Cap. 24 - La bugia e la gelosia.

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Nel frattempo, al campo di allenamento, Midoriya e Todoroki avevano concluso la loro sessione e si stavano avviando verso il ritorno all'ala della scuola, ma Todoroki notò che Midoriya sembrava distratto e preoccupato, così lo fermò.

«Izuku...», mormorò.

«Dimmi Shoto».

«Ti vedo preoccupato, va tutto bene?», chiese Todoroki.

Midoriya, tirandosi su e lasciando da parte i pensieri, si voltò verso di lui, «Sì, tutto a posto. È solo che... stavo riflettendo su alcune cose».

«Per esempio?».

«Kacchan già sa di noi, e stamattina... prima della lezione, mi sembrava come se anche Uraraka sapesse qualcosa. Non vorrei che ci stesse seguendo e spiando...», disse Midoriya, riflettendo.

«Bakugo non è un problema, ma Uraraka... non ci avevo pensato, sai? Non l'avevo considerato come una preoccupazione, ma è vero che potrebbe essere più perspicace di quanto immaginiamo. Se ha dei sospetti, è meglio affrontare la situazione...»,  rifletté Todoroki.

Midoriya annuì, «Già. Penso che dovrei parlarle direttamente. Non voglio che le cose si complichino ulteriormente e che la nostra amicizia ne risenta».

Todoroki lo guardò con approvazione, «Sì, è la cosa migliore da fare. Affrontare le situazioni difficili con sincerità è sempre la strada giusta. Se Uraraka ha delle domande o dei dubbi, è meglio chiarire tutto ora, piuttosto che lasciarli crescere».

Midoriya annuì di nuovo, «Allora vado...».

«Certo», confermò Todoroki. «E se hai bisogno di supporto, sai che sono qui per te».

Midoriya sorrise e diede un bacio a stampo sulle labbra del ragazzo dai capelli bicromati, poi, allontanandosi, gli ammiccò, «Credo che adesso noi, più di migliori amici, ci supportiamo anche... abbastanza... se capisci cosa intendo...».

Todoroki lo spinse vicino a sé e bisbigliò, «Tu mi farai impazzire, Detroit Smash».

Midoriya arrossì leggermente sul viso, «Beh, vado. Cercherò di capire la situazione».

«Buona fortuna», congedò Todoroki con un bacio sulla testa tra le ciocche verdi.

Con un sorriso di gratitudine, Midoriya si avviò verso il dormitorio e quando passò nel corridoio, vide Uraraka e decise di fermarla, «Uraraka, devo parlarti».

La ragazza si voltò, sorpresa, «Certo, Deku. Di cosa si tratta?».

«Una cosa... importante», rispose.

«Davvero? Beh, anch'io volevo dirti una cosa importante e chiederti un'altra cosa...», disse lei.

Midoriya sentì il cuore accelerare, ma cercò di mantenere la calma.

«E chi comincia?», tremò la voce di lui.

«Prima tu», disse Uraraka, visibilmente anche lei un po' nervosa.

Midoriya annuì e raccolse il respiro, «Allora... Uraraka, sono sincero. Ultimamente ho avuto l'impressione che tu possa aver notato che c'è qualcosa tra me e Todoroki. Beh, siamo vicini come amici, e la nostra amicizia si è rafforzata nel tempo... ma non vorrei che questo complicasse le cose. Ecco perché ho pensato che fosse meglio chiarire le cose subito».

Uraraka lo guardò intensamente, «Oh, mi ero accorta che c'era qualcosa di diverso, sì. Ma...», esitò per un attimo, «La cosa che volevo dirti è che io... mi piaci, Deku. Non so da quanto tempo lo sento, ma non posso più ignorarlo. E... vederti con Todoroki mi ha fatto pensare che forse... tra voi c'era qualcosa. Ma ora tu mi stai dicendo che non c'è niente di romantico, vero?».

Midoriya sentì una stretta al cuore. Non voleva mentirle, ma sapeva che non poteva rivelare tutta la verità. Doveva trovare un equilibrio, per quanto difficile potesse essere.

«No, non c'è nulla di romantico tra me e Todoroki. Siamo solo amici molto stretti», rispose, mantenendo un tono il più sincero possibile.

Uraraka annuì, visibilmente sollevata, «Sono felice di sentire questo, perché... beh, quello che volevo chiederti è se... se vorresti essere il mio fidanzato».

La domanda colpì Midoriya come un fulmine. Egli rimase immobile, cercando di trovare i termini giusti per esprimere le emozioni contrastanti che aveva in testa.

«Uraraka...» iniziò, «Non so come rispondere a questa domanda. Ti considero una persona molto importante nella mia vita e sono grato per la tua sincerità. Ma... sono confuso. Ho bisogno di tempo per riflettere sui miei sentimenti e capire cosa voglio davvero».

Uraraka lo guardò con un'espressione triste, «Capisco, scusami allora per la mia confessione».

«Ma no!!», esclamò Midoriya, agitando le braccia, «È solo che... ci devo pensare. Ti prometto che rifletterò e che parlerò con te di nuovo presto. Voglio fare la cosa giusta e non voglio che le cose tra noi diventino complicate».

Uraraka sorrise debolmente e fece un passo indietro, dando a Midoriya un po' di spazio. «Va bene. Grazie per aver parlato apertamente con me. Ci vediamo domani».

«Ci ​​vediamo», rispose Midoriya vedendo Uraraka allontanarsi. Dopodiché, rimasto solo, si appoggiò al muro del corridoio, cercando di calmare il battito accelerato del suo cuore.

Quando finalmente si diresse verso il dormitorio, raggiunse la stanza di Todoroki e bussò.

Todoroki, quando sentì bussare alla porta, aprì e lo trovò con un'espressione preoccupata.

«Come è andata?», chiese.

«Non è stato facile», rispose Midoriya, entrando nella stanza e chiudendo la porta dietro di sé, «Uraraka... ha espresso i suoi sentimenti e mi ha chiesto di essere il suo fidanzato. Mi ha messo in una posizione difficile, e ora non so come gestire la situazione».

Todoroki ascoltò attentamente e sospirò, «Torniamo alla stessa questione, e a proposito di questo, ti chiedo di nuovo: ti piace Uraraka?»

Midoriya esitò, il suo cuore si stringeva al pensiero di rispondere a una domanda così carica di emozioni. «Uraraka è una persona fantastica e le voglio bene. Ma...».

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