90 - Prendersi una pausa

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Sentiva caldo, troppo caldo per i suoi gusti. Provò a muoversi ma un peso sul suo corpo stranamente non glielo permise e la costrinse ad aprire gli occhi. Una luce abbagliante la infastidì all'istante e dovette portarsi una mano davanti al volto per non accecarsi e dopo un po' si abituò a tutta quella luce. Anche se avrebbe preferito usare la magia per far apparire delle nuvole a coprire il sole, però fu distratta dal corpo di Kyra sul suo, quasi intrecciate tra loro. Come ci erano finite così? Non ne aveva idea in quanto troppo impegnata ad osservarla più che a pensare alla sera prima.

Il suo volto angelico era sulla sua pancia, i capelli sparpagliati in parte su di sé e l'altra parte il materasso. Il corpo era rilassato e sorrise nel vederla così serena, cominciando a giocherellare con i suoi capelli bianchi mentre canticchiava lievemente una melodia che conosceva nel tentativo di svegliarla. Erano morbide e setose quelle ciocche, e avevano quel profumo inconfondibile in cui ci si sarebbe immersa pur di continuare ad avere intorno a sé, un profumo dolce che le si addiceva perfettamente, l'aveva sempre pensato.

Anche se erano passati molti anni da quando si erano separate erano ritornate unite e forse ancora più di prima, come se non fosse mai accaduto nulla in quei millenni ed era incredibile. Eppure, ricordava perfettamente il giorno che si erano separate, o meglio, erano state costrette a separarsi a causa di Shedan, al suo essere impossibile da sconfiggere non sapendo i punti deboli di una scintilla del suo potere. Ricordava l'odio nei suoi confronti ma anche verso sé stessa poiché non era stata un grado di custodire un potere misterioso, devastante ma che, grazie alla chiara, in parte aveva imparato ad accettare. Perché la realtà era che spesso si mostrava come una roccia o peggio, sembrava avere tutto sotto controllo ma aveva sempre dubitato di sé. Sapeva come usarlo sugli altri, sfruttarlo ma talvolta lo odiava, odiava sé stessa e il suo modo di essere, ciò che doveva fare per sopravvivere e mantenere in equilibrio i Mondi.  Eppure era lì.

Ma quello che ricordava perfettamente e che ancora la faceva tremare, era il dolore che aveva provato quando aveva sentito l'urlo carico di disperazione di Kyra prima di dissolversi nel nulla, un urlo che, purtroppo, era stato il secondo ad averle causato. Le dispiaceva da impazzire ciò che in passato le aveva fatto. Mi sono legata troppo a te, c'era un motivo se ci era stato vietato di incontrarci...

– Sheera...–

La voce di Kyra le fece distogliere lo sguardo dal paesaggio fuori dalla finestra che stava apparentemente ammirando e guardò la sorella. Aveva ancora un'aria assonnata ma i suoi occhi erano vispi e luminosi come sempre a renderla splendida.

– A che pensi?–

La sua voce era ancora leggermente impastata e Sheera sorrise lasciandole una carezza sul collo.

– A quanto sei bella e innocente quando dormi.–

– Ovvio, lo sono sempre.– disse con un tono simile a quello della ragazza dai capelli neri che ridacchiò.

– Se cerchi di imitarmi lascia perdere.–

– In effetti non ce la farei mai, sei inimitabile tu e il tuo tono seducente e malizioso. Mi fa mandare fuori di testa.–

Kyra spostò leggermente il suo corpo portando il suo volto a sfiorare quello della corvina e dandole un bacio dolce, la sua mano calda che si insinuò di poco sotto la maglia scura ad accarezzarle l'addome.

– Dyiara poteva evitare di darti una stanza se alla fine te ne stai spesso qui.– ridacchiò Sheera sulle sue labbra e guardandola negli occhi violacei divertiti.

– In effetti sì.–

– Dai alzati.–

– Ma sto così bene!–

Sheera alzò gli occhi al cielo quando la sentì lamentarsi contrariata, però sorrise divertita dall'intonazione da bambina della Dea Bianca. Avrai anche più seimila anni ma delle volte sembri averne solo sei!

– Dai Ky, dobbiamo andare.– le disse ancora dolcemente sistemandole una chiocca chiara dietro l'orecchio.

– Umh...– mugugnò Kyra mettendo il suo volto nell'incavo del collo della corvina facendole un lieve solletico con i suoi sospiri.

– Non ne ho voglia. Non possiamo andare domani?– continuò.

– Sai che dobbiamo controllare Ross.–

– Ti prego Sheera. So benissimo che non vorresti andare nemmeno tu.–

– Kyra.– insistette, anche se alla fine si arrese sbuffando mentre la sentiva contenta, avvolgendole le braccia sulla schiena su cui lasciò dei cerchi immaginari con le dita.

– Sei proprio una bambina quando fai così.– le disse sentendola subito contrariata.

– Non è vero.–

– E io sono l'essere più gentile del mondo.–

Kyra le morse il collo a quel punto prendendola totalmente alla sprovvista e provocandole un lamento, la chiara che ridacchiò felice e con un sorrisetto furbo.

– Ammettilo che sono l'unica che ti tiene testa. E che questo delle volte ti da sui nervi.

Sapevano entrambe che era vero, la Dea Bianca le aveva dato del filo da torcere numerose volte, riusciva a ribattere lì dove nessuno ci era mai riuscito, dove tutti l'avevano assecondata mossi dalla paura che la chiara non aveva mai provato nei suoi confronti.

– Sei bollente Ky.– le disse a quel punto.

– No, sei tu che sei troppo ghiacciata.–

– Se non ti levi ti sposto a modo mio.– la minacciò a quel punto seria ma con una punta di divertimento, giusto quel che bastava.

– Non mi faresti nulla.– la sfidò invece Kyra convinta che non le avrebbe torto nemmeno un capello. Quella volta, purtroppo, pensò male e Sheera spostò le sue mani dalla sua schiena ai fianchi con presa salda e solo allora alzò il busto prima che potesse buttarla giù dal letto seriamente.

– Va bene, va bene, ho capito.–

Kyra perciò si spostò e si sdraiò accanto a lei in modo che potessero guardarsi entrambe in volto, una mano che le si insinuò tra i capelli scuri giocherellandoci e lasciandosi ammaliare dalla sua stregante bellezza. Avrebbe ammirato la Dea Nera per ore ed ore senza mai stancarsi studiando ogni suoi lineamento perfetto ed armonioso.

– Mi mancavano questi momenti, sai? Di completa pace, quando non avevamo problemi a cui pensare. Mi mancavi tu in questa vita da Salir che inizialmente non aveva senso. Stavo lontano da tutti i ragazzi che mi andavano dietro, inconsciamente volevo solo te fin dall'inizio, la mia anima ti ha aspettato giorno dopo giorno.– le disse sincera, la corvina che si spostò su un fianco e piegando il braccio in modo da appoggiare la testa stando alzata quel che bastava per vedere meglio i suoi occhi caldi.

– Non si può resistermi, lo so.– rispose lei a quelle parole con soddisfazione e un senso di finta superiorità che fece ridere Kyra tranquilla, e la sua mano calda le si poggiò sul collo dalla sua pelle cadaverica, venendo poi presa da quella dell'altra che le lasciò un bacio lieve sul dorso.

– E se non ce la facessimo? Se tutto quello che stiamo facendo fosse inutile? Potrebbe...– le sussurrò la chiara poco dopo e subito Sheera la fermò.

– Ce la faremo e basta Ky. E poi quella sempre positiva sei tu, quindi vedi di ridarmi il mio ruolo da pessimista grazie.– le disse per cercare di rincuorarla e sorridendole appena vedendola un poco più tranquilla. La sera prima era stato tutto il contrario invece, era stata la Creatura Oscura quella a mostrare una sua debolezza e aveva influenzato la Creatura Chiara davanti a sé. Stare troppo tempo insieme poteva essere anche una cosa negativa, così come quando stavano troppo lontane. L'una non riusciva più a stare senza l'altra per colpa del peccato di cui si erano macchiate.

– Ora però alziamoci, non ho voglia di rimanere qui tutto il giorno.– disse la Dea Nera poi mettendosi a sedere e alzandosi poco dopo, cominciando a spogliarsi velocemente e rimanendo in intimo mentre prendeva dei vestiti puliti canticchiando qualcosa abbastanza di buon umore.

– Dillo che lo fai apposta.– le disse invece Kyra mordendosi il labbro inferiore non staccandole gli occhi di dosso una volta messosi a sedere. Sheera si muoveva in modo sensuale per la stanza e sapeva benissimo che era voluto, ormai lo riconosceva quando faceva qualcosa apposta per metterla alla prova. E non era la prima volta. Quante volte mi devi far dannare tu?

– Cosa?– domandò la corvina con aria innocente mentre si mise una camicia leggera grigio scuro.

– Che bastarda che sei.–

– Non è colpa mia se non sai resistermi.–

– So che il tuo modo seducente di fare le cose sia nel tuo sangue come Creatura Oscura, ma direi che ora lo stai facendo apposta.– insistette portandosi le braccia al seno, la corvina che le si avvicinò prendendole il volto tra le dita ridacchiando colpevole.

– Uh, allora mi conosci.–

Le lasciò un bacio lungo e lento sulle labbra subito dopo, ridacchiando quando le morse la guancia affettuosa e per farla lamentare.

– Muoviti Ky!– le disse solamente prima di staccarsi da lei e uscire dalla stanza lasciandola sola. Kyra scosse la testa sorridendo. Anche se passano i secoli non cambi mai Sheera.


La mattinata era passata velocemente tra i banchi di scuola, un po' meno lo fu per i due ragazzi amici delle Dee che si mimetizzavano tra loro. Non avevano avuto loro notizie per tutto il giorno e non sapevano cosa stessero combinando. Molte domande frullavano in testa: avevano trovato un modo per fermare il Demone? Come avrebbero liberato gli Yarix? Cosa ne sarebbe stato del loro mondo nel caso in cui le due sorelle avessero fallito nel tentare di riprendere un potere pericoloso? O più che altro, era Nissa quella che andava in paranoia.

– Non c'è bisogno di agitarsi. Sanno badare a loro stesse, lo sai. Sono Dee, devo ricordartelo?– disse Nath appoggiato allo stipite della camera che sua madre aveva riservato alla ragazza di Stavira con tanta cura in quei giorni. Nissa era tesa e non smetteva di camminare per tutta la stanza pensierosa.

– Lo so, solo che... Sento che accadrà qualcosa ma non so cosa o quando.– sbuffò prima di sedersi sul letto frustrata, il ragazzo che la raggiunse.

– Sento che se ne andrà da me...– aggiunse triste. La sua voce tremò leggermente e Nath si avvicinò ancora per abbracciarla, gesto che fu accolto volentieri.

– Non hai paura di doverti separare da Sheera?– gli chiese. Ci aveva pensato in realtà e anche tanto. Ultimamente non si parlavano spesso e doveva ammettere che gli mancavano i momenti passati con la sua amica che aveva imparato a conoscere.

– Un po' sì. Non so cosa accadrà una volta finito tutto ma so, sappiamo entrambi che non sono legate a noi da nessun vincolo, hanno un compito da svolgere e nemmeno loro possono evitarlo. Non possiamo trattenerle, certo, ma possiamo rispettarle ed essere disponibili sempre per loro ogni volta che vorranno.– le disse lasciandole delle carezze tra i boccoli biondi, e Nissa si poggiò sul suo petto sentendo il cuore del ragazzo e il suo abbraccio caldo confortante.

In effetti, a ripensare le parole della corvina che le aveva detto qualche giorno prima, lei non aveva avuto tutti i torti. Provava qualcosa per quel giovane ma non era quello a preoccuparla quanto i suoi genitori. Se sarebbe durata, avrebbero accettato Nath nonostante non facesse parte dell'alta società di Stavira?

– Adesso perché non le andiamo a cercare?– propose una volta che la sentì più calma Nath con un sorriso sul volto che lei non poté non ricambiare.

– Potrebbero essere ovunque.–

– Penso che saranno nel bosco vicino alla casa in cui ha vissuto Sheera. Va quasi sempre lì quando non vuole vedere nessuno dato che non ci sono persone che ci vanno.–

Alla fine riuscì a convincerla e i due ragazzi si diressero verso le periferie di Agraq, in mezzo ai campi che presto sarebbero stati fruttuosi e colorati. Attraversarono tranquilli le stradine di campagna che Nissa aveva sempre ammirato per la tranquillità e la lieve brezza, mentre Nath la osservava incantato di nascosto. E poi, eccole lì le due ragazze dai capelli di colore opposto accanto a quello che era un laghetto tranquillo: Sheera era seduta a terra, la schiena appoggiata al tronco di un albero, Kyra sdraiata con la testa sulle gambe della corvina, gli occhi chiusi. Sembrava godersi quella pace in mezzo alla natura, e poi la Dea Nera era intenta a giocherellare con i suoi capelli bianchi mentre con l'altra mano sembrava disegnare. Per non parlare di quanti fogli fossero sparpagliati intorno a loro.

– Wow! L'hai fatto tu?– esclamò Nissa quando ne raccattò uno ammirando quello splendido paesaggio raffigurato. Sheera, nel mentre, sembrò riprendersi dalla sua specie di trance e guardò la ragazza non capendo, non aveva ascoltato. Perciò indicò la carta.

– Ah sì, non è niente di che.– fece spallucce lei.

– Come niente di che? Sono dei disegni stupendi, anche quelli che ci aveva mostrato Fenrid.–

Nath ridacchiò quando vide la sua amica alzare gli occhi al cielo. Notò anche che accanto aveva dei libri antichi e varie pozioni colorate simili alla grotta in cui li aveva portati Kyra quando aveva rivelato loro la sua identità.

– Siete rimaste qui tutta la mattina?– le chiese poi.

– Già. Anche se la mia intenzione era quella di venire a scuola e controllare Ross.–

– E perché non siete venute?– domandò curiosa la bionda.

– Chiedilo alla tua amica qui presente. La colpa è sua.–

– Sei tu che hai accettato.– intervenne  Kyra, senza però aprire gli occhi, in sua difesa.

– Solo perché eri addosso a me e non ti levavi.– ribatté la corvina fissandola accigliata.

– Sei un essere comodo, non posso farci niente.–

Sheera scosse la testa e i due ragazzi ridacchiarono, sedendosi anche loro tra l'erba fresca e verde, una lieve brezza rilassante a fargli compagnia.

– Allora è colpa tua stavolta.– disse Nissa ridacchiando e facendo sbuffare l'amica anche se riportò l'attenzione su altro.

– Ma la questione di Shedan? Avete trovato un...–

Kyra scattò a sedere e le tappò la bocca, la bionda si stupì di tale reazione che non si era minimamente aspettata. Perché l'aveva fatto.

– Oggi si prende una pausa da tutto, sia noi che voi.–

– Come mai?–

– Non ne ho idea, fa così da tutto il giorno.– intervenne la corvina che con un gesto della mano fece volteggiare i fogli sistemandoli ordinatamente sopra i libri.

– È solo per alleviare lo stress, tutto qui.–

In effetti era servito stare tra loro senza parlare di problemi ma solo come semplici persone, come fecero per il resto del tempo. Alla fine, Dee o no, le due ragazze erano rimaste sempre le stesse, solo con ricordi lontani e più consapevolezza della propria magia e chi erano. Scoprirono che entrambe avevano poteri comuni, come il diventare invisibili o cambiare il tempo atmosferico, o ancora leggere i pensieri altrui; poi c'erano poteri completamente opposti come dare una la vita e l'altra la morte, guarire e ferire, creare e distruggere. Dissero loro che potevano addirittura sfruttare tutta la propria magia e in quel caso era per davvero la Creazione e la Distruzione; lì entravano in una specie di trance in cui la loro magia li guidava, non era quando perdevano il controllo però poiché in quel caso le loro energie seguivano il corso degli ambienti circostanti. Era un concetto che anche loro a tratti non capivano o non riuscivano a spiegare in quanto avevano assunto quelle forme solo una volta nella loro vita, ovvero quando furono create.

– Vedo che vi siete avvicinati di più.– se ne uscì Kyra guardando la sua amica quando Nath e la corvina si allontanarono per i fatti loro addentrandosi nella foresta.

– Abbastanza.– sorrise Nissa passandosi un mano tra i capelli come oro.

– Non so però se dirglielo quello che mi fa sentire. Cosa potrebbe accadere? Sheera ha detto che prova lo stesso ma...– aggiunse poi dopo preoccupata.

– Sì, ha ragione. Però, sono i tuoi genitori a preoccuparti, vero?–

Nissa annuì e la chiara le si avvicinò.

– Non so esattamente come siano loro ma, alla fine, la cosa più importante è che tu stia bene. Lo capiranno. Magari non lo accetteranno subito.–

Nissa sorrise grata delle sue parole prima di giocherellare con delle ciocche bionde osservando il cielo aranciato dal tramonto.

– Hai detto che pensano che sia in giro a studiare per le mie scoperte sugli Yarix?– le domandò poi, vedendola annuire.

– Esatto. Purtroppo non si può cambiare troppo e drasticamente la realtà, questa è sembrata la storia più plausibile a Devi, la Custode dei ricordi.–

– Ci sono così tante cose ignote che non sappiamo e che ignoriamo...–

Nissa osservò la sua amica accanto a sé sorridere alle prime stelle che si intravvedevano nella parte che iniziava a scurirsi del cielo e inclinò la testa con un'idea in mente.

– E se, scrivessi di voi? Dell'esistenza di due Dee?–

Kyra si voltò a guardarla incuriosita.

– Non so se ti crederebbero.– ridacchiò poggiando la testa sulle ginocchia piegate mentre lei fece spallucce.

– Si può provare, tanto non ho nulla da perdere. Piuttosto...–

Il suo sguardo cambiò e divenne più malizioso, furbo e la Dea Bianca non ne capì inizialmente il motivo.

– Parliamo un po' di te e Sheera.–

Kyra alzò gli occhi al cielo e scosse la testa. La solita curiosa!

– Cosa vorresti sapere?– iniziò a prepararsi arresa di principio. Non l'avrebbe lasciata stare più che sicuramente senza qualche risposta, informazione.

– Non ti fa impazzire a volte il suo modo di fare? Di volerla scaraventare lontano?–

– Sì, a volte sì. Ma è anche quello che mi piace un po' di lei, non sarebbe più sé stessa così.–

– Sembra sempre così dura e fredda che non capisco quando sia davvero seria e quando ti sta prendendo in giro, e anche lì non capisco se solo per scherzare o per farti stare male. Anche con te lo è?–

– A volte. È un po' difficile da capire così su due piedi, ho impiegato mesi e mesi prima di sapere come comportarmi o decifrare i suoi modi e parole. E poi, per le Creature Oscure mostrarsi vulnerabile non è molto accettato e per lei è un po' snervante, non è abituata a sfogarsi parlando come noi ad esempio ma uccidendo o divertendosi in chissà quale modo pur di non pensare.-

– Oh, capito.–

Nissa si fece pensierosa mentre cercava di farsi venire in mente quante più domande possibili. In parte non sapeva nulla della corvina e non le dispiaceva conoscere qualcosa in più; dopotutto, provava qualcosa per la sua migliore amica a cui teneva e, Dea o no, l'avrebbe affrontata se le avesse fatto qualcosa.

– Dice mai cose, che so, sdolcinate o carine?–

– Non sempre, e poi dipende perché ti ricordo che il suo lessico è a tratti differente dal nostro.– ridacchiò Kyra facendole intuire che la Dea Nera era piuttosto, o meglio molto, maliziosa.

– Ma a me va bene così.– aggiunse facendola ridere divertita.

– Ho capito, ti piace di più il suo lato aggressivo.–

Le ragazze si misero a ridere e guardarono un po' il cielo. La notte ormai aveva preso il possesso del Regno Assoluto e le stelle e la luna illuminavano quel manto scuro come sempre.

– Mi dirai mai cosa è accaduto tra voi in passato?– le domandò poi curiosa e, per un attimo, la vide intristirsi, sospirò anche.

– Non ora. È stato... un bel macello e... non la conosci ancora abbastanza da capire il motivo per cui entrambe siamo state devastate l'una dall'altra. Però ora sto bene, ok?– cercò di rassicurarla ma anche rassicurare sé stessa. Vide che ricordare quanto accaduto non era semplice e così lasciò perdere l'argomento.

– Niente tornerà come prima, vero? Nemmeno quando tutto questo finirà?– le chiese come ultima cosa.

– No, mi spiace. Non pensavo che questa situazione da dover sistemare avrebbe anche influito su te e Nath.–

– Va bene così in fondo. Abbiamo deciso noi di stare con voi.–

Non si dissero altro, semplicemente osservarono insieme il cielo che si scuriva sempre di più. Mi dispiace per quello che succederà Nissa, ma non ho scelta...

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