Cap. 19 - Bakugo vs TodoDeku.

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Midoriya, sentendosi finalmente a suo agio, alzò lo sguardo verso Todoroki e, colto da un impeto di affetto, lo baciò delicatamente sulle labbra.

«Grazie, sei un amico», sussurrò.

«Più di un amico», sorrise Todoroki.

Proprio in quel momento, Bakugo spuntò di nuovo dall'angolo della palestra con un'espressione trionfante.

«Lo sapevo! Non mi ero sbagliato! Pensavo che ci fosse qualcosa tra di voi!», esclamò.

Midoriya e Todoroki si separarono rapidamente, entrambi imbarazzati, mentre Bakugo si avvicinava con un sorriso che tradiva una certa soddisfazione.

«Beh, finalmente ho avuto conferma. Voi due non siete bravi a nascondere le cose», disse, con un sorriso sornione.

Midoriya, ancora rosso in volto, cercò di trovare le parole giuste, «Kacchan, noi... Non volevamo che fosse così evidente».

Todoroki, mantenendo la calma, posò una mano sulla sua spalla, «Bakugo, non c'era intenzione di nascondere nulla, giuro. Volevamo solo prenderci del tempo per noi stessi».

«Ah, non voglio sapere altro, che abbiate o no un rapporto non mi interessa, basta che non dimenticate che siamo qui per diventare dei grandi eroi, io per primo! Quindi non vi distraete!», esclamò di nuovo Bakugo, poi si girò e li lasciò soli senza tornare indietro.

Midoriya sospirò di sollievo, osservando Bakugo allontanarsi. «Non posso credere che ci abbia scoperti così», disse, rivolgendosi a Todoroki con un mezzo sorriso imbarazzato.

Todoroki, mantenendo il suo tipico contegno tranquillo, strinse delicatamente la sua mano, «Era solo questione di tempo. Bakugo è più perspicace di quanto sembri. Ma non importa. Ora che sa, possiamo smettere di preoccuparci di nasconderci almeno davanti a lui».

«A lui certo, ma non agli altri. Dobbiamo solo sperare che non dica nulla a nessuno, soprattutto Kirishima o Kaminari... o peggio, Uraraka...», rispose Midoriya.

Todoroki rifletté un attimo, «Conoscendo Bakugo, probabilmente non dirà nulla. Non gli piace spettegolare, e se ha detto che non vuole sapere altro, penso che manterrà la parola».

Midoriya cercò di farsi forza, «Sì, hai ragione. E anche se dovesse succedere, dovremo affrontarlo. Non possiamo lasciare che questo ci distragga dal nostro obiettivo».

Todoroki annuì, stringendo di nuovo la mano di Midoriya, «Giusto. Continueremo a lavorare sodo per diventare eroi e dimostrare che il nostro legame ci rende solo più forti».

Izuku arrossì, per un attimo ricordò cosa fecero nella doccia e la voce si affievolì, «S-Shoto...».

Todoroki lo guardò, «Sì, Deku?».

«Per quanto riguarda la doccia...», Midoriya balbettò di nuovo.

Todoroki alzò il sopracciglio bianco, curioso di vedere dove l'altro volesse arrivare, «Sì, cosa c'è?».

Midoriya prese un respiro profondo, cercando di mettere in ordine i suoi pensieri. «È stato... diverso da tutto ciò che avevo immaginato. Non pensavo che potessimo essere così intimi».

Todoroki annuì, avvicinandosi poco per dargli supporto, «Neanche io me lo aspettavo, ma credo che sia stata un'evoluzione naturale del nostro rapporto. Mi sento più vicino a te, e questo mi rende felice».

Il volto di Izuku si tinse di un rosso acceso, «Evoluzione naturale? Ma come fai a parlare di certe cose con così tanta tranquillità?!».

Todoroki sorrise al vedere Izuku così imbarazzato, «Beh, cerco solo di essere sincero con te. Non c'è motivo di essere timidi quando si tratta di quello che sentiamo, giusto?».

Midoriya si passò una mano tra i capelli, rimanendo in silenzio. Todoroki allora si avvicinò un po' di più, «Non c'è fretta, Izuku. Possiamo prendere il tempo che ci serve. L'importante è che siamo onesti l'uno con l'altro».

«Dai torniamo al dormitorio, vorrei tanto riposarmi un pò prima della serata», disse Midoriya, grattandosi la testa.

Todoroki annuì, concordando, «Sì, è una buona idea. Anche io sono un po' stanco dopo la giornata di allenamento».

I due iniziarono a camminare verso il dormitorio, godendosi il silenzio e la brezza serale.

Una volta arrivati, aprirono la porta e trovarono la sala comune insolitamente silenziosa. L'unica persona presente era Bakugo, seduto sul divano, impegnato a mangiare una macedonia di frutta. Il suono del cucchiaio contro la ciotola era l'unica cosa che rompeva il silenzio.

Bakugo alzò lo sguardo, notando il loro ingresso, e commentò, «Vi siete finalmente decisi a tornare».

Midoriya si sforzò di mantenere un'aria rilassata, «Sì, ci siamo fermati a parlare un po'. È stata una giornata lunga».

Bakugo scrollò le spalle, apparentemente disinteressato, «Fate come vi pare. Io voglio solo finire di mangiare in pace».

Todoroki accennò un sorriso, tirando Midoriya verso la cucina.

«Vieni, Izuku, prendiamo qualcosa da bere», suggerì, cercando di mantenere l'atmosfera leggera.

«Forse è meglio ricordare di non chiamarlo per nome davanti agli altri, giusto per mantenere il vostro segreto, amico mezzo caldo mezzo freddo», Bakugo stuzzicò Todoroki.

Todoroki si voltò a guardarlo, sorpreso dal suo commento, «Come, scusa?», chiese, cercando di mantenere la calma.

Bakugo sorrise con un'espressione leggermente divertita, mescolando la macedonia di frutta con il cucchiaio.

«Intendo dire che se continuate a chiamarvi per nome davanti a tutti, qualcuno potrebbe iniziare a farsi delle domande. Sapete come sono le persone quando si tratta di pettegolezzi».

Midoriya arrossì leggermente, «Hai ragione, Kacchan. Dobbiamo stare attenti a come ci comportiamo in pubblico».

Todoroki annuì, «Grazie del consiglio. Cercheremo di essere più discreti».

Bakugo alzò le spalle, continuando a mangiare, «Non mi interessa davvero quello che fate. Solo non lasciate che interferisca con l'allenamento o le missioni. Siamo qui per diventare eroi, non dimenticatelo».

Midoriya annuì, sentendosi sollevato che Bakugo non sembrasse intenzionato a fare ulteriori domande. «Non preoccuparti, Kacchan. Siamo qui per diventare i migliori eroi possibili».

Todoroki sorrise, afferrando Midoriya per il braccio, «Andiamo, Deku. Abbiamo ancora del tempo prima di cena».

I due si diressero verso la cucina, lasciando Bakugo a finire la sua macedonia.

Una volta soli, Todoroki si rivolse a Midoriya con un sorriso rassicurante, «Vedi? Tutto sotto controllo».

Midoriya annuì, sentendosi più a suo agio, «Sì, penso che possiamo farcela. Grazie per essere sempre al mio fianco, Shoto».

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