momento, sapere in cosa si erano ritrovate, che avrebbe dovuto usare quel potere presto, e la paura di perdere la prima persona che era entrata nella sua anima era troppo. Dovette pensarlo anche la chiara poiché sentì anche le sue, presto, di lacrime. Semplicemente le accarezzo i capelli chiari sapendo che quello che avrebbero fatto in seguito poteva essergli fatale.

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