Capitolo 2 La spettrale

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'Lasciateci passare' una donna mora e molto attraente - jeans skinny scuri, stivaletti di cuoio, una camicia di seta beige, morbida, che non riusciva a nasconderne le forme sinuose, un blazer blu, avvitato ed una sciarpa violetta, che ne richiamava il colore delle iridi - spintonava l'agente di sicurezza a guardia della sala comando della base del New S.H.I.E.L.D.. Era riuscita a entrare lo stesso a metà porta seguita da un uomo castano che la tallonava.

Rogers - il volto dai tratti regolati, sbarbato come ai tempi di Brooklyn, gli occhi di un azzurro intenso, alto e ben piazzato - alzò il sopracciglio. Erano tutti lì per il volo di prova del Quinjet, modificato con il termoreattore progettato da Stark e Banner. Era energia pulita, il motore era sofisticato e potente e aveva velleità che andavano bel al di là di quel breve tragitto...molto al di là.

Romanoff e Barton erano appena decollati, dalla sede di Washington, e sarebbero atterrati, davanti ai loro occhi, cinquanta minuti dopo.

'Siamo gli agenti Rafflesia Tyler e Fox Mulder, ho provato a contattarla, in tutti i modi' la moretta si rivolse a Tony, incavolatissima.

Quello la squadrò, facendo segno alla sicurezza che lei ed il suo collega non fossero un pericolo 'Agente, è un momento molto delicato. Ho letto i suoi messaggi! Le vostre teorie sono surreali ed assurde. Per piacere, tornate da dove siete venuti'.

Mulder - capelli castani scuri ed occhi azzurri, altezza media, chiaro di carnagione, giubbotto in pelle, jeans e maglietta di un noto gruppo rock, lontano dall'aspetto tipico di un federale - dette un colpo di tosse e fece una risatina nervosa 'Assurde, dice? Fra quattro minuti esatti il vostro aereo si disintegrerà e non in volo; i miei calcoli fanno presumere che si schianterà sul centro abitato appena fuori Boston, con decine di morti e danni ingentissimi. Scommettiamo, bello?' era passato a dargli del tu, spavaldo.

'Cosaaaaaa?' Bruce - non altissimo né particolarmente in forma, diversi fili bianchi fra i folti capelli scuri, gli occhi marroni, gentile e garbato nei modi - fece un passo in avanti, sconvolto. Che blaterava il nuovo arrivato?

'Non agitatevi. I due signori qui presenti hanno ricevuto il progetto da esaminare giacché l'ho inviato a tutte le agenzie del paese; da giorni mi tormentano per sospendere la prova odierna' Stark spiegò, certo della propria presa di posizione 'Tuttavia i nostri ingegneri hanno approfondito le loro perplessità e hanno escluso qualsiasi rischio'.

'Non è così. Fox, fa vedere' Rafflesia lo esortò e lui aprì lo zainetto che aveva sulle spalle, passando a Banner un plico del progetto e sopra, a matita, decine di calcoli e appunti.

'Basta, uscite!' il Direttore della struttura chiamata New S.H.I.E.L.D. - elegante come un colorato damerino d'altri tempi, istrionico in ogni aspetto, gli occhi scuri vispi, i capelli ed il pizzetto nero ben curato - strillò, indicando la porta.

'Sarà un'ecatombe!' la donna urlò più forte zittendo la sala.

Thor, al suo fianco - alto e possente, le spalle larghe ed i bicipiti che spiccavano sotto la felpa, forse in leggero sovrappeso, i capelli biondi corti, gli occhi chiari, uno, evidentemente artificiale, che gli mutava i tratti somatici in una smorfia - rabbrividì. Pareva certissima, una leonessa!

'Sareste disposti a giocarvi le vostre carriere?' gli chiese Tony, sicuro di dissuaderli.

'Ci puoi scommettere tutti i tuoi soldi: e non sono pochi' la Tyler sganciò il distintivo dell'FBI, dalla cintura, e lo poggiò davanti a Stark su una paratia metallica; il suo collega, capita l'antifona, fece lo stesso.

'Caspita, che coraggio, me lo avevano detto che siete fuori di testa, due mine vaganti! Fuori, spettrali!' il Direttore scosse la testa.

Bruce fece un sospiro: cavolo, erano gli spettrali di cui tanto si vociferava 'Siete gli spettrali? Quelli che hanno bypassato il sistema di lancio dei missili terra aria del Mossad ed hackerato il computer del Cremlino?' erano una leggenda, nel loro campo! Un vasto curriculum di azioni pericolose e audaci, al limite estremo della legalità!

'Ti sbagli. Gli spettrali non sono stati mai scoperti, nessuno sa chi siano! Ci hanno soprannominato così, ma non siamo noi' con un sorrisetto ironico, Mulder lo smontò; l'occhiata alla sua amica fu tanto eloquente da non lasciare dubbi di sorta a nessuno dei presenti.

Erano dei geni, rifletté Banner, gli appunti validi; cominciò ad agitarsi, un brivido lungo la schiena.

'Cristo santo, ci sono Clint e Nat sul Quinjet! Che dovrebbe succedere?' Steve se ne fregò, per una volta, degli ordini di Stark, poiché il volto spaventato dello scienziato del gruppo lo aveva raggelato. E Iron Man stesso, che tanto faceva lo sborone, era bianco come un lenzuolo.

L'agente Mulder fu breve e conciso 'Il motore destro si surriscalderà, fino a scoppiare in volo; prima scenderà di altitudine e poi.... bum! L'ampolla in iridio, posizionata sopra il carello, è troppo sottile, il materiale fonderà. Pagina diciotto, l'appunto in alto a sinistra'.

Di corsa, Bruce trovò la pagina e lesse 'Potrebbero aver ragione. Facciamoli scendere, Tony!'.

Quello scosse la testa, guardando il piano di volo 'Ora non è possibile, non ci sono margini di manovra. Barton e Romanoff eccellenti. E poi la strumentazione è perfetta, tutto appare stabile'.

Rafflesia camminò, verso il vetro. Vedeva la pista di atterraggio, lontana, ed un grande prato verde, all'inglese, molto curato, davanti 'Fra pochi minuti non lo sarà, avvertite i piloti' mise una mano sulla fronte, turbata di ciò che stava per accadere 'Se ci aveste dato retta non saremmo a questo punto,  vi ho telefonato almeno venti volte e stanotte ci siamo messi in auto per venire qui'.

Non fece in tempo a finire la frase, che sentirono il rumore dell'allarme del jet: stava perdendo quota, improvvisamente. Dall'altoparlante in viva voce, Barton, agitato, parlò 'Stiamo precipitando, i comandi non rispondono. Il motore destro è andato in blocco. Che dobbiamo fare? Qui sotto vedo solo case!'.

'Dateci una mano, andiamo giù!!!' Vedova Nera si aggiunse al fedele partner di tante missioni.

Stark maledisse di non aver dato credito all'intuito dei due agenti di fronte a lui. Provò, forse un piano lo avevano 'Geni? Idee?'.

'Vai!' Fox spronò la moretta e lei, velocemente, strappò la cuffia ad un tecnico per parlare coi due piloti. Ne avevano discusso, a lungo, ed alla fine gli era venuta in mente una sola possibilità. Tentò di mantenere la calma 'Ciao, mi chiamo Rafflesia Tyler, sono una collega dell'FBI, e vi aiuterò ad uscire da questo casino. Dovrete fare quello che vi chiederò, senza discutere. Avremo tempo, successivamente, per conoscerci meglio'.

'Ok' il Falco annuì, rispondendo alla sconosciuta, a monosillabi, teso.

'Ottimo. Il problema dell'aereo è nel surriscaldamento, dovuto alla velocità. Per cui dovrete abbassarvi, altitudine di duecento piedi, in volo rasente il suolo e rallentare, fra le trentasette e le quarantadue miglia orarie e tutto in manuale' Era pochissimo, sarebbero dovuti andare come lumache.

'Stai scherzando, ci metteremo una vita e sarà molto faticoso!' Barton si lamentò.

'Clint, ti chiami così, no? Ci impiegherai una vita, ma riuscirai a salvare la pelle tua e della tua collega, senza provocare altre vittime. E non sarà una vita ma circa tre ore! I tuoi amici mi hanno detto che sei un talento, nel volo. Proviamo, insieme? Prometto che rimarrò qui, con te!' tentò di convincerlo, con la sua vocetta più dolce e suadente.

Fox, alle sue spalle, prese un blocco ed una penna per trascrivere le risposte alle domande che stava per fare. Si rivolse agli Avengers 'Il Quinjet, purtroppo, è un aereo molto difficile da gestire in volo manuale; è pesante, fisicamente. Per l'agente Barton sarà complesso e dovrà farlo, per più di tre ore. Rafflesia sta indorando la pillola, per calmarlo. Inoltre, come ha detto, la velocità di crociera deve essere costante e moderata. La mia collega proverà a distrarre lui e Romanoff; meno penseranno a pilotare, meglio sarà. Ascolteremo una lunghissima conversazione, datemi qualche spunto per la chiacchierata. La ragazza' la indicò 'È la profiler più in gamba che conosca; comunque, qualche informazione aggiunta potrebbe agevolarla'.

Steve, Thor e Bruce, angosciati, si spremettero le meningi; non gli veniva nulla in mente per l'agitazione, in quegli attimi. Di perdite, ne avevano viste già troppe.

'Su, dai. Che musica sentono? Che cibo gli piace?' Mulder suggerì e loro, alle fine, risposero.

Tony, che aveva mobilitato un paio di jet dell'aviazione, per scortare l'aereo degli Avengers, seguiva le azioni dell'agente Tyler.

'Allora, Clint, mi dicono che il tuo nome di battaglia sia Occhio di Falco, raccontami perché!' da qualche parte doveva iniziare.

'Preferisco Falco! Tiro bene con l'arco e vedo meglio, da una certa distanza!' borbottò.

'Abbiamo un arciere. Sei bravo, Falco?'.

'Il migliore!'.

'Dovrai mostrarmi ciò che sai fare, mi pare una disciplina complicatissima!' scherzò.

'Quando vuoi! Il tuo soprannome?' Barton era molto incuriosito; aveva una voce sensuale, sembrava intelligente e simpatica.

'La spettrale, ma non è vero!' sminuì, sperando che l'altro non conoscesse i suoi famigerati trascorsi.

Ricordava, vagamente, la storia, invece 'Sono in buone mani, dunque. Sei una specie di genio e anche un'agente operativa: o sbaglio?'.

'L'unica verità è che io e il mio collega, l'agente Fox Mulder, siamo un po' pazzi, in fondo all'anima; facciamo squadra, dai tempi dell'Accademia, e per le nostre abilità e peculiarità, abbiamo campo libero, spesso fuori dalle righe e dalle regole tutto qui' spiegò, guardando, affettuosa, il suo amico.

'Siete Avengers, a modo vostro!' ribatté l'altro, lo sguardo interessato di Tony, che annuiva, silenzioso.

'Non proprio'.

'Secondo me, sì' la voce femminile di Vedova Nera si intromise. Giusto, pensò la Tyler, meglio coinvolgerli entrambi. Con una donna, forse, sarebbe stato più semplice far passare il tempo.

'Ciao, Nat! Stasera il tuo fidanzato ha organizzato una cenetta a lume di candela!' la buttò lì, leggendo gli appunti sul blocco che Fox le aveva passato: il professor Banner era rosso come un pomodoro.

'Dove ha prenotato?' domandò la russa.

'Il bello è che non ha prenotato' l'agente ridacchiò; la Romanoff capì l'antifona 'A casa!'.

'Chiaro. Era più interessato a ciò che viene terminato il cibo. Se sopravvivrà all'imbarazzo in cui lo sto mettendo' la voleva provocare, per distrarli il più possibile; i colleghi intorno erano assai divertiti, Bruce sprofondato in una buca di vergogna.

Avevano parlato, per più di due ore, di tantissimi argomenti, piuttosto personali. L'andatura era regolare, fino a che il Falco si stranì 'Ho un crampo al braccio, non ce la faccio più a tenere la cloche!'.

'Natasha, ascolta' la mora ordinò 'alzati e fagli un massaggio; Clint, concentrati solo su ciò che ti sto per domandare' si augurò che lo facesse 'Hai una ragazza?'.

'No' mormorò, dolorante.

'Perché no? Sei brutto?'.

'Cretina, sono bellissimo!'.

'Sei rompiscatole ed arrogante, come dice il Capitano Rogers? Ha aggiunto permaloso e scostante'.

'Quello sì'.

'E' evidente, Barton! Dimmi perché sei single!'

Lui ammutolì. Sussurrò, alla fine 'Mia moglie ed i miei figli si sono scoriandolati'.

La Tyler rimuginò che avessero parecchio, in comune. Sospirò 'Anche mio marito, sei in buona compagnia, purtroppo' prese una lunga pausa nel silenzio assordante e terribilmente triste che gli aleggiava attorno 'Che ti piace fare al primo appuntamento?' sviò l'argomento, troppo doloroso.

Lui non fiatò, colpito dalla sofferenza che percepiva, la medesima che aveva nel petto. Ripresosi, controbatté, per non metterla in difficoltà 'Ehm, non si può dire davanti al nostro pubblico'.

'Cavolo! Dalla prima volta che esci con una donna. Subito sesso? E' il motivo per cui non hai una relazione stabile' sdrammatizzò; non sentiva più le loro voci e si angosciò.

'Rafflesia, il dolore al braccio mi fa impazzire' confessò l'altro, spaventato.

Lo immaginava 'Non fissartici. Posizione preferita a letto?' dai, Clint, seguimi, si disse.

'Comeeee?'.

'Sincero, però! Spara!'.

'Sei matta, ci ascoltano decine di persone!' si oppose, tentennava. Vedova Nera gli massaggiava scapola e spalla sinistra 'Confessa prima la tua!'.

Furbo, il Falco! Sincerità per sincerità, bisbigliò, seria e decisa 'Stesa supina, con la testa del mio compagno fra le gambe' nel vuoto di voci in sala udì la risata di Clint.

'Cavolo, viziosa assai' la sofferenza del crampo stava diminuendo 'Va bene: mi piace farlo da dietro, in ginocchio' che disagio, maledizione, in fondo lei aveva ammesso di peggio.

'Rafflesia, la situazione è sotto controllo; mi rimetto al mio posto! A proposito: concordo con la tua risposta' la Romanoff sghignazzò.

Era andata avanti così, e per ben più di tre ore, in grande confidenza.

'Ragazzi miei, ci siamo! Fra pochi minuti avrete la pista davanti a voi. Siete pronti? Falco?' la Tyler era un po' inquieta. La parte finale della manovra, ancorché a velocità moderata, era particolarmente pericolosa.

'Sì'.

Videro scendere il Quinjet, il muso verso il rettilineo, che puntava nella loro direzione; giù il carrello, l'aereo toccò terra, senza riuscire a frenare sull'asfalto.

'Non si ferma! Rafflesiaaaaaa!' urlò Barton, accanto alla Romanoff, che gridava più forte.

La Tyler fu sicura e lo calmò 'Si fermerà, tira il freno più che puoi e tieni dritta la cloche. Fra pochi attimi ci saluteremo dal vetro' gli ordinò; senza aspettare, coraggiosa, andò verso il cristallo.

Il muso del velivolo diventava sempre più grande alla vista; era passato ben oltre la pista e si dirigeva verso di loro, attraversando il prato all'inglese.

'Gesù cristo, allontanatevi, mettetevi al riparo' Stark li ammonì e tecnici ed operativi si spostarono, molti uscendo.

Gli Avengers, e perfino l'agente Mulder, si piazzarono rasenti il muro, con Banner terrorizzato al pensiero dello schianto che appariva prossimo.

La moretta rimase in attesa, salda sulle gambe, gli occhi ametista fissi, verso la cabina di pilotaggio, che intravedeva.

La circondavano solo respiri affannati. Udirono un cigolio sinistro: il Quinjet si era fermato, a mezzo metro dal vetro della sala comando.

Rafflesia sollevò la mano destra per salutare i due piloti, che, sudati e stanchi, si alzavano dai rispettivi seggiolini. Una ragazza della sua età, rossa di capelli, gli occhi verdi, un bel sorriso, si sbracciava, sia con lei sia con Bruce; accanto, un uomo - con una tuta nera e viola senza maniche, il braccio sinistro completamente coperto di tatuaggi dalla spalla alla mano, i capelli castani chiari, rasati in maniera stranissima ai lati della testa in un taglio alla moicana, gli occhi grigio-azzurri che la trafiggevano, la barba di qualche giorno - incurvò le labbra carnose, leggermente, contraccambiando il suo saluto. Clint Barton! Occhio di Falco! Niente male, rifletté, emozionata!

Finalmente il Falco la vedeva, con stesso pensiero: l'agente Rafflesia Tyler! Bella come il sole! La sua luce personale alla fine al tunnel, l'angelo che li aveva salvati dal certo disastro: era un angelo con gli occhi violetti!

'Sei stata fantastica' Fox tentò di congratularsi, non riuscendo; lei fu più lesta, restituì la cuffia, afferrò il proprio distintivo, la borsa e la giacca che aveva poggiato a terra 'Addio, Direttore Stark' si precipitò fuori dalla stanza, correndo a ridosso degli Avengers che erano scattati come meteore, quando l'aereo si era fermato, certa che si stessero dirigendo dai loro amici.

Le interessava solo capire se i piloti stessero bene. Mulder la seguì, recuperando anche lui il distintivo 'Vorrei poter dire che è stato un piacere. Arrivederci!' salutò, a sua volta, il Direttore, e seguì la collega.

Si incrociarono a metà corridoio; Barton e Romanoff ugualmente con passo svelto si erano mossi per incontrarla e per riunirsi al gruppo.

La russa, poco avvezza alle smancerie, si sbottonò in quella circostanza particolare 'Grazie infinite, ti dobbiamo la vita' le strinse la mano per abbracciarla, subito dopo. Rafflesia la baciò su una guancia, lieve 'L'importante è che sia tutto a posto!'.

'Agente Tyler!' il Falco rimirava la federale, senza fiato, per tanti motivi diversi. Gli occhi ametista ammalianti, i capelli neri, corti e ricciolini, il viso dolce, i lineamenti perfetti, eleganti e delicati, tonica e flessuosa. Era davvero splendida. Voleva dirle mille cose e non disse nulla, soprattutto, notando la catenina d'oro al collo, all'interno due fedi, una più grande ed una più piccola; la sua e del marito scoriandolato, ovviamente. Le fece solo un cenno con la testa, che la donna colse, ricambiandolo con un sorriso dolcissimo.

'Agente Barton!' pure lei non era riuscita a spiccicare parola. Non seppe precisamente il perché; a seguito di ore di conversazione, piuttosto intima, si sentiva, stranamente, in grande difficoltà, ad affrontarlo.

'Dobbiamo andare, ciao' Fox la spronò, intanto che udiva la voce grave di Tony 'Agenti, chiedetevi perché vi siate ostinati a venire qui, a qualunque costo'.

'Prego?' la donna era curiosa, non riusciva a capire il senso della frase.

'Il motivo per il quale avete cercato in ogni modo di avvisarmi e farmi cambiare idea. Ci rivedremo presto, siatene certi. Grazie dell'aiuto' borbottò un incomprensibile ammonimento.

'Dovere' Mulder chiuse il discorso, chiamando l'ascensore.

'Finisce così? Un aperitivo?' Banner tentò di trattenerli, limitrofo all'uomo.

'Un'altra volta!' ribatté l'altro.

Steve - le porte che si chiudevano - serissimo e a voce alta, proclamò 'Se doveste aver bisogno di qualsiasi cosa, un favore, professionale o personale, non esitate a chiamarci; sarò, saremo a vostra disposizione, sempre. Grazie ancora!'.

Clint spizzò Rafflesia di sottecchi con il cuore stranamente in fermento.

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