Cap. 22 - Dopo la lezione.

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La mattina seguente, Uraraka si svegliò presto, con ancora qualche pensiero su quello che aveva visto la sera precedente.

Mentre si preparava per la giornata, si chiese come avrebbe risposto alle domande delle sue amiche, poi, scese in cucina e si fermò a prendere un caffè, trovando Yaoyorozu e Tsuyu già sedute al tavolo, immerse in una conversazione.

«Oh, Uraraka!», esclamò Yaoyorozu con un sorriso, «Allora, com'è andato il tuo piccolo... progetto investigativo?», chiese, con un pizzico di malizia nella voce.

Tsuyu la guardò con curiosità, «Hai scoperto qualcosa di interessante, asui?».

Uraraka arrossì leggermente, «Beh... diciamo che ho visto abbastanza per sapere che Izuku e Todoroki hanno un rapporto abbastanza... intimo», rispose.

Yaoyorozu rise. «Immagino che siano carini insieme, vero?».

«Sì, lo sono, ma per me no», rispose Uraraka, ricordando il calore del momento che aveva spiato.

Yaoyorozu annuì, notando l'espressione di Uraraka, «Posso immaginare. Vedere qualcuno a cui tieni così vicino a qualcun altro può essere un po' difficile».

Tsuyu osservò Uraraka, «È normale sentirsi così, asui. Ma ricorda che le cose cambiano e che c'è sempre spazio per costruire nuove amicizie o trovare qualcuno di speciale per te».

Uraraka sospirò, cercando di scrollarsi di dosso il pensiero. «Sì, lo so. È solo che a volte mi sembra tutto un po' complicato, ma sono contenta che Izuku sia felice».

Yaoyorozu le diede un sorriso incoraggiante, «E tu sei una persona fantastica, Uraraka. Troverai sicuramente qualcuno che apprezzerà quanto sei speciale».

Uraraka si sentì un po' più sollevata, «Grazie, ragazze».

Tsuyu le diede una pacca sulla spalla, «Di nulla! Siamo qui per te».

Le tre amiche finirono di prepararsi per la giornata e si diressero verso le lezioni. Quando si trovarono nel corridoio, Bakugo era nei pressi dell'armadietto di Midoriya e gli stava dando dei colpi in testa, «Sei sempre il solito che fa casini!», lo rimproverava.

«Aspetta, Kacchan! Ma non è come sembra!», si difendeva Midoriya.

Uraraka si avvicinò, cercando di alleggerire la tensione, «Che succede qui? Avete iniziato la giornata con troppa energia, eh?».

Bakugo sbuffò, incrociando le braccia, «Questo idiota non ha ancora imparato a non mettersi nei guai. È come se li cercasse apposta!».

Midoriya si grattò la nuca, imbarazzato, «Stavo solo cercando di evitare di inciampare, e lui era lì nel momento sbagliato!».

Tsuyu intervenne con il suo solito tono calmo, «Izuku, dovresti essere più attento, asui. E Bakugo, forse potresti cercare di non essere così duro con lui».

Bakugo grugnì, ma alla fine si allontanò, dirigendosi verso l'aula con le mani in tasca.

«Sì, sì, fate come volete», disse.

Yaoyorozu sorrise a Midoriya, «È sempre bello vedere che nonostante tutto siete ancora amici».

Midoriya sospirò, «Sì, anche se a volte è un po' difficile gestirlo», disse, quando poi si accorse dell'ingresso di Todoroki, vedendolo dietro le spalle di Uraraka, e il suo volto si colorò di rosso senza un motivo, o forse.

«Buongiorno», disse Todoroki con serenità.

Midoriya cercò di mantenere la compostezza, ma il leggero rossore sulle sue guance tradiva l'imbarazzo, «Buongiorno, Shoto,» rispose, cercando di suonare casuale.

«Sembra che la giornata sia interessante», commentò Uraraka, cercando di non ridacchiare.

«I-in che senso?», balbettò Midoriya.

Uraraka rise, «Oh, niente di che. È solo che sembri un po' più arrossito del solito».

«Ma no! Ho solo caldo! Voi non avete caldo?», disse Midoriya, innervosendosi.

Prima che Uraraka potesse rispondere, un gruppo di compagni di classe passò accanto a loro nel corridoio, «Ehi, ragazzi, la lezione sta per iniziare!», annunciò Kirishima con entusiasmo, facendo un cenno al gruppo di seguirlo.

«Già, non vogliamo arrivare in ritardo e dover ascoltare un'altra ramanzina di Aizawa-sensei», aggiunse Kaminari, ridendo.

La lezione scivolò via lentamente, con gli studenti impegnati a seguire le spiegazioni del loro insegnante, il professor Aizawa. Nonostante l'attenzione generale, Uraraka non poté fare a meno di lanciare occhiate a Midoriya, notando che il rossore sul suo viso persisteva. Dall'altro lato dell'aula, Todoroki manteneva la sua abituale espressione calma, ma nei suoi occhi c'era una serenità che Uraraka non aveva mai visto prima.

Quando finalmente la campanella suonò, segnando la fine della giornata, gli studenti si alzarono dai banchi, pronti a lasciare l'aula. Bakugo fu tra i primi a muoversi, cercando di uscire rapidamente senza attirare troppa attenzione, e mentre si avvicinava alla porta, Kirishima gli si parò davanti con un sorriso amichevole, fermandolo con una mano sulla spalla.

«Ehi, dove stai andando così in fretta?», chiese con un tono curioso e serio.

Bakugo lo guardò con un'espressione irritata.

«Cosa vuoi?», rispose seccamente, cercando di liberarsi dalla presa.

Kirishima non si lasciò scoraggiare dal tono brusco e, mantenendo il suo sorriso, abbassò leggermente la voce, «Ricordi la nostra chiacchierata nello spogliatoio di qualche giorno fa?».

Bakugo lo fissò, sospettoso, «E allora? Cosa stai cercando di dire?».

Kirishima gli lanciò uno sguardo più serio, avvicinandosi un po' di più. «Forse ho capito che sai qualcosa su Midoriya e Todoroki», disse con cautela, scegliendo con cura le parole.

Per un attimo, Bakugo restò in silenzio, scrutandolo con attenzione. Poi sbuffò, distogliendo lo sguardo con aria indifferente, «Non sono affari tuoi», tagliò corto, chiudendo la conversazione.

Kirishima lo osservò per un istante, poi fece un passo avanti, avvicinandosi tanto da sentire la tensione bloccata nel suo respiro, «Non lo dirò a nessuno...».

Bakugo sbuffò, protendendo un braccio in avanti per allontanarlo, «Non è nulla, va bene?».

Kirishima non cedette, e si riavvicinò, «Cosa ti blocca dal dirlo, Bakugo? Magari è vero. Todoroki e Midoriya hanno un rapporto intimo... ma credo sia la mia vicinanza a farti... innervosire».

Bakugo, irritato, si girò per andarsene, evitando di rispondere, ma Kirishima lo fermò di nuovo, avvicinandosi, «Posso capire che non vuoi parlarne, ma se non vuoi aprirti, posso almeno farti una domanda che potrebbe distrarti un po'?».

«Spara, sii veloce».

Kirishima si avvicinò ancora di più, sussurrando nel suo orecchio, «Allora, magari Todoroki e Midoriya ti hanno fatto riflettere, quindi... verità o sfida?»

Bakugo era in procinto di parlare, ma Kirishima gli coprì la bocca.

«Zitto, lo scelgo io, verità. Dimmi quindi, ti piaccio, per caso?», domandò, sibilando.

Le parole di Kirishima erano ironiche e giocose, ma anche sincere. Bakugo sentì un brivido attraversargli la schiena, e il suo volto si fece rosso mentre cercava di mantenere la sua facciata dura, «Che cosa...?», balbettò, incapace di mantenere la sua solita arroganza.

Kirishima, con un sorriso gentile e un tocco di provocazione, non si allontanò, «Non devi rispondere subito. Pensaci un po', poi mi dirai la risposta».

Con un ultimo sguardo provocatorio, Kirishima iniziò a camminare, lasciando Bakugo lì, confuso e infastidito, mentre il suo volto continuava a mantenere una tonalità rossa accesa.

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